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I Bombed Korea

CAKE
Langue: anglais


CAKE

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Iconography
(Max Richter)
אינקובטור
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[1994]
Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: John McCrea
Album / Albumi: Motorcade of Generosity

album-motorcade-of-generosity


Canzone scritta da John McCrea per il primo album in studio dei CAKE, Motorcade of Generosity del 1994. La canzone, tradotta e adattata in lingua ebraica (con Beirut al posto della Corea) è stata interpretata dal cantante e autore israeliano Zeev Tene ed inserita nella colonna sonora del pluripremiato film di animazione Valzer con Bashir [Alessandro]
I bombed Korea every night,
My engine sang into the salty sky,
I didn't know if I would live or die.
I bombed Korea every night
I bombed Korea every night
I bombed Korea every night.

Red flowers bursting down below us,
Those people didn't even know us,
We didn't know if we would live or die,
We didn't know if it was wrong or right,
I bombed Korea every night.

And so I sit here at this bar,
I'm not a hero,
I'm not a movie star,
I've got my beer.
I've got my stories to tell,
But they won't tell you what it's like in hell.

Red flowers bursting down below us,
Those people didn't even know us,
We didn't know if we would live or die,
We didn't know if it was wrong or right,
We didn't know if we would live or die,
I bombed Korea every night.

envoyé par Alessandro - 9/12/2009 - 14:02




Langue: italien

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 10-12-2020 16:00
Ogni notte bombardavo la Corea

Ogni notte bombardavo la Corea,
Il mio apparecchio cantava nel cielo salato,
Non sapevo se sarei vissuto o morto,
Ogni notte bombardavo la Corea
Ogni notte bombardavo la Corea
Ogni notte bombardavo la Corea.

Sotto di noi,fiori rossi che sbocciavano,
Quella gente nemmeno ci conosceva,
Non sapevamo se saremmo vissuti o morti,
Non sapevamo se era giusto o sbagliato,
Ogni notte bombardavo la Corea.

E così sto seduto in questo bar,
Non sono un eroe,
Non sono un divo del cinema,
Ho la mia birra,
Ho le mie storie da raccontare,
Però non vi diranno com'è, all'inferno.

Sotto di noi,fiori rossi che sbocciavano,
Quella gente nemmeno ci conosceva,
Non sapevamo se saremmo vissuti o morti,
Non sapevamo se era giusto o sbagliato,
Non sapevamo se saremmo vissuti o morti,
Ogni notte bombardavo la Corea.

10/12/2020 - 16:01




Langue: français

Traduction française / Traduzione francese / French translation / Ranskankielinen käännös: L’Histgeobox
JE BOMBARDAIS LA CORÉE TOUTES LES NUITS

Je bombardais la Corée toutes les nuits,
Mon engin chantait dans le ciel salé,
Je ne savais pas si j'allais vivre ou mourir,
Je bombardais la Corée toutes les nuits
Je bombardais la Corée toutes les nuits
Je bombardais la Corée toutes les nuits.

Des fleurs rouges éclatant au dessous de nous,
Ces gens ne nous connaissaient même pas,
Nous ne savions pas si nous allions vivre ou mourir,
Nous ne savions pas si c'était mal ou juste,
Je bombardais la Corée toutes les nuits.

Et là, je suis assis à ce bar,
Je ne suis pas un héros,
Je ne suis pas une star du cinéma,
J'ai ma bière,
J'ai des histoires à raconter,
Mais elles ne vous parleront pas de ce qui ressemble à l'enfer.

Des fleurs rouges éclatant au dessous de nous,
Ces gens ne nous connaissaient même pas,
Nous ne savions pas si nous allions vivre ou mourir,
Nous ne savions pas si c'était mal ou juste,
Nous ne savions pas si nous allions vivre ou mourir,
Je bombardais la Corée toutes les nuits.

envoyé par Alessandro - 9/12/2009 - 14:10




Langue: hébreu

ביירות [Beyrut]
La versione ebraica di Zeev Tene
Zeev Tene's Hebrew version
La version hébraïque de Zeev Téné
Zeev Tenen hepreankielinen versio

--> allthelyrics.com




[2007]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
ואלס עם באשיר / / فالس مع بشير / Valzer con Bashir / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica /מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter

Valzer con Bashir


Valzer con Bashir (in inglese: Waltz with Bashir, in ebraico: ואלס עם באשיר) è un film d'animazione del 2008 scritto e diretto da Ari Folman. Il titolo del film si riferisce alla "danza" di un soldato, che spara all'impazzata con il suo mitra sotto un poster di Bashir Gemayel, politico libanese ucciso nel 1982.

