Old Judge Thayer, take your shackle off of me;
Old Judge Thayer, take your shackle off of me.
Turn your key and set me free,
Old Judge Thayer, take your shackle off of me.
The monkey unlocked the courthouse door,
An' the elephant oiled the hardwood floor;
In did jump the kangaroo,
An' in did hop the rabbits, too.
Next in come the two baboons,
Next in rolled a dusty storm,
Next in waddled the polar bear
To keep the judge and jury warm.
Ever'body knows the mockingbird
Wrote down ever' word he heard;
The lawyers all were foxy-sly,
With a foxy nose an' a foxy eye.
The 'possum used the big stiff broom,
Then he polished the new spitoon;
Up did smile the crocodile,
Said, "Here comes the jury down the aisle."
Old momma catfish asked the trout,
"What's this trial here all about?"
Little baby suckerfish upped and said,
"The Judge has caught him a couple of Reds."
Well, the rattlesnake asked the bumble bee,
"Who's this Sacco an' Vanzetti?"
"Are they the men," asked the momma quail,
"That shot the clerks at the Slater Mill?"
The mosquito sung out with his wings,
Said, "I was there an' seen the whole durn thing;
Saw the robbers fire their guns,
But I didn't see these men, neither one."
Well, the big-eyed owl looked around,
"They said that Sacco's cap was found
Down on Pearl Street, on the ground,
Where the payroll guards both got shot down."
"That cap don't fit on Sacco's head,"
The big black crow flapped up and said,
"They tried that cap on Sacco here,
And it fell down around both his ears."
Well, the camel asked the old giraffe,
"Did these two fellas duck the draft,
By runnin' down below the Mexican line?
To keep from fightin' on the rich man's side?"
The lumber duck did rattle his bill,
"All the ducks and geese are flyin' still
Down toward Mexico's warm sun
To try to dodge the rich man's gun."
Up did waddle a lucey goose,
"I think these men ought to be turned loose.
But old Judge Thayer, he swore to his friends
These men'll get a chair or the noose."
When the guilty verdict came,
An' seven years in jail they'd laid,
When these two men there did die,
The animals met on the earth and sky.
"See what fear and greed can do,
See how it killed these sons so true.
Us varmints has got to get together, too,
Before Judge Thayer kills me and you."
Old Judge Thayer, take your shackle off of me.
Turn your key and set me free,
Old Judge Thayer, take your shackle off of me.
The monkey unlocked the courthouse door,
An' the elephant oiled the hardwood floor;
In did jump the kangaroo,
An' in did hop the rabbits, too.
Next in come the two baboons,
Next in rolled a dusty storm,
Next in waddled the polar bear
To keep the judge and jury warm.
Ever'body knows the mockingbird
Wrote down ever' word he heard;
The lawyers all were foxy-sly,
With a foxy nose an' a foxy eye.
The 'possum used the big stiff broom,
Then he polished the new spitoon;
Up did smile the crocodile,
Said, "Here comes the jury down the aisle."
Old momma catfish asked the trout,
"What's this trial here all about?"
Little baby suckerfish upped and said,
"The Judge has caught him a couple of Reds."
Well, the rattlesnake asked the bumble bee,
"Who's this Sacco an' Vanzetti?"
"Are they the men," asked the momma quail,
"That shot the clerks at the Slater Mill?"
The mosquito sung out with his wings,
Said, "I was there an' seen the whole durn thing;
Saw the robbers fire their guns,
But I didn't see these men, neither one."
Well, the big-eyed owl looked around,
"They said that Sacco's cap was found
Down on Pearl Street, on the ground,
Where the payroll guards both got shot down."
"That cap don't fit on Sacco's head,"
The big black crow flapped up and said,
"They tried that cap on Sacco here,
And it fell down around both his ears."
Well, the camel asked the old giraffe,
"Did these two fellas duck the draft,
By runnin' down below the Mexican line?
To keep from fightin' on the rich man's side?"
The lumber duck did rattle his bill,
"All the ducks and geese are flyin' still
Down toward Mexico's warm sun
To try to dodge the rich man's gun."
Up did waddle a lucey goose,
"I think these men ought to be turned loose.
