Em gedărk to hadōnāi nă to plen
ărvaidnestāi sugāi go marnetāi,
gedărk beretāi grŏm go drăken
tăr metallāi gehaubăl defilestāi
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
Dō vere to ministăr nă to părtāte!,
go to prezident nă to slĕutrāi,
dō ver’ to tevestār na kararmāte
go to alŭtrŭn nă to syoporināi
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
Em gedărk sardāi kanyāstāi Dimonios
syesī to hŭmnos nă īn brigāde,
to yăuntān syemarsy la takŏnyos
go la takt nă bat gestandardisāde
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
Vrānon tasknă reināi tĭrcendig,
to gĕn eknyātne āpāi nă reklāme,
zmenē syedefile te kransyāl năgoviluig
to pādărdŏrr adtrĭga cān laydāme.
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
ărvaidnestāi sugāi go marnetāi,
gedărk beretāi grŏm go drăken
tăr metallāi gehaubăl defilestāi
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
Dō vere to ministăr nă to părtāte!,
go to prezident nă to slĕutrāi,
dō ver’ to tevestār na kararmāte
go to alŭtrŭn nă to syoporināi
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
Em gedărk sardāi kanyāstāi Dimonios
syesī to hŭmnos nă īn brigāde,
to yăuntān syemarsy la takŏnyos
go la takt nă bat gestandardisāde
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
Vrānon tasknă reināi tĭrcendig,
to gĕn eknyātne āpāi nă reklāme,
zmenē syedefile te kransyāl năgoviluig
to pādărdŏrr adtrĭga cān laydāme.
Hōyla hōyla to parāde
nă to respublīk demokrādig,
hōyla hōyla to defilāde
nă to mărd la margŭt dānig.
inviata da Riccardo Venturi - 4/3/2006 - 00:02
Lingua: Italiano
E questo sarebbe quel che vuol dire in italiano.
Succedono a volte cose inaspettate, quando ci sono di mezzo degli Amici e dei Compagni come Edoardo Morello dei Paz e Adriana, che è coamministratrice di questo sito. Come, ad esempio, sentirsi mettere in musica e cantare il testo di questa canzone neanche ventiquattr'ore dopo che è stata inserita nel sito. Che dire? Niente di più che un abbraccio enorme che vorrei dicesse tutto. La canzone, in italiano, la si può ascoltare e scaricare in formato mp3 qui, e anche da rana.ortiche.net - Radi(o)AzioniNonAlienate [RV]
EVVIVA EVVIVA
(Ho visto i signori della pace)
Ho visto i signori della pace
rivisitare tombe e monumenti,
ho visto baschi neri e baschi rossi
sfilare tra metalli a mano armata
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
C’era il ministro dell’ “attenti!”
ed il presidente delle stragi,
c’era il commentatore tv del carrarmato
e la madrina dei pranzi di gala
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
Ho visto dei sardi cantare Dimonios
che è l’inno della loro brigata,
la gioventù che marcia al passo cadenzato
e a tempo d’idiozia standardizzata
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
Macchiavano il cielo strisce tricolori,
la gente sgranava occhi da réclame,
e mentre sfila questo carnevale inutile
la patria mette in mostra il suo letame.
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
(Ho visto i signori della pace)
Ho visto i signori della pace
rivisitare tombe e monumenti,
ho visto baschi neri e baschi rossi
sfilare tra metalli a mano armata
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
C’era il ministro dell’ “attenti!”
ed il presidente delle stragi,
c’era il commentatore tv del carrarmato
e la madrina dei pranzi di gala
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
Ho visto dei sardi cantare Dimonios
che è l’inno della loro brigata,
la gioventù che marcia al passo cadenzato
e a tempo d’idiozia standardizzata
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
Macchiavano il cielo strisce tricolori,
la gente sgranava occhi da réclame,
e mentre sfila questo carnevale inutile
la patria mette in mostra il suo letame.
Evviva evviva la parata
della repubblica democratica
evviva evviva la sfilata
della morte a buon mercato.
Lingua: Esperanto
Poteva forse una creazione in kelartico non avere una traduzione in esperanto? Non mi sembrava il caso...
