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Sunday Bloody Sunday

U2
Lingua: Inglese


U2

Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

MLK
(U2)
Sunday Bloody Sunday
(John Lennon)
Give Ireland Back To The Irish
(Paul McCartney)


(1982)
Album: "War" (1983)

Derry, Irlanda del Nord, 30 gennaio 1972. The Bloody Sunday. Il vescovo cattolico di Derry, Edward Daly, assieme ad altri manifestanti mentre cerca di mettere in salvo John Duddy, ferito a morte.
Derry, Irlanda del Nord, 30 gennaio 1972. The Bloody Sunday. Il vescovo cattolico di Derry, Edward Daly, assieme ad altri manifestanti mentre cerca di mettere in salvo John Duddy, ferito a morte.


Domenica 30 Gennaio 1972. L'esercito inglese apre il fuoco a Derry (Nord Irlanda) sulla folla radunatasi per una pacifica manifestazione per i diritti civili, uccidendo 14 persone e ferendone numerose altre. E' la Bloody Sunday del 1972, l'ultima delle domeniche di sangue che hanno segnato la storia dell'Irlanda (dopo quella del 1887 e la Pasqua di sangue del 1916).

Afferma Bono: "Questa canzone ha fatto parlare molto, forse anche troppo, questa non è una canzone di rivolta, questa è Sunday, Bloody Sunday" (da Under a Blood Red Sky). D'accordo. Ma se non è una canzone di rivolta, rimane comunque il simbolo musicale di quella rivolta e della sua repressione militare.

Non è famosa come quella degli U2, ma esiste anche una Sunday Bloody Sunday scritta da John Lennon. Si veda anche The Town I Loved So Well di Phil Coulter.

LA DOMENICA DI SANGUE
da Wikipedia.

La locuzione inglese Bloody Sunday ("Domenica di sangue") si riferisce ad un drammatico evento accaduto il 30 gennaio 1972 a Derry, nell'Irlanda del Nord, quando un plotone di paracadutisti inglesi del 1° Reggimento aprì il fuoco su una folla di dimostranti che manifestavano contro alcune norme di polizia che consentivano l'internment, ovvero la reclusione preventiva senza termini temporali per il processo. 13 dimostranti, molti dei quali giovanissimi, restarono uccisi nella sparatoria. Numerosi furono anche i feriti, uno dei quali morì tempo dopo, secondo alcuni, a causa delle ferite riportate.

Nel lungo conflitto che si era instaurato in Irlanda del Nord a partire dalla fine degli anni '60, a seguito della sempre più avvertita esigenza popolare di indipendenza dal Regno Unito, cui la madrepatria aveva reagito con l'invio di truppe e forze specializzate di polizia, il clima era divenuto estremamente violento ed il conflitto aveva preso una strada assai sanguinosa.

In Irlanda si formava l'IRA (Irish Republican Army, Esercito repubblicano irlandese) che aveva intrapreso una intensa azione di guerriglia con l'appoggio di larga parte della popolazione. Le truppe inglesi, costantemente in assetto di combattimento e con veicoli pesantemente blindati, occupavano le strade, svolgendo mansioni di polizia, mentre le forze della polizia "vera" erano dedicate ad attività di intelligence. Il malcontento dei locali, compressi da una macchina militare gigantesca, si esprimeva attraverso una costante intifada ante-litteram, nella quale la fionda di Davide roteava con sassaiole quotidiane contro i blindati della Regina, mentre da parti non disinteressate si tentava peraltro (e con molto accanimento) di trasformare la tensione in guerra di religione, stante il contrasto fra i credi rispettivamente maggioritari in Irlanda del Nord (cattolica) e in Inghilterra (protestante).

Fra le tante norme speciali emanate da Londra per sedare l'ondata di indipendentismo, una in particolare aveva suscitato reazioni visceralmente animate e riguardava l'internment, ovvero la possibilità per le forze di polizia di trattenere in detenzione un sospetto a tempo praticamente indefinito, senza che vi fosse obbligo di ripettare tempi procedurali per l'apertura del processo. La situazione, in parte descritta nel noto film di Jim Sheridan "Nel nome del padre", era tale che già centinaia di nord-irlandesi si trovavano in carcere senza alcuna prospettiva di essere rinviati a giudizio oppure rilasciati; la manifestazione di Derry (chiamata Londonderry dagli unionisti protestanti) era in realtà solo una delle tante che si tennero nell'Ulster (altro nome della parte settentrionale dell'isola irlandese) per protestare contro questa negazione di basilari garanzie procedurali.

I paracadutisti, comandati dal Colonnello Wilford, avevano ordine di disperdere la manifestazione (non autorizzata) ed aprirono il fuoco, sostennero poi, perché fatti segno di colpi d'arma da fuoco. La sparatoria durò qualche minuto.

Alla presenza di giornalisti e fotoreporter, si vide la folla disperdersi nel tentativo di sfuggire le pallottole, e per molto tempo si parlò della testimonianza di un ragazzo che fu ferito perché non poteva correre e mettersi al riparo.

From Remembering Bloody Sunday

On January 30, 1972, soldiers from the British Army's 1st Parachute Regiment opened fire on unarmed and peaceful civilian demonstrators in the Bogside, Derry, Ireland, near the Rossville flats, killing 13 and wounding a number of others. One wounded man later died from illness attributed to that shooting.

