È Natale il 24.
Non riesco più a contare,
la vita va così...
Ho una folle tentazione
di fermarmi a una stazione,
senza amici e senza amore.
Mio fratello è all'ospedale,
sono giorni che sta male,
la madre non l'ha più.
Anche Pino è separato,
Elio al gioco si è sparato,
mi stupisco sempre più.
Io vado,
quando sono abbandonato
vado in cerca di una donna,
senza danni.
Sento,
quelle volte che non pago,
che rimane pure amore
per un'ora.
Ma il mattino mi consegna
Francescangelo drogato,
non mi conosce più...
Per vederci un poco chiaro
bevo un litro molto amaro,
sono dentro a un'osteria.
Il Natale è il 24,
Gianna ha un cuore molto strano,
la vita va così...
Ho una folle tentazione
di rifermarmi a una stazione,
senza amici e senza amore.
Il Natale è il 24.
Non riesco più a contare,
la vita va così...
Ho una folle tentazione
di fermarmi a una stazione,
senza amici e senza amore.
Mio fratello è all'ospedale,
sono giorni che sta male,
la madre non l'ha più.
Anche Pino è separato,
Elio al gioco si è sparato,
mi stupisco sempre più.
Io vado,
quando sono abbandonato
vado in cerca di una donna,
senza danni.
Sento,
quelle volte che non pago,
che rimane pure amore
per un'ora.
Ma il mattino mi consegna
Francescangelo drogato,
non mi conosce più...
Per vederci un poco chiaro
bevo un litro molto amaro,
sono dentro a un'osteria.
Il Natale è il 24,
Gianna ha un cuore molto strano,
la vita va così...
Ho una folle tentazione
di rifermarmi a una stazione,
senza amici e senza amore.
Il Natale è il 24.
inviata da Riccardo Venturi - 6/12/2009 - 22:25
Lingua: Francese
ET NOEL, C'EST LE 24
Et Noël, c'est le 24,
je n'arrive plus à compter,
la vie, bon, c'est comme ça...
J'ai la folle tentation
de m'arrêter à une gare
sans amis et sans amour.
Mon frère est à l'hôpital,
ç' fait des jours qu'il se sent mal,
sa mère, il ne l'a plus.
Pino, lui aussi, s'est séparé,
Elio, lui, il s'est suicidé au jeu,
Je m'étonne de plus en plus.
Je vais,
si j' me sens abandonné,
je vais me mettre en quête d'une femme
sans dommage,
je sens,
les fois où je ne la paie pas,
ç'est quand-même un peu d'amour
pour une heure.
Le matin me met devant
François qui se pique encore,
Il ne me reconnaît plus.
Pour y voir un peu plus clair
j' bois un pichet très amer,
je suis dans un bistrot.
Et Noël, c'est le 24,
Jeanne a vraiment un drôle de coeur,
la vie, bon, c'est comme ça...
J'ai la folle tentation
d'arrêter à une gare
sans amis et sans amour.
Et Noël, c'est le 24.
Et Noël, c'est le 24,
je n'arrive plus à compter,
la vie, bon, c'est comme ça...
J'ai la folle tentation
de m'arrêter à une gare
sans amis et sans amour.
Mon frère est à l'hôpital,
ç' fait des jours qu'il se sent mal,
sa mère, il ne l'a plus.
Pino, lui aussi, s'est séparé,
Elio, lui, il s'est suicidé au jeu,
Je m'étonne de plus en plus.
Je vais,
si j' me sens abandonné,
je vais me mettre en quête d'une femme
sans dommage,
je sens,
les fois où je ne la paie pas,
ç'est quand-même un peu d'amour
pour une heure.
Le matin me met devant
François qui se pique encore,
Il ne me reconnaît plus.
Pour y voir un peu plus clair
j' bois un pichet très amer,
je suis dans un bistrot.
Et Noël, c'est le 24,
Jeanne a vraiment un drôle de coeur,
la vie, bon, c'est comme ça...
J'ai la folle tentation
d'arrêter à une gare
sans amis et sans amour.
Et Noël, c'est le 24.
COLTELLO
Riccardo Venturi, Livorno, 19 ottobre 1998.
Riccardo Venturi, Livorno, 19 ottobre 1998.
La notte spessa avvolge queste strade
Di prim'autunno, lenta e carbonara;
Con scarpe vecchie vado, con l' ombrello
Che ad ogni passo incontra tutti i venti.
