venivo da Lucera
avevo quarant'anni
e la fedina nera *
Di me la gente dice
ch'ero coi mercenari
soltanto per bottino
soltanto per denari
Ma ora che sono steso
guardate nel mio sacco
c'è solo una bottiglia
e un'oncia di tabacco
Invano cercherete
soldi nel tascapane
li ho spesi proprio tutti
insieme alle puttane
Viva la morte mia
viva la gioventù
Amavo un'entraîneuse
di razza congolese
però la persi ai dadi
con Jimmy, l'irlandese
Se rimanevo a casa
là nella mia Lucera
ora sarei arrivato
coi figli e la pancera
avrei la moglie grassa
le rate e la seicento
mutua, televisore,
salotto e doppio mento
Invece sono andato
in giro per il mondo
e adesso sto crepando
quaggiù nel basso Congo
Viva la morte mia
viva la gioventù
Salvai monache e frati
dal rogo del ribelle
ma l'ONU se ne frega,
se brucia la mia pelle
[Se la mia pelle brucia
è perché son mercenario
ma il papa se ne frega
e sgrana il suo rosario]
Addio amiche mie
dai fiori nei capelli
addio dolci compagne
trovate nei bordelli
Addio verdi colline
ormai scende la notte
i fuochi sono spenti
addio dolci mignotte
con le vostre guepières
ho fatto una bandiera
portatela agli amici
che invecchiano a Lucera
portatela agli amici
che invecchiano a Lucera
Viva la morte mia
viva la gioventù
(NB la maggior parte canterebbe "e la camicia nera")
envoyé par Piersante Sestini - 21/8/2005 - 03:07
I came from Lucera
I was 40 years old and my record was tarnished (or "I had a black ring", I'm Italian and I'm still not sure)
About me people say
I was with the mercenaries
just for the booty
just for money
But now I'm lying dead
look inside my pack
there's only a bottle
and an ounce of tobacco
Pointlessly you will look
for money in my pocket
I spent all of them
on whores
Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala
lai, lalalala
I loved a prostitute
she was from Congo
but I lost her at dice
to Jimmy, the Irishman
I saved nuns and friars
from the rebel's pyre
but the UN doesn't care,
if my skin burns
If my skin burns
it's because I'm a mercenary
but the Pope doesn't care
he keeps fidgeting with his rosary
Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala
lai, lalalala
Farewell my girl friends
with flowers in your hair
farewell sweet companions
met in brothels
farewell green hills
night is coming at last
the fires are dying down
farewell sweet whores
with your corset
I've fashioned a flag
carry it to my friends
growing old in Lucera
Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala
lai, lalalala
Had I stayed at home
there, in my Lucera
by this time I would have
sons and a fat belly
i'd have a fat wife
a mortgage and a Seicento
living room, television,
health insurance and double chin
Instead I went
and traveled around the world
and now I'm dying
here in southern Congo
Hurray for my death
hurray for youth
lai lalalalala
lai, lalalala
envoyé par Johnny Porker - 10/6/2021 - 20:15
Sottoponendo la canzone non era in alcun modo mia intenzione fare l'apologia dei mecenari o dei fascisti, tuttaltro.
Il punto è che la canzone (nata nel Cabaret, non nei campi Hobbit!) mette a mio avviso bene in risalto la ristrettezza della visione culturale e delle prospettive ideali del povero mercenario, ridotta ad una alternativa fra la moglie grassa, i figli e la pancera da una parte e le mignotte (in modo ossessivo), e una vita buttata dall'altra.
Comunque la si giri il povero mercenario non fa una bella figura!
Non ci troverete inni al fascismo, né al nazionalismo (neppure la bandiera!), né rimpianti per il duce. Insomma, al là del successo che ha avuto fra i neofascisti, più che una canzone fascista, è una canzone su un fascista che muore...
In ogni caso, IMHO, una canzone che chi è contro la guerra dovrebbe conoscere.
saluti
Piersante Sestini
Piersante Sestini - 25/8/2005 - 00:17
Grazie di quest'ultimo commento e per averci segnalato questa canzone che, nonostante tutto, merita di essere conosciuta se non altro come testimonianza anche al di fuori della cerchia ristretta (per fortuna!) dell'estrema destra italiana.
Non c'entra niente con la canzone, e non sono assolutamente un esperto in materia, ma mi sono sempre chiesto come mai la saga di Tolkien che nel mondo anglosassone ha avuto tanto successo nella cultura psichedelica (vedi Led Zeppelin) o addirittura tra gli hippies, in Italia (almeno prima dell'ultima ondata provocata dai film) sia diventata tanto popolare soprattutto tra i neofascisti.
