Tazult n Lambèse
Lambèse d lḥebs
Yessargagayen s tnebdar n yisem-is
Tazult d taddart
I yettcemmit
Akken yetcemmit ugaẓuẓ amgarḍ
Tazult n Lambèse
Akken i s-qqaren
Deg wakkʷen i t-yunza
Batna tessusef-it-id
D acu, teḍra yid-es am winna
A yessusufen s igenni
Tazult n Lambèse
I t-ikeččmen mačči ḥaca
win ixedmen kra
Lbatel ma skud izdi lqedd
Yezmer a kʷen-iddem ula d kʷenwi
Win i t-ikecmen, yekcem aẓekka
D lmut ur tt-tettaggʷad ara
Imi yessen i tt-yugaren
Tazult n Lambèse
D ğahannama yugaren
tin yettrağun di laxart
Axater ma dɣa d Rebbi yella
Mačči d win ara iserɣen tarwa-s
Ur umineɣ ar’ as-teqqer tasa
Akken i d assen-teqqur i yemdanen
Ur ssinen ansi-t tilisa
nlbatel akʷ i xeddmen
Lbatel ladɣa f umeḥbus
Yugar učči i s-d-ttaken
Ɣef ulac a t-ndaben
A t-ğğen ur ireffed ur isrus
A s-anfen akken d aεryan
S idammen s ufella n ssiman
Uḍan d uḍan i usemmiḍ
Tazult n Lambèse
Lambèse d lḥebs
Yesɣilifen s tnebdar n yisem-is
Tazult d taddart
Ur yuklalen a tt-ittcemmit
lbatel n lḥebs-is
Yenɣa iεeggeb, yesru irgazen
Yetth'eccim deg isem n izzayriyen
Yetsḥeccim aḍu i d-isuḍen
D yitij i d-inekkren fellas
Lambèse d lḥebs
Yessargagayen s tnebdar n yisem-is
Tazult d taddart
I yettcemmit
Akken yetcemmit ugaẓuẓ amgarḍ
Tazult n Lambèse
Akken i s-qqaren
Deg wakkʷen i t-yunza
Batna tessusef-it-id
D acu, teḍra yid-es am winna
A yessusufen s igenni
Tazult n Lambèse
I t-ikeččmen mačči ḥaca
win ixedmen kra
Lbatel ma skud izdi lqedd
Yezmer a kʷen-iddem ula d kʷenwi
Win i t-ikecmen, yekcem aẓekka
D lmut ur tt-tettaggʷad ara
Imi yessen i tt-yugaren
Tazult n Lambèse
D ğahannama yugaren
tin yettrağun di laxart
Axater ma dɣa d Rebbi yella
Mačči d win ara iserɣen tarwa-s
Ur umineɣ ar’ as-teqqer tasa
Akken i d assen-teqqur i yemdanen
Ur ssinen ansi-t tilisa
nlbatel akʷ i xeddmen
Lbatel ladɣa f umeḥbus
Yugar učči i s-d-ttaken
Ɣef ulac a t-ndaben
A t-ğğen ur ireffed ur isrus
A s-anfen akken d aεryan
S idammen s ufella n ssiman
Uḍan d uḍan i usemmiḍ
Tazult n Lambèse
Lambèse d lḥebs
Yesɣilifen s tnebdar n yisem-is
Tazult d taddart
Ur yuklalen a tt-ittcemmit
lbatel n lḥebs-is
Yenɣa iεeggeb, yesru irgazen
Yetth'eccim deg isem n izzayriyen
Yetsḥeccim aḍu i d-isuḍen
D yitij i d-inekkren fellas
inviata da Alessandro - 11/3/2010 - 10:04
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Vermondo Brugnatelli
TAZULT DI LAMBÈSE
Tazult di Lambèse
Lambese e un carcere
Che fa tremare al solo nominarlo
Tazult è il villaggio
Che esso deturpa
Come un gozzo deturpa un bel collo
Tazult di Lambèse
Come viene chiamato
Poiché Batna ce l’ha con lui (1)
Lo ha sputato fuori
Ma le è successo come a colui
Che sputa verso il cielo. (2)
Tazult di Lambèse:
Non vi entra solo
Chi ha commesso reati
Finché è l’ingiustizia che comanda.
