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(Apostolos Kaldaras / Απόστολος Καλδάρας)
Μετανάστης
(Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης)


O metanástis
Στίχοι: Ευτυχία Παπαγιαννοπούλου
Μουσική: Απόστολος Καλδάρας
Πρώτη εκτέλεση: Πρόδρομος Τσαουσάκης & Γιώτα Λύδια ( Ντουέτο )
CD: Ευτυχία Παπαγιαννοπούλου - Ανθολογία - 2007

Testo di Eftihía Papayannopoúlou
Musica di Apostolos Kaldaras
Prima esecuzione di Prodromos Tsaousakis con Yota Lydia
Vecchio 78 giri, ora nel CD: "Eftihìa Papayannopoúlou. Antologia, 2007

Apostolos Kaldaras.
Apostolos Kaldaras.

Nei link trovati da γιώργος per Μετανάστης di Theodorakis se ne è infilato uno anche a una canzone, dal titolo molto simile, di Apostolos Kaldaras. Il piccolo errore mi ha fatto piacere, perché mi da il modo di parlare di una donna dell'ambiente rebetico, che scrisse i versi (spesso, ma non sempre, volutamente sempliciotti) di moltissimi successi dei corifei del genere, e rebetissa per stile di vita lei stessa. Eftihía Papayannopoúlou (1893 - 1972) scrisse moltissime canzoni per la canzone rebetica, che fanno parte del comune patrimonio popolare. Nata ad Aydin, Asia Minore, seguì l'ondata dei fuggiaschi del 1922. Ricominciò come maestra, ma la vocazione poetica e soprattutto la necessità di pagarsi il vizio del gioco la misero in contatto come autrice di versi con gli autori del rebetico, quando il genere riprese respiro alla fine delle guerre. Sovente i suoi versi appaiono attribuiti agli stessi compositori: Tsitsanis (Αντιλαλούνε τα βουνά, Τα καβουράκια), Hiotis (Ηλιοβασιλέματα, Περασμένες μου αγάπες ), Kazantzidis (Δυο πόρτες έχει η ζωή, Φεύγω με πίκρα στα ξένα), Kaldaras (Όνειρο απατηλό), Bakalis (Συρματοπλέγματα βαριά), Hatzidakis (Είμαι αϊτός χωρίς φτερά, Πετραδάκι, πετραδάκι) Kandinaris (Τι να σου κάνει μια καρδιά) ecc.: e la cosa che le era del tutto indifferente. Morì nel 1972, poverissima. (gpt)
Γυναίκ’ αφήνω νιόπαντρη, μανούλα μου, σε σένα
και πάω να βρω την τύχη μου στα έρημα τα ξένα.

Μετανάστης φεύγω τώρα, αχ μανούλα μου
και στα χέρια σου αφήνω πια την γυναικούλα μου.

Καρδιά αν έχεις, μάνα μου και με πονά η ψυχή σου,
αγάπα την γυναίκα μου σαν να ‘τανε παιδί σου.

Μετανάστης φεύγω τώρα, αχ μανούλα μου
και στα χέρια σου αφήνω πια την γυναικούλα μου.

Στα δάκρυα του χωρισμού, πνίγομαι ο καημένος,
αφήνω την γυναίκα μου καινουριοπαντρεμένος.

Μετανάστης φεύγω τώρα, αχ μανούλα μου
και στα χέρια σου αφήνω πια την γυναικούλα μου.

inviata da Gian Piero Testa - 6/12/2010 - 11:23



Lingua: Italiano

Gian Piero Testa.
Gian Piero Testa.

Versione italiana di Gian Piero Testa
L'EMIGRANTE

Affido a te, mammetta mia, una moglie sposa di fresco
e vado a cercar la mia fortuna nelle solitarie terre straniere.

Parto emigrante adesso, ohimè mammina mia
e lascio nelle tue mani ormai la mogliettina mia.

Se hai un cuore, mamma, e come mi piange il cuore
ama la mia moglie come fosse una figlia tua.

Parto emigrante adesso, ohimè mammina mia
e lascio nelle tue mani ormai la mogliettina mia.

Nelle lacrime della separazione affogo povero me
lascio la mia moglie e sono uno sposo novello

Parto emigrante adesso, ohimè mammina mia
e lascio nelle tue mani ormai la mogliettina mia.

inviata da Gian Piero Testa - 6/12/2010 - 12:06


Chiedo comunque venia, caro Gian Piero (συγγνώμη). Specialmente il lunedì mattina non dovrei mettere le mani sul sito. Per fortuna è finita in gloria.. Rimediamo subito. (Ma gli admins dovrebbero cancellare quell'altro..)

γιώργος - 6/12/2010 - 13:37




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