The march, which was called to protest internment, was "illegal" according to British government authorities. Internment without trial was introduced by the British government on August 9, 1971.

The British-government-appointed Widgery Tribunal found soldiers were not guilty of shooting dead the 13 civilians in cold blood.


All'epoca dei fatti, Bono - anzi, Paul Hewson - era un ragazzino di 11 anni. Dieci anni dopo, nel 1982, il ricordo ancora vivo dell'episodio gli ispirò Sunday Bloody Sunday. Come si può sentire nella registrazione dal vivo dell'album Under a Blood Red Sky, Bono precisa che non si tratta di una canzone di ribellione. Piuttosto è la reazione incredula e scandalizzata di un giovane, cresciuto in un ambiente famigliare interconfessionale (madre protestante, padre cattolico) nella Repubblica d'Irlanda, di fronte all'odio e alla violenza fratricida che divide coloro che dovrebbero essere uniti nel nome di Cristo. La domanda del ritornello "How long, how long must we sing this song?" ("Per quanto tempo dovremo cantare questa canzone?") viene ripresa nella canzone che chiude l'album War, "40" (tratta dal Salmo 40 della Bibbia), dove Bono canta più volte "How long to sing this song?".
Sunday Bloody Sunday fu eseguita per la prima volta in pubblico nel dicembre 1982 a Belfast, nell'Irlanda del Nord, tre mesi prima della pubblicazione dell'album War. Nel presentare il brano al pubblico, Bono disse:

"Si chiama Sunday Bloody Sunday, parla di noi, dell'Irlanda. Ma se non piacerà a voi, non la suoneremo mai più".


Al termine dell'esecuzione la reazione del pubblico fu un'ovazione per la canzone e per la band. Il brano venne quindi inserito come prima traccia nell'album War, pubblicato nel marzo 1983.
(da wikipedia)
I can't believe the news today
Oh, I can't close my eyes
And make it go away
How long...
How long must we sing this song?
How long? How long...
'cause tonight...we can be as one
Tonight...

Broken bottles under children's feet
Bodies strewn across the dead end street
But I won't heed the battle call
It puts my back up
Puts my back up against the wall

Sunday, Bloody Sunday
Sunday, Bloody Sunday
Sunday, Bloody Sunday

And the battle's just begun
There's many lost, but tell me who has won
The trench is dug within our hearts
And mothers, children, brothers, sisters
Torn apart

Sunday, Bloody Sunday
Sunday, Bloody Sunday

How long...
How long must we sing this song?
How long? How long...
'cause tonight...we can be as one
Tonight...tonight...

Sunday, Bloody Sunday
Sunday, Bloody Sunday

Wipe the tears from your eyes
Wipe your tears away
Oh, wipe your tears away
Oh, wipe your tears away
(Sunday, Bloody Sunday)
Oh, wipe your blood shot eyes
(Sunday, Bloody Sunday)

And it's true we are immune
When fact is fiction and TV reality
And today the millions cry
We eat and drink while tomorrow they die

(Sunday, Bloody Sunday)

The real battle just begun
To claim the victory Jesus won
On...
Sunday Bloody Sunday



Lingua: Italiano

Versione italiana.

Derry, Irlanda del Nord, 30 gennaio 1972. All’inizio della Domenica di sangue: i primi scontri.
Derry, Irlanda del Nord, 30 gennaio 1972. All’inizio della Domenica di sangue: i primi scontri.
DOMENICA, SANGUINOSA DOMENICA

Non riesco a credere alle notizie oggi
Non posso chiudere gli occhi e farle andare via.
Per quanto,
Per quanto dovremo cantare questa canzone?
Per quanto, per quanto?
Perché stanotte
Noi possiamo essere uniti, stanotte.

Bottiglie rotte sotto i piedi dei bimbi
Corpi sparsi ai lati del vicolo cieco.
Ma non darò retta al richiamo alla lotta
Mi mette le spalle
Mi mette con le spalle al muro.

Domenica, sanguinosa domenica.
Domenica, sanguinosa domenica.
Domenica, sanguinosa domenica.
Domenica, sanguinosa domenica.
Oh, andiamo.

E la battaglia è appena cominciata
Ci sono molte perdite, ma dimmi chi ha vinto?
Le trincee scavate nei nostri cuori
E madri, figli, fratelli, sorelle
Separati.

Domenica, sanguinosa domenica.
Domenica, sanguinosa domenica.

Per quanto,
Per quanto dovremo cantare questa canzone?
Per quanto, per quanto?
Perché stanotte
Noi possiamo essere uniti, stanotte.
Domenica, sanguinosa domenica.
Domenica, sanguinosa domenica.

Asciuga le lacrime dai tuoi occhi
Asciuga le tue lacrime.
Asciugherò le tue lacrime.
Asciugherò via le tue lacrime.
Asciugherò i tuoi occhi arrossati.
Domenica, sanguinosa domenica.
Domenica, sanguinosa domenica.