Potrebbe portarvi via perfino voi stessi
Chi vi è entrato, è entrato in una tomba
E non teme la morte
Perché ha conosciuto qualcosa di peggio (3)
Tazult di Lambèse
È un inferno peggiore
di quello che ci aspetta nell’aldilà
Perché se esiste un Dio
Non è uno che bruci i propri figli
Non credo che il suo cuore sia duro
Come quello degli uomini
Che non conoscono limiti
a tutto il male che compiono
E a chi vi è prigioniero
Somministrano più maltrattamenti che cibo
Per un nonnulla lo picchiano
Lo obbligano a stare né in piedi ne seduto
E lo lasciano tutto nudo
E insanguinato su un blocco di cemento
Per notti e notti all`addiaccio.
Tazult di Lambèse
Lambèse è un carcere
Che dà la nausea solo a nominarlo
Tazult è un villaggio
Che non meritava di essere deturpato
Dal male della sua prigione:
Ha ucciso, mutilato, fatto piangere uomini
Ha gettato la vergogna sul nome degli Algerini
Ha gettato la vergogna sul vento che soffia
E sul sole che su di esso si leva.
Tazult di Lambèse
Lambese e un carcere
Che fa tremare al solo nominarlo
Tazult è il villaggio
Che esso deturpa
Come un gozzo deturpa un bel collo
Tazult di Lambèse
Come viene chiamato
Poiché Batna ce l’ha con lui (1)
Lo ha sputato fuori
Ma le è successo come a colui
Che sputa verso il cielo. (2)
Tazult di Lambèse:
Non vi entra solo
Chi ha commesso reati
Finché è l’ingiustizia che comanda.
Potrebbe portarvi via perfino voi stessi
Chi vi è entrato, è entrato in una tomba
E non teme la morte
Perché ha conosciuto qualcosa di peggio (3)
Tazult di Lambèse
È un inferno peggiore
di quello che ci aspetta nell’aldilà
Perché se esiste un Dio
Non è uno che bruci i propri figli
Non credo che il suo cuore sia duro
Come quello degli uomini
Che non conoscono limiti
a tutto il male che compiono
E a chi vi è prigioniero
Somministrano più maltrattamenti che cibo
Per un nonnulla lo picchiano
Lo obbligano a stare né in piedi ne seduto
E lo lasciano tutto nudo
E insanguinato su un blocco di cemento
Per notti e notti all`addiaccio.
Tazult di Lambèse
Lambèse è un carcere
Che dà la nausea solo a nominarlo
Tazult è un villaggio
Che non meritava di essere deturpato
Dal male della sua prigione:
Ha ucciso, mutilato, fatto piangere uomini
Ha gettato la vergogna sul nome degli Algerini
Ha gettato la vergogna sul vento che soffia
E sul sole che su di esso si leva.
Note:
(1) Batna, capoluogo della regione dell’Aurès, in cui si trova Lambèse.
(2) Allusione al modo di dire cabilo “Am win issusfen s igenni uɣalen-d s udem-is”, “Come uno che lancia uno sputo verso il cielo e gli torna sul viso”.
(3) Ferhat ama ricordare che queste parole disperate gli sono state dette da un italiano che era detenuto a Lambèse nel suo stesso periodo.
(1) Batna, capoluogo della regione dell’Aurès, in cui si trova Lambèse.
(2) Allusione al modo di dire cabilo “Am win issusfen s igenni uɣalen-d s udem-is”, “Come uno che lancia uno sputo verso il cielo e gli torna sul viso”.
(3) Ferhat ama ricordare che queste parole disperate gli sono state dette da un italiano che era detenuto a Lambèse nel suo stesso periodo.
inviata da Alessandro - 11/3/2010 - 10:05
Lingua: Francese
Traduzione francese da El Guijaro Negro
TAZULT DE LAMBÈSE
Lambèse est un lieu carcéral
qui fait trembler rien qu'à prononcer son nom!
Tazult c'est un lieu pelé
autant qu'un bon barbier peut vous dégager le col!
C'est comme un crachat qu'on lancerait vers le ciel et qui vous retomberait dessus!
Y entre qui est condamné pour délits
le mal y règne
c'est une tombe où l'on ne peut pas craindre la mort
parce qu'ici ce que l'on vit, c'est pire encore!
C'est pire que l'enfer!
pire que ce à quoi l'on peut s'attendre dans l'au-delàs
Parce que s'il existe un dieu
il n'en est pas un qui briserait son propre fils
de cette manière là
pas un qui n'ait le coeur si dur
que le coeur de l'homme
Car le coeur de l'homme ne connaît aucune limite
dans l'accomplissement du mal
Et à celui qui est prisonnier
on lui fournit plus de misères que de nourriture
pour un rien il est frappé
on l'oblige à se tenir ni debout, ni assis
on le laisse nu
et sanguinolant
sur un bloc de ciment
des nuits entières en bivouac
Lambèse, c'est un lieu carcéral
qui donne la nausée
rien qu'à entendre son nom
il ne mérite pas d'être dégagé
du mal de sa prison
C'est un lieu qui a tué, mutilé, fait pleurer des hommes
Il a jeté la honte sur le nom des algériens
Sur le vent qui le balaye
et sur le soleil qui se lève sur lui!
