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Filippo Andreani
Langue: italien


Filippo Andreani

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"La storia sbagliata" (2010)
filippo andreani la storia sbagliata

La vicenda si intreccia nel periodo della rifondazione dell’Italia moderna , attraverso l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzione della guerra con protagonisti lombardi. Luigi Canali, nome di battaglia Renzo Invernizzi poi Capitano Neri o semplicemente Neri, personaggio chiave della resistenza comasca tra i primi organizzatori delle bande di resistenti sui monti lariani da cui prenderà vita la 52^ Brigata Garibaldi, uno dei più importanti raggruppamenti della resistenza Armata Comasca. Incrocerà la sua esistenza con una giovane staffetta milanese “ Giuseppina Tuissi” nome di battaglia “Gianna” .

Da questo incontro prende vita una complessa e ricca vicenda di misteri, eroismi e probabili tradimenti definita , nella prefazione di Marino Severini, la storia di tutte le storie, l’amore della Gianna e del Neri, un amore al tempo in cui il vento lacerava le liste dei fucilieri. Una storia infangata, umiliata, ingiuriata strappata alla memoria, soffocata bendata e poi scaraventata nel burrone della dimenticanza. Ma l’amore vince, vince sempre.

Filippo Andreani scrive e racchiude magistralmente questa storia , questa storia italiana , italiana lombarda, in un’opera pop realizzata per voce e chitarre , musicata, cantata e scritta in un essenziale libro cd edito da Nodo Libri i Suoni. E’ un coraggioso e riuscito tentativo di raccontare la storia della resistenza e del sacrificio con parole e musica da un brillante e geniale cantautore .

“Una libreria ancora vuota e scatole di libri da riporvi. Era la primavera di due anni fa. L’abitazione di ogni nuova casa è sempre preceduta dalla necessità di sentirla propria: a questo scopo, chi ama leggere ed ascoltare musica vi ci porta libri e dischi prima d’ogni altra cosa. Nel breve tragitto che dalla scatola porta al ripiano, i libri quasi ti guardano negli occhi, mentre li giri tra le mani per riporli nel senso corretto. E passano titoli che non ricordavi di avere, insieme a quelli che ti ricordano un’età, o il posto dove li hai letti e l’odore che c’era. Il cuore si ferma e riparte quando scorrono le copertine dei libri che hai quasi imparato a memoria. Tra questi, quelli che mi avevano svelato l’incredibile storia della “Gianna” e del “Capitano Neri”. Non so ancora dire perché mi sia perdutamente innamorato di questa vicenda: se sia stato piu’ per una curiosità diventata brama di riviverne i giorni, o se per un’emozione cullata sino a volerne riscrivere le sorti. Ma, di fatto, finivo di riempire la libreria con quei due nomi davanti, uno per occhio. Finché, terminato il lavoro, cominciai a scrivere su un foglio arrivato da chissà dove le prime parole….”se il punto di vista di Dio…”. L’inizio della prima canzone del mio primo disco…..”

da Babylonbus


Col mal di schiena per il troppo amare,
in una notte che tempestavan stelle,
cedendo al sonno, Neri fece un sogno:
sognò di lui, di come vendere la pelle.

Una voge grave gli parlava,
un'altra a soffi lievi gli cantava
le canzoni che conosce solo il vento:
Neri, dormendo, stupito le ascoltava.

La prima voce disse: "Sono il Lago,
lavo dal sangue le mani agli assassini,
ma non è un compito che accetto di buon grado
perché le vittime sono i miei bambini.

Gli stessi che al fare di ogni luglio
nell'acqua mi venivano a baciare
quegli stessi che sbiancheranno a Buglio,
col piombo al dorso cercando di scappare.

Perciò ho conferito col futuro
e siamo d'accordo nel prenderti per mano,
ti guideremo contro ad ogni muro
che crollerà al passar del Capitano.

Dei Mille l'effigie del condottiero
sulla bandiera di lino intrecciata
e attorno farai ricamare in nero
il nome di cinquantaduesima brigata".

La seconda voce disse allora:
"Sono la breva che sentivi alla partenza,
ti accompagnerò verso l'aurora,
soffierò sulla brace della tua coscienza.

Nella sacrestia dove il profano
ha fatto giuramento col divino,
in quella impavida stretta di mano,
è nato un giglio che chiamerai destino.

Prima che il gallo ti riporti all'alba
farai l'appello dei tuoi desideri:
avrà ciascuno il nome di una banda
che domattina incontrerai sui tuoi sentieri".

Le voci poi si persero nell'onda
di un sogno che aveva sognato in rima,
nel sonno Neri provò a far la conta
dicendo nomi che non conosceva prima.

20/12/2010 - 23:31




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