Nonostante la tecnica d'animazione, il film si colloca nel genere documentaristico, ripercorrendo con estrema crudezza e drammaticità i conflitti che coinvolsero il Libano nei primi anni ottanta e il massacro di Sabra e Shatila del 1982.

Israele, gennaio 2006. In un bar, il regista Ari Folman, ex-fante dell'esercito israeliano, ascolta il racconto di Boaz Rein-Buskila, un suo ex-commilitone, che gli riferisce di un incubo ricorrente: ventisei cani lo inseguono nella notte, onirici testimoni di quei ventisei cani che l'amico stesso uccise durante varie operazioni di pattugliamento notturne, compiute nei campi profughi palestinesi durante la guerra in Libano del 1982. Folman si rende conto, con stupore, che lui non conserva nessun ricordo di quella guerra, pur avendovi partecipato direttamente come soldato. Più tardi, Folman ha una visione della notte dell'eccidio di Sabra e Shatila, ricordando un episodio di quando si faceva un bagno notturno sulla spiaggia di Beirut con i suoi commilitoni, sotto la luce di alcuni razzi al fosforo che scendevano sulla città.

waltzbashir


Si reca allora dal suo amico d'infanzia Ori Sivan, esperto di psicologia, che gli rivela un esperimento di memoria su di un falso luna park, facendo intuire a Folman che i suoi ricordi legati all'eccidio è probabilmente frutto della sua immaginazione. Per capire cosa è davvero successo la notte del genocidio, Folman si reca così in Olanda per far visita al suo ex-commilitone Carmi Cna'an. Carmi racconta di essersi imbarcato durante la guerra su di uno yacht assieme agli altri militari, quando ad un certo punto, dopo aver avuto uno strano sogno, sbarca sulle coste della città di Sidone dove abbatte una Mercedes con all'interno un'intera famiglia innocente. Folman rivela inoltre della presunta visione del massacro, ma Carmi, pur ricordando la guerra, non ricorda però il massacro. Mentre si reca con un taxi all'aeroporto di Amsterdam, ha poi una visione del suo primo giorno di guerra, quando aveva ricevuto da un ufficiale l'ordine di scaricare con un veicolo trasporto truppe M113 alcuni morti e feriti su di una spiaggia.

Comincia così ad intervistare altri suoi amici e altri soldati che hanno prestato servizio in guerra, oltre ad una psicologa militare e al reporter televisivo Ron Ben-Yishai. Il racconto di ognuno di essi diventa un flashback, che presenta un frammento sempre nuovo del conflitto.

Questo susseguirsi di testimonianze fa emergere dalla memoria di Folman i suoi ricordi, che diventano sempre più definiti, fino ad arrivare ai giorni cruciali del massacro di Sabra e Shatila ad opera dei falangi libanesi, di cui è stato testimone oculare. Si rende così conto che la sua amnesia derivava dai sensi di colpa.

Le ultime immagini del film non sono più in animazione, ma sono filmati d'archivio, che ritraggono i cadaveri del massacro in mezzo alle macerie del campo profughi: queste immagini reali, al termine di un film di animazione, colpiscono lo spettatore con una crudezza particolare e nuova.

valsimbashir


Valzer con Bashir: Colonna sonora originale
Waltz with Bashir: Original Soundtrack
ואלס עם באשיר: פסקול מקורי


Boaz And The Dogs
Iconography
Haunted Ocean
O świcie [Shadow Journal]
לבנון, בוקר טוב [Good morning Lebanon]
ביירות [Beyrut]
Enola Gay
אינקובטור [Incubator]

כל יום הפצצתי את צידון [1]
בין פטריות עשן באור ראשון
יכולתי גם לחזור בתוך ארון
כל יום הפצצתי את צידון

כל יום הפצצתי את ביירות
כל יום הפצצתי את ביירות
יצאתי חי יכולתי גם למות
כל יום הפצצתי את ביירות

בלחיצה קלה גמרנו
על אנשים שלא הכרנו
הרגנו בטח כמה בטעות
יצאתי חי יכולתי גם למות
כל יום הפצצתי את ביירות

עכשיו אני יושב פה על הבר
אני לא כוכב אני לא טיפוס מוכר
רק סתם אחד שבכל חלום
צולל ישר אל תוך הגהנום

