J'ai mauvaise réputation.
Qu' je m' démène ou qu' je reste coi
Je pass' pour un je-ne-sais-quoi!
Je ne fais pourtant de tort à personne
En suivant mon chemin de petit bonhomme.
Mais les braves gens n'aiment pas que
L'on suive une autre route qu'eux
L'on suive une autre route qu'eux
Tout le monde médit de moi,
Sauf les muets, ça va de soi.
Le jour du Quatorze Juillet
Je reste dans mon lit douillet.
La musique qui marche au pas,
Cela ne me regarde pas.
Je ne fais pourtant de mal à personne,
En n'écoutant pas le clairon qui sonne.
Mais les brav's gens n'aiment pas que
L'on suive une autre route qu'eux
L'on suive une autre route qu'eux
Tout le monde me montre au doigt
Sauf les manchots, ça va de soi.
Quand j' crois' un voleur malchanceux,
Poursuivi par un cul-terreux,
J' lance la patte et pourquoi le tair',
Le cul-terreux s' retrouv' par terr'
Je ne fais pourtant de tort à personne,
En laissant courir les voleurs de pommes...
Mais les brav's gens n'aiment pas que
L'on suive une autre route qu'eux
L'on suive une autre route qu'eux
Tout le monde se rue sur moi,
Sauf les culs-d'jatt', ça va de soi.
Pas besoin d'etre Jérémie,
Pour d'viner l'sort qui m'est promis,
S'ils trouv'nt une corde à leur goût,
Ils me la passeront au cou...
Je ne fais pourtant de tort à personne,
En suivant les ch'mins qui n' mènent pas à Rome,
Mais les brav's gens n'aiment pas que
L'on suive une autre route qu'eux
L'on suive une autre route qu'eux
Tout l' mond' viendra me voir pendu,
Sauf les aveugl's, bien entendu.
inviata da Lorenzo Masetti - 2/4/2005 - 12:16
Al paese, senza menar vanto,
Ho una cattiva reputazione.
Che mi agiti o resti fermo
Passo per un non-so-che.
Eppure non faccio torto a nessuno
Per la mia strada d'ometto tranquillo.
Ma alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro,
No, alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro.
Tutti sparlano di me,
A parte i muti, naturalmente.
Il giorno del 14 luglio
Me ne resto in panciolle a letto;
Della musica che marcia al passo
Non me ne importa nulla.
Eppure non faccio torto a nessuno
Se non ascolto squillar la tromba.
Ma alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro,
No, alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro.
Tutti mi segnano a dito,
A parte i monchi, naturalmente.
Quando incrocio un ladro sfigato
Inseguito da un bifolco,
Allungo la gamba e, perché non dirlo?
Il bifolco si ritrova per terra.
Eppure non faccio torto a nessuno
Lasciando scappare chi ruba una mela.
Ma alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro,
No, alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro.
Tutti mi s'avventano addosso,
A parte gli sciancati, naturalmente.
Non serve esser Geremia
Per indovinare la mia sorte:
Se trovano una corda di loro gusto
Me la passeranno al collo.
Eppure non faccio torto a nessuno
Se non seguo le strade che portano a Roma.
Ma alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro,
No, alla gente perbene non piace
Che si segua altra strada che la loro.
Tutti verranno a vedermi impiccato,
Tranne i ciechi, naturalmente.
Da Beppe come Brassens - Storie di gente per male
Non si considera un cantante: “Il canto e la musica fanno parte del mio bagaglio di artista, sono un mezzo, a volte un'esigenza, per esprimere certe cose.”
E' collaboratore per lunghi anni della Televisione Svizzera Italiana con emissioni settimanali per adulti “I canti dei menestrelli”, “I Canti del vino”, “I canti dell'amore” e per bambini per i quali crea Prunella e Baracco, due personaggi che faranno epoca in tutta la Confederazione Elvetica.
E' il primo a tradurre, interpretare e registrare in italiano gran parte delle canzoni del suo amico Georges Brassens , il grandissimo poeta-chansonnier francese.
Incide inoltre alcuni long-play di canti popolari italiani e francesi. E' autore di canzoni per bambini, il C D “II paese dei bambini con la testa” è sul mercato discografico da più di trent'anni.
