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Up the Provos (Song for Francis Hughes)

David Rovics
Langue: anglais


David Rovics

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[2010]
Lyrics and Music by David Rovics
Album: Ten New Songs

Francis Hughes


"After playing a gig at Roddy McCorley's on the Falls Road in West Belfast, spending the entire night after the gig singing rebel songs with members and relatives of a band called “the Irish Brigade”, and then after reading Ten Men Dead (great book!) I had to write a song about the 1981 hunger strikers and this is what happened".
He grew up on a farm in a troubled Irish land
Under foreign rule and the British Crown's command
His father fought for Ireland 50 years before
But the Free State cut their losses and the English won the war
And when internment without trial was the order of the day
When his brother was arrested and his friends were blown away
When he was beaten near to death he decided come what may
He would throw his lot in with the Provos and he joined the IRA..

In the Occupied Six Counties perhaps it never will be known
All the foreign soldiers in Armagh and Tyrone
Who decided to head back -across the Irish Sea
So they wouldn't have to meet -the man from south of Derry
He never wavered in his battle -for Irish liberty
And the Crown would soon regret -the day they made him their enemy
The Brits called it "bandit country" and it filled them all with fright
In the border lands, he who walked the hills at night...

"Up the Provos!", that's what he said
Three little words that filled the British Crown with dread
With a rifle on his shoulder, a timer and a fuse...
Long may we remember Commandante Francis Hughes,
Long may we remember Commandante Francis Hughes.

Once he was surrounded by the SAS
How he might escape was anybody's guess.
In his boots and camouflage he didn't miss a beat
He walked right past the soldiers and out into the street
Once he came upon a checkpoint, the soldier didn't want to die
He recognized our Francis and the soldier waved him by
He didn't want to find out if he could take what he could give
He knew there'd be a shootout and the soldier chose to live...

"Up the Provos!" – that's what he said
And from this farmer's son better men had fled
With a rifle on his shoulder, a timer and a fuse..
Long may we remember Commandante Francis Hughes,
Long may we remember Commandante Francis Hughes...

He was the North's most wanted man with his photo everywhere
But he eluded capture with his wit and dyed blond hair
For six years he was active, three times as long as most
He became a legend, north to south and coast to coast
He came upon two soldiers out one night on patrol
They shot him in the firefight and the bullets took their toll
He crawled off into the bushes, but they found him the next day
Put him on a stretcher and they carried him away

"Up the Provos!" -that's what he said
With a shattered bone and a body full of lead
With a rifle on his shoulder, a timer and a fuse..
Long may we remember Commandante Francis Hughes,
Long may we remember Commandante Francis Hughes

They beat him and they tortured him and they gave him eighty years
When they brought him to the H-Blocks he was greeted there with cheers
He went right onto the blanket and when the hunger strike began
He was the first to volunteer along with Bobby Sands
He was an Irish soldier and that's how he did his time
He knew he was no criminal -when occupation was the crime
Bobby Sands had passed beyond us, where Francis soon would be
And although he couldn't stand -and he could barely see..

"Up the Provos!" -that's what he said
As they carried him to hospital to lay in his death bed
With a rifle on his shoulder, a timer and a fuse..
Long may we remember Commandante Francis Hughes,
"Up the Provos!" -that's what he said
As they carried him to hospital to lay in his death bed
With a rifle on his shoulder, a timer and a fuse..
Long may we remember Commandante Francis Hughes,
Long may we remember Commandante Francis Hughes.
Notes
(1) Francis Hughes (1956-1981), "the Commandante" was an Irish volunteer in the Provisional Irish Republican Army (IRA), who died during the 1981 Irish hunger strike in Her Majesty's Prison Maze.

envoyé par giorgio - 13/7/2010 - 13:17



Langue: italien

Versione italiana di Io non sto con Oriana
EVVIVA I COMBATTENTI (CANZONE PER FRANCIS HUGHES)

Venne su in una cascina nell'Irlanda tribolata,
sotto il dominio straniero e l'impero della Corona inglese;
suo padre aveva combattuto per l'Irlanda cinquant'anni prima,
ma lo Stato Libero abbandonò la partita e gli inglesi vinsero la guerra.

Quando finire in galera senza processo era all'ordine del gionro,
quando suo fratello fu arrestato e i suoi amici vennero spazzati via,
quando lo picchiarono fin quasi ad ammazzarlo, decise che andasse come voleva,
si sarebbe unito ai combattenti senza fare tanti conti e si unì all'IRA.

Nelle sei contee occupate forse non si saprà mai
di tutti i soldati stranieri ad Armagh e nel Tyrone
che decisero di farsi all'indietro il mare d'Irlanda
per non rischiare di imbattersi in quel tizio del sud di Derry.

Non vacillò mai nella sua lotta per la libertà d'Irlanda
e la Corona avrebbe presto maledetto il giorno in cui se l'era fatto nemico;
per gli inglesi Armagh e il Tyrone erano una terra di banditi, e li riempiva di timore,
nelle terre di confine, colui che di notte percorreva le colline.

"Evviva i combattenti," diceva.
Tre parolette che riempivano di terrore la Corona inglese.
Col fucile in spalla, un timer e una miccia,
che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.
Che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.

Una volta quelli del SAS lo circondarono
e tutti si chiedevano in che modo avrebbe mai potuto sfuggirgli.
Lui, anfibi e mimetica, non si scompose neppure;
superò i soldati e si avviò fuori in strada.