Ed è vero siamo immuni
Quando la verità è romanzo e la TV realtà.
Ed oggi a milioni piangono
Mangiamo e beviamo
Mentre domani loro morranno

La vera battaglia è appena cominciata
Per reclamare la vittoria che Gesù ottenne
In una...

Domenica, sanguinosa domenica
Domenica, sanguinosa domenica.



Lingua: Italiano

Versione italiana di Cattia Salto

Mi sono soffermata sul significato del testo aggiungendoci delle note, propongo anche una traduzione non proprio letterale
Non riesco a credere alla notizia di oggi,
non posso fare finta di niente e respingerla.
Per quanto tempo
dobbiamo suonare questa canzone? (1)

Perché questa notte possiamo essere un solo popolo! (2)
Cocci di bottiglia sotto i piedi dei bambini,
corpi lasciati nel vicolo cieco (3),
ma no, non voglio ascoltare
il richiamo alla battaglia,
mi stende con le spalle al muro (4).

La battaglia è appena incominciata,
ci sono molte perdite, ma dimmi, chi ha vinto?
Il fossato è aperto tra i nostri cuori
e divide madri dai figli, fratelli dalle sorelle (5).

Asciuga le lacrime dagli occhi,
cancellale via, asciuga gli occhi
iniettati di sangue (6).

E’ vero che siamo assuefatti alla Tv
e confondiamo finzione con realtà,
ma oggi a milioni (7) si lamentano,
oggi noi mangiamo e beviamo
mentre domani loro moriranno.

La vera battaglia è appena cominciata
per reclamare la vittoria che Gesù ottenne (8)
in una domenica maledetta.
NOTE
(1) qui Bono sembra rivolgersi direttamente al pubblico di Belfast: Sunday Bloody Sunday fu eseguita per la prima volta nel dicembre 1982 a Belfast, tre mesi prima della pubblicazione dell’album War. Nel presentare il brano Bono disse: “Si chiama Sunday Bloody Sunday, parla di noi, dell’Irlanda. Ma se non piacerà a voi, non la suoneremo mai più”.

(2) letteralmente “possiamo essere uno” ossia essere una cosa sola, cioè la stessa cosa, uguali

(3) l’immagine della strada senza via d’uscita si può considerare come una metafora: se non si trovano accordi non si uscirà dalla strada insanguinata

(4) letteralmente “mi appende le spalle al muro”: non si devono imbracciare le armi perché non lasciano altra scelta!? Su questo punto la discussione purtroppo è sempre aperta!

(5) “Bono” è cresciuto in un ambiente interconfessionale, madre protestante e padre cattolico

(6) l’immagine è molto cruda, se gli occhi sono lo specchio dell’anima, gli occhi “insanguinati” cioè iniettati di sangue sono l’espressione di una sete di vendetta che non avrà mai fine: smettiamo di odiare! Gli occhi venati dal sangue sono anche il segnale di un forte stress causato dall’insonnia, dall’affaticamento e dalle preoccupazioni.. sono insomma l’espressione del dolore

(7) gli irlandesi cattolici dell’Irlanda del Nord. Di fatto una buona parte dei giovani si arruolarono nell’IRA e si andò avanti con la violenza per una trentina d’anni.

(8) l’unica nota stridente della “no rebel song” è proprio qui: immagino che Bono abbia voluto dire che il messaggio di Gesù, il suo insegnamento, è un messaggio di amore e fratellanza, o anche più genericamente, che il bene trionfa sempre sul male; tuttavia il Gesù storico è stato, con buona probabilità, un ribelle guerrafondaio!
tratto da http://terreceltiche.altervista.org/su...

Solo nel 2011 il governo inglese ha riconosciuto che gli spari dei parà inglesi sulla folla, furono illegali, il primo ministro David Cameron ha dichiarato: “ciò che è successo il giorno di Bloody Sunday è stato ingiusto e ingiustificabile. È stato sbagliato”

inviata da Cattia Salto - 15/5/2015 - 21:18





Traduzione gaelica da answer.yahoo.com
DOMHNACH, FUILTEACH DOMHNACH

Ní chreidim an nuacht inniu.
Ní dhúnaim mo shúile agus déanann go bhfuil sé imithe
Cá fhad, cá fhad canfaimid an t-amhrán seo
Cá fhad, cá fhad?
Mar anocht
Táimid mar duine amháin, anocht

Buidéal briste faoi na cosa na páistí.
An tsráid ceann caoch faoi bhrat na choirpe
Ní thabharfaidh mé aon aird ar an scairt cogadh
Cuireann sé mo dhroim suas, mo dhroim suas in aghaidh an balla

Domhnach, fuilteach Domhnach
Oh, téimis
Domhnach, fuilteach Domhnach
Oh, téimis
Domhnach, fuilteach Domhnach
Oh, téimis
Domhnach, fuilteach Domhnach
Oh, téimis

Agus anois thosaíodh an cogadh
Is iomaí a chaillte, ach inis dom cé a buadh?
Na trinsenna, istigh i ár chroí go domhain na trinsenna
Agus máthaireacha, páistí, deartháireacha, deirfiúreacha. Stróicthe as a chéile

Cá fhad, cá fhad canfaimid an t-amhrán seo
Cá fhad, cá fhad?
Mar anocht
Táimid mar duine amháin, anocht
Domhnach, fuilteach Domhnach