Lettera autografa di Georges Brassens a Beppe Chierici:
J’étais persuadé que la plupart de mes chansons - celles dites “paillardes” en particulier où les mots n’ont pas tout à fait la signification scabreuse qu’ils font semblant d’avoir - étaient définitivement impossibles à traduire.
Mon ami Chierici vient à la fois de me détromper et de faire mentir le fameux adage «traduttore traditore». En outre il s’est payé le luxe de réussir une œuvre originale, personnelle tout en respectant la démarche de l’auteur.
Je lui dit «Bravo» et le remercie chaleureusement d’être parvenu à rendre ces «gauloiseries» présentables en Italien - ce qui n’était pas une petite affaire.
Georges Brassens
In città son io il campion
di cattiva reputazion.
Non c'è nulla che io possa far,
passo per uno da evitar.
Eppur io non faccio a nessun del male
se seguo il cammino che mi è congeniale.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
La città parla mal di me...
Ma i muti no. E c'è il perchè!
Quando è festa nazional
me ne sto a letto, è natural.
La fanfara che passa di là
non punge la mia curiosità.
Eppur io non faccio a nessun del male
se non canto in coro l'inno nazionale.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
La città addita solo me...
Ma i monchi no. E c'è il perchè!
Se un ladruncolo vedo sfuggir
ad una guardia che sta per venir,
fo lo sgambetto e in verità
quella guardia sul culo cadrà.
Mi domando a chi possa far del male
se un ladro di mele sfugge al tribunale.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
La città insegue solo me.
Gli storpi no. E c'è il perchè.
Non m'è duro profetizzar
a quale sorte mi voglion votar.
Il dì che trovan la corda per me
non conterò neppur fino a tre.
Ma perchè per me volete un pogrom
se seguo le strade che non vanno a Roma.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
No, non possono mai tollerar
chi non vuol loro assomigliar.
Quando da un cappio penderò
mi ammireran. Ma i ciechi no!
inviata da Riccardo Venturi - 4/10/2007 - 11:27
Al paese si sa com’è parlan tutti male di me
Che mi muova stia fermo o che
Passo per non si sa che
Non faccio pertanto torto a nessuno seguo la mia strada di galantuomo
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti sparlano di me a parte i muti…-va da sé!
Il 2 giugno non mi sveglio per seguire la parata carri armati autorità
Troppa folla per la strada
Non faccio pertanto torto a nessuno se non sto a sentire quei gran tromboni
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti indicano me a parte i monchi…-va da sé!
Ecco un ladro sfortunato inseguito da un pulotto: metto gamba
E la gravità il pulotto cadere fa
Non faccio pertanto torto a nessuno se lascio scappare un ladro di mele
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti inseguiranno me tranne gli zoppi…-va da sé!
Non c’è bisogno di Geremia per sapere la sorte mia
Se trovassero un bel cappio mi farebbero la festa
Non faccio pertanto torto a nessuno seguo la mia strada che non va a roma
Ma la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
No la gente ammodo non ama che uno segua la propria strada
E tutti li a guardarmi appeso – a parte i ciechi, ben inteso!
inviata da Alessandro - 21/8/2008 - 11:16
autore di Effetto Medugorje 1990 Ed. Messaggero Padova
autore di " I dintorni del diavolo!" Ed. Guida Napoli 2005
sariostrocchia@libero.it
Al paese, e non è esaltazione,
godo di cattiva reputazione.
Che mi dimeni o stia così
mi dicono: ”chi crede d’esser quello lì?”.
Eppure, a nessuno credo di far torto
lungo la mia strada d’uomo onesto.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada,
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Il loro mondo sparla di me,
A parte i muti, va da sé..
Il 14 luglio per mio diletto
Me ne resto a letto;
Della musica che marcia al passo
Non me ne fotte un cazzo.
Eppure da quella gente non sono assolto
se della tromba rifiuto l’ascolto.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada,
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Tutti mi segnano a dito,
A parte i monchi, va da sé.
Se incrocio un ladro sfigato
Inseguito da un bifolco,
Allungo la gamba e, vi confesso,
Il bifolco annusa l’insuccesso
Eppure non faccio torto a nessuno
Lasciando scappare un ladro di mele.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Tutti mi s'avventano addosso,
A parte gli sciancati, va da sé.
