Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’Αϊβαλί
χίλια μύρια κύματα μακριά τ’Αϊβαλί
Μέρες της αλμύρας κι ο ήλιος πάντα εκεί
πάντα εκεί
με τα μακεδονίτικα πουλιά και τ’αρμενάκια
που λοξοδρόμησαν και χάσαμε τη Μπαρμπαριά
Πότε παραμονεύοντας τον πόρφυρα το μαύρο ψάρι
έρχεται, φεύγει, μικραίνουν οι κύκλοι του.
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Μεγάλωσαν τα γένια μας, η ψυχή μας αλλοιώτεψε
αγριεμένο το σκυλί γαυγίζει τη φωνή του,
βοήθα καλέ μου, μη φαγωθούμε μεταξύ μας.
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Ώρες ώρες ημερεύουμε με τη χορδή της λύρας
δεμένος πισθάγκωνα με στο μεσιανό κατάρτι
ο Χιώτης ο τυφλός τραγουδιστής βραχνός προφήτης
μασώντας τη μαστίχα του παινεύει την Ελένη...
Μασώντας τη μαστίχα του παινεύει την Ελένη
κι άλλοτε τη Τζαβέλαινα τραβάει στο χορό,
στο χορό
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Μεγάλωσαν τα γένια μας, η ψυχή μας αλλοιώτεψε
αγριεμένο το σκυλί γαυγίζει τη φωνή του,
βοήθα καλέ μου, μη φαγωθούμε μεταξύ μας.
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
χίλια μύρια κύματα μακριά τ’Αϊβαλί
Μέρες της αλμύρας κι ο ήλιος πάντα εκεί
πάντα εκεί
με τα μακεδονίτικα πουλιά και τ’αρμενάκια
που λοξοδρόμησαν και χάσαμε τη Μπαρμπαριά
Πότε παραμονεύοντας τον πόρφυρα το μαύρο ψάρι
έρχεται, φεύγει, μικραίνουν οι κύκλοι του.
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Μεγάλωσαν τα γένια μας, η ψυχή μας αλλοιώτεψε
αγριεμένο το σκυλί γαυγίζει τη φωνή του,
βοήθα καλέ μου, μη φαγωθούμε μεταξύ μας.
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Ώρες ώρες ημερεύουμε με τη χορδή της λύρας
δεμένος πισθάγκωνα με στο μεσιανό κατάρτι
ο Χιώτης ο τυφλός τραγουδιστής βραχνός προφήτης
μασώντας τη μαστίχα του παινεύει την Ελένη...
Μασώντας τη μαστίχα του παινεύει την Ελένη
κι άλλοτε τη Τζαβέλαινα τραβάει στο χορό,
στο χορό
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Μεγάλωσαν τα γένια μας, η ψυχή μας αλλοιώτεψε
αγριεμένο το σκυλί γαυγίζει τη φωνή του,
βοήθα καλέ μου, μη φαγωθούμε μεταξύ μας.
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Χίλια μύρια κύματα μακριά τ’ Αϊβαλί
Contributed by Gian Piero Testa - 2010/11/25 - 17:48
Language: Italian
Versione italiana di Gian Piero Testa
MIGLIAIA E MIGLIAIA DI ONDE
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì (1)
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Giorni e giorni di salsedine e il sole sempre lì,
sempre lì
Con gli uccelli di Macedonia e le piccole vele
che scarrocciarono perdendo la Barberia (2)
Facendoci la posta a volte il pescecane, il pesce nero
va e viene, si restringono i suoi cerchi
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Son cresciute le nostre barbe, la nostra anima si è incattivita
il cane arrabbiato sa solo latrare
da' una mano, amico, a non divorarci tra noi
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Per ore ci può calmare il suono della lira
legato per i gomiti all'albero maestro
il cieco cantore di Chios rauco profeta
biascicando la sua mastìca (3) elogia Elena...
Biascicando la sua mastìca elogia Elena
e talora trascina la madre di Tzavellas (4) nella danza,
nella danza.
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Son cresciute le nostre barbe, la nostra anima si è incattivita
il cane arrabbiato sa solo latrare
da' una mano, amico, a non divorarci tra noi
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì (1)
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Giorni e giorni di salsedine e il sole sempre lì,
sempre lì
Con gli uccelli di Macedonia e le piccole vele
che scarrocciarono perdendo la Barberia (2)
Facendoci la posta a volte il pescecane, il pesce nero
va e viene, si restringono i suoi cerchi
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Son cresciute le nostre barbe, la nostra anima si è incattivita
il cane arrabbiato sa solo latrare
da' una mano, amico, a non divorarci tra noi
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Per ore ci può calmare il suono della lira
legato per i gomiti all'albero maestro
il cieco cantore di Chios rauco profeta
biascicando la sua mastìca (3) elogia Elena...
Biascicando la sua mastìca elogia Elena
e talora trascina la madre di Tzavellas (4) nella danza,
nella danza.
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Son cresciute le nostre barbe, la nostra anima si è incattivita
il cane arrabbiato sa solo latrare
da' una mano, amico, a non divorarci tra noi
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì
NOTE alla traduzione
1) Ora Ayvalık, città della Turchia anatolica di fronte all'isola greca di Lesbo (in greco detta anche Κυδωνίες, da κυδώνι "cotogna"; ayva significa pure "cotogna" in turco). Distrutta dagli Ottomani all'inizio della guerra d'indipendenza del 1821, e nel 1922 teatro di violenze contro le comunità greca ed armena, che fuggirono per mare.
2) Nome specifico per indicare i paesi arabi e arabizzati del mediterraneo e generico per i paesi musulmani.
