in piazza del Duomo c'è l'abete illuminato
ma in via del Corso non ci sono le luci
per l'autunno caldo il comune le ha levate
In piazza Fontana il traffico è animato
c'è il mercatino degli agricoltori
sull'autobus a Milano in poche ore
la testa nel bavero del cappotto alzato
Bisogna fare tutto molto in fretta
perché la banca chiude gli sportelli
dio come tutto vola così in fretta
risparmi e gente, tutti così in fretta
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa, rossa di violenza
bisogna piangere insonni per capire
che l'ultima giustizia borghese si è spenta
Scende dicembre sopra la sera
sopra la gente che parla di Natale
se questa vita avrà un futuro
metterà casa, potrà anche andare.
Dice la gente che in piazza Fontana
forse è scoppiata una caldaia
là nella piazza sedici morti
li benediva un cardinale
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa, rossa di violenza
bisogna piangere insonni per capire
che l'ultima giustizia borghese si è spenta
Notti di sangue e di terrore
scendono a valle sul mio paese
chi pagherà le vittime innocenti?
Chi darà vita a Pinelli il ferroviere?
Ieri ho sognato il mio padrone
a una riunione confidenziale
si son levati tutti il cappello
prima di fare questo macello
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa, rossa di violenza
bisogna piangere insonni per capire
che l'ultima giustizia borghese si è spenta
Sulla montagna dei martiri nostri
canto giurando su Gramsci e Matteotti
sull'operaio caduto in cantiere
e sui compagni in carcere sepolti
Come un vecchio discende il fascismo
succhia la vita, ogni gioventù
non sentite il grido sulla barricata?
La classe operaia lo attenderà armata.
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa, rossa di violenza
bisogna piangere insonni per capire
che l'ultima giustizia borghese si è spenta
No, no, no, non si può più dormire
la luna è rossa, rossa di violenza
bisogna piangere insonni per capire
che l'ultima giustizia borghese si è spenta
Contributed by Riccardo Venturi - 2005/5/5 - 09:54
English translation by ZugNachPankow
It's an afternoon, the 12th of December
in piazza del Duomo the fir is lit up
but in via del Corso there are no Christmas lights
the Municipality took them out, because of the Hot Autumn
In piazza Fontana there's quite some traffic
it's market day
on the bus, heading to Milan
the head, concealed in the collar of the coat
Everything must be done quickly
because the bank is going to close the counters
oh god, everything flies so fast
money and people, everything, so fast
No, no, no, we can no longer sleep
the moon is red, red with violence
one must cry sleepless to understand
that the last bourgeois justice is dead.
December is coming
People are talking of Christmas
shall this life have a future
they'll take a home, they will go.
People are saying, in piazza Fontana
perhaps a boiler has just blown up
lying in the square, sixteen corpses
and a cardinal blessing them.
No, no, no, we can no longer sleep
the moon is red, red with violence
one must cry sleepless to understand
that the last bourgeois justice is dead.
Nights of blood and terror
descend on my country
Who will pay for the innocent victims?
Who will bring back Pinelli?
Yesterday I dreamed of my master
at a confidential meeting
they all got their hats off
before committing this massacre
No, no, no, we can no longer sleep
the moon is red, red with violence
one must cry sleepless to understand
that the last bourgeois justice is dead.
On the mountain of our martyrs
I sing, swearing on Gramsci and Matteotti
on the worker, fallen at the construction site
and on the comrades, lying in jail
Fascism descends like an old man,
it sucks life from the youth
Can't you hear the cry at the barricades?
The working class will fight it back.
No, no, no, we can no longer sleep
the moon is red, red with violence
one must cry sleepless to understand
that the last bourgeois justice is dead.
No, no, no, we can no longer sleep
the moon is red, red with violence
one must cry sleepless to understand
that the last bourgeois justice is dead.
Contributed by ZugNachPankow - 2014/9/9 - 03:23
Un tributo a una delle canzoni più belle sulla strategia della tensione, e ai diciassette martiri del fascismo morti in piazza Fontana.
Ĉi tiu estas tributo a unu el la plej belaj kanzonoj pri la "strategio de la tensio", kaj a la dek sep faŝismomartiroj mortintaj en piazza Fontana.