Sciacquìi di gocce sulle barche ferme
Ed i riflessi in terra come in sogno;
Una finestra accesa guida gli occhi
Mentre un rumore ignoto si ripete
Come una torre sale per le vene
E nel silenzio trova la sua via:
La porta aperta, cose d'ogni giorno,
La strada stretta, nuovo, vivo, solo.
In queste notti m'è più chiaro il sole
La luce che mi spinge e mi solleva;
Ma un orizzonte è questa strada vuota
Ed ho un sorriso uguale ad un coltello.
Di prim'autunno, lenta e carbonara;
Con scarpe vecchie vado, con l' ombrello
Che ad ogni passo incontra tutti i venti.
Sciacquìi di gocce sulle barche ferme
Ed i riflessi in terra come in sogno;
Una finestra accesa guida gli occhi
Mentre un rumore ignoto si ripete
Come una torre sale per le vene
E nel silenzio trova la sua via:
La porta aperta, cose d'ogni giorno,
La strada stretta, nuovo, vivo, solo.
In queste notti m'è più chiaro il sole
La luce che mi spinge e mi solleva;
Ma un orizzonte è questa strada vuota
Ed ho un sorriso uguale ad un coltello.
IL FERMO PAGINA SULLA CCG N° 9999
PAGE SCREENSHOT ON AWS NR 9999
PAGE SCREENSHOT ON AWS NR 9999
Riccardo Venturi - 6/12/2009 - 23:01
Questo testo non è autobiografico, di più! Ogni nome citato è reale: Pino è Pavone, Elio è Colosimo (che però non si è davvero sparato, ha solo perso al gioco), Francescangelo è Franco Palmisano, il noto nobile in disgrazia, Gianna è la moglie di Marchetti che soffriva di problemi al cuore e poi naturalmente il fratello (Roberto) che era stato ricoverato. Ci sono anche dei versi inediti molto illuminanti in un manoscritto ritrovato postumo tipo "Il Natale è il 24, l'ho deciso troppo tardi..." che ci rivelano che Ciampi non era ubriaco o confuso nell'affermarlo ma aveva proprio deciso di affrontare gli avvenimenti prendendo decisioni tipo questa di spostare le date sul calendario della sua vita. Ancora più agghiacciante a mio parere è la frase "mio fratello la madre non l'ha più" come se la cosa non lo riguardasse. E in tema natalizio non dimenticherei neppure:
HANNO ARRESTATO ANCHE L'INVERNO (Ciampi - Marchetti)
A Natale niente neve,
sopra i tetti solo i gatti,
passa il tempo dentro a un cuore,
sta riflettendo una bambina.
Hanno arrestato anche l'inverno,
finestre chiuse a un infelice,
ed ora
che noi stiamo vivendo una vita feroce
un sorriso innocente
si sta smarrendo.
E proprio il sole che dà il calore
ha tolto un sogno a un innocente.
Natale, compleanno del Cristo,
è un giorno ignorato dalla natura.
Ma una bambina sorride fresca
sotto una porta.
HANNO ARRESTATO ANCHE L'INVERNO (Ciampi - Marchetti)
A Natale niente neve,
sopra i tetti solo i gatti,
passa il tempo dentro a un cuore,
sta riflettendo una bambina.
Hanno arrestato anche l'inverno,
finestre chiuse a un infelice,
ed ora
che noi stiamo vivendo una vita feroce
un sorriso innocente
si sta smarrendo.
E proprio il sole che dà il calore
ha tolto un sogno a un innocente.
Natale, compleanno del Cristo,
è un giorno ignorato dalla natura.
Ma una bambina sorride fresca
sotto una porta.
Flavio Poltronieri - 24/12/2015 - 19:38
Come puoi vedere, Flavio, il tuo inserimento non è stato approvato semplicemente perché...la canzone c'era già, addirittura con l'onore di essere stata la n° 9999 di questo sito (il 6 dicembre 2009). E' stato però salvato e inserito il tuo commento. Come potrai intuire, per il sottoscritto questa è una canzone che ha un valore (e una storia) che vanno molto al di là di ogni cosa, e che sono legate indissolubilmente con certe mie vicende personali. Magari chissà, un giorno davanti a un litro molto amaro te le racconterò. Saluti e auguri.