But old Judge Thayer, he swore to his friends
These men'll get a chair or the noose."
When the guilty verdict came,
An' seven years in jail they'd laid,
When these two men there did die,
The animals met on the earth and sky.
"See what fear and greed can do,
See how it killed these sons so true.
Us varmints has got to get together, too,
Before Judge Thayer kills me and you."
inviata da Adriana e Riccardo - 6/1/2006 - 14:50
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
24 agosto 2014
24 agosto 2014
IL VECCHIO GIUDICE THAYER
Vecchio giudice Thayer, levami dai ceppi,
Vecchio giudice Thayer, levami dai ceppi.
Gira la chiave e liberami,
Vecchio Giudice Thayer, levami dai ceppi.
La scimmia aprì la porta del tribunale
E l'elefante dette la cera al parquet;
Saltò dentro il canguro,
E saltaron dentro i conigli, pure.
Poi entrano due babbuini,
E poi entra una tempesta di polvere
E poi, ondeggiando, l'orso polare
Per tenere al caldo il giudice e la giuria.
Tutti conoscono il tordo beffeggiatore,
Lui scriveva ogni parola che sentiva;
Gli avvocati eran tutti furbi come volpi,
Con nasi da volpe e occhi da volpe.
L'opossum gliene dava di ramazza,
Poi lucidava la sputacchiera nuova;
Il coccodrillo sorrideva naso all'insù
e diceva: “Entra la giuria dal corridoio.”
Nonna pescegatto chiese alla trota:
“Ma 'sto processo, su cosa è?...”
Il pesciolino baby si alzò e disse:
“Il giudice ha acchiappato un paio di Rossi.”
Beh, il serpente a sonagli chiese al calabrone:
“Ma chi sono 'sti Sacco e Vanzetti?”
“Son loro quelli”, chiese mamma quaglia,
“Che hanno ammazzato gli impiegati a Slater Mill?”
La zanzara ronzava con le sue ali,
Disse: “Ero là e ho visto il fattaccio schifoso,
Ho visto i banditi sparare con le pistole,
Ma quelli là non li ho visti, nessuno dei due.”
Beh, il gufo guardava attorno coi suoi occhioni:
“Han detto d'aver trovato il berretto di Sacco
Giù in Pearl Street, là per terra,
Dove i due portavalori sono stati abbattuti.”
“Quel berretto non sta in testa a Sacco,”
Disse la cornacchia mentre svolazzava,
“Qui han fatto provare il berretto a Sacco,
ma gli cascava giù dalle orecchie.”
Allora il cammello chiese alla vecchia giraffa:
“Ma 'sti due tizi son renitenti alla leva
e sono scappati oltre il confine messicano
per non combatter la guerra dei ricchi?”
Il germano reale scosse il becco:
“Tutte le anatre e le oche sono ancora in volo
verso il caldo sole del Messico
per cercar di sfuggire alle armi dei ricchi.”
Si alzò tentennando un'oca maestosa:
“Penso che questi uomini dovrebbero essere liberati.
Ma il vecchio giudice Thayer ha giurato ai suoi amici
Che a questi due daranno una sedia, o un cappio.”
Quando arrivò il verdetto di colpevolezza,
quando furono stati sette anni in galera,
quando quegli uomini furon morti qua,
gli animali si riunirono in terra e in cielo.
“Guardate ciò che fanno la paura e l'avidità,
guardate come hanno ammazzato quegli uomini così onesti.
Persino noialtri insetti nocivi [*] siam venuti qua insieme a voi,
Prima che il giudice Thayer ci ammazzi pure a noi.”
Vecchio giudice Thayer, levami dai ceppi,
Vecchio giudice Thayer, levami dai ceppi.
Gira la chiave e liberami,
Vecchio Giudice Thayer, levami dai ceppi.
La scimmia aprì la porta del tribunale
E l'elefante dette la cera al parquet;
Saltò dentro il canguro,
E saltaron dentro i conigli, pure.
Poi entrano due babbuini,
E poi entra una tempesta di polvere
E poi, ondeggiando, l'orso polare
Per tenere al caldo il giudice e la giuria.