In piazza del Duomo estas illuminita abio
sed in via del Corso estas neniu lumo
kaŭze de la tensia aŭtuno, la komunumo ĝi forprenis
En piazza Fontana la trafiko estas vigla
Estas legombazaro
Mi buŝas, direkte al Milano, dum mallonga tempo
mia kapo [estas] en la levita kolumo
Neceso multa rapide agi
ĉar la banko fermos la giĉetojn
Ho, tiel rapide ĉio flugas
Mono kaj homoj, flugas tiel rapide
Ne, ne, ne, oni ne plu povas dormi
La luno estas ruĝa, perfortoruĝa
Neceso sendorme plori pro kompreni
kiu la lasta burĝjustico mortis
Malsuprenas Decembro super la vespero,
super la gento kiu parolas pri Kristnasko
"Se la mia vivo havos estonto
establu mian loĝejon"
La homoj diras kiu en piazza Fontana
eble explodis kaldronego
Dek ses mortintoj kuŝis en la placo
unu kardinala ilin benis
Ne, ne, ne, oni ne plu povas dormi
La luno estas ruĝa, perfortoruĝa
Neceso sendorme plori pro kompreni
kiu la lasta burĝjustico mortis
Sangonoktoj kaj teruronoktoj
malsupreniras super mia lando
Kiu elpagos la senkulpajn viktimon?
Kiu reportos la vivon al fervojisto Pinelli?
Hieraŭ mi sonĝis la mian mastron
en konfidenca kunveno
Ĉiu homo demetis la ĉapelon
antaŭe plenumi ĉin amasbuĉadon
Ne, ne, ne, oni ne plu povas dormi
La luno estas ruĝa, perfortoruĝa
Neceso sendorme plori pro kompreni
kiu la lasta burĝjustico mortis
Sur la montaro de nia martiroj
mi kantas, ĵure sur Gramsci kaj Matteotti
sur la laboristo, en konstruejo falinto
sur ĉiu kamarado, en karcero forlasita
Kiel maljunulo la faŝismo subenvenas
Suĉas la vivo el ĉiu junularo
Sed ne aŭdas vi la krio de la barikado?
La laborista klaso ĝin armita atendos
Ne, ne, ne, oni ne plu povas dormi
La luno estas ruĝa, ruĝa de perforto
Neceso sendorme plori pro kompreni
kiu la lasta burĝjustico mortis
Ne, ne, ne, oni ne plu povas dormi
La luno estas ruĝa, ruĝa de perforto
Neceso sendorme plori pro kompreni
kiu la lasta burĝjustico mortis
Contributed by ZugNachPankow - 2014/9/10 - 03:54
L'après-midi du 12 décembre
il y a un sapin en piazza del Duomo
mais en via del Corso il n'y a pas de lumières
ils ont été enlevés par le maire
En piazza Fontana, il y a un trafic animé
il y a le marché agricole
sur le bus à Milan en quelques heures
la tête, cachée dans le manteau
Il faut se dépêcher
La banque va fermer
Mon Dieu, tout se passe si vite
Argent et gens, tout si vite
Non, non, non, on ne peut plus dormir
La lune est rouge, rouge comme la violence
Il faut pleurer sans sommeil pour comprendre
que la dernière justice bourgeoise est finie
Décembre descend sur le soir
sur les gens qui parlent Noël
si je vais avoir un futur
je vais acheter une maison, ça se passera bien
On dit qu'en piazza Fontana
une chaudière a éclaté, peut-être
Là, sur le pavé, seize morts
un cardinal les bénit
Non, non, non, on ne peut plus dormir
La lune est rouge, rouge comme la violence
Il faut pleurer sans sommeil pour comprendre
que la dernière justice bourgeoise est finie
Des nuits de sang et terreur
descendent sur mon pays
Qui va venger les victimes innocentes?
Qui va donner la vie à Pinelli, le cheminot?
Hier, j'ai rêvé mon maître
à une réunion confidentielle
ils se sont levés le chapeau
avant de faire ce massacre
Non, non, non, on ne peut plus dormir
La lune est rouge, rouge comme la violence
Il faut pleurer sans sommeil pour comprendre
que la dernière justice bourgeoise est finie
Sur la montagne de nos martyrs
je chant, et jure sur Gramsci et Matteotti
sur l'ouvrier mort dans le chantier
et sur les camarades qui meurent dans les prisons
Le fascisme descend comme un vieux
il suce la vie de tout jeune
N'entendez-vous le cri sur la barricade?
La classe ouvrière va l'attendre armée.
Non, non, non, on ne peut plus dormir
La lune est rouge, rouge comme la violence
Il faut pleurer sans sommeil pour comprendre
que la dernière justice bourgeoise est finie
Non, non, non, on ne peut plus dormir
La lune est rouge, rouge comme la violence
Il faut pleurer sans sommeil pour comprendre
que la dernière justice bourgeoise est finie
Contributed by ZugNachPankow - 2015/12/14 - 20:42
Grazie comunque.