Glanann an uisce as do shúile caointe
Caointe imithe
Glanfaidh mé duisce caointe
Flanfaidh mé duisce caointe
Glanfaidh mé do shúile sreangach

Agus tá sé fíor go táimid imdhíonach
Nuair a bhí fíoras cosúil le ficsean agus teilifís réaltacht
Tá na milliúneacha ag caoineadh
Ithimid agus ólaimid scaitheamh amárach gheobhaidh said bás

Thosaíodh an fíor cogadh
Chun an bhua bhuaigh Íosa a éileamh;
Ar...

inviata da dq82 - 16/5/2015 - 10:27




Lingua: Francese

Version française d'après Cette page
Versione francese da Questa pagina
DIMANCHE, DIMANCHE SANGLANT

Je ne peux pas croire les informations aujourd’hui
Je ne peux même pas fermer les yeux et faire disparaître tout ça
Combien de temps, combien de temps devons-nous chanter cette chanson?
Combien de temps?
Ce soir, nous pouvons être unis

Des bouteilles brisées sous des pieds d'enfants
Des corps qui jonchent une rue sans issue
Mais je n’écouterais pas le cri de guerre
Il me met dos au mur, dos au mur

Dimanche, dimanche sanglant
Dimanche, dimanche sanglant

Et la bataille vient de commencer
Beaucoup sont perdus, mais dites-moi qui a gagné?
Des tranchées sont creusées dans nos cœurs
Et des mères, des frères et des sœurs déchirés

Dimanche, dimanche sanglant
Dimanche, dimanche sanglant

Combien de temps, combien de temps devrons nous chanter cette chanson?
Combien de temps?
Ce soir, nous pouvons être unis
Ce soir, ce soir

Dimanche, dimanche sanglant
Dimanche, dimanche sanglant

Sèche tes larmes
Essuie tes larmes
Essuie tes yeux injectés de sang

Dimanche, dimanche sanglant
Dimanche, dimanche sanglant

Et c'est vrai que nous sommes immunisés
Quand les faits sont de la fiction et la télé la réalité
Et aujourd'hui des millions de gens pleurent
Nous mangeons et nous buvons tandis que demain ils mourront
La vraie bataille vient de commencer
Pour clamer la victoire remportée par Jésus
Un dimanche, un dimanche sanglant
Dimanche, dimanche sanglant

inviata da Riccardo Venturi - 3/8/2006 - 10:50




Lingua: Tedesco

Deutsche Übersetzung von Riccardo Venturi
Versione tedesca di Riccardo Venturi
3. August 2006 / 3 agosto 2006

« How long must we sing this song.", fragt die irische Popband U2 in "Sunday Bloody Sunday", einem ihrer populärsten Songs. Die Musiker gemahnen damit an einen der verheerendsten Übergriffe durch die britische Besatzungsmacht. Am 30. Januar 1972 wurde die nordirische Stadt Derry zum Schauplatz einer bewusst herbei geführten Gewalteskalation, deren Folgen bis heute spürbar sind. Erst nach diesen Ereignissen gewann die IRA ihre militärische Bedeutung, begann sich die Spirale von Gewalt und Gegengewalt dramatisch in die Höhe zu schrauben. Als kollektive Erinnerung gehört der Blutsonntag von Derry zum Erfahrungshaushalt aller Iren. Die Frage von U2, wie lang noch darüber gesungen werden muss, wird letztlich von den Gerichten beantwortet. Denn die Umstände, unter denen es zur Massakrierung von 13 friedlichen Demonstranten gekommen ist, wurden Jahrzehnte lang vom britischen Justizapparat gezielt verschleiert. Genau 30 Jahre nach den Vorfällen wurde im bis dato aufwändigsten und teuersten Verfahren des Königreichs der Fall erneut aufgerollt. Pünktlich zu Prozessbeginn erlebte der Film von Paul Greengrass auf den Berliner Filmfestspielen 2002 seine Uraufführung. Nun kommt er endlich regulär in die deutschen Kinos.
Es sollte der große Tag von Ivan Cooper werden, Krönung seiner unermüdlichen Aktivitäten als Bürgerrechtler und Abgeordneter: ein friedlicher Marsch zum Rathaus von mehr als 15 000 Katholiken unter seiner Führung, verbunden mit der Forderung nach Gleichbehandlung bei Wahlen und am Arbeitsplatz. Doch sehr schnell wird ihm klar, dass die aufgebotene Gegenmacht in keinem Verhältnis zu eventuellen Ausschreitungen seitens der Demonstranten steht. Schwer bewaffnete Fallschirmjäger säumen die Straßen, Räumpanzer stehen bereit, der als Hardliner bekannte General Ford lässt sich zum Schauplatz einfliegen. Das Aufheizen der Atmosphäre verläuft aus britischer Sicht planmäßig, Cooper sieht sich außer Stande, die Eigendynamik der Gewalt aufzuhalten. Sprechchöre gegen Polizeikordons, Wasserwerfer gegen vereinzelte Steinewerfer, dann Gummigeschosse, schließlich scharfe Munition. Nach dem Kugelhagel liegen 27 angeschossene Menschen auf dem Pflaster, die Hälfte von ihnen stirbt. Dem Briten Greengrass gelang es, das Vertrauen der Opferfamilien zu gewinnen. Mit ihrer Hilfe schuf er ein facettenreiches Bild des Geschehens, das nie der Versuchung einer Heroisierung erliegt. Er erzählt den verhängnisvollen Tag als permanente Parallelmontage, wechselt seine Perspektiven zwischen dem britischen Einsatzstab und dem mehr und mehr aussichtslosen Versuchen Coopers, die Katastrophe aufzuhalten. Oft schließt die Handkamera ganz dicht auf zu den Akteuren beider Seiten, Farbdramaturgie und Montage schaffen eine beklemmende, fast dokumentarische Atmosphäre. Sein Film vermag, vom konkreten historischen Gegenstand zu abstrahieren und das universelle Bild eines Gewaltkreislaufs zu entwerfen. Die präzise Inszenierung bedarf keinerlei Pathos oder kommentierender Musik. "Sunday Bloody Sunday" von U2 ist erst zum Abspann zu hören.
SONNTAG BLUTIGER SONNTAG