Tutti conoscono il tordo beffeggiatore,
Lui scriveva ogni parola che sentiva;
Gli avvocati eran tutti furbi come volpi,
Con nasi da volpe e occhi da volpe.
L'opossum gliene dava di ramazza,
Poi lucidava la sputacchiera nuova;
Il coccodrillo sorrideva naso all'insù
e diceva: “Entra la giuria dal corridoio.”
Nonna pescegatto chiese alla trota:
“Ma 'sto processo, su cosa è?...”
Il pesciolino baby si alzò e disse:
“Il giudice ha acchiappato un paio di Rossi.”
Beh, il serpente a sonagli chiese al calabrone:
“Ma chi sono 'sti Sacco e Vanzetti?”
“Son loro quelli”, chiese mamma quaglia,
“Che hanno ammazzato gli impiegati a Slater Mill?”
La zanzara ronzava con le sue ali,
Disse: “Ero là e ho visto il fattaccio schifoso,
Ho visto i banditi sparare con le pistole,
Ma quelli là non li ho visti, nessuno dei due.”
Beh, il gufo guardava attorno coi suoi occhioni:
“Han detto d'aver trovato il berretto di Sacco
Giù in Pearl Street, là per terra,
Dove i due portavalori sono stati abbattuti.”
“Quel berretto non sta in testa a Sacco,”
Disse la cornacchia mentre svolazzava,
“Qui han fatto provare il berretto a Sacco,
ma gli cascava giù dalle orecchie.”
Allora il cammello chiese alla vecchia giraffa:
“Ma 'sti due tizi son renitenti alla leva
e sono scappati oltre il confine messicano
per non combatter la guerra dei ricchi?”
Il germano reale scosse il becco:
“Tutte le anatre e le oche sono ancora in volo
verso il caldo sole del Messico
per cercar di sfuggire alle armi dei ricchi.”
Si alzò tentennando un'oca maestosa:
“Penso che questi uomini dovrebbero essere liberati.
Ma il vecchio giudice Thayer ha giurato ai suoi amici
Che a questi due daranno una sedia, o un cappio.”
Quando arrivò il verdetto di colpevolezza,
quando furono stati sette anni in galera,
quando quegli uomini furon morti qua,
gli animali si riunirono in terra e in cielo.
“Guardate ciò che fanno la paura e l'avidità,
guardate come hanno ammazzato quegli uomini così onesti.
Persino noialtri insetti nocivi [*] siam venuti qua insieme a voi,
Prima che il giudice Thayer ci ammazzi pure a noi.”
[*] Varmints: “insetti nocivi”, ma anche “furfanti, bricconi”. (ndt)
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Matteo Podda
Questa ed altre canzoni delle "Ballads of Sacco and Vanzetti" rientrano anche in una traduzione italiana e personale rielaborazione intitolata "La Ballata di Sacco e Vanzetti, Matteo Podda canta Woody Guthrie", disponibile al sito bandcamp
all'organetto Riccardo Tesi
Questa ed altre canzoni delle "Ballads of Sacco and Vanzetti" rientrano anche in una traduzione italiana e personale rielaborazione intitolata "La Ballata di Sacco e Vanzetti, Matteo Podda canta Woody Guthrie", disponibile al sito bandcamp
all'organetto Riccardo Tesi
VECCHIO GIUDICE THAYER
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
La scimmia aprì le porte del tribunale
L’elefante oliò il parquet di legno duro
Con un gran balzo saltò dentro il canguro
seguito da una frotta di conigli bianchi
Fecero la loro entrata i due babbuini
Poi rotolò nell’aula un polveroso temporale
Quindi dondolando arrivò l’orso polare
per mantenere i giudici e la giuria di buon umore
Tutti lo sanno che il tordo beffardo
trascrisse ogni parola senza errori né ritardo
Gli avvocati in piedi, furbi musi da volpe
Con gli occhi ed i nasi da volpe
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
L’opossum ripulì la sala con la sua dura coda
Sfregando forte lucidò la nuova sputacchiera
Sorrise il coccodrillo, sfoderando i cento denti
disse: «Arrivano i giurati, con le facce da innocenti!»
Mamma pesce gatta boccheggiò allo stoccafisso:
«Per tutti i mari, di che parla questo processo?»