Lambèse est un lieu carcéral
qui fait trembler rien qu'à prononcer son nom!
Tazult c'est un lieu pelé
autant qu'un bon barbier peut vous dégager le col!
C'est comme un crachat qu'on lancerait vers le ciel et qui vous retomberait dessus!
Y entre qui est condamné pour délits
le mal y règne
c'est une tombe où l'on ne peut pas craindre la mort
parce qu'ici ce que l'on vit, c'est pire encore!
C'est pire que l'enfer!
pire que ce à quoi l'on peut s'attendre dans l'au-delàs
Parce que s'il existe un dieu
il n'en est pas un qui briserait son propre fils
de cette manière là
pas un qui n'ait le coeur si dur
que le coeur de l'homme
Car le coeur de l'homme ne connaît aucune limite
dans l'accomplissement du mal
Et à celui qui est prisonnier
on lui fournit plus de misères que de nourriture
pour un rien il est frappé
on l'oblige à se tenir ni debout, ni assis
on le laisse nu
et sanguinolant
sur un bloc de ciment
des nuits entières en bivouac
Lambèse, c'est un lieu carcéral
qui donne la nausée
rien qu'à entendre son nom
il ne mérite pas d'être dégagé
du mal de sa prison
C'est un lieu qui a tué, mutilé, fait pleurer des hommes
Il a jeté la honte sur le nom des algériens
Sur le vent qui le balaye
et sur le soleil qui se lève sur lui!
inviata da Alessandro - 11/3/2010 - 10:20
... comunque è la prima e ultima volta che posto una canzone in cabilo... sono impazzito con tutte quelle lettere con il puntino sotto! Non c'erano nemmeno sulla mappa dei caratteri speciali di Windows...
Alessandro - 11/3/2010 - 10:09
Ma poi - chiedo a me stesso - perchè mi cimento col cabilo, che già capisco meno di una cippa di minchia di inglese, francese e spagnolo?
Alessandro - 11/3/2010 - 10:12
Sulla mappa dei caratteri speciali di Windows ci sono, Alessandro, basta che tu scriva in Arial Unicode... :-)
Riccardo Venturi - 17/3/2010 - 15:57
Sì, maperò quelle r e quelle t con il puntino sotto mica le vedo... vale la virgoletta?
Ciao!
Ciao!
Alessandro - 17/3/2010 - 16:17
×
Dall’album “Canti d’acciaio, d’amore e di libertà”
Testo trovato qui e faticosamente corretto in base al testo come trascritto da Vermondo Brugnatelli nel suo ”Le canzoni cabile”
Ferhat Mehenni è un cantautore algerino berbero di lingua cabila, grande oppositore del governo -che lo ha imprigionato molte volte - e nemico giurato degli integralisti islamici, che hanno attentato spesso alla sua vita e che a Parigi nel 2004 gli hanno pure ammazzato il figlio Ameziane…
Al suo funerale il padre stesso, con la voce rotta dal dolore, intonò una sua versione in cabilo di Bella Ciao…
“Tazult n Lambèse” è una canzone in cui Ferhat racconta la prigionia subita nel terribile carcere-fortezza di Lambèse, sulle montagne dell’Aurès algerino.
Nel 1985 Fehrat ed alcuni suoi amici (Said Sadi, Mokrane, Arezki Ait Larbi e Ali Yahia Abdenour) avevano creato la Lega Algerina dei Diritti dell’Uomo. Solo per questo lui ed altri vennero arrestati e condannati a tre anni di prigione da trascorrersi nel bagno penale di Lambèse, tristemente noto fin dall’epoca coloniale come un inferno cui erano destinati soprattutto gli oppositori politici. Al suo arrivo a Lambèse Fehrat rivendicò subito il suo status di prigioniero politico e rifiutò di indossare la divisa carceraria: lo lasciarono nudo per giorni, a cinque gradi sotto zero… Un trattamento che ricorda quello riservato a Bobby Sands e compagni negli H-Blocks del carcere inglese di Long Kesh, vicino a Belfast, destinati in particolare ai prigionieri repubblicani.
(fonte: wikipedia)