(Lorenzo Masetti)
Il nostro sito vuole e deve essere un esempio di tolleranza, ma sicuramente ogni cosa ha un suo limite. Così, oggi, ad esempio, ci ha scritto un simpaticone qualificandosi come "militare e (orgogliosamente) neofascista", per correggere una nostra orribile svista: quella di aver sbagliato il nome di Morsello (lo avevamo chiamato Guido invece di Massimo, ohibò). Nel correggere tale imperdonabile errore, il simpaticone in questione non ha potuto fare a meno di dirci che, secondo lui, "questo sito non avrebbe nessuna ragione di esistere", e ha definito Morsello addirittura un "mito". Bene, allora al "mito" di costui ho deciso "motu proprio" (qui parlo al singolare) di appioppare tanti bei nomi. Tanti bei nomi per la stessa immonda testa di cazzo. Quando ci va, ci vuole, per Toutatis!
Riccardo Venturi - 4/1/2006 - 18:43
no comment - 6/4/2006 - 21:11
In questo sito non confondiamo un bel niente. Infatti si può essere antifascista senza essere pacifista, ma un pacifista mi sembra che debba essere necessariamente antifascista.
Un fascista invece, secondo le loro stesse parole, non è pacifista ma pacificatore. E sappiamo bene quali metodi usano per pacificare i fascisti, vecchi e nuovi. Come il tuo "De Gregori Nero", molto probabilmente coinvolto nella strage di Bologna e rifugiatosi a Londra. Più che di un'"immonda testa di cazzo" si tratta di uno schifoso assassino. Questo è stato e questo resta. E di ascoltare le sue canzoni non m'ha neanche mai sfiorato l'idea.
Lorenzo Masetti - 7/4/2006 - 11:24
http://www.parlamento.it/bicam/terror/...
Insomma, una vita trascorsa tra eversione nera, stragismo, copertura di assassini (i "camerati del Circeo", per intenderci), loschi affari e connivenze con i servizi segreti italiani e britannici...
E l'epitaffio di Morsello, deceduto nel 2001, è il seguente: "Ciò che si fa in vita, riecheggerà nell'eternità"... inquietante, no?
Alessandro - 7/4/2006 - 13:56
P.S. : Morsello si è rifugiato a Londra perchè perseguitato dalla "Giustizia" Italiana, non perchè colpevole.
P.P.S. : ti consiglio di visitare il sito www.loradellaverita.org che può ampliare un pò le tue (scarse) conoscenze sulla strage più infame della repubblica italiana.
(Lorenzo)
Riccardo Venturi - 8/4/2006 - 17:59
Sebbene l'intento di questo sito sia quanto meno lodevole mi dispiace che sia amministrato da delle tali teste di cazzo.
(sempre più no comment )
no comment - 14/4/2006 - 17:01
no comment - 14/4/2006 - 17:56
no comment - 15/4/2006 - 18:34
Il mercenario di Lucera può essere senz'altro una canzone "realistica", dato che rispecchia senz'altro una realtà ed un modo di pensare. Casomai non ci vedo molta comicità, mi sembra anzi un testo abbastanza tragico e bisognerebbe a mio parere discutere sui motivi che possono spingere qualcuno a andare a fare la guerra a pagamento (dato che non mi sembra possano esserci dubbi su cosa significhi la parola "mercenario"). La canzone è stata comunque accolta nel sito (e non è neppure l'unica proveniente da una certa area; tra le altre cose è stata proposta da una persona che non è certamente di destra, e questo dovrebbe perlomeno far riflettere), anche se ovviamente e liberamente ci riserviamo tutte le considerazioni che riteniamo opportune. Una cosa che però non mi riesce capire, e che probabilmente non mi riuscirà mai, è quella particolare "sindrome da assedio" che sembra colpire chiunque ne intenda parlare, e che spinge ad usare certi termini (ad esempio "ottusi") quando proprio il nostro agire va in tutt'altra direzione. Ma non è un problema; o perlomeno non è un problema che ci riguarda eccessivamente.[RV]
Willy - 17/6/2006 - 21:40
Io sono ormai giunto ad una conclusione personale.....
" sono tutti una razza ".
Mi dispiace ma ho perso ormai i miei punti di riferimento, i valori e tutto quanto dia un senso alla mia vita (politica per fortuna) e non riesco più a trovarli specialmente con questi politici di oggi.
Comunque lasciando da parte la mia vita privata, complimenti per il sito!!! Veramente un bel lavoro.