Il pesce pulitore saltò sulla pinna e disse:
«Il giudice ha pescato un’altra coppia di Rossi.»
Il serpente a sonagli sibilò ai due furetti:
«Ma chi diavolo sono questi Sacco e Vanzetti?»
«Sono forse i tali» boccheggiarono le carpe
«che hanno ucciso i due cassieri alla fabbrica di scarpe?»
Turbinando con le ali ronzò chiaro la zanzara:
«Io quel giorno ero sul posto e ho visto tutta la cagnara.
Ho visto i furfanti e il fuoco dalle loro armi,
ma non questi due uomini, potessero schiacciarmi!»
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
Con i suoi grandi occhi si guardò intorno l’allocco
«Dicono di aver trovato il cappello di Sacco
per terra, su via Perla, quel dannato stesso giorno
in cui i due portavalori furon messi all’altro mondo.»
«Il cappello non calza in testa al calzolaio»
gracchiò l’enorme corvo nero con voce d’acciaio
«L’avvocato Katsmann ci ha provato e riprovato,
ma gli cala come un secchio sulle orecchie, gli occhi e il naso.»
La giraffa piegò il collo sul cammello affaticato
«Ma questi due italiani hanno davvero disertato,
dandosela a gambe oltre il confine messicano
per evitare le pistole del ricco uomo americano?»
La signora anatra sbatacchiò l’umido becco
«Le anatre e le oche tutte ancora stan volando
dritte in direzione del gran sole messicano,
per evitare le pistole del ricco uomo americano!»
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
Volando sopra gli animali concluse la falena:
«A conti fatti è chiaro che è tutta una messinscena
Ma il giudice Thayer ha promesso a molta gente
che darà a questi due uomini la corda o la corrente.»
E quando poi il verdetto venne a darle ragione,
e sette lunghi anni essi passarono in prigione
Quando poi alla fine furon morti per davvero,
gli animali si riuniron tutti in terra ed in cielo
«Guardate cosa posson fare avidità e paura
Come hanno ucciso questi loro figli contro natura
Ė ora che anche noi, bestiacce, ci mettiamo insieme,
prima che il vecchio condanni anche noi alla stessa fine!»
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
La scimmia aprì le porte del tribunale
L’elefante oliò il parquet di legno duro
Con un gran balzo saltò dentro il canguro
seguito da una frotta di conigli bianchi
Fecero la loro entrata i due babbuini
Poi rotolò nell’aula un polveroso temporale
Quindi dondolando arrivò l’orso polare
per mantenere i giudici e la giuria di buon umore
Tutti lo sanno che il tordo beffardo
trascrisse ogni parola senza errori né ritardo
Gli avvocati in piedi, furbi musi da volpe
Con gli occhi ed i nasi da volpe
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
L’opossum ripulì la sala con la sua dura coda
Sfregando forte lucidò la nuova sputacchiera
Sorrise il coccodrillo, sfoderando i cento denti
disse: «Arrivano i giurati, con le facce da innocenti!»
Mamma pesce gatta boccheggiò allo stoccafisso:
«Per tutti i mari, di che parla questo processo?»
Il pesce pulitore saltò sulla pinna e disse:
«Il giudice ha pescato un’altra coppia di Rossi.»
Il serpente a sonagli sibilò ai due furetti:
«Ma chi diavolo sono questi Sacco e Vanzetti?»
«Sono forse i tali» boccheggiarono le carpe
«che hanno ucciso i due cassieri alla fabbrica di scarpe?»
Turbinando con le ali ronzò chiaro la zanzara:
«Io quel giorno ero sul posto e ho visto tutta la cagnara.
Ho visto i furfanti e il fuoco dalle loro armi,
ma non questi due uomini, potessero schiacciarmi!»
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
Con i suoi grandi occhi si guardò intorno l’allocco
«Dicono di aver trovato il cappello di Sacco
per terra, su via Perla, quel dannato stesso giorno
in cui i due portavalori furon messi all’altro mondo.»
«Il cappello non calza in testa al calzolaio»
gracchiò l’enorme corvo nero con voce d’acciaio
«L’avvocato Katsmann ci ha provato e riprovato,
ma gli cala come un secchio sulle orecchie, gli occhi e il naso.»
