بالسلام حطيت ورود الحب ادّامك
بالسلام مسحت بحور الدم علشانك
سيب الغضب
سيب الالم
سيب السلاح
سيب السلاح وتعال
تعال نعيش
تعال نعيش يا حبيبي
ويكون غطانا سلام
عايزاك تغني يا عيني
ويكون غناك بالسلام
سمع العالم يا قلبي وقول
سيبوا الغضب
سيبوا الالم
سيبوا السلاح
وتعالوا نعيش
تعالوا نعيش بسلام
مصرية
Giocare col mondo facendolo a pezzi
bambini che il sole ha ridotto già vecchi
Non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all'omertà.
Forse un dì sapremo quello che vuol dire
affogare nel sangue con l'umanità.
Gente scolorata quasi tutta uguale
la mia rabbia legge sopra i quotidiani.
Legge nella storia tutto il mio dolore
canta la mia gente che non vuol morire.
Quando guardi il mondo senza aver problemi
cerca nelle cose l'essenzialità
Non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all'umanità.
La traduzione è stata inviata da Gianni Costa.
L'introduzione è l'esortazione che la ragazza rivolge al proprio amato di abbandonare le armi e la rabbia (peculiarità della guerra) per vivere con lei un'esistenza d'amore in una rassicurante atmosfera di pace.
(Gianni Costa)
Con la pace ho depositato i fiori dell’amore
davanti a te
Con la pace
con la pace ho cancellato i mari di sangue
per te
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
Vieni e viviamo o mio amato
e la nostra coperta sarà la pace
Voglio che canti o mio caro " occhio mio " [luce dei miei occhi]
E il tuo canto sarà per la pace
fai sentire al mondo,
o cuore mio e di' (a questo mondo)
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
a vivere con la pace.
Contributed by Gianni Costa - 2006/1/24 - 17:22
Con la pace ho messo i fiori dell’amore davanti a te
Con la pace ho cancellato i mari di sangue per te
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
Vieni che viviamo
Vieni che viviamo o amore mio e la nostra coperta sia la pace
Voglio che canti o mio caro
E che il tuo canto sia per la pace
fai sentire al mondo o cuore mio e di'
Lasciate la rabbia
Lasciate il dolore
Lasciate le armi
Lasciate le armi e venite,
Venite a vivere in pace.
Contributed by Ibrahim - 2007/7/2 - 15:00
La traduzione appare anche sul blog di Ale
Grazie!
(Lorenzo)
My love
With peace I have placed loving flowers
at your feet
With peace
With peace I stopped the seas of blood
for you
Forget anger
Forget pain
Forget your weapons
Forget your weapons and come
Come and live with me my love
Under a blanket of peace
I want you to sing, beloved light of my eyes
And your song will be for peace
let the world hear,
my beloved and say:
Forget anger
Forget pain
Forget your weapons
Forget your weapons and come
And live in peace
Playing with the world, leaving it in pieces
Children that the sun has reduced to old age
It's not my fault if your reality
forces me to fight your conspiracy of silence
Maybe one day we will know what it means
to drown in blood with humanity
Discoloured people, almost all the same
my anger reads above the news
reads into the past all my pain
sing my people that don't want to die
When you see the world without problems
seek the essence of all things
It's not my fault if your reality
Forces me to make war with humanity
Se qualcuno ha suggerimenti per favore ditemi. skoria at google, grazie. Ho messo "forget" invece di "leave" perche una ragazza palestinese una volta mi aveva tradotto le parole e mi ricordavo...
NOTE ALLA TRADUZIONE DALL'ITALIANO
Certe cose e' difficile tradurre, tipo "omerta'" che pero' esiste anche in inglese (vedere wikipedia ad esempio). E poi cosa significa "canta la mia gente che non vuol morire" - io ho messo "canta alla mia gente" ovvero "Sings to" invece di "sing to"... Boh, ditemi voi che magari ci avete pensato di piu'...
E la gente scolorata, a chi si riferisce? La marea di popolazione, ma io stesso sono Mestizo e come tale - un mischio di colori e razze.
Comunque un messaggio molto ecologico sull'impatto che abbiamo sul mondo, non solo attraverso la guerra. Grazie Sassi!
(Ale)
Contributed by Ale Fernandez - 2007/2/7 - 16:57
23. דצמבר 2006
אראה (1973)
אהבתי
עם השלום הניחתי את פרחים של האהבה
לפניך
עם השלום
עם השלום מחקתי את ימי דם
לך
השאר את הרגז
השאר את הכאב
השאר את הנשקים ובא
בא ונהוי אהבתי
וכסוינו יהיה השלום
אני רוצה שתשיר עיני יקר
ושירך יהיה לשלום
שמע לעולם
לבי ואמר לעולם הזה
השאר את הרגז
השאר את הכאב
השאר את הנשקים
השאר את הנשקים ובא
להי עם השלום…
לשחק עם העולם בהרוס אותו בהרבות
ילדים שהשמש צמצם כבר זקנים
לא אשמתי, אם המציאות שלך
מאלצת אותי לעושה מלחמה לשר השתיקה.