Ich kann den heutigen Nachrichten nicht glauben.
Oh, ich kann nicht die Augen schließen, um es zu verdrängen.
Wie lange,
Wie lange noch müssen wir dieses Lied singen?
Wie lange? Wie lange ?
Denn heute Nacht können wir schon einig sein,
Heute Nacht.

Zerbrochene Flaschen unter Kinderfüßen.
Körper liegen tot quer über die Sackgasse.
Aber ich werde nicht auf den Schlachtruf hören.
Er drückt mich mit dem Rücken
Drückt meinen Rücken gegen die Wand.

Sonntag, blutiger Sonntag.
Sonntag, blutiger Sonntag.
Sonntag, blutiger Sonntag.

Und die Schlacht hat schon begonnen.
So viel ist verloren, aber sag mir wer gewonnen hat
Der Graben ist in unseren Herzen ausgehoben,
und Mütter, Kinder, Brüder, Schwestern
Sind zerrissen.

Sonntag, blutiger Sonntag.
Sonntag, blutiger Sonntag.

Wie lange ?
Wie lange noch müssen wir dieses Lied singen?
Wie lange? Wie lange ?
Denn heute Nacht können wir schon einig sein,
Heute Nacht, heute Nacht.

Sonntag, blutiger Sonntag.
Sonntag, blutiger Sonntag.

Wisch dir die Tränen aus den Augen,
Wisch deine Tränen fort.
Oh, wisch deine Tränen fort.
Oh, wisch deine Tränen fort.
(Sonntag, blutiger Sonntag)
Oh, wisch die rotgeweinten Augen aus.
(Sonntag, blutiger Sonntag)

Sonntag, blutiger Sonntag.
Sonntag, blutiger Sonntag.

Und es ist wahr, wir haben uns daran gewöhnt,
Daß Tatsachen Einbildung sind und Fernsehen Realität ist.
Und heute schreien die Millionen.
Wir essen und trinken, während sie morgen sterben.

Sonntag, blutiger Sonntag
Die wahre Schlacht hat schon begonnen,
Um den Sieg zu beanspruchen, den Jesus gewann
An einem…

Sonntag blutigen Sonntag.

3/8/2006 - 10:45




Lingua: Spagnolo

Versione spagnola da www.u2arg.org
DOMINGO SANGRIENTO DOMINGO

No puedo creer las noticias de hoy
No puedo cerrar los ojos
y dejarlas pasar
¿Cuánto tiempo?
¿Cuánto tiempo mas tendremos que cantar esta canción? Cuánto tiempo?
Esta noche podemos ser uno
esta noche...

Botellas rotas bajo los pies de los niños
Cuerpos esparcidos por un callejón sin salida
Pero no obedecere el llamado a batalla
Me endereza la espalda,
me endereza la espalda contra la pared

Domingo, sangriento domingo
Domingo, sangriento domingo
Domingo, sangriento domingo

Y la batalla recien comienza
Se han perdido muchas, ¿pero decíme quién las ha ganado?
Las trincheras cavadas en nuestros corazones
Y las madres, hijos, hermanos, hermanas, separados

Domingo, sangriento domingo

¿Cuánto tiempo?
¿Cuánto tiempo mas tendremos que cantar esta canción?
¿Cuanto tiempo?
Esta noche podemos ser uno
Esta noche, esta noche

Domingo, sangriento domingo

Seca las lágrimas de tus ojos
Secate las lágrimas
Sécate los ojos inyectados en sangre
Domingo, sangriento domingo
Domingo, sangriento domingo

Y es verdad somos inmunes
Cuando el hecho es ficcion y la realidad TV
Y hoy millones lloran
nosotros comemos y bebemos mientras mañana ellos morirán

La verdadera batalla recien a comenzado
Para reclamar la victoria que ganó Jesús
En un ...