Lorenzo - 2007/5/23 - 12:24
Allora, non è più nemmeno il caso di inanellare "ricorrenze", di dire che oggi sono passati 38 anni da quel 12 dicembre 1969. Non è passato niente. Non è successo niente. Nulla passerà e nulla accadrà finché esisteranno lo stato, le sue strutture, la sua polizia, i suoi servizi, i suoi militari, la sua "giustizia". Non c'è da chiedere, no, davvero niente. Ci sarebbe, casomai, da prendersi tutto.
Ahmed il Lavavetri incazzato già di mattina presto - 2007/12/12 - 07:59
CCG / AWS Staff - 2009/5/16 - 23:15
Prima di tutto grazie per la traduzione inglese di questa e altre canzoni; e di canzoni, specie di un "certo periodo" (leggasi: anni '60-'70) che dovrebbero essere rese disponibili in altre lingue, ce ne sono parecchie. Vorrei ora entrare nella questione dei due versi un po' controversi di questa canzone, che hai segnalato.
L'intera strofa:
"Scende dicembre sopra la sera
sopra la gente che parla di Natale
se questa vita avrà un futuro
metterà casa, potrà anche andare."
a mio parere riproduce i discorsi che la gente fa(ceva) attorno a Natale: discorsi qualsiasi, di ambito familiare, che si scambiano magari tra conoscenti (o anche tra sconosciuti) dentro una banca. Si tratta quindi, sempre a mio parere, di un tipico discorso del genere, una semplicissima conversazione che di lì a poco sarà interrotta, come decine di altre, dall'esplosione della bomba di stato.
Sotto Natale, in una banca, qualcuno parla di "mettere su casa", vale a dire, che so io, la formazione di una famiglia, un matrimonio proprio oppure di un figlio o di una figlia ("se questa vita avrà un futuro"); "potrà anche andare" significa che la vita, in questo modo, potrà anche essere passabile.
Il significato di tutto questo è, appunto, l'interruzione di vite qualsiasi, di gente comune, di lavoratori; vite interrotte. La traduzione che proporrei è quindi la seguente, integrandola con la tua:
December is coming
People are talking Christmas
If I see a future in my life
I'll set up house, it will be fairly good.
Ho presupposto una conversazione in prima persona, ma naturalmente altre soluzioni sono ugualmente accettabili (anche spingersi a "I'll get married").
Ho eliminato "of" in "talking Christmas"; comunemente, con "talk" nel senso di "conversare, chiacchierare", non si usa alcuna preposizione e il verbo ha l'oggetto diretto (anche in francese: "parler boulot" (parlare di lavoro) ecc.
Facendo il traduttore e l'interprete di professione, ho un sacro rispetto delle traduzioni altrui; quindi, prima di procedere a qualsiasi sostituzione/integrazione su una traduzione non fatta da me, aspetto prima il tuo parere e una eventuale controproposta.
Saluti cari!
Riccardo Venturi - 2014/9/9 - 05:56
Grazie per la proposta! Un tale interessamento dello staff verso questa iniziativa vi fa senz'altro onore.
Ti ringrazio per avermi chiarito i due versi in questione, e la accetto, proponendoti però una piccola modifica.
Il verso "se questa vita avrà un futuro", secondo me, in questo contesto viene reso più correttamente da una forma con "shall". "Shall" esprime incertezza riguardo alla condizione seguente, "this life have a future", e perciò credo che traduca meglio il verso in italiano.
A te la scelta se integrare o meno quest'ulteriore modifica, o eventualmente anche di migliorarla ulteriormente (es. riscrivere "[shall] this life have a future" in modo più elegante).
ZugNachPankow - 2014/9/9 - 22:09
Lorenzo - 2014/9/9 - 22:35
ZugNachPankow - 2014/9/30 - 15:00
Scaletta:
Il podcast dell'intera puntata è raggiungibile a questo link:
mp3
2023
17 fili rossi + 1. Ricordando Piazza Fontana
L’album si compone di 16 tracce, undici brani musicali e cinque interventi attoriali. Delle canzoni che raccontano la strage nella Banca dell’Agricoltura, la title track, come si è detto, è stata scritta da Renato Franchi partendo da un testo di Fulvio Mario Beretta. Come sovente accade nelle composizioni del cantautore legnanese, un evento tragico come quello dell’esplosione della bomba è raccontato con delicatezza: la canzone si apre infatti rievocando una Milano invernale, avvolta in una fitta nebbia e illuminata dalle luci di Natale, e seguono alcuni “quadretti” che descrivono la quotidianità dei protagonisti, inconsapevoli del proprio crudele destino. In conclusione, vengono ricordati i nomi delle 18 vittime, “17 cuori in cielo con Pino Pinelli”. Dal punto di vista musicale, i timbri di chitarra, pianoforte, violino e percussioni dialogano con la fisarmonica di Roberto Nassini, a cui è affidata la toccante introduzione del pezzo.