נידע אולי ביום אחד, מה רצה למרו
לטבע בדם עם האנושות.
אנשים בלי צבע, כמעט כלים שוים
קורים את רגזי בעתונים היומים.
קורים את כל הכאב שלי בהיסטוריה,
שורים אנשי שלא רוצים למת.
כאשר אתה מביט את העלם בלי בעיות
הפש את היסודיות בדברים.
לא אשמתי, אם המציאות שלך
מאלצת אותי לעושה מלחמה לאנושות.
Lorenzo Masetti - 2006/1/24 - 15:37
Saluti
Η ΓEPAKINA
Kίνηση η Γερακίνα
για νερό κρύο να φέρει
Nτρουν ντρουν ντρουν ντρουν ντρουν
τα βραχιόλια της βροντούν
Kι έπεσε μέσ’στο πηγάδι
κι έβγαλε φωνή μεγάλη
K’έτρεξε ο κόσμος όλος
κ’έτρεξα κι εγώ o καημένος
Γερακίνα θα σε βγάλω
καί γυναίκα θα σε πάρω.
[RV]
Augusto il bibliotecario - 2005/7/14 - 17:40
Il testo è completamente diverso, così pure melodia e costruzione.
Antonello - 2009/5/20 - 08:32
“Το τραγούδι Γερακίνα οφείλει το όνομα του σε μια κοπέλα τη Γερακίνα της οποίας την ιστορία και αφηγείται. Η Γερακίνα ήταν υπαρκτό πρόσωπο και έζησε γύρω στα 1860 στη Νιγρίτα Σερρών.Όσα περιγράφει είναι αληθινά και το τραγούδι είναι αφιερωμένο στη μνήμη της όπως και οι εκδηλώσεις που γίνονται κάθε χρόνο στη Νιγρίτα (τα Γερακίνεια).Μάλιστα υπάρχει και το πηγάδι της Γερακίνας στη γειτονιά που έζησε η κοπέλα και κάθε χρόνο στα πλαίσια των εκδηλώσεων των Γερακινείων γίνεται αναπαράσταση της πτώσης.Άρα μιλάμε για ένα παραδοσιακό ΜΑΚΕΔΟΝΙΑΣ, απο τη Νιγρίτα Σερρών (με αποδείξεις)”.
La canzone “Yerakina” deve il suo titolo a una ragazza, Yerakina, (la “Falchetta”- n.d.t.) della quale anche racconta la storia. Yerakina fu una persona reale e visse intorno al 1860 a Nigrita di Serres.
Quanto è descritto è autentico e la canzone è dedicata alla sua memoria come anche le manifestazioni che ogni anno si svolgono a Nigrita (le “Yerakìnie”), Soprattutto esiste anche il pozzo di Yerakina nel quartiere dove visse la ragazza e ogni anno in margine alle manifestazioni delle Yerakinie avviene la rievocazione della caduta (nel pozzo). Parliamo dunque di una canzone tradizionale della Macedonia, proveniente da Nigrita di Serres (e ciò è documentabile)
La canzone è stata cantata anche da Ιωάννα Γεωργακοπούλου e Βασίλης Τσιτσάνης, Βλάχος (in duetto), di nuovo, come solista, da Ιωάννα Γεωργακοπούλου e da Έλσα Λάμπο.
Con l’occasione traduco anche il testo inviato da RV:
Andò Yerakina a prender l’acqua
Per portarla proprio fresca
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
E dentro il pozzo cadde
E oh ! levò un grande grido
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
E tutta la gente corse
E corsi, poveretto, anch’io
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Yerakina ti tiro fuori io
Ed in moglie ti prenderò
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Gian Piero Testa - 2009/5/20 - 15:17
Non avevo idea di cosa dicesse finché non ci è arrivata la traduzione.
Lorenzo Masetti - 2006/1/10 - 14:30
Il Salta - 2006/1/26 - 02:29
sotto le macerie del passato c'è ben poco da salvare
io che ho cercato di comprendere
io che ancora non mi voglio arrendere
io che ho creduto nelle favole e sono rimasto da solo
sono sicuro solamente che a sbagliare sono loro.
(Pierangelo Bertoli)
sacchini luciano - 2006/8/15 - 10:57
Questo mi succede
Alberto - 2006/12/21 - 10:16
dal tono della recita mi immaginavo un tema di pace ed amore... non mi sbagliavo
grazie a voi
roberto (velaio) - 2006/11/8 - 22:59
Alessandro - 2007/2/8 - 11:27
Riccardo Venturi - 2007/12/8 - 02:47
my anger reads above the news
reads into the past all my pain
sings my people that don't want to die"
Se "my people" è soggetto, "sings" va al singolare, "sing", perché "people" non è un nome collettivo come in italiano, ma è semplicemente il plurale della singola "persona". :P
(ΔΙΩRAMA Poco Ligio All'Ufficialità!)
