Πέντε πέντε δέκα
δέκα δέκα ανεβαίνω τα σκαλιά
γιά τα δυό σου μάτια
γιά τίς δυό φωτιές
που όταν με κοιτάζουν
νιώθω μαχαιριές.
Βάρκα στο γιαλό
βάρκα στο γιαλό
γλάστρα με ζουμπούλι
και βασιλικό.
Πέντε πέντε δέκα
δέκα δέκα θα σου δίνω τα φιλιά.
Κι όταν σε μεθύσω
κι όταν θα σε πιώ
θα σε νανουρίσω
με γλυκό σκοπό.
Πέντε πέντε δέκα
δέκα δέκα κατεβαίνω τα σκαλιά
φεύγω γιά τα ξένα
γιά την ξενιτιά
και μην κλαίς για μένα
αγάπη μου γλυκιά
δέκα δέκα ανεβαίνω τα σκαλιά
γιά τα δυό σου μάτια
γιά τίς δυό φωτιές
που όταν με κοιτάζουν
νιώθω μαχαιριές.
Βάρκα στο γιαλό
βάρκα στο γιαλό
γλάστρα με ζουμπούλι
και βασιλικό.
Πέντε πέντε δέκα
δέκα δέκα θα σου δίνω τα φιλιά.
Κι όταν σε μεθύσω
κι όταν θα σε πιώ
θα σε νανουρίσω
με γλυκό σκοπό.
Πέντε πέντε δέκα
δέκα δέκα κατεβαίνω τα σκαλιά
φεύγω γιά τα ξένα
γιά την ξενιτιά
και μην κλαίς για μένα
αγάπη μου γλυκιά
Contributed by Gian Piero Testa - 2010/12/8 - 22:24
Language: Italian
Versione italiana di Gian Piero Testa
UNA BARCA ALLA RIVA
Cinque e cinque dieci
a dieci a dieci salgo le scale
per i tuoi due occhi
per quelle due fiamme
che quando mi guardano
mi sento trafiggere.
Una barca alla riva
una barca alla riva
un vaso di gelsomino
e di basilico.
Cinque e cinque dieci
a dieci a dieci ti darò i miei baci.
E quando ti inebrio
e quando ti berrò
ti farò la ninna nanna
con un dolce ritmo.
Cinque e cinque dieci
a dieci a dieci discendo le scale
parto per l'estero
per la terra straniera
e non piangere per me
mio dolce amore.
Cinque e cinque dieci
a dieci a dieci salgo le scale
per i tuoi due occhi
per quelle due fiamme
che quando mi guardano
mi sento trafiggere.
Una barca alla riva
una barca alla riva
un vaso di gelsomino
e di basilico.
Cinque e cinque dieci
a dieci a dieci ti darò i miei baci.
E quando ti inebrio
e quando ti berrò
ti farò la ninna nanna
con un dolce ritmo.
Cinque e cinque dieci
a dieci a dieci discendo le scale
parto per l'estero
per la terra straniera
e non piangere per me
mio dolce amore.
Contributed by Gian Piero Testa - 2010/12/8 - 23:25
"Chi l'ha mai vista la commedia?", si dice [gpt]; eh già. Però, ristrutturando tutta la sezione greca si scoprono via via cose interessanti. La commedia sembra essere stata preceduta (quindi, averne avuto origine) da un film del 1954, Μαγική πόλις appunto (πόλις e non πόλη; si era nel 1954, e il titolo aveva a essere καθαρεύων, maschile di καθαρεύουσα). Uno, a volte, si sorprende che sia esistito (e esista) un cinema greco al di fuori di Theo Angelopoulos e Costa Gavras...però il film è opera di uno dei più famosi registi ellenici, Nikos Koundouros, ed è interpretato dal "bello" del cinema greco di allora nelle panni dell'emigrante, Yorgos Foundas (mentre la fidanzata piantata là in Grecia è interpretata da Margarita Papageorgiou (altrettanto bella). Interessante il fatto che la musica per il film fu scritta da una...nostra vecchia conoscenza: Manos Hatzidakis (quello per cui mi ci sono voluti mesi a convincere il [gpt] a non scrivere più "Hadjidakis"). Sul Tubo se ne trova ben 1 minuto e 54 secondi, in cui compaiono i due protagonisti mentre passa anche la melodia Μια πόλη μαγικἠ (stavolta con titolo in demotico, segno perfetto del caos linguistico greco...) opera, appunto, di Hatzidakis:
La commedia, e il disco contenente le musiche di scena (cui collaborò Theodorakis) è del 1963 e mantiene il titolo in katharevousa. Il video Tubesco ci informa anche che l'attore Yorgos Foundas è scomparso il 28 novembre 2010 all'età di ottant'anni. Καλό ταξίδι, Γιώργο! E se capitasse magari qualche altra capatina nel cinema greco extra-angelopoulos-gavras, non si mancherà...
