Un sud antico coltivato a grano
un sud antico coltivato a grano
che senso ha dire che sono un italiano
che senso ha dire che sono un italiano
se le mie mani scavano da sempre
un suolo aspro coltivato a grano
madre e i tuoi occhi sul senso delle cose
madre e le mura di queste quattro case
che poi qualcuno comunque c'ha vissuta
è stata dura ma non ha mai ceduto
è stata dura e la terra è stata tutto
se pregheremo darà pur qualche frutto
madre col treno io me ne andrò lontano
sarò soldato oppure carpentiere
e tornerò con qualche lira nella mano
e ne berremo fino a stare male
che tutto questo dovrà pur finire
che dovrà starci un modo per campare
madre la terra è coltivata a grano
quaggiù restare significa morire
ma coi tuoi occhi amari come il fieno
non mi hai mai detto al mondo come stare
e prenderò la via per la statale
e dopo la Puglia mi aspetterà il Molise
e forse a Roma troverò fortuna
e passerà pure la voglia di tornare
e sarò solo un punto nelle cose
e là nessuno saprà già il mio nome
ne' quanto è stato dolce ma anche vano
vivere i campi e coltivarli a grano
un sud antico coltivato a grano
che senso ha dire che sono un italiano
che senso ha dire che sono un italiano
se le mie mani scavano da sempre
un suolo aspro coltivato a grano
madre e i tuoi occhi sul senso delle cose
madre e le mura di queste quattro case
che poi qualcuno comunque c'ha vissuta
è stata dura ma non ha mai ceduto
è stata dura e la terra è stata tutto
se pregheremo darà pur qualche frutto
madre col treno io me ne andrò lontano
sarò soldato oppure carpentiere
e tornerò con qualche lira nella mano
e ne berremo fino a stare male
che tutto questo dovrà pur finire
che dovrà starci un modo per campare
madre la terra è coltivata a grano
quaggiù restare significa morire
ma coi tuoi occhi amari come il fieno
non mi hai mai detto al mondo come stare
e prenderò la via per la statale
e dopo la Puglia mi aspetterà il Molise
e forse a Roma troverò fortuna
e passerà pure la voglia di tornare
e sarò solo un punto nelle cose
e là nessuno saprà già il mio nome
ne' quanto è stato dolce ma anche vano
vivere i campi e coltivarli a grano
inviata da DonQuijote82 - 11/8/2010 - 17:51
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Album : Occidente
Un brano che parla di emigrazione
(testo e musica: Gianluca Bernardo) Luglio 2006
Gianluca Bernardo: voce, chitarra acustica
Luca de Giuliani: chitarra elettrica, synth
Claudio Mancini: chitarre
Pierluigi Toni: basso elettrico
Gabriele Petrella: batteria, percussioni, cori
Adriano Bonforti: pianoforte
Augusto Pallocca: sax
Simone Nanni: tromba
Roberto Palermo: fisarmonica
Emanuele Celegato: Mandolino