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Testo e musica di Roberto Leoncino
Sono lo schiavo, sono il servo umiliato e offeso,
sono il pensiero che non s'inchina e che muore rinchiuso,
sono la voce schiacciata di ogni minoranza
e la diversità derisa dall'ignoranza!

Sono qualsiasi cristo che non vuole tacere
crocifisso e trafitto dai chiodi del potere,
sono lo spirito libero lapidato e bruciato
dal fanatismo o dall'uso di un credo falsato!

Sono il selvaggio frustato per il suo gesto fiero
di non volersi piegare davanti a un dio straniero,
sono lo straniero braccato da spaventose iene
con la testa vuota e le pance troppo piene!

Sono l'Ebreo straziato da un mostruoso ideale
e ogni innocente schiacciato dalla sua marcia bestiale,
sono morto in Spagna, dalla parte dei giusti,
torturato e ucciso dai boia franchisti!

Sono l'Ungheria che si sveglia in un sogno che annega,
sono Jan Palach che brucia nel martirio di Praga,
sono Varsavia, Sarajevo, Stalingrado e Guernica
devastate dal fuoco infernale di una follia antica!

E, così, sono l'Irlanda di ieri, delle arpe spezzate
da chi ha lasciato un futuro di sangue e barricate,
sono il Pellerossa massacrato dal bianco
con il progresso e Dio schierati al suo fianco!

Sono Ghandi, Lumumba, Luther King e Romero,
sono Gramsci, Anna Frank e il Sudafrica intero,
il desapareçido cileno ed argentino,
l'Africano e l'Indio tolti al loro cammino!

Sono la donna offesa, nel corpo e nella mente,
da regole e usanze di barbarie indecente,
sono il bambino israeliano e palestinese
sbranati da una faida che non può avere scuse!

Sono Sacco e Vanzetti, vittime innocenti
di un sistema che è cresciuto con sistemi violenti,
sono Valpreda e Pinelli spinto dal quarto piano
da un sistema assai poco democratico e cristiano!

Sono morto di strage da Milano a Bologna
e seppellito nel fango della più vile menzogna,
sono la Verità strappata alla Storia
in nome di una pace senza tanta memoria!

Sono tutti gli altri che non ricordo o non so,
nascosti dal sipario che l'ingiustizia abbassò,
sono tutti quelli che non so o non ricordo:
una folla che marcia nel buio con un tonfo sordo!

E, infine, sono il tarlo che divora il legno
dei bastoni futuri di qualsiasi regno
generato dal seme amaro della prepotenza
e nutrito dal sangue di ogni esistenza senza libertà!

inviata da adriana - 27/2/2006 - 13:26




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