Non serve esser Geremia
per profetizzare la mia fine:
quando troveranno una corda di loro gusto
me la passeranno al collo.
Eppure non faccio torto a nessuno
Se seguo le strade che non portano a Roma.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Alla gente, quella perbene, non aggrada
Che io percorra una diversa strada.
Tutti verranno a vedermi oscillare,
Tranne i ciechi, va da sé.
Nel paese dov'io sto
Non è carina la fama che ho:
qualsiasi cosa faccia non va,
tutti mi guardan con severità.
Ditemi perché io sarei un mostro,
solo perché il mio cammino non è il vostro!
Ma ai conformisti non gli va giù
che i loro passi non segui più,
per i pinzocheri tu non puoi,
startene mai per i fatti tuoi.
Mi sparla tutta la città,
tranne però
quel muto là!
Il due Giugno, fino al tre,
me ne sto a letto, come un bebè:
questa Repubblica mi scusi, ma
non la festeggio con bande e parà.
Ditemi di che mi debba vergognare,
se non mi ubriaco dietro alle fanfare!
Ma ai conformisti non gli va giù
che i loro passi non segui più,
per i pinzocheri tu non puoi,
startene mai per i fatti tuoi.
MI addita tutta la città,
tranne però
quel monco là!
Se un ladruncolo scappa via
Da un brutto agente di polizia,
io faccio uno sgambetto, affinché
quel poliziotto si arresti da sé.
Ditemi che c'è di così crudele
Nel farla spuntare a un ladro di mele?
Ma ai conformisti non gli va giù
che i loro passi non segui più,
per i pinzocheri tu non puoi,
startene mai per i fatti tuoi.
Mi assale tutta la città,
tranne però
quel cionco là!
Non ci vuole un Geremia,
per presagire la fine mia:
quando un cappio si troverà,
neanche mi toglieranno il foulard!
Ditemi che cosa c'è di tanto turpe,
se la mia viottola non porta all'Urbe.
Ma ai conformisti non gli va giù
che i loro passi non segui più,
per i pinzocheri tu non puoi,
startene mai per i fatti tuoi.
Vedranno come penderò
dal cappio, ma
quel cieco no!
inviata da daniela -k.d.- - 22/9/2008 - 14:41
Nel paese, senza ragione
godo cattiva reputazione
che faccia tanto oppure granché
tutti mi credono chissà che.
Credo di non far del male a nessuno
conducendo la mia vita di buonuomo.
Ma la gente non ama chi
la retta via non sa seguir
la brava gente non ama chi
la retta via non sa seguir.
Tutti a sparlare su di me
i muti no, e ciò va da sé.
Il giorno del quattordici luglio
non mi sollevo dal mio giaciglio
non mi risveglia il civico spasso
d’una marcetta che sfila al passo.
Credo di non fare torto a nessuno
se non sento la trombetta che risuona.
Ma la gente non ama chi
la retta via non sa seguir
la brava gente non ama chi
la retta via non sa seguir.
Tutti col dito su di me
i monchi no, e ciò va da sé.
Se in un ladro di mele m’imbatto
mentre rifugge da un poliziotto
al questurino non è delitto
fargli l'errore di uno sgambetto.
Credo di non esser complice d’alcuno
se per sbaglio aiuto un ladro di galline.
Ma la gente non ama chi
la retta via non sa seguir
la brava gente non ama chi
la retta via non sa seguir.
Tutti a pedate su di me
gli zoppi no, e ciò va da sé.
Non c’è bisogno d’un Isaia
a indovinare la sorte mia
per una svista o per un cavillo
mi metteranno una corda al collo.
Credo di non compiere peccato alcuno
se non so qual è la via che porta a Roma.
Ma la gente non ama chi
la retta via non sa seguir
la brava gente non ama chi
la retta via non sa seguir.
Tutti a veder la morte mia
i ciechi no, e così sia.
inviata da AVAST - 24/6/2013 - 00:33
Dove vivo, lo dico a ragione
ho una cattiva reputazione.
Che mi agiti o passi la mano
passo comunque per un tipo strano.
Ma non faccio male o torto a nessuno
seguo la mia strada tranquillo e buono.
Ma la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
No la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
E tutti sparlano di me
tranne i muti ahimè va da sé.
Il giorno di festa nazionale
sto chiuso in casa mi sento male.
