The story of a loser - it could be you.
Sweet child in time
You’ll see the line
The line that’s drawn between
The good and the bad
See the blind man
Shooting at the world
Bullets flying
taking toll
If you’ve been bad,
Lord I bet you have
And you’ve not been hit
By flying lead
You’d better close your eyes
And bow your head
And wait for the ricochet.
Sweet child in time
You’ll see the line
The line that’s drawn between
The good and the bad
See the blind man
Shooting at the world
Bullets flying
taking toll
If you’ve been bad,
Lord I bet you have
And you’ve not been hit
By flying lead
You’d better close your eyes
And bow your head
And wait for the ricochet.
envoyé par Riccardo Venturi - 15/3/2006 - 21:33
Langue: italien
Versione italiana di Riccardo Venturi
15 marzo 2006
15 marzo 2006
BAMBINO, COL TEMPO
La storia di un perdente. Potresti essere tu.
Dolce bambino, col tempo
vedrai la linea,
la linea tracciata
tra il bene e il male.
Guarda il cieco
che spara sul mondo
proiettili che volano
e esigono un tributo di morte.
Se sei stato cattivo,
e scommetto, perdio, che lo sei stato
e se non sei stato colpito
dal piombo che volava
faresti meglio a chiudere gli occhi
e chinare la testa
e a aspettare il rimbalzo.
La storia di un perdente. Potresti essere tu.
Dolce bambino, col tempo
vedrai la linea,
la linea tracciata
tra il bene e il male.
Guarda il cieco
che spara sul mondo
proiettili che volano
e esigono un tributo di morte.
Se sei stato cattivo,
e scommetto, perdio, che lo sei stato
e se non sei stato colpito
dal piombo che volava
faresti meglio a chiudere gli occhi
e chinare la testa
e a aspettare il rimbalzo.
Langue: italien
Ulteriore versione italiana di Donato Paradiso
DOLCE CREATURA NEL TEMPO
Dolce creatura,
nel tempo vedrai la linea
la linea che è tracciata
tra il bene e il male.
Vedrai il cieco
che spara sul mondo
proiettili volanti che esigono tributo.
Se sei stato cattivo
oh Signore, scommetto di sì,
e non sei stato colpito
dal piombo vagante,
faresti meglio a chiudere gli occhi,
faresti meglio a chinare la testa
ed attendere il rimbalzo.
Dolce creatura,
nel tempo vedrai la linea
la linea che è tracciata
tra il bene e il male.
Vedrai il cieco
che spara sul mondo
proiettili volanti che esigono tributo.
Se sei stato cattivo
oh Signore, scommetto di sì,
e non sei stato colpito
dal piombo vagante,
faresti meglio a chiudere gli occhi,
faresti meglio a chinare la testa
ed attendere il rimbalzo.
envoyé par donato paradiso - 16/2/2009 - 09:13
Langue: français
Version française d'après La Coccinelle - Traductions de chansons
Versione francese da La Coccinelle - Traductions de chansons
Versione francese da La Coccinelle - Traductions de chansons
ENFANT DANS LE TEMPS
Doux enfant dans le temps
Tu verras la ligne
La ligne dessinée entre
Le bien et le mal
Regarde l'homme aveugle
Tirer sur le restant du monde
Des balles volantes
Criblant d'impacts
Si tu as été mauvais
Seigneur je parie que tu l'as été
Et que tu as été frappé
Par le vol de plomb
Tu ferais mieux de fermer les yeux
Et de t'incliner
Et d'attendre le ricochet.
Doux enfant dans le temps
Tu verras la ligne
La ligne dessinée entre
Le bien et le mal
Regarde l'homme aveugle
Tirer sur le restant du monde
Des balles volantes
Criblant d'impacts
Si tu as été mauvais
Seigneur je parie que tu l'as été
Et que tu as été frappé
Par le vol de plomb
Tu ferais mieux de fermer les yeux
Et de t'incliner
Et d'attendre le ricochet.