(Claudio - Roma)
Il quale sito, pur rispecchiando spesso le ben precise idee di chi lo ha creato, lo gestisce e lo manda avanti da tre anni e rotti (spesso in mezzo a peripezie inenarrabili), non è un sito di "politica", ma di memoria e di storia. Attraverso le canzoni e la musica. E' bene ricordarlo, credo. Per questo motivo accoglie ogni sorta di canzoni che siano comunque una testimonianza storica ("storica" nel senso più vasto del termine). Questo fa sì che, sovente, vi siano dei testi controversi che provocano una discussione (che auspichiamo sempre pacata anche se, lo dico chiaramente, non siamo tra quelli che porgono l'altra guancia agli insulti). Ciò che intendiamo colpire con questo sito è il militarismo e la guerra in tutte le sue forme, manifestazioni e derivazioni. E' il ricorso alla sopraffazione armata non solo genericamente "dell'uomo sull'uomo", ma anche degli eserciti, delle forze armate, delle organizzazioni militari sull'uomo e sulle collettività. Guerra alla guerra. Questo è quel che cerchiamo di fare. Saluti carissimi e torna a trovarci! [RV]
Ma per comicità mi riferisco non al contesto (certamente drammatico) ma alla singola situazione del mercenario
in bilico fra lo scegliere un esistenza piccolo borghese limitata, inutile (avrei la moglie grassa, mutua , e
la seicento ect...) e il morire giu nel basso Congo !
Quale alternativa è migliore?
(Willy)
Io comunque continuo a non vederci che una comicità, come succede spesso, molto amara: possibile che il protagonista della canzone non riesca a trovare una terza alternativa? nella tragicità di questa situazione sta secondo me tutto l'essere "contro la guerra" di questa canzone.
(Lorenzo Masetti)
"Palestina","Aborto" etc...sono privi di contenuti xenofobi e razzisti...poi ovviamente per voi sono meglio un Gianni Morandi,un Lolli, un Venditti che fanno la fortuna($) alle major supercapitaliste, e ovviamente ricavandone un bel assegno a sei zeri. Partendo dal fatto che il Morsello i dischi se li
faceva coi soldi suoi...avete mai provato ad ascoltare un suo brano prima di giudicare...?
Buon Natale !
(Willy)
Tipico dei comunisti.
Venturi, vergognati di esistere.
(Vincenzo Gioia)
Lungi da me l'idea di voler pretendere alcunchè, mi pareva comunque onesto esprimere la mia perplessità personale.
Grazie, comunque, per l'aver messo a disposizione l'ampio materiale presente sul sito.
(Andrea V.)
Devo ammettere che quando ho proposto le canzoni degli ZPM, non avevo letto i commenti sparsi qua e là nel sito, dove si annunciava l'intenzione di non accettare altre canzoni appartenenti a una determinata area di pensiero, ma anzi avevo notato la presenza di diverse canzoni del genere, per cui ritenevo fosse possibile contribuire sempre in questo senso.
Quanto alla canzone "Boia chi molla", ero io stesso decisamente perplesso, a causa del sunnominato slogan. Più speranzoso ero per le altre due, in particolare "Io Credo" che era piaciuta a miei amici e amiche di differenti orientamenti politici (anarchici, sinistra, estrema destra).
Ringrazio Riccardo Venturi per le precisazioni in merito ai criteri d'inclusione, anche perchè riconosco che l'inserimento di queste canzoni costituirebbe un po' una forzatura rispetto al pensiero degli autori.
Quanto alla linea del sito, apprezzo la franchezza. Non spetta certo a me criticare.
(Andrea V.)
P.S. sono anarchico, ma avete detto solo una montagna di puttanate!
(Punk)
Fare i radical chic anarchici sul web (peraltro cosa molto di moda), rischiando nulla.
Andrea Lombardi
Genova
(Andrea Lombardi)
Per il resto, direi che questa canzone, che teniamo qui dentro oramai da tempo, sia semplicemente una canzone fascista. Ci fu inviata a suo tempo da Piersante Sestini come "testimonianza",e la teniamo oramai quasi più per tutta la discussione che si è sviluppata "ai margini" che per altro. La canzone in sé fa cacare, è un concentrato di luoghi comuni e sul "grande Pino Caruso" frequentatore del Bagaglino dei repubblichini Castellacci e Pingitore e di Pippo Franco ci avrei da dire diverse cose. Non è una "canzone contro la guerra", è una canzone che casomai testimonia di uno dei "miti" del fascismo (la "bella morte", giustappunto, senza ovviamente minimamente preoccuparsi di coloro ai quali viene data dai mercenari una morte bruttissima; ma mi scordavo che sono solo degli sporchi negri). Come tale la teniamo, anche se personalmente ho sempre avuto molti dubbi. Ti venisse comunque la voglia di proseguire la discussione, facciamola seriamente e lascia perdere le "frecciatine" più o meno velate. Saluti cari, RV.