Riccardo Venturi - 24/12/2015 - 19:46
Evidentemente mi è sfuggito qualcosa di fondamentale perchè prima di inserirla sono andato a vedere nell'archivio l'elenco delle canzoni di Ciampi contenute nel sito:
ho trovato queste 9:
Confesso Cristo fra i chitarristi Dario di Livorno
Hitler in galera Il lavoro Non c’è più l’America
Non siamo tutti eroi Quaranta soldati, quaranta sorelle Tra lupi
non ho avuto dubbio alcuno. Che delusione avere sbagliato, lo intendevo come un omaggio "natalizio" alla combriccoloa, pazienza....
ho trovato queste 9:
Confesso Cristo fra i chitarristi Dario di Livorno
Hitler in galera Il lavoro Non c’è più l’America
Non siamo tutti eroi Quaranta soldati, quaranta sorelle Tra lupi
non ho avuto dubbio alcuno. Che delusione avere sbagliato, lo intendevo come un omaggio "natalizio" alla combriccoloa, pazienza....
Flavio Poltronieri - 24/12/2015 - 21:24
E' perché devi tenere conto anche dei biechi "Extra delle CCG", Flavio, che poi sarebbe -diciamocelo francamente- l'artificio da me escogitato anni fa per mettere nel sito praticamente tutte le canzoni che si vuole (o quasi; ma è sicuramente la sezione più numerosa di tutto il sito se si esclude "Anonimo"). Ciò non toglie che fra gli "Extra" si trovino spesso dei tesori (come pure le più immonde kazzate, va detto!). Ad ogni modo, per controllare ti consiglio sempre non di inserire il nome dell'autore (che pure viene dato nel box di ricerca, anche in caso di Extra), ma il titolo della canzone (o parte di esso). A quello non si sfugge. Ad ogni modo è stato un pensiero comunque gradito, e puoi immaginare quanto dal sottoscritto. Saluti e buon compleanno di Horus!
PS. Come "controregalo" vatti a vedere la pagina su Beg ar Van, ora completa di iconografia e di note. Contiene anche un'ulteriore sorpresa "stivelliana"!
PS. Come "controregalo" vatti a vedere la pagina su Beg ar Van, ora completa di iconografia e di note. Contiene anche un'ulteriore sorpresa "stivelliana"!
Riccardo Venturi - 24/12/2015 - 22:20
Aveva ragione Piero, il Natale è oggi, qui, ovunque e anche nell’isola di Livorno, la realtà è entrata nella sua visionaria canzone. Non è stato dimenticato, il più bello, il più bravo, colui che non perdona, quello che ogni sera mandava una preghiera a chi aveva fregato gli americani, non con il sangue dei suoi compagni ma con lo sguardo.
Piero aveva ragione, lo sanno bene i miei amici, Riccardo, Enrico, Ugo...
E vorrei rassicurare il poeta del “vino contro il petrolio” con uno dei tanti capolavori di un altro dei miei eroi della canzone d’autore, il baronetto Richard Thompson:
Flavio Poltronieri
Piero aveva ragione, lo sanno bene i miei amici, Riccardo, Enrico, Ugo...
E vorrei rassicurare il poeta del “vino contro il petrolio” con uno dei tanti capolavori di un altro dei miei eroi della canzone d’autore, il baronetto Richard Thompson:
“Dio ama l’ubriaco, anche lassù ci sono baristi e i bar non chiudono mai. L’ubriaco sta solo cercando di liberarsi del suo corpo, le sue urla, le sue maledizioni altro non sono che inni e lodi. Forse io sarò li quando distribuirà le ali ma Dio ama l’ubriaco anche se è un pagliaccio e tu non puoi aiutarlo e anzi ridi mentre si imbroglia e cade e impreca contro i suoi demoni, da solo nell’oscurità, rimanendo vivo solo per un’altra bottiglia. Ma Dio ama l’ubriaco, nei secoli dei secoli, amen”
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri - 24/12/2019 - 17:22
Dedicato al caro Ezio Vendrame.
IL PRIMO TEMPO NON ESISTE
Io non ho mai giocato nel primo tempo.
Non è che stavo in panchina, in campo ci entravo, solo che per me era già il secondo.
Il primo tempo, per me, non esiste.
Nel primo tempo non si fanno le cose che faccio io, chi vive nel primo tempo non le pensa nemmeno.
Chi vive nel primo tempo è diventato grande e maturo, quando gioca a calcio sta lavorando, corre per dovere.
Io corro con la speranza di prendere il volo, io vivo nel secondo tempo, nelle vene non ho il sangue, ho il miele.
Io ho tutte le carte in regola per essere un bambino, cazzo.
Io, se vuoi che non segno, la metto dentro.
Io, se vedo un poeta a bordo campo, fermo tutto.
Va bene, c'è la partita..
E dov'è il problema? Poi ricominciamo.
Intanto voi, banda di timidi, bevete un bicchiere d'acqua che poi avete da andare, camminare, lavorare.