VIVU VIVU
(Mi vidis la mastrojn de la paco)
Mi vidis la mastrojn de la paco
reviziti tombojn kaj monumentojn,
mi vidis beretojn nigrajn kaj beretojn ruĝajn
defili tra metaloj kun armiloj.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
Ĉeestis la ministro de la "Atentu"
kaj la prezidento de la masakroj,
ĉeestis la tv-komentisto de la tanko
kaj la primadono de la gala-tagmanĝo.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
Mi vidis sardojn kanti Dimonios
kiu estas la himno de ilia brigado,
la junularo kiu marŝas laŭ kadenca paŝo
kaj laŭ tempo de idioteco standardigita.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
Makulis la ĉielon trikoloraj strioj,
la homoj gapis reklamokule,
kaj dum defilas tiu ĉi neutila karnavalo
la patrio montras sian sterkon.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
(Mi vidis la mastrojn de la paco)
Mi vidis la mastrojn de la paco
reviziti tombojn kaj monumentojn,
mi vidis beretojn nigrajn kaj beretojn ruĝajn
defili tra metaloj kun armiloj.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
Ĉeestis la ministro de la "Atentu"
kaj la prezidento de la masakroj,
ĉeestis la tv-komentisto de la tanko
kaj la primadono de la gala-tagmanĝo.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
Mi vidis sardojn kanti Dimonios
kiu estas la himno de ilia brigado,
la junularo kiu marŝas laŭ kadenca paŝo
kaj laŭ tempo de idioteco standardigita.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
Makulis la ĉielon trikoloraj strioj,
la homoj gapis reklamokule,
kaj dum defilas tiu ĉi neutila karnavalo
la patrio montras sian sterkon.
Vivu vivu la parado
de la respubliko demokrata
vivu vivu la defilo
de la morto malmultekosta.
inviata da Nicola Ruggiero - 9/3/2006 - 23:44
Boia dé! (Come si tradurrebbe in esperanto...? In k. sarebbe un intraducibile alla lettera trug ay, un giorno ti spiegherò cosa vuol dire davvero quel trug) :-P
In ogni caso a questo punto propongo un immediato gemellaggio kelarto-esperantista, aperto anche agli idisti :-))
Saluti e baci!
In ogni caso a questo punto propongo un immediato gemellaggio kelarto-esperantista, aperto anche agli idisti :-))
Saluti e baci!
Riccardo Venturi - 10/3/2006 - 17:10
Chi veste una risata
da Minimi Termini Reload
Sempre meno cose mi indignano o mi stupiscono; sia in positivo che in negativo.
Le parate militari come quella di oggi della Festa della Repubblica (ignoro quando sia quella del Corriere della Sera) riescono quantomeno ancora a lasciarmi rapito ed inebetito di fronte alla loro visione. Ero al bar per un caffè e scorrevano sulla RAI le immagini di quegli stendardi retrò, di quei buffi cappelli, di quei tricolori, di quegli uomini impettiti in uniforme o in mimetica…e dentro di me cercavo di spiegarmi per l’ennesima volta cosa spinga un popolo nel 2009 a fare tutto questo, e cosa si desideri rappresentare di concreto con ciò.
L’orgoglio di appartenere a cosa, a chi? Siamo tutti italiani, w l’Italia, e poi ti prendi a pugni per un parcheggio, ti insulti perché uno ti sopravanza in coda alle poste, il milanese odia il napoletano che odia il palermitano che a sua volta odia il veneziano…
Sono più retorico di loro? Può essere, ma almeno ho la coerenza di definirmi incoerente! Mentre un ex PCI di ottant’anni suonati assiste catatonico alla sfilata di carri e mezzi militari, sognando magari Mosca e la Piazza Rossa. Militarismo…una delle ragioni del fallimento totale dell’idea Comunista; e forse l’uomo non è mai stato pronto a non cercare di fottere i suoi simili per il proprio vantaggio personale, per quel Potere grande mignotta che sopravvive nei secoli.
Uscito dal bar, la ciliegina sulla torta è stato vedere un bel manifesto di Forza Nuova, movimento di Roberto Fiore (ex fondatore di Terza Posizione ed acclamato killer di estrema destra) che si presenta alle prossime elezioni. Un movimento che si ispira senza giri di parole al fascismo. Quindi, in linea teorica, anticostituzionale. Ma quello no, quello non mi provoca stupore...
Costituzione, italianità, presidenti della Repubblica ex-comunisti e del Consiglio Piduisti, forza, onore, sangue, guerra… tutto questo mi dà lo stesso effetto di quella bandiera tricolore che vedo esposta fuori dagli uffici del Comune. Mi fa venire voglia di ridere.
Ridere di tutti i loro “valori”, di famiglia, legalità, sicurezza, società multietnica o no (manco decidessero loro). Parate militari, donne soldato, missioni di pace e di guerra e chi più ne ha più ne metta.
Come recita Guccini in uno dei miei manifesti esistenziali (Canzone di notte n.2) “non scampa tra chi veste da parata chi veste una risata”.