Domingo, sangriento domingo
Domingo, sangriento domingo

26/3/2005 - 16:01




Lingua: Portoghese

Versione portoghese da musicas.mus.br
DOMINGO, SANGRENTO DOMINGO

Não posso acreditar nas notícias de hoje
oh, não posso fechar os olhos
e fazê-las desaparecer
quanto tempo...
quanto tempo teremos de cantar esta canção?
quanto tempo? quanto tempo...
porque esta noite...nos podemos vencer essa guerra
esta noite

Garrafas quebradas sob os pés das crianças
corpos espalhados num beco sem saída
mas não vou atender ao clamor da batalha
ele me irrita, me encurrala,

Domingo, Sangrento Domingo
Domingo, Sangrento Domingo
Domingo, Sangrento Domingo

E a batalha apenas começou
muitos perderam,
mas me diga quem ganhou
trincheira cavadas dentro dos nossos corações
e mães, crianças, irmãos, irmãs
separados

Domingo, Sangrento Domingo
Domingo, Sangrento Domingo

quanto tempo...
quanto tempo teremos de cantar essa canção?
quanto tempo, quanto tempo?
porque hoje à noite podemos vencer essa guerra
hoje à noite...hoje à noite

Domingo, Sangrento Domingo
Domingo, Sangrento Domingo

Enxugue seus olhos injetados
enxugue suas lágrimas
Oh, enxugue suas lágrimas
Oh, enxugue suas lágrimas
(Domingo, Sangrento Domingo)
Oh, enxugue seus olhos injetados
(Domingo, Sangrento Domingo)

E é verdade que somos imunes
quando o fato é ficção e a tv realidade
e hoje milhões choram
nós comemos e bebemos enquanto amanhã eles morrem

(Domingo, Sangrento Domingo)

A verdadeira batalha começou
para reivindicar a vitória que Jesus conquistou
Domingo, Sangrento Domingo

inviata da Marcia Rosati - 30/10/2007 - 12:21




Lingua: Ebraico

Versione ebraica da questa pagina
Hebrew Version from this page
יום ראשון הארור

אני פשוט לא יכול להאמין לחדשות היום
אני פשוט לא יכול לעצום את העיניים ולתת לזה לחלוף
כמה זמן... כמה זמן עוד נוכל לשיר את המילים הללו
כמה זמן עוד אפשר...? כי הלילה.. נוכל להתאחד הלילה

שברי בקבוקים תחת רגלי הילדים
גופות מפוזרות לאורך דרך ללא מוצא
אבל אני לא שם לב לקולות המלחמה
אני מניח את ידי על החומה
יום ראשון הארור...

והקרב, הוא רק החל
יש הרבה מפסידים, אבל לא תוכל לומר לי מי ניצח
התעלות נחפרות בתוך הלב
ואמהות, ילדים, אחים ואחיות נקרעים לגזרים
יום ראשון הארור...

כמה זמן עוד אפשר...? כי הלילה.. נוכל להתאחד הלילה
יום ראשון הארור...

נגבי את עינייך מהדמעות
נגבי את עינייך מהדמעות
יום ראשון הארור...

זו האמת, אני מניח, כשהעובדות הן בדיה בטלביזיה
ומיליונים שבוכים היום
אנחנו אוכלים ושותים למרות שאנחנו יודעים שמחר הם ימותו
יום ראשון הארור...

הקרב האמיתי רק התחיל
בדרישה לניצחון, ישו המשיך להילחם

inviata da Riccardo Venturi / ריקרדו ונטורי - 13/3/2007 - 12:38


Qui la cover offerta dal grande poeta e rapper afroamericano Saul Williams nel suo lavoro appena uscito, "The Inevitable Rise and Liberation of NiggyTardust!"... Fra l'altro l'intero album è interamente scaricabile (aggratis o donando 5 dollari) sul sito http://niggytardust.com
Sunday Bloody Sunday

Alessandro - 20/11/2007 - 15:28


RICORDANDO LA DOMENICA DI SANGUE
REMEMBERING BLOODY SUNDAY

Le foto che seguono non sono tratte da nessun film. Sono foto reali.
The following pics are not taken from any movie. They are real photos.

I nomi delle vittime. The names of victims.
I nomi delle vittime. The names of victims.


Il corteo del Civil Rights Movement si mette in marcia. The CRM demonstration marching on.
Il corteo del Civil Rights Movement si mette in marcia. The CRM demonstration marching on.


La Domenica di sangue è appena iniziata. The Bloody Sunday has just begun.
La Domenica di sangue è appena iniziata. The Bloody Sunday has just begun.


Gli scontri nel primo pomeriggio. The riots in the early afternoon.
Gli scontri nel primo pomeriggio. The riots in the early afternoon.


Il sacerdote e la vittima. The priest and the victim.
Il sacerdote e la vittima. The priest and the victim.


Derry. Murale. Padre Edward Daly e John Duddy, una delle vittime. Derry. Street mural. Father Edward Daly and John Duddy, one of the victims.
Derry. Murale. Padre Edward Daly e John Duddy, una delle vittime. Derry. Street mural. Father Edward Daly and John Duddy, one of the victims.


Derry. Murale con i volti delle vittime. Derry. Street mural with the faces of victims.
Derry. Murale con i volti delle vittime. Derry. Street mural with the faces of victims.


Derry. Il monumento alle vittime della Domenica di sangue. Derry. Bloody Sunday Monument.
Derry. Il monumento alle vittime della Domenica di sangue. Derry. Bloody Sunday Monument.


