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General Prats, usted tenía razón

Quilapayún
Langue: espagnol


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[1977]
Album “La marche et le drapeau - Anthologie de chansons inédites”
Scritta da Eduardo Carrasco e Guillermo Oddó
lamarcheetledrapeau

Carlos Prats fu nominato comandante in capo dell’esercito cileno nel 1969 dal presidente Frei in sostituzione di René Schneider Chereau, assassinato da un gruppo di militari golpisti, con il supporto della CIA, per essere un soldato fedele alle istituzioni.
Nel 1974 Carlos Prats fece la stessa fine del suo amico Shneider, e per lo stesso motivo: la lealtà verso le istituzioni democratiche. Allende aveva voluto Prats non solo come capo dell’esercito ma anche come ministro della difesa e vice-presidente e Prats gli fu leale fino alla fine ma, travolto dai continui attacchi, anche fisici, che gli venivano dagli ambienti militari più reazionari, fu costretto a dimettersi da ogni incarico nell’agosto del 1973, raccomandando ad Allende il suo “fidato” vice, tal Augusto Pinochet Ugarte, che egli riteneva capace e fedele. Come si sa, fu un errore fatale.
Dopo il golpe e la morte di Allende, Prats si trasferì a Buenos Aires sotto la protezione dell’esercito argentino. Ma il traditore Pinochet, i fascisti e la CIA gliel’avevavo giurata. Nel settembre del 1974 un fanatico anticomunista statunitense, Michael Townley, membro della CIA e della DINA, mise una bomba nella macchina di Prats, che saltò in aria insieme alla moglie.



Solo nel luglio scorso, dopo 36 anni, un tribunale cileno ha emesso una condanna contro i mandanti dell’assassinio di Prats, individuandoli in alcuni sgherri di Pinochet tra i quali il brigadiere della DINA Pedro Espinoza (condannato pure per un altro omicidio eccellente, quello dell’ambasciatore Orlando Letelier, e per la famigerata “Carovana della morte”) e il generale Manuel Contreras (capo della DINA e ideatore della “Carovana della morte”) che attualmente sta scontando in carcere due ergastoli più altri 1000 anni di detenzione per crimini contro l’umanità.

(fonte: es.wikipedia)
A la rosa de la aurora
el odio quiso matar
la rosa, quedó encendida
de nuevo florecerá.

Soy un sargento de línea
no importa qué batallón
a la patria le he jurado
servir la Constitución.
Mi General nos decía
con gran determinación
respeten la voz del pobre
defiendan a la nación.
Forzados a la injusticia
al odio y la represión
se dan cuenta los soldados
que Usted tenía razón.

La rosa de la esperanza
en toda su inmensidad
en cada jardín del pueblo
eterna revivirá.

Ayer en toda la patria
soldados y población
hacíamos grande a Chile
con trabajo y corazón.
Hoy día todo ha cambiado
vivimos en el terror
han hecho del uniforme
el yugo de la nación.
Ante tanto miserable
que mano ajena compró
reconoce el contingente
que usted tenía razón.

La rosa de la victoria
se transformará en rosal
y en su primavera eterna
jamás la podrán matar.

Vivir con honor nos manda
mi General Carlos Prats
su ejemplo nos ha enseñado
heroísmo y lealtad.
Al alba escucho en la diana
la firmeza de su voz
tendrán que volver a unirse
soldado y trabajador.
De las banderas del pueblo
vendrá la liberación
y ha de quedar en la historia
que usted tenía razón.

Tenía y tiene razón.

envoyé par Bartolomeo Pestalozzi - 18/8/2010 - 10:40




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