La commedia, e il disco contenente le musiche di scena (cui collaborò Theodorakis) è del 1963 e mantiene il titolo in katharevousa. Il video Tubesco ci informa anche che l'attore Yorgos Foundas è scomparso il 28 novembre 2010 all'età di ottant'anni. Καλό ταξίδι, Γιώργο! E se capitasse magari qualche altra capatina nel cinema greco extra-angelopoulos-gavras, non si mancherà...
Riccardo Venturi - 2012/5/4 - 20:03
Per chi fosse rimasto con la curiosità per non aver visto la commedia "Μαγική Πόλις" , nel sito
www.mikistheodorakis.gr sono reperibili alcuni ritagli con le recensioni dell’epoca (1963)
– in sintesi:
il critico Babis Klaras afferma testualmente che non si tratta di un’opera teatrale ma di uno spettacolo musicale, per il quale rimanda ai critici del settore. Loda solo la prima ballerina Chrisula Zoka.
Più dettagliatamente Eleni Vachou descrive le scene: Atene stilizzata su sfondo giallo e poi una spiaggia. Quanto allo spettacolo scrive : “balletto, canzone, canzone, coro, duetto, complesso di buzuki”. Anche lei esprime una recensione favorevole per i primi ballerini Chrisula Zoka e Manolis Christinous, al contrario del balletto in generale, di cui critica i costumi (jeans per gli uomini e sciatti per le donne), e l’esecuzione scolastica. Per quanto riguarda le canzoni afferma che ne avrebbe acquistato i dischi, se nell’intervallo li avessero venduti. All’epoca in Grecia non c’era la televisione , uno dei modi per lanciare nuove canzoni (riprese poi da radio e juke-box) era appunto con le commedie musicali o film.
Nella prima parte riservata a Theodorakis, le nuove canzoni vennero eseguite a cura di Grigoris Bithikotsis. La Vlachou precisa che in parte le cantava con la sua voce, in parte le mimava in playback.
Dora Yannakopoulou poi ne ha ripreso altre già note tra cui ”il ragazzo che sorride” e “apri un poco la finestra”, forse accostate per la prima volta all’uccisione di Grigoris Lambrakis, che avvenne proprio nel 1963, mentre la rappresentazione di “un Ostaggio” di B. Brendan con queste musiche di Theodorakis era stata nel 1962.
Nela seconda parte, riservata a Manos Hatzidakis sono state eseguite canzoni già note dell’autore tra cui, a cura di Elsa Margariti, Μια πόλη μαγικἠ “una città magica” la stessa dei titoli del film del 1954.
La critica, pur essendo amica personale di Manos, afferma che questa volta l’autore ha un’ riposato sugli allori dei “ragazzi del Pireo” e Theodorakis ne esce vincente.
In definitiva per noi che la commedia non l’abbiamo vista, resta il fatto che si trattava solo di uno spettacolo musicale e le canzoni possono essere reperite sul “tubo” e ascoltate con comodo. Per i primi ballerini si trova un balletto di un improbabile mix greco-argentino (forse tratto da un film di epoca anteriore), da cui comunque emergono le qualità dei due.
www.mikistheodorakis.gr sono reperibili alcuni ritagli con le recensioni dell’epoca (1963)
– in sintesi:
il critico Babis Klaras afferma testualmente che non si tratta di un’opera teatrale ma di uno spettacolo musicale, per il quale rimanda ai critici del settore. Loda solo la prima ballerina Chrisula Zoka.
