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Κουρδιστέ χαμάλη

Nikolas Asimos / Νικόλας Άσιμος
Langue: grec moderne


Nikolas Asimos / Νικόλας  Άσιμος

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(Raoul Vaneigem)


Kourdisté hamáli
Στίχοι: Νικόλας Άσιμος
Μουσική: Νικόλας Άσιμος
Πρώτη εκτέλεση: Νικόλας Άσιμος
Mc 00002 - LP/CD " Είμαι παλιάνθρωπος" - 1979

Testo, musica e prima interpretazione di Nikolas Asimos.
Musicassetta illegale n. 2 - LP/CD "Ime paliànthropos/Sono un incivile" - 1979

palianthro

Attacco in perfetto stile rebetico dell'anarchico al lavoratore ben inquadrato nei tradizionali partiti di sinistra, visto come paralizzato dai mille condizionamenti della politica, e incapace di una visione personale della situazione, compresa la propria.
Il lavoratore preso di mira è quello più umile e sfruttato, il manovale, il facchino, lo scaricatore, in una parola - trasmigrata dal turco fino al porto di Genova - un "camallo".
Attenzione, però, che "camallo" può indicare anche il galoppino di partito: e potrebbe essere, questa, un'altra chiave di lettura. Invece di "accordato" (come le corde di uno strumento musicale) mi sono preso la libertà di usare il più colto e raro "ben temperato", per fare risaltare il sarcasmo. I personaggi cui Asimos allude sono di facile identificazione: l'anarchico spagnolo Buenaventura Durruti (1896 - 1936), il segretario del partito comunista greco Harilaos Florakis (1914 - 2005) e il fondatore del partito socialista greco Pa.So.K., Andreas Papandreou (1919 - 1996). (gpt)
asimos2Δε μπορώ να ξέρω
Ρε πόσο θα υποφέρω
Ο Ντουρούτι τόπε
Ρε τι γινόταν τότε.

Είσαι μπάτσος σπάσε
Κι αν εργάτης κάτσε
Μα για δούλος μοιάζεις
Ε τότε ξανατζάζεις.

Δε μπορώ να υποφέρω πια
Πως εσείς δεν έχετε καρδιά
Όταν όλα είναι τόσο πονηρά
Κάθεστε θαμμένοι στην ουρά.
Και θέτε τον νταβά σας τον Φλωράκια να μιλά
Πως προγραμματίζονται μυαλά.

Κουρδιστέ χαμάλη
Μαύρο έχεις χάλι
Σε χορεύουν ώπα
Ρε μύρια καθεστώτα

Ρώσοι και Κινέζοι
Ρε κι Αμερικανέζοι
Το που σε κάναν βίδες
Μονάχα συ δεν είδες.

Δε μπορώ να υποφέρω πια
Πως γινήκατε όλοι αυτόματα
Όταν όλα είναι τόσο πονηρά
Κάθεστε θαμμένοι στην ουρά
Και θέτε νταβαντζή σας τον Αντρέα να μιλά
Πως προγραμματίζονται μυαλά.

envoyé par Gian Piero Testa - 15/12/2010 - 18:29



Langue: italien

Gian Piero Testa.
Gian Piero Testa.

Versione italiana di Gian Piero Testa
CAMALLO BEN TEMPERATO

Non posso sapere
Cazzo quanto sopporterò
Durruti lo disse
Cazzo che cosa sarebbe successo.

Se sei uno sbirro crepa
Ma se sei un lavoratore
E sembri uno schiavo
Eh allora sei fuori di testa.

Non posso più sopportare
Che non avete coraggio voi
Quando tutto è così gramo
Ve ne state sepolti nella coda.
E volete la vostra scodella il Florakis che dice
Come si programmano i cervelli.

Camallo ben temperato
Sei conciato proprio male
Ti fanno ballare, opa
Cazzo mille e mille condizioni

Russi e Cinesi
Cazzo e Americanesi
Che ti hanno ridotto a una rotella
Solo tu non te ne sei accorto.

Non ne posso più di sopportare
Che siete diventati tutti degli automi
Quando tutto è così gramo
Ve ne state sepolti nella coda.
E volete la vostra scodella l'Andrea che dice
Come si programmano i cervelli.

envoyé par Gian Piero Testa - 15/12/2010 - 19:08


Fortissimo!!!
Che desolaziome però. Per certi versi mi ricorda "tempi moderni" di Chaplin, ma con meno speranze di un'uscita dall'ingranaggio della macchina infernale di cui, ahimè, ci si ritrova a far parte. Comunque una bellissima canzone,
anche se devo dire che forse tradurre "Ρε" con "cazzo" mi pare un po' forzato ( o mi sbaglio, cazzo?)

Raf - 15/12/2010 - 21:53


Forse hai ragione, Raf, circa il modo in cui ho tradotto il più innocuo "re" dei Greci. Ma ho ragionato così, e vedi se può andare: "re" è il più frequente degli intercalari greci. Non è considerato sempre accettabile: certo non lo si usa da chi sta sotto con chi sta sopra. Tra i pari si usa e, in contesti molto più informali, spesso rafforzato da un "pedì mou", o un "pedià" oppure, ma bisogna essere ben incazzati, da un "gamòto" e allora si trapassa nel turpiloquio. E' innegabile che tra i Greci esiste un climax, una gradazione, dell'intercalare più articolata che da noi, che intercaliamo quasi sempre con "cazzo". Non sarà bello, ma a me pare che proprio questo accada (senza contare le varianti locali, che si aggirano tuttavia intorno alla stessa materia: intendo le varie minchie, potte, belini, soccia,ecc. ecc. sottese all'unità linguistica degli Italiani). Per questo, cercando un corrispondente italiano al "re" così frequente nel parlare greco, e tenendo conto dell'intonazione confidenziale e polemica del testo, mi è sembrato che la scelta del nostro "cazzo" potesse andare bene. Ma il dibattito è aperto, tra i "grecisti" di AWS. Devo andare avanti, con Asimos, o sto stufando ?

Gian Piero Testa - 16/12/2010 - 09:33


Stufando? Gian Piero, àssima tutto l'assimàbile! 1979? Qui sembra di leggere l'oggi....

Riccardo Venturi - 20/12/2010 - 17:50




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