Essere contro il fanatismo non vuol dire essere opportunisti e non saper fare anche scelte difficili. Amo e ammiro il partigiano, ma detesto il kamikaze che si fa esplodere e ancor di più detesto chi lo ha convinto ad andare (guarda caso si tratta sempre di giovani o giovanissimi)
Silva - 3/9/2007 - 16:16
Le auguro che i suoi figli non si imbattano un domani (come potrebbero fare i figli di Massimo Morsello oggi) nel web in un altro Venturi aduso a sputare fiele sulla sua memoria.
(Leo Valeriano)
Ma l'avete ascoltata?
Ne avete letto il testo?
Capite l'italiano e il senso dei discorsi?
Questo è un sito dove poveri deficienti di sinistra e altrettanti mentecatti di destra celebrano la vittoria dell'ignoranza.
Povero caruso,onore ai mercenari.
(luca)
(Leo Valeriano)
Ringrazio per l'attenzione
Ema - 29/1/2009 - 22:57
CCG / AWS Staff - 30/1/2009 - 01:06
Compagni folgorati!... ma vaffa 'n culo!
Alessandro - 30/1/2009 - 09:25
Le vicende della Folgore cessano d'essere storia e divengono leggenda.
Il nemico così si espresse:
- Il giorno 8 novembre 1942 il nemico comunica dal Cairo:
" La resistenza opposta dalla divisione di paracadutisti Folgore è invero ammirevole" -
- Il giorno 11 novembre 1942:
" I resti della divisione italiana Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane" -
- Londra B.B.C. 3 dicembre 1942:
" Gli ultimi superstiti della Folgore sono stati raccolti esanimi nel deserto" -
- W. Churchill alla Camera dei Deputati, 21 novembre 1942:
" Dobbiamo davvero inchinarci di fronte ai resti di quelli che furono i Leoni della Folgore" -
- Un ufficiale del Corpo d'Armata, riuscito fortunosamente a prendere contatto con la colonna dei paracadutisti, così scriveva al suo comando:
" Ho percorso tutta la linea della Folgore. E' commovente vedere questi ragazzi scarni, affaticati, dagli occhi lucidi, scavare buche, pulire i fucili mitragliatori e prepararsi all'estrema resistenza.
E' la più bella prova del dominio della volontà.
E' manifestazione di virtù incomparabile." -
- In un incontro organizzato dalla Sezione A.N.P.d'I. di Monza presso il Rotary Club Monza Nord di Lissone il 13 febbraio 2001, il Tenente Francesco Tomasina già comandante di una Compagnia del Rgt. Paracadutisti “Folgore” dell’Aeronautica della R.S.I., affermava:
"Essere Paracadutista in pace è un titolo di coraggio, di passione per il cielo e l’ebbrezza del lancio, ed è anche e soprattutto una distinzione che impone, sempre ed in ogni circostanza, non l’esibizione ma un comportamento civile ed esemplare." -
Don Curzio Nitoglia - 31/1/2009 - 02:01
Riccardo Venturi - 31/1/2009 - 11:39
Per il resto non aggiungo altro. Mi ritrovai durante le ultime elezioni ad un comizio di FN ad Aquino(Fr) e coloro i quali dovevano parlare dopo erano quelli della Sinistra Arcobaleno.
Ne scontri ne insulti, ognuno fece il suo bel comizio(con banchetto l'uno di fronte all'altro) e poi tutti a casa...non sono mai stato a Livorno, ma visto la calorosa accoglienza dei livornesi evitero' di farci due passi. Saluti e buona giornata !
Don Curzio - 31/1/2009 - 12:32
Quanto ai livornesi, c'è da dire che i "folgorini" si recavano spesso a far parata nel centro cittadino a mo' di provocazione, e questo -spesso- su ben precisi ordini & comandi superiori. Sono però cose principalmente degli anni '60 e '70, ora come ora i rapporti della popolazione con la Folgore sono decisamente di indifferenza. Io stesso, quando abitavo a Livorno, avevo nel condominio un para' della Folgore, un umbro coi quali avevo relazioni di cortesia. I problemi erano piuttosto con la moglie, un'autentica scòrfana livornese perennemente incazzata col mondo intero e dai modi degni di un caterpillar sbiellato.
Saluti!
Riccardo Venturi - 31/1/2009 - 13:44
invece evviva evviva !!!
... dato che preferite il disertore ! senza offesa a B.Vian ... come da inizio pagina .
evviva la gioventu' e il primo a morire sarai propio tu , che rinneghi il patriottismo .
ho visto strane pagine web stereotipizzate come siti di canzoni contro la guerra dove avete fatto cattivo uso di testi quali : Brassen , Brel , Ferre , De Andre .
Non mi sembra che cantassero la pace giustamente ... ma cantavano due colori .
Per cui uno schiaffo e una carezza ... e due schiaffi a chi ancora tollera e specula pace e solidarieta' .