Io salgo in piedi sul pallone e non ho mica paura di cadere.
Io mi innamoro, sempre, continuamente.
Ho il cuore che mi scoppia.
Io gioco solo nel secondo tempo.
Io non ho mai giocato nel primo tempo.
Non è che stavo in panchina, in campo ci entravo, solo che per me era già il secondo.
Il primo tempo, per me, non esiste.
Nel primo tempo non si fanno le cose che faccio io, chi vive nel primo tempo non le pensa nemmeno.
Chi vive nel primo tempo è diventato grande e maturo, quando gioca a calcio sta lavorando, corre per dovere.
Io corro con la speranza di prendere il volo, io vivo nel secondo tempo, nelle vene non ho il sangue, ho il miele.
Io ho tutte le carte in regola per essere un bambino, cazzo.
Io, se vuoi che non segno, la metto dentro.
Io, se vedo un poeta a bordo campo, fermo tutto.
Va bene, c'è la partita..
E dov'è il problema? Poi ricominciamo.
Intanto voi, banda di timidi, bevete un bicchiere d'acqua che poi avete da andare, camminare, lavorare.
Io salgo in piedi sul pallone e non ho mica paura di cadere.
Io mi innamoro, sempre, continuamente.
Ho il cuore che mi scoppia.
Io gioco solo nel secondo tempo.
FILIPPO ANDREANI - Il primo non esiste (OUTRO) - con EZIO VENDRAME
Brano contenuto nell'album "IL SECONDO TEMPO" (ICompany / Sony Music). Con la partecipazione di Ezio Vendrame. Io non ho mai giocato nel primo tempo. Non è c...
Flavio Poltronieri - 11/4/2020 - 10:48
×
[1970]
Testo di Piero Ciampi
Musica di Ciampi-Pavone-Marchetti
Lyrics by Piero Ciampi
Music by Ciampi-Pavone-Marchetti
L'ultima canzone a quattro cifre di questo sito.
Novemilanovecentonovantanove canzoni dopo Le déserteur, ancora una volta si tratta, e nel senso più vero, di un Disertore e di una Diserzione. Una Diserzione totale: Ho una folle tentazione di fermarmi a una stazione, senza amici e senza amore...
Sì, Piero. Ho voluto fartelo quest'omaggio, questa specie di seconda Resurrezione. Mettendo finalmente questa canzone, e tu lo sai cosa vuol dire per me. Sai anche che un annetto e mezzo fa l'avevo già messa. Una notte. C'è stata, per nemmeno mezz'ora, su questo sito; poi la ho cancellata. Non era il momento.
Sai anche quante volte l'ho cantata, e in quali occasioni. Sai che dovunque mi son trovato a mettere i piedi, c'era questa canzone. E sai anche quante volte l'ho avuta anch'io, la tua folle tentazione. Quella di disertare da ogni cosa.
Poi succedono delle cose, tante cose. O ne succede anche una sola, che ha un viso e una voce. Mi è capitato in sorte d'incontrare un viso e una voce; e sai bene, Piero, che, allora, il momento arriva.
Sai anche che questa sarà, veramente, l'ultima “canzone della mia vita” che inserirò in questo sito che oramai dovresti ben conoscere; mi dicono che, sull'Arrivederci, vi si collegano spesso. E non è finita. C'è, in corso, un Viaggio Soprannaturale...ma non anticipiamo gli eventi, no. È un viaggio molto lento; ma, del resto, noialtri di tempo ne abbiamo. Quanto ne vogliamo.
Sai che il Natale è veramente il 24. Ci mancano pochi giorni. Sai che Livorno è sempre là, e che ci siamo sempre. Sul quel porto, con le sue luci e le sue lampare. Sai che, di lì, non ci schioderà mai nessuno, nemmeno se fossimo sulla Luna.
E sai anche quanto mi costa questa pagina vagante, che vaga da cinquemila anni -gli stessi anni da cui amavi quella di Adius. Sai che è una pagina che non l'abbiamo scritta né io e né te: la hanno scritta le nostre vite, e le vite di tutti, e Pino, e Elio, e tuo fratello, e il vino, e certe nottate in cui s'aveva uno sguardo come un coltello.
E ora...e ora si passa a cinque cifre. È tempo di andare avanti. Nonostante le folli tentazioni, alla fin fine siamo sempre noi, Piero, quelli che ci muoviamo. Che procediamo dritti a qualche stella dagli occhi belli e dalle fontane che sgorgano vita mista a male ai fianchi, a amore e a frittata di cipolle.
il tuo amico Riccardo Venturi.