La giraffa piegò il collo sul cammello affaticato
«Ma questi due italiani hanno davvero disertato,
dandosela a gambe oltre il confine messicano
per evitare le pistole del ricco uomo americano?»
La signora anatra sbatacchiò l’umido becco
«Le anatre e le oche tutte ancora stan volando
dritte in direzione del gran sole messicano,
per evitare le pistole del ricco uomo americano!»
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Vecchio giudice Thayer, toglici le manette
Usa la chiave e rendici liberi
Gira la chiave e liberaci
Volando sopra gli animali concluse la falena:
«A conti fatti è chiaro che è tutta una messinscena
Ma il giudice Thayer ha promesso a molta gente
che darà a questi due uomini la corda o la corrente.»
E quando poi il verdetto venne a darle ragione,
e sette lunghi anni essi passarono in prigione
Quando poi alla fine furon morti per davvero,
gli animali si riuniron tutti in terra ed in cielo
«Guardate cosa posson fare avidità e paura
Come hanno ucciso questi loro figli contro natura
Ė ora che anche noi, bestiacce, ci mettiamo insieme,
prima che il vecchio condanni anche noi alla stessa fine!»
inviata da Matteo Podda - 19/8/2020 - 10:07
Quel che avvenne dopo: La curiosa fine del giudice Thayer
Webster Thayer, il "giudice" e macellaio di Sacco e Vanzetti, era nato a Blackstone, nel Massachusetts, il 7 luglio 1857. Era il più classico prodotto della upper class americana di sempre: nato dalla classica ottima famiglia, diplomato alla Worcester Academy, laureato al Dartmouth College in giurisprudenza. Classicamente, eccelse al college sia nel classico baseball, sia nell'ancor più classico football (ebbene sì, eran fatti con lo stampino anche allora). Politicamente fu, manco a dirlo, classico: prima fu democratico, e poi repubblicano. Fece poi la classica brillante carriera fino a essere nominato, nel 1917, giudice presso la Corte Suprema del Massachusetts a Dedham. Fu là che, nel 1920, si svolse il "processo" a Sacco e Vanzetti.
Il problema era che, nello stesso anno 1920, il classico giudice Webster Thayer aveva tenuto un discorso presso una classica istituzione, "New American Citizens", denunciando il pericolo che il bolscevismo e l'anarchismo rappresentavano per le istituzioni americane; gli Stati Uniti vivevano ciò he fu chiamato il "Triennio Anticomunista", una sorta di maccartismo ante-litteram, e il giudice Thayer (noto anche per le sue idee razziste), applicò a perfezione quei suoi princìpi. Del resto, si tratta di princìpi assolutamente classici nel "paese della libertà".
E' peraltro del tutto errato descrivere Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti come una specie di santi paracattolici: erano due anarchici e due combattenti che andavano a morire per questo, pur non avendo commesso il fatto specifico per i quali venivano condannati a morte. Bartolomeo Vanzetti ebbe a scrivere, in inglese non perfetto: "I will try to see Thayer death [sic] before his pronunciation of our sentence". Non mancò, lo stesso Vanzetti, di chiedere ai compagni anarchici, "revenge, revenge in our names and the names of our living and dead."
E gli anarchici, italiani e americani, non stettero a grattarsi. Per parecchi anni dopo la morte di Sacco e Vanzetti non fecero letteralmente dormire sonni tranquilli né al giudice Thayer, né ai giurati che avevano pronunciato la sentenza di morte. Tutti i giurati ebbero delle brave bombe piazzate presso le loro abitazioni, che esplosero regolarmente; lo stesso capitò a un (falso) testimone dell'accusa e persino al boia che aveva azionato la sedia elettrica, Robert G. Elliott. Il 27 settembre 1932, infine, toccò a Thayer stesso: un bel pacco contenente non pochi candelotti di dinamite fu sistemato presso la sua abitazione di Worcester, e la casa fu classicamente rasa al suolo. Nell'esplosione il giudice Thayer rimase illeso, ma rimase gravemente ferita sua moglie ed anche un domestico.