Una volta arrivò a un posto di blocco, e il soldato non voleva mica morire:
aveva riconosciuto il nostro Francis e gli fece ala.
Non volle scoprire se a prenderle era bravo quanto a darle,
quel soldato sapeva che uno scontro a fuoco sarebbe stato all'ultimo sangue, e scelse di vivere.

"Evviva i combattenti," diceva.
E gli uomini migliori fuggivano davanti a questo figlio di contadini.
Col fucile in spalla, un timer e una miccia,
che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.
Che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.

Era il più ricercato di tutta l'Irlanda del nord e ovunque c'era la sua foto,
ma sfuggì alla cattura col suo sesto senso e tingendosi i capelli di biondo.
Combatté per sei anni, tre volte più a lungo della maggior parte,
e diventò una leggenda da nord a sud e da costa a costa.

Incontrò due soldati che una notte erano fuori di pattuglia;
nello scontro gli spararono e i proiettili andarono a segno.
Strisciò via fino a dei cespugli, ma il giorno dopo lo trovarono.
Lo presero per le braccia e lo portarono via.

"Evviva i combattenti," diceva.
Con una gamba sfracellata e il corpo pieno di piombo.
Col fucile in spalla, un timer e una miccia,
che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.
Che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.

Lo picchiarono, lo torturarono e gli diedero ottant'anni.
Quando lo portarono al Blocco H vi venne accolto con acclamazioni.
Andò diritto alla coperta e quando iniziò lo sciopero della fame
fu il primo a offrirsi volontario insieme a Bobby Sands.

Era un soldato irlandese e così spese la sua vita.
Sapeva che il criminale non era lui, e che era l'occupazione a essere un crimine.
Bobby Sands ci aveva lasciato e Francis lo avrebbe fatto presto;
anche se non poteva stare in piedi e ci vedeva a malapena,

"Evviva i combattenti," diceva.
Mentre lo portavano all'ospedale a giacere sul suo letto di morte.
Col fucile in spalla, un timer e una miccia,
che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.
Che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.

"Evviva i combattenti," diceva.
E il giorno dopo un altro avrebbe preso il suo posto.
Col fucile in spalla, un timer e una miccia,
che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.
Che a lungo si ricordi il comandante Francis Hughes.

envoyé par Io non sto con Oriana - 20/4/2019 - 13:31


Stranissime malattie, provocate senz'altro da nuovi e sconosciuti ceppi virali, si stanno diffondendo in questo sito. Colpiscono senza pietà grandi e piccini, amministratori, collaboratori fissi e occasionali, tutti. Tra queste:

- TTS, o Title Translation Syndrome. Chi è colpito da tale morbo, traduce correttamente e con acume tutto quanto, tranne il titolo del brano che traduce.

- Sindrome del Traduttore Anonimo, o ATS (Anonymous Translator's Syndrome). Se si viene colpiti da tale malattia, si diviene incapaci di scrivere, nel box dei commenti, anche un semplice "Traduzione italiana di Ermenegilda Diotallevi" o "English Translation by Hermione Godforsake". Una variante di questa malattia fa però sì che il nome del traduttore venga non di rado inserito in posti a caso (dopo il testo, in mezzo alle righe, sul marciapiede di casa, ovunque).

- Majusculosis Initialis Perniciosa, nota anche come ETS (English Title Syndrome) o , nella scienza medica tedesca, come Großschreibungssyndrome. Tale pericolosissimo virus fa sì che le iniziali delle parole dei titoli in ogni lingua vengano scritte con l'iniziale maiuscola (cosa che, per convenzione, si fa invece solo in inglese e, per obbligo ortografico, coi sostantivi tedeschi). Oramai invece si legge, in italiano: Canzone Della Bambina Portoghese, in portoghese: Canção Da Menina Italiana, in francese: Chanson De La Jeune Fille Luxemburgeoise ecc. ecc. ecc.

- Morbo del Box Arrovesciato. Chi è colpito da questo singolare morbo, diffusosi prevalentemente con l'uso dei vociòfoni furbi (smartphones), al momento di contribuire una canzone ne scrive il testo nel box dei commenti, l'eventuale commento nel box del testo, le note in un box a caso (tranne usualmente che in quello delle note) e altri interventi testuali nel box garage di casa sua.

- Peste della Discografia. Forma di peste bubbonica che impedisce a chi ne è colpito di inserire qualsiasi nota discografica per una canzone, neppure il semplice anno di composizione.

Faccio appello all'Organizzazione Mondiale per la Sanità affinché si occupi finalmente di queste nuove malattie che si stanno diffondendo a macchia d'olio.

Riccardo Venturi - 20/4/2019 - 15:11


Siete voi del sito che vi dovrebbero mettere in prigione a croste di parmigiano e pan secco con l'acqua piovana, altroché.
Sono offesissimo, cattivi.

Io non sto con Oriana - 20/4/2019 - 17:04


Oh, eppure tu mi conosci da 320 anni e dovresti sapere che le croste di parmigiano sono tra le cose da mangiare che più amo al mondo. Casomai mi dovrebbero mettere in prigione a fagiolini lessi!

Riccardo Venturi - 20/4/2019 - 17:14


Giusto; in prigione a fagiolini lessi e pan secco.
Con l'acqua piovana.
Alé.

Io non sto con Oriana - 20/4/2019 - 17:25




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