envoyé par Riccardo Venturi - 15/3/2006 - 21:49
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Lyrics by Ritchie Blackmore and Ian Gillan
Music by Deep Purple
Testo di Ritchie Blackmore e Ian Gillan
Musica dei Deep Purple
From Deep Purple in Rock
Da Deep Purple in Rock
Forse un intero percorso dovrebbe essere dedicato alle "CCG dimenticate", vale a dire a canzoni importantissime, fondamentali, che per un motivo o per l'altro non sono state inserite o lo sono, come anche in questo caso, con colpevolissimo ritardo. Child In Time è il pezzo più famoso dei Deep Purple e, sicuramente, una delle canzoni più famose degli interi anni '70. Un breve testo seguito dall'incredibile prestazione vocale di Ian Gillan. Chiediamo ancora una volta venia per la sbadataggine. [RV]
Titolo e copertina già dicono molto sul contenuto di questo disco. Nella cover viene raffigurato un simil-monte Rushmore, dove scolpiti nella pietra, anziché i volti dei quattro presidenti americani, vi sono i testoni con rispettive lunghe chiome dei giovani (al tempo!) musicisti. Decisamente una dichiarazione d'intenti, perché con questo disco i Deep Purple scolpiscono in modo decisivo il loro nome nella memoria di tanti rocker. Qui i Nostri raccolgono tutte le loro conoscenze musicali (soprattutto il tastierista Jon Lord e il chitarrista Ritchie Blackmore vantano una preparazione classica notevole) e le gettano a spintoni nei loro amplificatori roventi: il risultato è una musica autenticamente "rocciosa", dal suono sfrontato e aggressivo, maestoso e roboante, ottenuto miscelando le radici blues con spruzzate di reminiscenze sinfoniche. La band, inoltre, si è da poco rinnovata: sono arrivati il solido bassista Roger Glover e il cantante Ian Gillan; quest'ultimo è un ragazzotto inglese dalle doti incredibili: voce potente e fresca, estensione invidiabile, nonché interprete brillante e istrionico. Ed è anche grazie a questi due innesti che il gruppo compie il fatidico salto di qualità.
La puntina del giradischi si appoggia sul vinile lucente e dopo pochi istanti dalle casse dello stereo esce un frastuono assordante: chitarre e tastiere "svisano" in un caos delirante, quindi la quiete improvvisa di un organo leggero e infine si parte a tutta velocità: "Speed King" è uno dei pezzi con cui credo si possa dar meglio forma al concetto di "rock"; scattante e irriverente, strappa via l'ascoltatore dalla sedia e gli regala una carica invincibile: tiratissima dall'inizio alla fine. Segue il blues sporco e bollente di "Bloodsucker" con gli assoli eleganti di Blackmore e Lord che si incrociano: i Deep Purple sanno "picchiare" come pochi, ma mantengono sempre un gusto notevole per la melodia raffinata (e sta soprattutto qui, per chi scrive, la loro grandezza). Il primo lato si chiude con la celeberrima "Child in Time": una ballata blues in continuo crescendo grazie alle progressioni vocali e strumentali che l'hanno resa famosa, nelle quali la band si lancia in lunghe parti solistiche; energia e watt a palate, ma anche tanta classe.
Neanche il tempo di capovolgere il disco che si riparte subito col riff semplice e diretto di "Flight of the rat", arioso brano tipicamente hard-rock, che dà modo a tutti i musicisti di mettersi in evidenza con parti solistiche sempre ben disegnate. "Into the fire" e "Living wreck" sono forse i pezzi meno ispirati, ma scivolano via con piacere. Si chiude in grande stile con "Hard lovin' man": è un brano dalle intenzioni psichedeliche e decisamente sperimentale, ma suonato con una furia prodigiosa, tanto che molti gruppi thrash-metal degli anni 80 devono averci tratto più di qualche spunto.
In conclusione, si tratta di un disco manifesto dell'hard-rock; in perfetto equilibrio fra un suono grezzo e partiture curatissime, è per chi scrive il capolavoro dei Deep Purple. Certo, qui non troviamo le sperimentazioni dei Led Zeppelin più mistici o l'intrigante anima dark dei primi Black Sabbath; c'è però la ricerca di una musica che sappia far convivere la durezza e il divertimento del rock'n roll con la magniloquenza della musica classica (tanto che parte della stampa dell'epoca - siamo nel 1970 - inserì "Deep Purple in Rock" all'interno del nascente filone progressive). Da avere.
Da onda rock