Primo anniversario della strage,
fatta con le bombe dei padroni;
loro l’hanno calcolata bene
per fregarci con la repressione.
Carcere, denunce, rappresaglie;
hanno stipendiato le canaglie,
i fascisti, facce da carogne,
li hanno ripescati dalle fogne.
Dodici dicembre a Milano,
manifestazione per la Spagna,
passa un corteo partigiano
coi carabinieri alle calcagna.
Poi si scioglie, alcuni vanno via,
altri restan lì coi pugni alzati,
a gridare “Viva l’Anarchia,
Guida, Calabresi fucilati!”
Vittoria vicequestore con la radio,
chiama autoblindo e camionette,
con la bocca secca sputa odio
e ordina la carica e le botte.
Scoppiano dovunque candelotti,
bruciano i polmoni da star male.
C’è chi cade sotto i poliziotti
e chi corre verso la Statale.
In via Torino non ci sono santi,
San Babila i fascisti sono a messa,
in via Larga ci son gli studenti
con il casco e la bandiera rossa.
Urlano feroci le sirene,
arrivano gli anarchici di corsa;
i compagni danno protezione
e Vittoria non si perde l’occasione.
Era proprio quello che voleva,
con la scusa dell’inseguimento,
in via Larga coi caramba arriva
e si getta sullo sbarramento.
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Tanti hanno paura, scappan via
Restano a combattere i Katanga:
sulle ossa della polizia,
picchiano col ferro della spranga.
La questura spara col fucile
E coi sassi noi ci difendiamo;
ne mandiamo tanti all’ospedale,
ma stavolta cara la paghiamo.
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Noi ti abbiamo visto lì per terra,
con la bocca aperta e gli occhi gialli,
eri morto come in una guerra,
circondato, ucciso da sciacalli.
Primo anniversario della strage,
fatta col le bombe dei padroni;
loro l’hanno calcolata bene
per fregarci con la repressione.
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Ma vi fregherà il Proletariato,
quando, e sarà forse anche domani,
non si parlerà di sindacato,
ma di Comunismo e munizioni!
E allora tu ci lascerai la pelle,
tu, Marzotto! E tu, Giovanni Agnelli!
Perché ce ne saranno altri mille,
per ogni Saverio Saltarelli!
E allora tu ci lascerai la pelle,
tu, Marzotto! E tu, Giovanni Agnelli!
Perché ce ne saranno altri mille,
per ogni Saverio Saltarelli!
fatta con le bombe dei padroni;
loro l’hanno calcolata bene
per fregarci con la repressione.
Carcere, denunce, rappresaglie;
hanno stipendiato le canaglie,
i fascisti, facce da carogne,
li hanno ripescati dalle fogne.
Dodici dicembre a Milano,
manifestazione per la Spagna,
passa un corteo partigiano
coi carabinieri alle calcagna.
Poi si scioglie, alcuni vanno via,
altri restan lì coi pugni alzati,
a gridare “Viva l’Anarchia,
Guida, Calabresi fucilati!”
Vittoria vicequestore con la radio,
chiama autoblindo e camionette,
con la bocca secca sputa odio
e ordina la carica e le botte.
Scoppiano dovunque candelotti,
bruciano i polmoni da star male.
C’è chi cade sotto i poliziotti
e chi corre verso la Statale.
In via Torino non ci sono santi,
San Babila i fascisti sono a messa,
in via Larga ci son gli studenti
con il casco e la bandiera rossa.
Urlano feroci le sirene,
arrivano gli anarchici di corsa;
i compagni danno protezione
e Vittoria non si perde l’occasione.
Era proprio quello che voleva,
con la scusa dell’inseguimento,
in via Larga coi caramba arriva
e si getta sullo sbarramento.
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Tanti hanno paura, scappan via
Restano a combattere i Katanga:
sulle ossa della polizia,
picchiano col ferro della spranga.
La questura spara col fucile
E coi sassi noi ci difendiamo;
ne mandiamo tanti all’ospedale,
ma stavolta cara la paghiamo.
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Noi ti abbiamo visto lì per terra,
con la bocca aperta e gli occhi gialli,
eri morto come in una guerra,
circondato, ucciso da sciacalli.
Primo anniversario della strage,
fatta col le bombe dei padroni;
loro l’hanno calcolata bene
per fregarci con la repressione.
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Kata-, Kata, Katanga, -nga
Ma vi fregherà il Proletariato,
quando, e sarà forse anche domani,
non si parlerà di sindacato,
ma di Comunismo e munizioni!
E allora tu ci lascerai la pelle,
tu, Marzotto! E tu, Giovanni Agnelli!
Perché ce ne saranno altri mille,
per ogni Saverio Saltarelli!
E allora tu ci lascerai la pelle,
tu, Marzotto! E tu, Giovanni Agnelli!
Perché ce ne saranno altri mille,
per ogni Saverio Saltarelli!
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