Musiche e banda che tengono il passo
per i miei gusti fan troppo chiasso.
Ma non faccio male o torto a nessuno
se non ascolto dei tromboni il suono.
Ma la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
No la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
E tutti indicano me
tranne i monchi ahimè va da sé.
Quando incrocio un ladro da poco
inseguito da chi non sta al gioco.
Allungo la gamba e perchè tacere
chi non sta al gioco lo faccio cadere.
Ma non faccio male o torto a nessuno
se faccio scappare un pover uomo.
Ma la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
No la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
Tutti si avventan su di me
tranne gli storpi ahimè va da sé.
E non ci vuole un indovino
per sapere qual è il mio destino.
Se troveranno una corda una sola
sentirò stretto un nodo alla gola.
Ma non faccio male o torto a nessuno
se non seguo il gregge sono quel che sono.
Ma la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
No la gente non ha simpatia
verso chi segue un'altra via.
Mi vedran tutti a testa in giù
tranne i ciechi e chi non c'è più.
inviata da R. Solari - 21/10/2016 - 17:46
Al mio paese, non è per vantarmi, godo di pessima reputazione
Se resto calmo o sto ad agitarmi passo comunque per un lazzarone
Ma a nessuno mai punterò il coltello
Vado per la mia strada e son tranquillo
Ma i benpensanti non amano che qualcuno esca dai loro clichè
A quella gente non piace per niente chi sale il fiume controcorrente
Tutti parlan male di me, eccetto i muti… il che va da sé
Per celebrare il quattordici luglio rimango a letto quando mi sveglio
Sento per strada la tromba che squilla, in piazza sento cantare la folla
Ma io non ho voglia di festeggiare
Perché a me non piacciono le fanfare
Ma i conformisti non amano che uno decida la vita da sé
A quella gente non piace per niente chi si comporta da pigro insolente
Tutti quanti mi additano, eccetto i monchi… questo lo so
Se vedo un ladro che fugge veloce, io gli risparmio la forca o la croce
Quell’imbecille del suo giustiziere sopra al mio piede sta per inciampare
Ma che c’è di male? Che c’è di strano?
Di ogni uomo io cerco il lato buono
Ma i perbenisti non vogliono che giri per strada gente come me
I moralisti non amano quelli che hanno pietà per i ladri di polli
Tutto il mondo mi inseguirà, eccetto chi… gambe non ha
Quale sarà la mia ultima meta lo sa persino chi non è profeta
Mi appenderanno alla corda migliore e anche da morto starò a ciondolare
Voglio proprio dirlo a chi non mi ama
Le strade non portano tutte a Roma
Ma i benpensanti non amano che qualcuno esca dai loro clichè
E fanno a gara a chi spreca più fiato per dire quello che è giusto o sbagliato
Tutti mi vedranno impiccato, a parte i ciechi… ma che peccato!
inviata da R. Solari - 22/11/2016 - 17:29
Al paes indove s’eri sfollaa
mi me ciamaven el disgraziaa
anca se stavi di mes in cà
mi s’eri semper el disgraziaa
Mì gh'hoo faa nagòtt de mal a nissun
stavi in de per mì sòtta la mia lunna:
ma la gent la dis mai de sì
a quej che la pensen compagn de mì
Nò, la gent la te dà del longh
se te vet minga dove che van lor:
quand ormai t'han classificaa
te saret semper "el disgraziaa ".
Quand la gent la ciamava el re
mì andavi avanti a lavamm i pè
se gh'era ona quaj celebrazion
mì s’eri in lett cont el raffreddor.
Mì gh'hoo faa nagòtt de mal a nissun
se sont minga andaa a sonnà’l trombon:
ma la gent la dis mai de sì
a quej che la pensen compagn de mì
Nò, la gent la te dà del longh
se te vet minga dove che van lor:
Quand ormai t'han classificaa
te saret semper "el disgraziaa ".
Quand vedevi on quajvun scappà
con dò michett per podè mangià
mi spettavi sconduu i pollee
poeu ghe fasevi el sgambett dedree:
mì gh'hoo faa nagòtt de mal a nissun
a lassà mangià quej ch'han faa la guerra:
Ma la gent la dis mai de sì
a quej che la pensen compagn de mì:
nò, la gent la te dà del longh
se te vet minga dove che van lor:
Quand ormai t’han classificaa
te saret semper "el disgraziaa ".
