A Modena, liberata dai suoi partigiani
domenica 22 aprile 1945, la sera del 23 aprile
fu data la notizia che era stato trovato
un partigiano ucciso, sconosciuto a tutti,
il quale aveva in tasca soltanto un pezzo di pane.
La sua fotografia fu esposta per alcuni
giorni sotto il portico del Collegio,
della località più centrale e più
frequentata della città.
Poi non se ne seppe più nulla.
Questa poesia di un anonimo, appunto
ispirata a questo episodio, comparve in
quei giorni accanto alla fotografia dello
sconosciuto.
Dalle contese montagne,
dalla ribelle pianura,
con in tasca un pezzo di pane,
a tracolla il vecchio moschetto,
a liberarci tu sei venuto
partigiano sconosciuto
Quanto ignoto protettore
noi t’avevamo invocato
e nei giorni del terrore
sotto il giogo maledetto,
solo appoggio era il tuo aiuto
partigiano sconosciuto
Ma l’odio incontro ti mosse
il dì della lotta aperta
e camicia e bandiera rosse
ti diventarono sul petto.
Il tuo cuore si fermò muto,
partigiano sconosciuto
E in quel terribile schianto
che barcollavi e morivi
o nostro fratello santo santo,
figlio nostro benedetto,
Il tuo volto l’abbiam saputo
partigiano sconosciuto.
domenica 22 aprile 1945, la sera del 23 aprile
fu data la notizia che era stato trovato
un partigiano ucciso, sconosciuto a tutti,
il quale aveva in tasca soltanto un pezzo di pane.
La sua fotografia fu esposta per alcuni
giorni sotto il portico del Collegio,
della località più centrale e più
frequentata della città.
Poi non se ne seppe più nulla.
Questa poesia di un anonimo, appunto
ispirata a questo episodio, comparve in
quei giorni accanto alla fotografia dello
sconosciuto.
Dalle contese montagne,
dalla ribelle pianura,
con in tasca un pezzo di pane,
a tracolla il vecchio moschetto,
a liberarci tu sei venuto
partigiano sconosciuto
Quanto ignoto protettore
noi t’avevamo invocato
e nei giorni del terrore
sotto il giogo maledetto,
solo appoggio era il tuo aiuto
partigiano sconosciuto
Ma l’odio incontro ti mosse
il dì della lotta aperta
e camicia e bandiera rosse
ti diventarono sul petto.
Il tuo cuore si fermò muto,
partigiano sconosciuto
E in quel terribile schianto
che barcollavi e morivi
o nostro fratello santo santo,
figlio nostro benedetto,
Il tuo volto l’abbiam saputo
partigiano sconosciuto.
envoyé par Riccardo Venturi - 7/8/2005 - 00:47
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"L'antefatto è questo: a Modena, liberata dai suoi partigiani, la sera del 23 aprile 1945 fu data notizia del ritrovamento di un partigiano ucciso, sconosciuto a tutti, il quale aveva in tasca solo un pezzo di pane. La sua fotografia fu esposta per alcuni giorni sotto il portico del Collegio, nella parte più centrale della città; poi non se ne seppe più nulla.
Questa canzone, nata nel gruppo torinese di "Cantacronache", è firmata per la parte musicale da Sergio Liberovici, mentre il testo, da molti ritenuto anonimo, pare sia opera della partigiana modenese Claudina Vaccari."
(dal sito ufficiale del Gruppo Pane e Guerra, di cui il canto pure fa parte.)