Da allora, il giudice Webster Thayer visse il resto dei suoi giorni al suo classico club, guardato a vista 24 ore su 24 dalla sua guardia del corpo personale e da alcuni poliziotti. La vendetta richiesta da Bart Vanzetti stava però per compiersi in modo curioso, e a cura del destino: il giudice Thayer non morì una morte propriamente classica, dopo tutta una vita da classico stronzo e da ancor più classico servo.
Il 18 aprile 1933, infatti, fu colto da un ictus (allora ancora noto come "embolia cerebrale") mentre stava cacando presso il suo esclusivo club. Morì sul cesso, insomma; la vendetta del ridicolo, in mezzo al puzzo della sua merda. L'anarchico italiano Valerio Isca sostenne per primo che, in questo modo, Sacco e Vanzetti avevano ricevuto una specie di vendetta; "così la sua anima se n'è andata direttamente nelle fogne", aggiunse Isca.
Webster Thayer, il "giudice" e macellaio di Sacco e Vanzetti, era nato a Blackstone, nel Massachusetts, il 7 luglio 1857. Era il più classico prodotto della upper class americana di sempre: nato dalla classica ottima famiglia, diplomato alla Worcester Academy, laureato al Dartmouth College in giurisprudenza. Classicamente, eccelse al college sia nel classico baseball, sia nell'ancor più classico football (ebbene sì, eran fatti con lo stampino anche allora). Politicamente fu, manco a dirlo, classico: prima fu democratico, e poi repubblicano. Fece poi la classica brillante carriera fino a essere nominato, nel 1917, giudice presso la Corte Suprema del Massachusetts a Dedham. Fu là che, nel 1920, si svolse il "processo" a Sacco e Vanzetti.
Il problema era che, nello stesso anno 1920, il classico giudice Webster Thayer aveva tenuto un discorso presso una classica istituzione, "New American Citizens", denunciando il pericolo che il bolscevismo e l'anarchismo rappresentavano per le istituzioni americane; gli Stati Uniti vivevano ciò he fu chiamato il "Triennio Anticomunista", una sorta di maccartismo ante-litteram, e il giudice Thayer (noto anche per le sue idee razziste), applicò a perfezione quei suoi princìpi. Del resto, si tratta di princìpi assolutamente classici nel "paese della libertà".
E' peraltro del tutto errato descrivere Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti come una specie di santi paracattolici: erano due anarchici e due combattenti che andavano a morire per questo, pur non avendo commesso il fatto specifico per i quali venivano condannati a morte. Bartolomeo Vanzetti ebbe a scrivere, in inglese non perfetto: "I will try to see Thayer death [sic] before his pronunciation of our sentence". Non mancò, lo stesso Vanzetti, di chiedere ai compagni anarchici, "revenge, revenge in our names and the names of our living and dead."
E gli anarchici, italiani e americani, non stettero a grattarsi. Per parecchi anni dopo la morte di Sacco e Vanzetti non fecero letteralmente dormire sonni tranquilli né al giudice Thayer, né ai giurati che avevano pronunciato la sentenza di morte. Tutti i giurati ebbero delle brave bombe piazzate presso le loro abitazioni, che esplosero regolarmente; lo stesso capitò a un (falso) testimone dell'accusa e persino al boia che aveva azionato la sedia elettrica, Robert G. Elliott. Il 27 settembre 1932, infine, toccò a Thayer stesso: un bel pacco contenente non pochi candelotti di dinamite fu sistemato presso la sua abitazione di Worcester, e la casa fu classicamente rasa al suolo. Nell'esplosione il giudice Thayer rimase illeso, ma rimase gravemente ferita sua moglie ed anche un domestico.
Da allora, il giudice Webster Thayer visse il resto dei suoi giorni al suo classico club, guardato a vista 24 ore su 24 dalla sua guardia del corpo personale e da alcuni poliziotti. La vendetta richiesta da Bart Vanzetti stava però per compiersi in modo curioso, e a cura del destino: il giudice Thayer non morì una morte propriamente classica, dopo tutta una vita da classico stronzo e da ancor più classico servo.