2.
penso a questo punto che avete stereotipizzato un po' troppi cantautori .
da queste vostre pagine web noto spesso confusione su testi di BREL , BRASSEN , FERRE' , DE ANDRE' , RENAUD , ecc ecc ... spesso da ascoltare come album completi mentre voi commentate il singolo brano , oltreche' la traduzione dal francese all'italiano non è legittima e neanche ritmica ... inadeguata una parola ... distorce senso e altro . tutto direi .
non mi sembra dal mio basso sapere musicale che cantassero contro la guerra ! o la pace ! o che si possano stereotipizzare brani singoli quando il senso è ingarbugliato come una matassa in tutta la discografia ... ma neanche cosi difficile da capire .
come dire uno schiaffo e una carezza , due colori , e due schiaffi a chi ancora tollera e specula solidarieta e pace .
per cui come da inizio pagina evviva evviva la gioventu' e il primo a morire sarai propio tu che preferisci il disertore ... nota e bellissima canzone di B VIAN ... ma mi sembra di aver captato che si preferisce propio il disertore qui non il testo di B VIAN .
io mi chiedo ; ma tu dove vivi ? senza fare troppe sofie politiche che non sono di nostra competenza o perlomeno mia , se vuoi puoi farle tu .
... l'italia la vuoi regalare ?
adesso datemi del nero o del rosso ... conferma questa se avviene che non capite i testi come non capite altro .
per cui qualcuno disse ... e voi che la musica la ben conoscete ; è possibile che siete tanto coglioni da non capire ...
3.
mi scuso per il doppio ora terzo commento ... non sapevo ci fosse attesa da selezione ... poi da voi pacifisti ... cmq ... ho solo voluto scrivere la mia libera opinione ora vediamo quanto tolleri o quanto sei battagliero .
in tal caso è solo un'opinione e se vuoi non accetare nessuna delle due ... forse meglio per entrambi .
∆ & Anonimo Δ - 26/9/2009 - 22:10
Li manteniamo e li pubblichiamo non tanto per "raccogliere la sfida" o "essere battaglieri", quanto a testimonianza di una evidente e preoccupante stato di confusione mentale di chi li ha scritti.
Rispondere a proposito di De André, Brel, "Brassen" e anche del "Mercenario di Lucera", oppure intavolare una discussione para-politica, qui, non avrebbe alcun senso. È utile invece pubblicare un documento che avverta dei pericoli che Internet può rappresentare per menti troppo fragili che, una sera, trovandosi davanti a una tastiera, le affidano i loro deliri con un pretesto qualsiasi.
Qui non è questione di contrapposizioni, ma di sanità mentale e forse anche di eccessivo tasso alcoolico. Questa cosa serva dunque come monito, perché anche a questo sito possono -legittimamente- accedere matti e ubriachi; e in questo caso mi sembra che le due cose siano presenti entrambe.
In un sito che ha tra i suoi "percorsi" uno sulla follia e sui vergognosi lager che un tempo erano chiamati "manicomi", non ci pareva opportuno respingere il messaggio di una persona con palesi problemi psichiatrici. Gli auguriamo invece di potere risolverli affidandosi ad esperti del settore e all'amore di chi gli vuole bene.
Lasci momentaneamente perdere cose, persone e canzoni sulle quali non ha alcuna competenza e alcun dominio, e si occupi piuttosto di recuperare il pieno dominio di sé.
Cercando con questo di trovare un appiglio razionale e in un certo qual modo rispettoso per le sue elucubrazioni senza né capo e né coda.
Altrimenti ne dovremmo concludere che si tratta soltanto di un povero mentecatto semianalfabeta che è voluto intervenire, in un sabato sera qualsiasi, su cose di cui non ha mai sentito parlare neanche da lontano. E la cosa ci sembrerebbe assai peggiore, perché significherebbe che ha voluto usare della solita, stupida arroganza tipica di tutte le più autentiche nullità.
Preferiamo quindi persistere nell'ipotesi del rinvio ad un serio reparto di psichiatria. La malattia non è una vergogna, l'imbecillità sì.
CCG/AWS Staff - 26/9/2009 - 23:44
... e ci sara' allegria anche in agonia con il vino rosso ... gesucri' mi vuoi affidare alle mani della manipolazione mentale del braccio della psic -logia -atria , ... o fai buon viso a cattivo gioco ?
cmq in ogni modo ... a presto vi offro anche il mio brano voce e chitarra che canta propio di voi cosi' il vostro ego andra' alle stelle ... eh ? va bene ?
voi non capite la musica ma non capite neanche il contemporaneo che vivete ... mi scuso per la mia non sapienza e malattia mentale ...
guardami con gli occhi del buon borghese e poi condannami a ... piu' le spese !
hehehe ... disertori da salotto vi saluto
(∆)
Il problema è che ad un elemento del tuo genere neppure nel più cieco degli slanci di generosità affiderei la parte di lavascale per il condominio in cui abito.