Lorenzo
odradek - 2010/1/20 - 17:34
Mizar - 2013/9/27 - 11:15
Bernart Bartleby - 2013/12/31 - 18:06
[2003]
"Danni Collaterali" edito da "Il Manifesto"
reinterpretano, con opportuna traduzione, celebri brani anglo-americani di autori sensibili al tema pacifista: Emerson, Lake&Palmer, Bruce Cockburn.
Mark Knopfler, Dougie Mac Lean, Sinead O'Connor, Ani Di Franco, oltre a brani originali e nuovi. Tutte le canzoni, anche le riesecuzioni di repertorio d¹autore, sono (con un'unica eccezione) incisioni del tutto inedite.
Le persone che hanno contribuito a questo progetto si sono telefonate e incontrate nei giorni che precedevano la guerra in Iraq, non solo con l'intento di fare qualcosa di utile per i movimenti e le associazioni che si battono fattivamente per la pace, ma anche e più semplicemente per una spinta emotiva. Le canzoni forse non possono cambiare il mondo, ma se un artista non si lascia toccare da ciò che avviene nel mondo, può in teoria restare un artista, ma di certo è una persona da poco. Il semplice fatto che la maggior parte delle canzoni qui contenute siano degli anni'80-'90, recentissime e del tutto nuove, testimonia che la guerra non è mai finita, né si è mai smesso di cantare per la Pace.
Girotondo - La loro democrazia - Luglio, agosto, settembre (nero) - Che ci hanno fatto? - Se la storia - Un uomo fortunato - Brindisi alla vittoria - Danni Collaterali - Al milite ignoto - Pacifisti oltranzisti - Sarà, però... - Fratelli di guerra - Gorizia - Lampante
dq82 - 2016/4/2 - 10:18
Il tema (ossia frammento melodico) di Stratos ha quasi le stesse note ma esse hanno funzione *affatto differente* nella scala, che non è scala comune alle due canzoni. In Stratos c'è la sensibile (già il nome tecnico "Leitton" - leiten - evoca l'importanza strategica di tale nota) ossia in questo caso "La diesis" che esige salire al Si (Stratos in questo caso è perfettamente accademico!!!), mentre nulla di quello avviene nel tranquillo kalamatianòs: il La diesis non compare semplicemente perché esso è del tutto estraneo alla scala di Mi maggiore. In parole semplici: la nota fondamentale (punto di partenza e d'arrivo) nel refrain stratiano coincide non con la fondamentale del paradosiakò bensì con la sua quinta.
Piuttosto va rilevato, senza scrupolo alcuno, come Area abbia attinto a piene mani il ritmo da quello che io definisco "bulgaro" (Smeseno Horo nelle sue infinite varietà) e che verso la fine sfocia in vero e proprio ritmo Aksak.
Vasiloukos - 2018/9/28 - 18:46
Cuore Meridiano (2024)
Ad aprire il disco è “Luglio agosto settembre nero” degli Area tratta dal disco “Arbeit macht frei” del 1973, ricontestualizzata in chiave world con un nuovo inciso in arabo in cui viene raccontato il genocidio in corso a Gaza e in Palestina. La voce di Nabil è intensa ed evocativa, mentre la chitarra elettrica guida la linea melodica sostenuta da una architettura ritmica che interseca batteria, percussioni ed elettronica. Struggente sul finale il corso di voci bianche che intona quasi fosse un ritornello il verso “giocare col mondo facendolo a pezzi”.
blogfoolk
Dq82 - 2024/10/16 - 13:46
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Musica di Patrizio Fariselli (ispirata a una canzone popolare greca della Macedonia)
Sotto lo pseudonimo di Frankestein si cela Gianni Sassi, produttore degli AreA
Dall'album Arbeit macht frei (1973)
Grazie a Gianni Costa e ad Ammar abbiamo anche la traduzione dell'introduzione in arabo alla canzone (si dice che fosse una registrazione pirata "strappata ad un museo del Cairo"), una vera e propria esortazione alla pace!
"Un amico mi ha chiesto in questi giorni la traduzione dell'introduzione in arabo di di questa canzone. Volevo informarmi del gruppo, che non conoscevo, e ho fatto una piccola ricerca su internet e ho trovato questa pagina. Ho appena terminato la trascrizione in arabo e la traduzione in italiano.
Per dire la verità il testo è in dialetto egiziano ed in effetti alla fine della parte in arabo la ragazza indica come autrice del testo "masriyya" che vuol dire letteralmente "una egiziana".
Ecco la trascrizione [Ibrahim]