בלחיצה קלה גמרנו
על אנשים שלא הכרנו
הרגנו בטח כמה בטעות
יצאתי חי יכולתי גם למות
ולא הבנתי אז שזו סתם שטות
כל יום הפצצתי את ביירות
[1] beyrùt

kol yom hiftsàtsti et tsidòn
beyn pitriyòt ashàn veòr rishòn
yakhòlti gam lakhzòr betòkh aròn
kol yom hiftsàtsti et tsidòn

kol yom hiftsàtsti et beyrùt
kol yom hiftsàtsti et beyrùt
yatsàti khay yakhòlti gam lamùt
kol yom hiftsàtsi et beyrùt

belekhitsà kalà gamàrnu
al anàshim shelò hikàrnu
haràghnu betàkh kamà betà'ut
yatsàti khay yakhòlti gam lamùt
kol yom hiftsàtsti et beyrùt

akhshàv anì yoshèv po al habàr
anì lo kòkhav anì lo tìpus mukhàr
rak stam ekhàd shebekòl khalòm
tsolèl yashàr al tokh hagheyninòm

belekhitsà kalà gamàrnu
al anàshim shelò hikàrnu
haràghnu betàkh kamà betà'ut
yatsàti khay yakhòlti gam lamùt
velò hivànti az shezò stam shtut
kol yom hiftsàtsti et beyrùt

envoyé par DonQuijote82 - 29/7/2015 - 12:40




Langue: italien

Traduzione italiana della versione ebraica di Zeev Tene
Italian translation of Zeev Tene's Hebrew version
Traduction italienne de la version hébraïque de Zeev Téné
Zeev Tenen hepreankielisen version italiankielien käännös:

Riccardo Venturi, 10-12-2020 17:13
Beirut [1]

Ogni giorno bombardavo Sidone
all'alba tra nubi di fumo fungiformi
sarei potuto anche tornare in una bara
ogni giorno bombardavo Sidone

Ogni giorno bombardavo Beirut
ogni giorno bombardavo Beirut
ne sono uscito vivo, potevo anche morire
ogni giorno bombardavo Beirut

In un sol colpo abbiamo ucciso
gente che non conoscevamo
qualcuno lo avremo ucciso per errore
ne sono uscito vivo, potevo anche morire
ogni giorno bombardavo Beirut

Ora me ne sto seduto qui al bar
non sono una stella, non sono uno noto,
soltanto uno che, in ogni suo sogno,
s'immerge direttamente nell'inferno

In un sol colpo abbiamo ucciso
gente che non conoscevamo
qualcuno lo avremo ucciso per errore
ne sono uscito vivo, potevo anche morire
e non capivo che era solo una stronzata
ogni giorno bombardavo Beirut.
[1] In italiano si tende a pronunciare "Bèirut", ma in ebraico si dice solo "Beirùt" (in arabo, non lo so).

10/12/2020 - 17:14




Langue: anglais

English version / Versione inglese / Version anglaise / Englanninkielinen versio:
Riccardo Venturi, 10-12-2020 18:02
Beirut

I bombed Sidon every day at dawn
Among mushroom shaped clouds of smoke
I could also return stuck in a coffin
I bombed Sidon every day at dawn

And then, I bombed Beirut every day
And then, I bombed Beirut every day
I've survived, but I could die there
And then, I bombed Beyrut every day

We've killed in one gunshot
People we didn't know at all,
And some of them, sure, by mistake
I've survived, but I could die there
And then, I bombed Beirut every day

And now I'm sitting here at my pub
I am no star, nobody knows me,
In all my dreams, I'm only one
Who directly plunges into hell

We've killed in one gunshot
People we didn't know at all,
And some of them, sure, by mistake
I've survived, but I could die there
And didn't realize it was only a load of crap
And then, I bombed Beirut every day.

10/12/2020 - 18:03




Langue: anglais

English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös: allthelyrics.com
Every day, I have bombed Sidon\Zidon
Among the smoky "mushrooms" clouds, in the first daylight
I could have also returned [from Zidon], inside of a coffin
Everyday, I have bombed Sidon\Zidon
Everyday, I have bombed Beirut
Everyday, I have bombed Beirut
I got out from there alive [it means: I have survived], but I also could have died [ there]
Everyday, I have bombed Beirut

[In a slang this sentence in Hebrew – בלחיצה קלה [it means: Easy hand on the trigger gun ]
"In one gunshot", we have killed people, we didn't knew
We probably have killed some of them by mistake
I got out from there alive [it means: I have survived], but I also could have died [there]
Everyday, I have bombed Beirut

Now, I sit here all alone in the bar
I am not a star, I am not a familiar guy
Just, a someone, that in every dream
Dives instantly, into this hell

[In a slang this sentence in Hebrew – בלחיצה קלה [it means: Easy hand on the trigger gun ]
"In one gunshot", we have killed people, we didn't knew
We probably have killed some of them by mistake
I got out from there alive [it means: I have survived], but I also could have died [there]
Everyday, I have bombed Beirut

envoyé par DonQuijote82 - 29/7/2015 - 12:41




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