(Io non sto con Oriana)
Naturalmente, e scusandoci con gli altri frequentatori e frequentatrici di questo sito, gli ennesimi commenti del boriosissimo grullerello che si è firmato "Δ" sono stati cassati e non compariranno più su questo sito.
Così per curiosità, però, poiché insisteva sulle "traduzioni malfatte" presenti in questo sito, siamo andati a pescare quelle per una delle canzoni cui si riferiva nei suoi "interventi": Le déserteur. Il "Δ" si sente quindi immensamente superiore, col suo chitarrino e i suoi puntini di sospensione, ai seguenti traduttori e interpreti di quella canzone:
Soltanto per dirne alcuni, anche se siamo ragionevolmente certi che un semianalfabeta che non sa scrivere nemmeno in italiano (leggere i "commenti" inviati) non solo non sia capace di giudicare una traduzione, ma nemmeno la lista della spesa di quella poveraccia di sua madre che deve sopportarlo col chitarrino.
Così, tanto per un quarto d'ora di sano divertimento. Ma il gioco è bello quando dura poco e torniamo a cose un po' più serie e degne.
CCG/AWS Staff - 28/9/2009 - 01:00
Leo Valeriano - 3/2/2010 - 15:47
Direi prima di tutto una cosa fondamentale: questa canzone, su questo sito, c'è. Può sembrare lapalissiano, ma non lo è poi così tanto: la scelta di ospitare alcune canzoni senz'altro riconducibili all'area di destra in un sito come questo può apparire controversa e, per molti, "indigesta", ma a mio modesto parere sarebbe ancor più indigesto rinunciarvi.
Le parole di Leo Valeriano aiutano senz'altro a ricostruire il "percorso" e la genesi di questa canzone, e per via diretta. Quanto al resto, in un sito che ha come criterio fondante la lotta contro il "rifiuto dell'altro", del diverso, del non conforme, sarebbe appunto una contraddizione oscurare chi è diverso da noi.
Vorrei anche ricordare che il primitivo invio di questa canzone al sito è dovuto ad un collaboratore di cui tutto si potrebbe dire fuorché appartenga ad una qualsiasi componente della destra. E non è il solo caso del genere.
Grazie ancora a Leo per i suoi civilissimi interventi, che saranno sempre graditi.
Riccardo Venturi - 3/2/2010 - 18:38
Ma queste sono solo le parole (e le idee) di un vecchio cantautore ....
Leo Valeriano - 22/2/2010 - 16:34
xander - 30/9/2010 - 06:49
Fabrizio - 29/10/2010 - 23:00
guardate nel mio sacco
ci troverete un MITRA
e un'oncia di tabacco.
Noi abbiamo sempre cantato questa meravigliosa ballata con la parola MITRA.
Il mercenario è un combattente non un briacone.
Scheggia - 25/12/2010 - 23:09
Trovo interessante (esclusi alcuni eccessi) la discussione che si è sviluppata. Personalmente, continuo a non trovarla una canzone che faccia venire voglia di emulare il mercenario, ma capisco che ad altri potrà fare un effetto diverso.
Piersante Sestini - 26/2/2011 - 11:57
aurelien "loco" le loup - 1/3/2011 - 20:35
E' inutile cercare di capire qualcuno da quello che ne dicono gli altri, sono le sue stesse parole a qualificarlo.
I vari commenti che si sono succeduti qui sopra sono stati una comoda opportunità per capire quali valori contino per alcuni e come li realizzino, quale sia il rispetto per le idee altrui, quali gli argomenti che sappia trovare per fondare le proprie. Riguardo al povero mercenario della canzone, questa era la sua visione della vita e non avrebbe potuto avere morte diversa da quella, probabilmente non l'avrebbe nemmeno desiderata, in coerenza coi valori espressi nella canzone. Se uno ha valori diversi avrebbe una vita diversa e una morte che forse nessuno canterebbe.
Nei miei deliri di onnipotenza e notorietà, comunque, io preferirie che qualcuno cantasse la mia vita per i valori che l'hanno permeata, anziché la mia morte!
Wally - Trieste - 8/4/2011 - 13:13
Andrea - 15/9/2011 - 18:38
Staremmo freschi se ogni CcG per essere tale dovesse sempre esprimere chiarissimi, esplicitissimi e direttissimi contenuti anti-guerra. La canzone, come sta scritto nell'intestazione, fa parte di un percorso. Se cerchi canzoni più esplicitam. contro la guerra vai negli appositi percorsi per es. "Vietnam" o "Hiroshima" o "Disertori", etc.