Il 18 aprile 1933, infatti, fu colto da un ictus (allora ancora noto come "embolia cerebrale") mentre stava cacando presso il suo esclusivo club. Morì sul cesso, insomma; la vendetta del ridicolo, in mezzo al puzzo della sua merda. L'anarchico italiano Valerio Isca sostenne per primo che, in questo modo, Sacco e Vanzetti avevano ricevuto una specie di vendetta; "così la sua anima se n'è andata direttamente nelle fogne", aggiunse Isca.
Riccardo Venturi - 24/8/2014 - 20:48
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Testo e musica di Woody Guthrie
Lyrics and music by Woody Guthrie
Questa canzone, assieme ad altre, fu commissionata a Woody Guthrie tra il 1945 e il 1947 da Moses Asch
2. I Just Want To Sing Your Name
3. Old Judge Thayer
4. Red Wine
5. Root Hog And Die
6. Suassos Lane
7. Two Good Men
8. Vanzetti's Letter
9. Vanzetti's Rock
10. We Welcome To Heaven
11. You Souls Of Boston
12. Sacco's Letter To His Son (Pete Seeger)
Ballads of Sacco and Vanzetti è una raccolta di ballate folk scritte e interpretate dal cantautore americano Woody Guthrie, ispirate alla vicenda di Sacco e Vanzetti. Le ballate furono commissionate da Moses Asch nel 1945, e registrate tra il 1946 e il 1947. Guthrie non completò mai il progetto, e si ritenne insoddisfatto dal lavoro, sebbene suo figlio Arlo Guthrie, a sua volta cantautore professionista, giudicò le ballate del ciclo "Sacco e Vanzetti", tra le migliori mai composte da suo padre. Una canzone inedita, "Sacco's Letter To His Son", fu registrata da Pete Seeger per il progetto.
Ballads of Sacco & Vanzetti is a set of ballad songs, written and performed by Woody Guthrie, related to the trial, conviction and execution of Sacco and Vanzetti. The series was commissioned by Moe Asch in 1945 and recorded in 1946 and 1947. Guthrie never completed the project and was unsatisfied by the result. The project was released later in its abandoned form by Asch. An unreleased track, "Sacco's Letter To His Son" was recorded by Pete Seeger for the project.
Moses Asch was the founder/head of Folkways Records, which made available the music of Leadbelly, Woody Guthrie and Pete Seeger. Without this music, what would Dylan have been? Tom Piazza, writing in the April 1995 issue of The Atlantic Monthly, gives a history of Folkway Records and of Moses Asch:
"Born in Poland in 1905, Asch arrived in the United States when he was ten years old. He spent a few years in German in the early 1920s, studying electronics, but by the time he found himself back in New York, in 1926, his interest in American folk music had been stirred by his discovery, in a bookstall on a Paris quay, of John Lomax's book Cowboy Songs and Other Frontier Ballads.
"While building radio equipment and arranging sound systems for clients ranging from Yiddish theaters to burlesque houses on the Lower East Side, Asch came up with the idea of creating a record label to document the music that the larger commercial labels tended to leave alone.
"His idea was nourished not only by a love for the music itself but also by a brand of leftist populism in which folk expression was a voice for the disenfranchised. By taste and political conviction, Asch was attracted to the raw and the otherwise unheard.
"In the early 1940s he started two record companies, Asch and Disc. Both failed. Before folding them Asch recorded his most important artists -- the singer and songwriter Woody Guthrie and great twelve-string guitarist and singer Leadbelly.
"In 1947 Asch started Folkways, and this time it worked. Until his death, in 1986, Asch was Folkways' president, chief financial officer, talent scout, audio engineer, and sometimes shipping clerk."
"In 1987, the Smithsonian bought out Folkways, agreeing to keep all 2,200 Folkways albums in print. By writing or calling Smithsonian/Folkways (414 Hungerford Drive, Suite 444, Rockville, MD 20850; 301-443-2314 or fax 301-443-1819) one can order any Folkways title and receive a high-quality cassette, along with the original descriptive notes, for about $11. A free copy of the The Whole Folkways Catalogue, which lists every title, should be ordered first.
"It is," concludes Piazza in The Atlantic Monthly, "the definitive guide to Asch's bold, eccentric, priceless legacy."
It was an indirect impact on Dylan, but very major.
radiohazak.com