All'ingresso del Bogside. Versione storica. Entering Bogside. Historical version.
All'ingresso del Bogside. Versione storica. Entering Bogside. Historical version.


All'ingresso del Bogside. Versione aggiornata. Entering Bogside. Updated Version.
All'ingresso del Bogside. Versione aggiornata. Entering Bogside. Updated Version.


All'ingresso del Bogside. Versione palestinese. Entering Bogside. Palestinian Version.
All'ingresso del Bogside. Versione palestinese. Entering Bogside. Palestinian Version.

Riccardo Venturi - 3/8/2006 - 10:06


Bono & The Edge - Sunday Bloody Sunday - January 30 2022

Francamente non mi piace molto questa versione, sembra un po' una cover band che improvvisa... soprattutto The Edge poteva impegnarsi di più nel controcanto. Comunque molto significativo che abbiano voluto riproporla nel cinquantenario del Bloody Sunday.

Lorenzo - 1/2/2022 - 20:23


Mentre nelle carceri i prigionieri repubblicani (molti in attesa di giudizio) vengono sottoposti a umiliazioni inutili e - se pur in tono minore - il conflitto si riaccende periodicamente, l’Irlanda rimane dolorosamente divisa in due. Usque tandem?

IRLANDA DEL NORD: TUTTO RISOLTO?

MAGARI ANCHE NO


Gianni Sartori

Risaliva all’anno scorso la notizia che i prigionieri repubblicani detenuti a Maghaberry (carcere di massima sicurezza) non avrebbero più goduto della possibilità di incontrare qualche parente nei fine settimana (e senza che per questo aumentassero le possibilità di visita negli altri giorni). In soldoni: i familiari d’ora in poi avrebbero dovuto prendere un giorno di permesso, di congedo. Rischiando, oltre alla perdita di salario, anche quella del posto di lavoro (una volta identificati come parenti di militanti repubblicani incarcerati). Un’ulteriore vessazione che si aggiunge ad altre, talvolta francamante incomprensibili. Come quella di indossare maglie delle squadre di calcio gaelico anche sotto un maglione o una giacca (se ho ben capito la proibizione vale solo per i visitatori, non per i prigionieri).

O l’utilizzo di cani antidroga per interrompere i colloqui. Del tutto pretestuosamente dato che sono ben note le posizioni dei repubblicani in materia di stupefacenti.

A cui si aggiungono episodi semplicemente meschini. Come l’impedimento imposto da parte di visitatori parenti di detenuti lealisti (filoinglesi) a quelli dei repubblicani (cattolici) di utilizzare la toilette. Anche nei confronti di bambini e senza che i guardiani intervenissero.

Infierire sulle famiglie dei detenuti da parte del sistema carcerario indica che la situazione è tutto tranne che risolta e tranquilla.

Del resto anche quest’anno, se pur in tono sicuramente minore rispetto agli anni settanta e ottanta, dall’Irlanda del Nord è arrivato qualche segnale a ricordarci che il “contenzioso” (o se volete il “conflitto”) è ancora in atto.

Intanto attendiamo fiduciosi qualche indicazione dai molteplici biografi di Bobby Sands, dagli esperti e “addetti ai lavori” che per anni ci hanno edotto sulle tormentate vicende irlandesi (ma solo su quelle trascorse). Sperando dicano qualcosa in merito all’irrisolta questione della riunificazione dell’Isola (e magari anche su quella dei prigionieri politici). Nel frattempo tocca a noi, poverelli, accendere un lume per rischiarare il cono d’ombra e fornire qualche aggiornamento.

Per quanto riguarda il 2023, in febbraio la Corte d’appello della Lituania aveva confermato la decisione del tribunale di sospendere le accuse ci “terrorismo” contro l’esponente repubblicano Liam Campbell. Accuse ormai cadute in prescrizione, ancora nel 2018, in base alla legislazione in vigore all’epoca del presunto reato.

L’anno scorso Campbell era stato estradato in Lituania dall’Irlanda (nonostante le numerose proteste davanti a consolati e ambasciate, sia irlandesi che lituane) per un presunto contrabbando di armi a favore della Real Irish Republican Army (RIRA). Rimesso in libertà dopo l’estradizione, Campbell si era comunque presentato in tribunale.

Sempre in febbraio un esponente delle forze dell’ordine era rimasto gravemente ferito a Omagh (Contea di Tyrone) in prossimità di un’area sportiva. Subito dopo i due responsabili dell’agguato si erano dileguati. Le indagini si erano immediatamente concentrate su esponenti della RIRA (da cui era poi giunta una rivendicazione) e sei sospetti venivano arrestati tra Omagh e  Coalisland.

Tuttavia quattro di loro venivano presto rimessi in libertà dopo essere stati interrogati.

Nella settimana successiva altri due presunti repubblicani coinvolti venivano arrestati a Belfast.

In aprile, nel corso di una sfilata repubblicana non autorizzata a Creggan (quartiere storicamente repubblicano di Derry) erano scoppiati disordini nel corso dei quali venivano lanciate alcune molotov da parte dei manifestanti.