E allora rido, ma rido sul serio che se mi vedono mi prendono per pazzo, mi accendo una sigaretta e mi lascio indietro le loro esibizioni di forza, i loro vessilli ed il Nulla Cosmico che rappresentano, che mostra in realtà solamente l’ineluttabilità del triste destino di questa Terra che solo un meteorite impazzito potrebbe far affondare per sempre regalandole almeno un secondo di pietosissima dignità.
da Minimi Termini Reload
Sempre meno cose mi indignano o mi stupiscono; sia in positivo che in negativo.
Le parate militari come quella di oggi della Festa della Repubblica (ignoro quando sia quella del Corriere della Sera) riescono quantomeno ancora a lasciarmi rapito ed inebetito di fronte alla loro visione. Ero al bar per un caffè e scorrevano sulla RAI le immagini di quegli stendardi retrò, di quei buffi cappelli, di quei tricolori, di quegli uomini impettiti in uniforme o in mimetica…e dentro di me cercavo di spiegarmi per l’ennesima volta cosa spinga un popolo nel 2009 a fare tutto questo, e cosa si desideri rappresentare di concreto con ciò.
L’orgoglio di appartenere a cosa, a chi? Siamo tutti italiani, w l’Italia, e poi ti prendi a pugni per un parcheggio, ti insulti perché uno ti sopravanza in coda alle poste, il milanese odia il napoletano che odia il palermitano che a sua volta odia il veneziano…
Sono più retorico di loro? Può essere, ma almeno ho la coerenza di definirmi incoerente! Mentre un ex PCI di ottant’anni suonati assiste catatonico alla sfilata di carri e mezzi militari, sognando magari Mosca e la Piazza Rossa. Militarismo…una delle ragioni del fallimento totale dell’idea Comunista; e forse l’uomo non è mai stato pronto a non cercare di fottere i suoi simili per il proprio vantaggio personale, per quel Potere grande mignotta che sopravvive nei secoli.
Uscito dal bar, la ciliegina sulla torta è stato vedere un bel manifesto di Forza Nuova, movimento di Roberto Fiore (ex fondatore di Terza Posizione ed acclamato killer di estrema destra) che si presenta alle prossime elezioni. Un movimento che si ispira senza giri di parole al fascismo. Quindi, in linea teorica, anticostituzionale. Ma quello no, quello non mi provoca stupore...
Costituzione, italianità, presidenti della Repubblica ex-comunisti e del Consiglio Piduisti, forza, onore, sangue, guerra… tutto questo mi dà lo stesso effetto di quella bandiera tricolore che vedo esposta fuori dagli uffici del Comune. Mi fa venire voglia di ridere.
Ridere di tutti i loro “valori”, di famiglia, legalità, sicurezza, società multietnica o no (manco decidessero loro). Parate militari, donne soldato, missioni di pace e di guerra e chi più ne ha più ne metta.
Come recita Guccini in uno dei miei manifesti esistenziali (Canzone di notte n.2) “non scampa tra chi veste da parata chi veste una risata”.
E allora rido, ma rido sul serio che se mi vedono mi prendono per pazzo, mi accendo una sigaretta e mi lascio indietro le loro esibizioni di forza, i loro vessilli ed il Nulla Cosmico che rappresentano, che mostra in realtà solamente l’ineluttabilità del triste destino di questa Terra che solo un meteorite impazzito potrebbe far affondare per sempre regalandole almeno un secondo di pietosissima dignità.
CCG/AWS Staff - 7/6/2009 - 13:29
Manovra: niente tagli alla difesa
26 maggio 2010 - Tonio Dell'Olio
Manovra finanziaria anticrisi. I titoli si sprecano e i commenti anche. Manovra sulle pensioni e sul numero delle province, sugli stipendi degli statali e sulle regioni, persino sull’invalidità e sui politici che guadagnano più di 80.000 euro, sulla sanità, sulle case fantasma e sull’evasione fiscale. Mi sforzo di cercare i tagli alla difesa ma niente. Non posso crederci. Non hanno tagliato nemmeno le parate militari! Non hanno fatto nemmeno un passo indietro sull’acquisto dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF-F35) che impegnerà il nostro paese fino al 2026 con una spesa di 13,5 miliardi di euro, più della metà della manovra varata ieri dal governo. La spesa militare non si tocca! Eppure sono convinto che se chiedessimo alla gente se preferisce i tagli sugli stipendi e sulla spesa della propria regione, sulle pensioni e sui servizi della sanità, rispetto a quelli per la “difesa”, non avrebbe incertezze a dire che, in tempo di recessione, la sicurezza di cui abbiamo bisogno con maggiore urgenza è quella sociale. Messa in crisi dalla manovra finanziaria.