On bell dì hoo cattaa su i mè strasc
l'era d'inverno e’l faceva frecc
senza dighel al scior curaa
hoo faa i valis e sont tornaa a cà.
Mì gh'hoo faa nagòtt de mal a nissun
S’eri in de per mì anca a la stazion:
Ma la gent la dis mai de sì
a quej che la pensen compagn de mì
Nò, la gent la te dà del longh
se te vet minga dove che van lor:
Quand ormai t'han classificaa
te saret semper "el disgraziaa ".
Al paese dove ero sfollato
mi chiamavano il disgraziato
anche se stavo per mesi in casa
io ero sempre il disgraziato.
Io non ho fatto niente di male a nessuno
stavo da solo sotto la mia luna.
Ma la gente non dice mai di sì
a quelli che la pensano come me
no la gente ti snobba
se non vai dove vanno loro
quando ormai ti hanno classificato
sarai sempre il disgraziato.
Quando la gente chiamava il re
io continuavo a lavarmi i piedi
se c'era qualche celebrazione
io ero a letto col raffreddore.
Io non ho fatto niente di male a nessuno
se non sono andato a suonare il trombone.
Ma la gente non dice mai di sì
a quelli che la pensano come me
no la gente ti snobba
se non vai dove vanno loro
quando ormai ti hanno classificato
sarai sempre il disgraziato.
Quando vedevo qualcuno scappare
con due michette per poter mangiare
io aspettavo nascosto i poliziotti
e poi gli facevo lo sgambetto da dietro.
Io non ho fatto niente di male a nessuno
lasciando mangiare quelli che han fatto la guerra
Ma la gente non dice mai di sì
a quelli che la pensano come me
no la gente ti snobba
se non vai dove vanno loro
quando ormai ti hanno classificato
sarai sempre il disgraziato.
Un bel giorno ho raccolto i miei stracci
era d'inverno e faceva freddo
senza dirlo al signor curato
ho fatto le valigie e sono tornato a casa
Io non ho fatto niente di male a nessuno
ero da solo anche alla stazione.
Ma la gente non dice mai di sì
a quelli che la pensano come me
no la gente ti snobba
se non vai dove vanno loro
quando ormai ti hanno classificato
sarai sempre il disgraziato.
N’i’ quartiere indove sto
di perbene nomea nun ho.
Che mi segga o che resti in piè
passo pe’ ’un lo so icché.
Noia poi a me ’un mi par di danne,
i Prozàcche tienti, mi fo le canne.
Perbenista ’un sopporti che
la pensi differente a te.
Perbenista ’un sopporti che
io pensi differente a te.
E se tutti mi dican « Reo! »
I’muto so che ’un dirà beo.
N’i’ dumila de’ giubilei
a Roma andetti a i’ praidde gay.
Se Mameli sento ’ntona’
io Battan l’otto vo’cantà.
Male poi a me ’un mi par di fanne
se assolverò le altrui condanne.
Perbenista ’un sopporti che
la pensi differente a te.
Perbenista ’un sopporti che
io pensi differente a te.
se la gente m’additerà
i’ monco so che ’un lo farà.
A un bambino toccò scappar,
gli dava dietro i’ padron d’i’ bar.
Feci apposta a allungare i’ piède,
a strasciconi i’ barista andiede.
Quello zinganello, italiano o romme,
s’era messo in tasca un par di gomme.
Perbenista ’un sopporti che
la pensi differente a te.
Perbenista ’un sopporti che
io pensi differente a te.
Se a corsa addosso mi si darà
lo zopp’un si fa né ’n qua né ’n là.
Nun ci vol lo strolago pe’
sape’ la fine che tocca a me:
Trovo i nazi e, se son di più,
da un ponte a me mi volan giù.
Pe’ la strada mia ridotto in coma
solo perché la nun portava a Roma.
Perbenista ’un sopporti che
la pensi differente a te.
Perbenista ’un sopporti che
io pensi differente a te.