Più dettagliatamente Eleni Vachou descrive le scene: Atene stilizzata su sfondo giallo e poi una spiaggia. Quanto allo spettacolo scrive : “balletto, canzone, canzone, coro, duetto, complesso di buzuki”. Anche lei esprime una recensione favorevole per i primi ballerini Chrisula Zoka e Manolis Christinous, al contrario del balletto in generale, di cui critica i costumi (jeans per gli uomini e sciatti per le donne), e l’esecuzione scolastica. Per quanto riguarda le canzoni afferma che ne avrebbe acquistato i dischi, se nell’intervallo li avessero venduti. All’epoca in Grecia non c’era la televisione , uno dei modi per lanciare nuove canzoni (riprese poi da radio e juke-box) era appunto con le commedie musicali o film.
Nella prima parte riservata a Theodorakis, le nuove canzoni vennero eseguite a cura di Grigoris Bithikotsis. La Vlachou precisa che in parte le cantava con la sua voce, in parte le mimava in playback.
Dora Yannakopoulou poi ne ha ripreso altre già note tra cui ”il ragazzo che sorride” e “apri un poco la finestra”, forse accostate per la prima volta all’uccisione di Grigoris Lambrakis, che avvenne proprio nel 1963, mentre la rappresentazione di “un Ostaggio” di B. Brendan con queste musiche di Theodorakis era stata nel 1962.
Nela seconda parte, riservata a Manos Hatzidakis sono state eseguite canzoni già note dell’autore tra cui, a cura di Elsa Margariti, Μια πόλη μαγικἠ “una città magica” la stessa dei titoli del film del 1954.
La critica, pur essendo amica personale di Manos, afferma che questa volta l’autore ha un’ riposato sugli allori dei “ragazzi del Pireo” e Theodorakis ne esce vincente.
In definitiva per noi che la commedia non l’abbiamo vista, resta il fatto che si trattava solo di uno spettacolo musicale e le canzoni possono essere reperite sul “tubo” e ascoltate con comodo. Per i primi ballerini si trova un balletto di un improbabile mix greco-argentino (forse tratto da un film di epoca anteriore), da cui comunque emergono le qualità dei due.
Giovanni - 2020/3/29 - 11:12
Aggiungo la corretta translitterazione dei nomi dei primi ballerini per eventuali ricerche:
MANOLIS KASTRINOS CHRISOULA ZOKA
nel precedente commento c'erano anche un paio di errori di tastiera per i quali chiedo venia
MANOLIS KASTRINOS CHRISOULA ZOKA
nel precedente commento c'erano anche un paio di errori di tastiera per i quali chiedo venia
Giovanni - 2020/3/29 - 13:29
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Στίχοι: Μίκης Θεοδωράκις
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκις
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγώρης Μπιθικώτσης με την Μαίρη Λίντα
"Μαγική Πόλις" - 1963
Testo e musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Grigoris Bithikotsis con Meri Linda
"Μαγική Πόλις"/Magica Città - 1963
Persevero nel tema dell'emigrante, come si mostrava nelle canzoni greche d'antan. Ma questa volta con una vistosa eccezione: l'emigrante non si lamenta, non invoca la mammina, non maledice la sorte e la patria amara, e se ne parte leggero e contento. Un'ultima scopatina con la morosa, e...arrivederci e grazie, non ti preoccupare per me. Versi e musica di Mikis, per una rappresentazione teatrale di "Magica Città", alla quale concorsero autori rilevanti, come Iakovos Kambanelis, Notis Perghialis e Mihalis Katsaròs. Era il 1963. E' probabile che il festoso stato d'animo del τεμπέλης (il vagabondo) in partenza dipenda dall'intreccio della commedia: ma chi l'ha mai vista? Io la mando, perché è un esempio (non frequente) di musica greca non intrisa di dolore e perché la si può considerare un vero classico", tanto piacque e piace al pubblico. Raramente mancava, in quelle infami musicassette allestite in fretta e furia per essere vendute, già discretamente arrostite e deformate dal sole, ai turisti di passaggio. Cassette che non solo rovinavano ingiustamente la reputazione della musica greca, ma che si rovinavano da sole, con la fuoruscita di grovigli di nastro dopo due o tre ascolti e la messa fuori uso, per ore, dell'autoradio. Ciò detto, resta il fatto che è una degna e assai piacevole canzone, che la canta Bithikotsis, e che, accennando all'emigrazione, ha il visto di ingresso in AWS. (gpt)