26 maggio 2010 - Tonio Dell'Olio
Manovra finanziaria anticrisi. I titoli si sprecano e i commenti anche. Manovra sulle pensioni e sul numero delle province, sugli stipendi degli statali e sulle regioni, persino sull’invalidità e sui politici che guadagnano più di 80.000 euro, sulla sanità, sulle case fantasma e sull’evasione fiscale. Mi sforzo di cercare i tagli alla difesa ma niente. Non posso crederci. Non hanno tagliato nemmeno le parate militari! Non hanno fatto nemmeno un passo indietro sull’acquisto dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter (JSF-F35) che impegnerà il nostro paese fino al 2026 con una spesa di 13,5 miliardi di euro, più della metà della manovra varata ieri dal governo. La spesa militare non si tocca! Eppure sono convinto che se chiedessimo alla gente se preferisce i tagli sugli stipendi e sulla spesa della propria regione, sulle pensioni e sui servizi della sanità, rispetto a quelli per la “difesa”, non avrebbe incertezze a dire che, in tempo di recessione, la sicurezza di cui abbiamo bisogno con maggiore urgenza è quella sociale. Messa in crisi dalla manovra finanziaria.
adriana - 2/6/2010 - 11:30
Che emozione guardare la parata per la Festa della Repubblica! in prima fila gli insegnanti, con in mano le matite: sono quelli che educano i cittadini di domani, sono i custodi del futuro della Repubblica. subito dopo arrivano gli infermieri, simbolo di tutte le professioni sanitarie, alcuni smontano direttamente dalla notte; poi ci saranno le altre categorie, in testa allo spezzone degli operai ci saranno probabilmente quelli della Lucchini...chiuderanno il corteo i volontari e i ragazzi del servizio civile.
No, eh? dite che sto guardando un'altra parata? sì, forse. un'altra parata, un'altra Repubblica, un altro futuro.
Cecilia Strada
No, eh? dite che sto guardando un'altra parata? sì, forse. un'altra parata, un'altra Repubblica, un altro futuro.
Cecilia Strada
adriana - 2/6/2014 - 18:15
Mi unisco ad Adriana:
"Contre tous les petits nationalismes étatiques ou ceux du quotidien, des petits drapeaux accrochés aux fenêtres, sortis les jours d'anniversaire, qui n'ont d'autres sens que d'affirmer un bellicisme conscient ou inconscient. Réaffirmer sa frontière nationale physique et intellectuelle est le début de la guerre!"
E in questa giornata ri-dedico ancora a tutti voi:
Môrice Benin : Les pays n'existent pas - YouTube
"Contre tous les petits nationalismes étatiques ou ceux du quotidien, des petits drapeaux accrochés aux fenêtres, sortis les jours d'anniversaire, qui n'ont d'autres sens que d'affirmer un bellicisme conscient ou inconscient. Réaffirmer sa frontière nationale physique et intellectuelle est le début de la guerre!"
E in questa giornata ri-dedico ancora a tutti voi:
Môrice Benin : Les pays n'existent pas - YouTube
Flavio Poltronieri - 2/6/2017 - 08:06
c'era già nel sito questa meravigliosa versione dal vivo, nella pagina "Vive la République, Vive la Liberté" dei Tri Yann (è appunto per quello che l'ho "ri-dedicata")
Flavio Poltronieri - 2/6/2017 - 12:46
Alors, perche' non proporla come una canzone autonoma, una EXTRA, magari. Tanto, non la capisco... non trovo nemmeno le sue parole nella Rete.
Saluti e Buona Repubblica a Tutti :)
Saluti e Buona Repubblica a Tutti :)
Krzysiek - 2/6/2017 - 15:01
Flavio non e' che oltre alla dedica, sempre gradita, ci manderesti anche il testo (introvabile in rete) di questa canzone?
Lorenzo - 2/6/2017 - 21:38
Caro Lorenzo,scusa il grave ritardo nella risposta. Ti posso inviare il testo battuto a macchina che gentilmente mi ha donato Morice in persona,(il corsivo è il suo infatti) però posso solo farlo con lo scanner, non ho il tempo di trascriverlo, porta pazienza
(Flavio Poltronieri)
(Flavio Poltronieri)
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Testo di Riccardo Venturi
Musica (per la versione italiana) di Edoardo Morello, dei Paz
Da quando ho ritirato fuori il kelartico, come per miracolo scappano fuori vecchi foglietti infilati in quaderni. E' il 2 giugno 2002, anno di confusioni e di stranezze. Sono a Roma a bordo di un furgone pieno di cose mie e altrui. La città è semideserta: tutti sono a vedere la parata militare per la "Festa della repubblica". Ad un bar mi fermo a fumare una sigaretta e bere un caffè, da solo. Scrivo sul quadernetto una cosa nella mia lingua immaginandomi la sfilata; ed è una cosa carogna. Stasera la rivedo, e mi viene l'idea di aggiustare il testo e farne una canzone. Eccola qui.