Da qui’ ponte, tu vòi, lo so,
morto vedemmi … ma l’orbo no.
inviata da Giovanni Bartolomei - 10/11/2022 - 00:01
From brassens.org
Versione inglese di Didier Agid and William Hinshaw
Da notare l'adattamento agli Stati Uniti: il 14 luglio diventa il 4 luglio, l'Independence Day.[CCG/AWS Staff]
'Round here, with no exaggeration
I have a bad reputation.
Stayin’ dum’ or trying my best
They’d just want me under arrest
Ain't doing no harm, not picking a bone
Going round in my own way all alone:
But those folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see.
No, those folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see..
They slander me most every day,
Except the mutes needless to say!
When the Fourth Day comes in July,
Inside'n my cosy bed I lie
The music that struts by in time
I disregard, it isn’t mine.
Ain't doing no harm, not picking a bone
With my disrespect towards the clarion sound.
But those folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see.
No, those folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see..
Everyone points a finger my way,
Except the handless, needless to say!
When a luckless thief does me pass
With a redneck on his ass,
I stick out a foot. Is it a sin,
The redneck plows the earth with his chin?
Ain't doing no harm, not picking a bone
Givin’ a hand to poor men on the run.
But those folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see.
No, those folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see..
All these types hurl themselves my way
Except the legless, needless to say!
No need to be Jeremiah
To divine the fate for this pariah
If they find a rope to suit their taste
They’ll pass it ‘round my neck with haste.
Ain't doing no harm, not picking a bone
Wandering on roads far away from old Rome,
But those folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see.
No, them folks they sure don’t like me
I follow a different path, you see..
They’ll see me sway from a dogwood,
Except the blind, well understood!
In my corner of the nation
I have a bad reputation
Whether I speak or I shut up
They treat me like a you-know-what
Yet I do no damage to anyone
Following the road of the simpleton
But good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
No good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
Everyone likes to curse at me
Except the mutes, obviously
The morning of Independence Day
My cozy bed is where I lay
The music of the marching bands
Doesn’t impress me worth a damn
Yet I mean no one any harm at all
When I shut my ears to the bugle call
But good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
No good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
They point the finger right at me
Except of course the amputees
When I cross a thief on the run
Chased by angry Farmer John
I stick my foot out as they pass
And Farmer John lands on his ass
Yet it’s not my wish to cause any grief
By championing the cause of the petty thief
But good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
No good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
The mob will chase me with their flames
Except of course for all the lame
No need to be Jeremy
To see where my story leads
If they find a suitable rope
They will slip it around my throat
Yet I do no damage to beast or man
When I shun the paths to the Vatican
But good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
No good folks don’t appreciate
Someone whose path may deviate
The world will watch my hanging day
Except the blind, or so they say
L'ultima strofa ha due alternative. Forse una era cantata da Brassens e una da Ibáñez?
En mi pueblo sin pretensión
Tengo mala reputación,
Haga lo que haga es igual
Todo lo consideran mal,
Yo no pienso pues hacer ningún daño
Queriendo vivir fuera del rebaño ;
No, a la gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Y a la gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Todos todos me miran mal
Salvo los ciegos es natural.
Cuando la fiesta nacional
Yo me quedo en la cama igual,
Que la música militar
Nunca me pudo levantar.
En el mundo pues no hay mayor pecado
Que el de no seguir al abanderado
Y a la gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Y a la gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Todos me muestran con el dedo
Salvo los mancos, quiero y no puedo.
Si en la calle corre un ladrón
Y a la zaga va un ricachón
Zancadilla doy al señor
Y he aplastado el perseguidor
Eso sí que sí que será una lata
Siempre tengo yo que meter la pata
Y a la gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Y a la gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Todos tras de mí a correr
Salvo los cojos, es de creer.
Ya sé con mucha precisión
Como acabará la función
No les falta más que el garrote
Pa ' matarme como un coyote
A pesar de que no arme ningún lío
Con que no va a Roma el camino mío
Que a le gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Que a le gente no gusta que
Uno tenga su propia fe
Tras de mí todos a ladrar
Salvo los mudos es de pensar.
(No hace falta saber latín
yo ya se cual será mi fin,
en el pueblo se empieza a oir,
muerte, muerte al villano vil,
yo no pienso pues armar ningún lío
con que no va a Roma el camino mío,
no a la gente no gusta que
uno tenga su propia fe.
todos vendrán a verme ahorcar,
salvo los ciegos, es natural. )
En mi pueblo sin pretensión
tengo mala reputación,
haga lo que haga es igual
¡me toman por un no sé qué!