3) La resina aromatica che fu lo chewing-gum dei tempi antichi e dell'età media, al punto da originare il nostro termine "masticare". Prodotta soprattutto dai lentischi nell'isola di Chios, oggi serve a fare un liquore locale.
(4) Si tratta quasi senza dubbio di Moscho Tzavella (Μόσχω Τζαβέλα, 1760 - 1803), eroina capitanessa del Souli contro Alì Pascià Tepeleni. Moglie dell'eroe Lambros Tzavellas e madre dell'altro eroe dell'Indipendenza, Kitsos Tzavellas. Su di lei esiste un filone di canzoni popolari.
Avrei anche potuto tradurre: la moglie di Tzavellas, ma il figlio Kitsos è oggi più noto del padre.
1) Ora Ayvalık, città della Turchia anatolica di fronte all'isola greca di Lesbo (in greco detta anche Κυδωνίες, da κυδώνι "cotogna"; ayva significa pure "cotogna" in turco). Distrutta dagli Ottomani all'inizio della guerra d'indipendenza del 1821, e nel 1922 teatro di violenze contro le comunità greca ed armena, che fuggirono per mare.
2) Nome specifico per indicare i paesi arabi e arabizzati del mediterraneo e generico per i paesi musulmani.
3) La resina aromatica che fu lo chewing-gum dei tempi antichi e dell'età media, al punto da originare il nostro termine "masticare". Prodotta soprattutto dai lentischi nell'isola di Chios, oggi serve a fare un liquore locale.
(4) Si tratta quasi senza dubbio di Moscho Tzavella (Μόσχω Τζαβέλα, 1760 - 1803), eroina capitanessa del Souli contro Alì Pascià Tepeleni. Moglie dell'eroe Lambros Tzavellas e madre dell'altro eroe dell'Indipendenza, Kitsos Tzavellas. Su di lei esiste un filone di canzoni popolari.
Avrei anche potuto tradurre: la moglie di Tzavellas, ma il figlio Kitsos è oggi più noto del padre.
Contributed by Gian Piero Testa - 2010/11/25 - 18:49
Eccoci di nuovo nel mar di Xylouris, e con questa canzone in mare ci siamo per davvero. Nel qual caso ho riscritto il testo (e la traduzione) in base alla cosiddetta "assecuzione", vale a dire trascrivendolo integralmente come veramente viene cantato nella canzone. E' una pratica che raccomanderei a chiunque inserisca un testo in questo sito, evitando le odiose e antiestetiche "abbreviazioni" del tipo [x2] o, peggio che mai, "Chorus". Quel "Chorus" che oramai si vede anche nei testi di canzoni italiane, dimenticando che, al limite, si dice "ritornello".
Una parola, poi, sulla traduzione; e mi rivolgo a [gpt]. Stavo pensando giusto al ritornello, che è stato reso: "Migliaia e migliaia di onde al largo di Aivalì". Io, invece, intenderei: "Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì", con le onde che...misurano la sconfinata lontananza. Che ne dici, Gian Piero?
Una parola, poi, sulla traduzione; e mi rivolgo a [gpt]. Stavo pensando giusto al ritornello, che è stato reso: "Migliaia e migliaia di onde al largo di Aivalì". Io, invece, intenderei: "Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì", con le onde che...misurano la sconfinata lontananza. Che ne dici, Gian Piero?
Riccardo Venturi - 2012/6/21 - 23:43
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Στίχοι: Κ. X. Μύρης
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Άλλες ερμηνείες: Βασίλης Σκουλάς - Χαράλαμπος Γαργανουράκης - Γιάννης Κότσιρας -
LP: Ιθαγένεια - 1972
Testo di K. H. Myris
Musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Nikos Xylouris - Altre interpretazioni: Vassilis Skoulàs - Haràlambos Garganourakis - Yannis Kotsiras -Yorgos Dalaras
L.P. «Ithaghènia» (Indigenità) - 1972
Una delle tante canzoni (ma certo una delle più belle ed eseguite) che la Grecia ha dedicato alle sue «Χαμένες Πατρίδες», le «Patrie Perdute»: quelle che gli antichi popolarono nel corso dei millenni e che ancora, in parte, sono abitate da Ellenofoni, per lo più Ortodossi, incorporati in Stati stranieri. Spinoso argomento, questo, che riemerge nei momenti cruciali come cavallo di battaglia imbizzarrito del più trito nazionalismo (quando non è di peggio), ma che la sinistra greca non ha mai e poi mai consegnato all'avversario. Qui ne abbiamo una prova lampante: Myris, Markopoulos e Xylouris sono stati tutt'altro (e sono, i due ancora viventi) che uomini della destra. Gli stessi profughi del 1922, le cui speranze si accesero per la sciagurata impresa anatolica voluta dalla casta militare (di cui faceva parte quel Metaxas che nel 1936 sarebbe diventato il Mussolini greco) furono, dopo la disfatta, abbandonati a se stessi nelle peggiori periferie delle città della madrepatria. Costituirono uno strato sociale emarginato, sospettato e disprezzato dall'establishment conservatore. La canzone delle onde, che ci rimbalza tra le sponde del Mediterraneo e tra quelle della storia, da Omero, alla Turcocrazia, al Risorgimento e alla catastrofe del 1922, è, si può dire, un amalgama perfetto di musica e poesia, e di suoni anatolici e cretesi.
Sull'argomento del '22 si trovano nel sito ormai diverse canzoni e note; ma altre sicuramente arriveranno: l'occasione, forse, per farne una sezione a sé? Grazie a Bartleby, che mi ha fatto notare la grave lacuna in AWS. (gpt)