Alla manifestazione (indetta per ricordare l’insurrezione del 1916) avevano partecipato centinaia di persone (ricordo che a Creggan erano nati Patsy O’Hara e Micky Devine, esponenti dell’INLA morti in sciopero della fame nel 1981) che erano scesi in strada preceduti da militanti in divisa paramilitare. Il corteo si era concluso al cimitero di Derry (dove sono sepolti Patsy e Micky, sulla loro lapide sta scritto “Morti affinché altri fossero liberi”). Forse non casualmente, tali avvenimenti sono accaduti alla vigilia della visita a Belfast di Joe Biden che partecipava alla commemorazione del 25° anniversario degli Accordi del Venerdì Santo (accordi messi in discussione dai repubblicani dissidenti nei confronti del Sinn Fein).

In questi giorni l’Irish Republican Prisoners Welfare Association, in rappresentanza di 27 prigionieri politici (di cui 21 in Irlanda del Nord) rinchiusi a Maghaberry,  Hydebank e Portlaoise, ha nuovamente denunciato l’utilizzo della detenzione preventiva (senza processo e senza possibilità di cauzione) come metodo per prolungare all’infinito l’imprigionamento.

Tale situazione al momento riguarderebbe almeno una quindicina dei prigionieri repubblicani.

In alcuni casi alcuni sono stati rimessi in libertà - senza mai venir processati, tantomeno condannati - dopo anni di prigionia, in quanto l’impianto accusatorio nei loro confronti veniva semplicemente a cadere nel nulla.

Gianni Sartori

Gianni Sartori - 22/6/2023 - 13:17


A DERRY (IRLANDA DEL NORD) GIOVANI REPUBBLICANI CONTESTANO LA TRADIZIONALE SFILATA DEGLI UNIONISTI FILO-BRITANNICI




Gianni Sartori



Dopo l'impazzimento generale per il triplice omicidio di Southport (quando si son viste le bandiere unioniste sfilare con il tricolore irlandese) in Irlanda del Nord rispunta il tradizionale contenzioso tra cattolici e protestanti.






E così – se Dio vuole – in Irlanda del Nord si torna alla “normalità” (normalità nord-irlandese, beninteso).


Un passo indietro. Nei giorni scorsi non credo di essere stato l'unico a rimanere basito, sconcertato (“spaesato”) per alcune immagini dei recenti disordini che avevano turbato (oltre alle città britanniche di Bristol, Sunderland, Southport, Liverpool, Manchester...) anche Belfast nell'Irlanda del nord. Con saccheggi, assalti alle moschee, percosse e ingiurie nei confronti degli immigrati.


Disordini interpretati come una strumentalizzazione xenofoba (alimentata dai social) dell'estrema destra per il triplice assassinio di tre bambine a Southport (per mano di Axel Muganwa Rudakubana un ragazzo nato a Cardiff da genitori di origine ruandese).


Alcune immagini, dicevo, mi erano apparse semplicemente surreali. Non tanto – o non solo – per la bandiera (bianca) con croce di San Giorgio (rossa) e nei riquadri ben quattro A cerchiate (?!?).


Ma piuttosto vedendo il video di un corteo con giovani dal volto coperto tra cui uno con la solita bandiera di San Giorgio (simbolo britannico per eccellenza). Addirittura con al centro la Red Hand of Ulster (Mano Rossa dell'Ulster. Inequivocabilmente un simbolo unionista (utilizzato dai lealisti filoinglesi, sia dai gruppi politici come l'UDA che dai paramilitari come l'UVF...). Poco lontano un altro ragazzo con il tricolore irlandese che a Belfast si caratterizza automaticamente come simbolo repubblicano (“feniano”).


Ebbene, nella sequenza si vedevano i due avvicinasi – forse con un residuo di reciproca diffidenza – un cenno di assenso ed eccoli manifestare insieme, fianco a fianco, addirittura a braccetto. Divisi da secoli di conflitti, ma uniti contro l'immigrazione. E stando ad alcune foto qualcosa del genere deve essere accaduto anche in qualche quartiere popolare di Dublino.


Una sorta di ammucchiata severamente condannata da Eirigi, formazione repubblicana della sinistra radicale. Ma poi, dicevo, il mosaico sembra essersi ricomposto come da tradizione. Nella notte tra sabato e domenica 11 agosto a Derry, in occasione della tradizionale marcia per commemorare gli “Apprendisti” e i 105 giorni dell'assedio di Derry da parte dell'esercito cattolico di Giacomo II. Mentre sfilavano gli Unionisti protestanti (“lealisti” nei confronti della corona inglese), alcune decine di giovani repubblicani (cattolici e sostenitori della riunificazione delle “Sei Contee” con la Repubblica) hanno voluto esprimere vigorosamente il loro dissenso. Gli scontri (durati alcune ore, con lanci di petardi, molotov e oggetti vari) scoppiavano quando le forze di polizia erano intervenute per tener separate le due comunità. Nel frattempo si è appurato che i disordini scoppiati in Irlanda del Nord dopo la tragedia di Southport sarebbero stati innescati soprattutto da ex appartenenti alle milizie protestanti filoinglesi (UVF, UFF...). A cui nelle manifestazioni si erano aggregati pochi giovani provenienti dai quartieri cattolici.


Gianni Sartori

Gianni Sartori - 13/8/2024 - 11:52




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