Yo no hago sin embargo daño a nadie
siguiendo mi camino de buen hombre.
Pero a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo.
No a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo,
Todo el mundo me maldice,
salvo los mudos, es natural.
El Catorce de Julio
yo me quedo en mi cama blandita.
La música que marca el paso,
me trae sin cuidado.
Yo no le hago sin embargo daño a nadie,
al no oir los clarines que suenan.
Pero a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo.
No a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo,
todo el mundo me señala con el dedo
salvo los mancos, es natural.
Cuando me cruzo con un ladrón desgraciado
perseguido por un destripaterrones,
Pongo la pierna y porqué callarlo,
el destripaterrones se va al suelo,
Yo no hago sin embargo daño a nadie
dejando correr los ladrones de manzanas.
Pero a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo.
No a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo,
todo el mundo se abalanza sobre mí,
salvo los cojos, es natural.
No hace falta ser Jeremías,
para adivinar la suerte que me está destinada,
si ellos encuentran una cuerda que les plazca,
me la echarán al cuello.
Yo no hago sin embargo daño a nadie
al seguir los caminos que no llevan a Roma.
Pero a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo.
No a las buenas gentes no les gusta que
se siga un camino distinto al suyo,
Todo el mundo vendrá a verme ahorcado,
salvo los ciegos, es natural.
No meu bairro, sem pretensão
Tenho horrível reputação
Todos gritam quando eu me calo
E se escandalizam quando falo
E eu que não pensava que era pecado
Evitar a trilha onde anda o gado
Mas a gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Essa gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Todos me chamam de indecente
Tirando os mudos
Naturalmente
Quando enterram o presidente
Fico na minha cama quente
Que me importa se o rei morreu
Viva o palhaço e viva eu!
E eu que não pensava que era pecado
Ser indiferente a um engravatado
Mas a gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Essa gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Todos apontam pro indecente
Fora os manetas
Naturalmente
Se um garoto rouba um melão
E um rico grita "Pega ladrão"!
Não resisto e passo rasteira
E olha o doutor lambendo poeira!
E eu que não pensava que era pecado
Ajudar o menor abandonado
Mas a gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Essa gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Todos perseguem o indecente
Fora os pernetas
Naturalmente
Não preciso um mago Merlim
Pra saber qual será meu fim
No meu bairro à noite se escuta
"Lincha, lincha o filho da mãe!"
E eu que não pensava que era indecência
Seguir o caminho da consciência
Mas a gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Essa gente detesta quem
Não segue as ordens de ninguém
Todos verão meu funeral
Tirando os cegos
É natural!
Néna i koz si mwin an kouyon.
Mon pat a tèr mon savat dé dwa,
Zot i pran a mwin pou in fatra.
Ou lé sir mwin moun mi anvaz pa pèrsone,
Mi vann mon bazar sousou zariko zone.
Soman domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté,
Non va domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté.
Tout domoun i bat la lang la,
Park bann parlpa, zot i gingn pa.
Lo zour la fèt Katorz Zilyé,
Mi tatone dési mon zoryé.
Zot mizik an larmé la lwa,
Amwin mwin-la pala èk sa.
Ou lé sir mwin moun mi anvaz pa pèrsone,
Kinm mi akout pa zot kléron kan i sone.
Soman domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté,
Non va domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté.
Domoun i amont a mwin lo dwa,
Park la monyon, li na pwin lo bra.
Kan mi wa in domi sapo blé,
Po kour dèryèr in volèr lo vant lé kré.
Mi pas in kal o bondyé sinyèr,
Domi sapo blé i pèt a tèr.
Ou lé sir mwin moun mi anvaz pa pèrsone,
Kinm mwin la kit sap in volèr konkonm.
Soman domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté,
Non va domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté.
Tout domoun i sot si mwin baya,
Bann gongon d-ki, zot i gingn pa.
Pa bézwin ou lé in gran swami,
Pou war zot i vé bat mon mayi.
Rod in kord wi zot noré trouv,
Pann amwin mèt amwin dann trou.
Ou lé sir mwin moun mi anvaz pa pèrsone,
Mi fim pa zamal mi bwar pa lo ronm.