Sempre dedicate a Piazza Fontana sono l’omonimo brano scritto da Claudio Bernieri nel 1975, noto anche come Luna rossa ed originariamente interpretato dal gruppo Yu Kung, qui nella rilettura di Come le Foglie, e la versione strumentale del medesimo pezzo da parte della Banda degli Ottoni a Scoppio.
Un’altra canzone d’epoca è Fontana del dolor, conosciuta anche come L’infame strage di Piazza Fontana, composta dal cantastorie meneghino Angelo Cavallini, molto attivo negli anni Settanta come artista di strada. Il pezzo è stato riscoperto dallo stesso Bernieri, che ha anche girato un documentario sull’argomento; nel concept è stato invece affidato all’ensemble piacentino Emily Collettivo Musicale, che ne ha realizzato una versione coinvolgente e trascinante. Altre due canzoni rievocano la strage: La fontana degli Yo Yo Mundi, in cui gli assoli di chitarra nella conclusione del brano sottolineano i versi finali “da un fascio di bugie spunta un germoglio di carezze”, e Oggi no, del cantautore milanese Andreacarlo, che racconta l’inquietudine di un passante dei giorni nostri che, sotto Natale, si ritrova a passare per il centro della città e non può fare a meno di ripensare ai drammatici eventi di mezzo secolo fa.
Dedicate a Giuseppe Pinelli sono La ballata di Pinelli, il tradizionale brano composto sull’aria della canzone popolare Il feroce monarchico Bava, interpretato da Alessio Lega; Quasi soltanto mia, che tratteggia con delicatezza il vissuto di Licia Pinelli, firmata da Filippo Andreani e già contenuta nel suo album “Scritti con Pablo” del 2011, e l’inedita Un ferroviere del cantautore lecchese Daniele Ridolfi, in cui viene data voce allo stesso Pino. Due brani “storici” per due formazioni altrettanto storiche dipingono poi l’oscuro affresco della strategia della tensione (Via Italia, Gang) e la volontà di riscatto dalle ingiustizie (Popolo Unito, Casa del Vento).
I cinque interventi attoriali raccontano invece, da diversi punti di vista, non solo l’accaduto del 12 dicembre, ma anche le sue cause, riconducibili al complesso e torbido disegno della già citata “strategia della tensione” che affonda le sue radici già nell’immediato dopoguerra. Daniele Biacchessi, ne Il Paese della vergogna, descrive la festosa atmosfera natalizia, devastata dallo scoppio dell’ordigno, le vite distrutte delle vittime e i silenzi che si trasformano in urla, le stesse urla che purtroppo torneranno a straziare altri luoghi del nostro Paese. Il rumore del silenzio di Renato Sarti ricorda invece i funerali in piazza Duomo, gremita da oltre 300000 persone, la cui massiccia presenza rappresenta un atto “politico”. Scritta da Claudio Ravasi e interpretata da Paolo Raimondi, A Milano vado poco esprime i sentimenti di una persona che, in gioventù, ha vissuto gli eventi dell’epoca stragista in maniera inconsapevole e che a distanza di molti anni ne percepisce il peso e l’importanza. La prima strage di Stato di Silvano Piccardi e Non è finita di Moni Ovadia, infine, risalgono alle origini dell’eversione nera, riconducibili al 1945, e ai rigurgiti fascisti mai sopiti.
marynowhere.com
Parte strumentale ripresa da The Foggy Dew
Dq82 - 2023/12/26 - 11:53
2023
17 fili rossi + 1. Ricordando Piazza Fontana
Dq82 - 2024/3/22 - 12:31
Lorenzo - 2024/3/22 - 14:36
Lorenzo - 2024/3/22 - 14:39
Riccardo Venturi - 2024/3/22 - 15:21
Dq82 - 2024/3/22 - 23:29
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Parole e musica di Claudio Bernieri
Lyrics and music by Claudio Bernieri
Incisa poi dagli Yu Kung nell'album "Pietre della mia gente" (1976).
Interpretata anche anche dalla Banda Bassotti nell'album "Avanzo de cantiere" (1995) con una variante sul finale ("la classe operaia continua la sua lotta") e con il titolo "Luna Rossa".