Rodolfo - 19/9/2011 - 09:31
è sicuramente una cosa su cui riflettere anche se nel senso più ampio del termine mercenario "militare" potrebbe essere inteso chiunque presti servizio in un esercito e riceva per questo una paga... ovviamente la canzone si riferisce a chi il mercenario lo fa senza una bandiera.... insomma quelli del "mercenaries never die they just go to hell to regroup".... perchè essere uno di loro o casa li spinge? non saprei dirlo in poche e brevi parole (io di mestiere faccio il progettista e non il mercenario giusto per essere chiari) però dico questo... chiunque voglia o tenti di ridurre il pensiero umano in schemi e scatole di solito si trova di fronte a muri insormontabili, i mercenari non sono per forza dei disadattati sociali rozzi o ignoranti e le motivazioni per cui scelgono quella vita non sono per forza legate a scelte di bivio tra vite insignificanti o quella vita… sicuramente non sono come la maggior parte della gente anche se Egitto, Sparta, Atene, Roma ecc… per finire ai grandi imperi dell’ ‘800 hanno sempre esaltato e messo in risalto “romantico” la vita dell’avventuriero-mercenario contribuendo in alcuni casi a sviste madornali.
Io personalmente tre volte alla settimana salgo su un tatami e combatto con gente che considero miei amici ma quando siamo lì siamo rivali e facciamo il possibile per vincere, il fatto che poi ci si possa fare male non viene molto preso in considerazione e accettato come parte possibile di ciò che facciamo, così come prendo come sfida il fare immersioni (non tanto per vedere i pesci che sono molti di più e più accessibili in un acquario ma immersioni in corrente) o come quando faccio rafting o hydrospeed…. È la sfida in se a muovermi…. Non so come spiegare a parole cosa spinge a fare certe cose ma in un certo senso, anche se non lo condivido, riesco a capire il mestiere del mercenario. Quando poi si afferma che per il congolese ucciso era meglio se sceglieva la vita con la moglie grassa è vero ma solo per quel congolese che era dalla pare avversaria, per quello che invece ha salvato era un santo.
Ok mi fermo qui o viene fuori una filippica madornale anche se di per se l’argomento mi appassiona e ci sarebbero molte altre cose che vorrei scrivere :-P
Ciao a tutti
P.S. solo una precisazione doverosa i mercenari non hanno bandiera e sono pro e contro qualsiasi ideologia, sono eterogenei come pensiero e volontà politico-morali quindi direi che voler assolutamente ricondurre la figura del mercenario ad uno di destra lo trovo forzato e molto limitante. È anche vero che sarebbe stato più giusto cantare camicia nera e non fedina nera ma per il semplice motivo che i “contractors” (storicamente forse il gruppo più famoso di mercenari) come uniforme adottano una divisa completamente nera.
Federico Berton - 26/10/2011 - 09:51
ma da Pier Francesco Pingitore. Caruso, la cantò splendidamente, ma secondo con me, appena arrivato a Roma dalla Sicilia, dove la resistenza non c'era stata, non capì a pieno quello che stava cantando. Comunque, ripeto, non la scritta lui. Grazie, Antonio Diliberto
Antonio Diliberto - 3/11/2011 - 02:15
Two Faces - 4/11/2011 - 21:43
Frati ( porgendo il saluto ai viandanti )Iddio ti dia la pace!
Hawkwood: Iddio si prenda le vostre elemosine!
Frati: Non intendevamo recarti offesa signore.
Hawkwood: Ecchè, quando mi sfilate innanzi pregando vorreste che Iddio mi faccia perire di fame? Non sapete che io vivo della guerra e che la pace mi manderebbe in rovina?...
Bob - 1/12/2011 - 17:55
Pino Caruso - 4/10/2012 - 20:57
lo sapevo fin da piccolo che Lei non è e non è mai stato un fascista, semmai un socialista, ma un socialista di “quelli di una volta”, quelli di prima del “nuovo corso” di Craxi, un corso che ha regalato alla nostra democrazia una malattia cronica – la corruzione come sistema politico – e un cancro – Berlusconi.
Mi ricordo di quando mio padre – socialista come Lei, e della corrente “lombardiana” – nei primi anni 70 mi portò ad una riunione del partito. Si usavano ancora i banchetti con gadget e “santini” ed io mi feci regalare una serigrafia in rosso che ritraeva un altro vecchio socialista, Salvador Allende, ed un 45 giri con un ironico monologo di Pino Caruso sulla libertà che si intitolava “Basta con la libertà!”…
Sono passati ormai decenni da quel dì e anche il Partito Socialista non esiste più, credo dal 1976, però ricordo molto volentieri quel giorno con mio padre, giovane socialista pieno di speranza, oggi un po’ più vecchio e certamente – forse un po’ come Lei - parecchio deluso…
La saluto e stia bene.
Dead End - 5/10/2012 - 13:37
Carlo - 7/7/2014 - 16:12
Preciso subito per onestà che fu la mia fortuna, perché da lì partì il mio successo. Mi dettero dei testi e io li recitavo senza capirne il senso. In alcuni monologhi o duetti facevo i nomi di Ferrarotti (sociologo famoso) e di Moravia, e non sapevo chi fossero: Ferrarotti per me poteva essere un amaro (l'amaro Ferrarotti) e Moravia un vermoout. Poi mi dttero una canzone (Il mercenario) e io la cantai. Non rinnego nulla. Sono tutt'ora amico di Pingitore che l'ha scritta. Dico solo che appena ho cominciato ad acquisire una conoscenza minima della politica, ed una coscienza politica, ho capito che ero (e sono) socialista ma di sinistra - apparente pleonasmo, ma solo apparente: oggi i socilaisti stanno a destra. Questo è quanto. pino caruso
telamonio@iol.it - 28/10/2015 - 15:04
Riccardo Venturi (CCG/AWS Staff) - 29/10/2015 - 15:55
errico - 8/7/2016 - 14:57
DioPatriaFamiglia - 11/6/2018 - 11:27
L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 11/6/2018 - 12:33
(P.S. Autore della citazione nel post precedente è Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo, allievo prediletto del grande Stanislao Moulinsky, asso dei travestimenti)
B.B. - 11/6/2018 - 13:50
B.B. - 11/6/2018 - 14:14
B.B. - 11/6/2018 - 15:13
Riccardo Venturi - 11/6/2018 - 18:26
B.B. - 11/6/2018 - 18:30
Con questo, DioPatriaFamiglia è padronissimo di scrivere quello che vuole; basta che non avanzi pretese irricevibili, prima fra tutte quella di essere preso sul serio.
A proposito; per Dio e per la Patria non ho rimedi di sicura efficacia da proporre.
Per la Famiglia, non mi stancherò mai di ripeterlo, un preservativo costa un euro.
E ti saluto ambasce e grattacapi.
Io non sto con Oriana - 11/6/2018 - 19:10
L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 11/6/2018 - 19:31
Lorenzo - 11/6/2018 - 19:48
I mercenari, chiamiamoli così, erano italiani, ragazzi che allora non digerirono l’atteggiamento buonista e codardo del governo italiano che di fronte al massacro degli aviatori italiani di Kindu proseguì nella missione di pace come se nulla fosse accaduto. Ricordiamo che a Kindu furono massacrati, fatti a pezzi e poi mangiati tredici aviatori italiani impegnati nella missione Onu per portare generi di primo soccorso ai civili congolesi. Bene, molti ex paracadutisti che frequentavano le sezioni ANPDI (Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia) di allora, non tollerarono che il governo proseguisse la missione Onu senza batter ciglio. Sentivano il bisogno di giustizia, di vendicare i propri commilitoni uccisi perché inermi. A questo desiderio di giustizia subentrarono altri fattori: il fascino dell’avventura e l’insofferenza per il mito dell’Italia borghese di quegli anni riassumibile nella triade posto di lavoro sicuro, macchina, mutuo per la casa. Questi ragazzi, ribelli nel senso migliore del termine, nel Congo intravidero una possibilità di riscatto e di avventura. Non dimentichiamo, poi, che c’era per loro la possibilità di impugnare le armi e di combattere contro lo spettro del comunismo che anche e già nell’allora Africa dilagava.
Riccardo Venturi - 23/7/2018 - 08:12
B.B. - 8/3/2019 - 13:51
Riccardo Venturi - 8/3/2019 - 15:39
Lorenzo - 9/3/2019 - 22:39
L.L. - 9/4/2019 - 15:55
Musica di Dimitri Gribanowski
canta Pino Caruso
dal 45 giri "Le canzoni del Bagaglino" (1967)
Una "canzone maledetta", classico dei neofascisti italiani, una ballata struggente, ma un po' melensa interpretata dal grande Pino Caruso.
Le parole sono prese dalla versione cantata dal gruppo "Compagnia dell'Anello", "punta di diamante" della cosiddetta "musica alternativa" legata al Fronte della Gioventù missino e neofascista (Concerto per Almerigo, 1987).
Non sono del tutto sicuro che qualifichi per una "canzone contro la guerra". Secondo me si, ma giudicate voi...
(Piersante Sestini)
Lo scenario della canzone è la provincia congolese separatista del Katanga, all'indomani dell'indipendenza dal Belgio teatro di una ribellione contro il presidente Patrice Lumumba (successivamente assassinato), appoggiata dagli stessi belgi. Al conflitto presero parte anche alcuni mercenari italiani, spesso ex repubblichini.
Al mito del mercenario però non possiamo fare a meno di rispondere con un'altra canzone, American Dream dei Punkreas.
Lorenzo Masetti
Riccardo Venturi.