Soman domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté,
Non va domoun i inm pa poukwé,
Ou i rant pa dann zot trin oté.
Vèy pann amwin lo pé wa ni,
Park bann zaveg, kan minm ladi.
In meinem Dorf, Gott weiß woher,
krankt mein Ansehen wirklich schwer.
Ob ich mich quäle oder auch nicht,
bleib ich doch nur ein armer Wicht.
Niemand kommt durch mein Tagewerk zu Schaden,
denn ich wandel nicht auf verbot´nen Pfaden.
Aber die Leute mögen es nicht,
dass mein Weg ihrem nicht entspricht.
Die ganze Welt hackt auf mir rum,
nur manche nicht, denn die sind stumm.
Vierzehnter Juli, so ein Tag,
wo ich das Bett nicht missen mag.
Die Musik auf Schritt und Tritt
bin ich auch diesmal wieder quitt.
Trotzdem kommt doch kein Posaunist zu Schaden,
wenn sie mich vergeblich zum Schunkeln laden.
Aber die Leute mögen es nicht,
dass mein Weg ihrem nicht entspricht.
Die ganze Welt deutet auf mich,
die ohne Arm enthalten sich.
Wenn mich ein Strolch um Hilfe fragt,
weil ihm ein Kuhbauer nachjagt,
stell ich ein Bein, ich geb es zu,
und der Verfolger fällt im nu.
Trotzdem kommt doch ehrlich kein Mensch zu Schaden,
lass ich den Apfeldieb laufen in Gnaden.
Aber die Leute mögen es nicht,
dass mein Weg ihrem nicht entspricht.
Die ganze Welt stürzt sich auf mich,
nur die im Rollstuhl sträuben sich.
Man muss nicht Jeremias sein,
um mein Schicksal zu prophezein.
Finden sie einen guten Strick,
legen sie ihn mir ums Genick.
Trotzdem kommt doch ehrlich kein Mensch zu Schaden,
lauf ich nicht nach Rom auf den Pilgerpfaden.
Aber die Leute mögen es nicht,
dass mein Weg ihrem nicht entspricht.
Die ganze Welt strömt zu Gericht,
nur die Erblindeten schaun nicht.
inviata da Riccardo Venturi - 23/8/2006 - 23:04
[1972]
W tym miasteczku nie bez racji
Mam niedobrą reputację
Trzymam się w cieniu, lecz mimo to,
Wszyscy mnie mają za nie wiadomo co.
Nikt na swej drodze przeze mnie nie czeka,
Gdy idę swą ścieżką prostego człowieka,
Lecz dzielni ludzie, nie chcecie, by
Ktoś chadzał drogami innymi niż wy,
Więc świat cały na języki wziął mnie,
Prócz głuchoniemych - rozumie się.
Gdy jest święto narodowe
Pod poduchę chowam głowę -
Muzyka i bębny, marszowy krok -
To mnie nie bawi i męczy mój wzrok.
Ludziom to przecież nie przeszkadza,
Że werble nade mną nie mają władzy,
Lecz dzielni ludzie, nie chcecie, by
Ktoś chadzał drogami innymi niż wy,
Więc świat cały palcami wytykał mnie,
Oprócz bezrękich, rozumie się.
Nie muszę przez świętych być natchniony,
By los przewidzieć mi przeznaczony -
Ledwie się znajdzie coś przeciw mnie
Wyrzucą mnie z miasta, mimo że:
Nikt na swej drodze przeze mnie nie czeka,
Gdy idę swą ścieżką prostego człowieka,
Lecz dzielni ludzie, nie chcecie, by
Ktoś chadzał drogami innymi niż wy,
Więc świat ujrzy, że nie ma już mnie...
Prócz niewidomych, rozumie się.
inviata da Krzysiek Wrona - 9/11/2013 - 19:12
questa pagina
W mym miasteczku, a niech je grom!
Wciąż opinię mam bardzo złą;
I czy coś wołam, czy milczę jak grób,
Wszyscy źle myślą o mnie tu.
Ja nie krzywdzę wszak spośród nich nikogo,
Idąc poprzez świat swoją własną drogą,
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Wszyscy tu mówią o mnie źle,
Z wyjątkiem niemych - normalna rzecz!
W narodowego święta dzień
Ja w łóżku swoim smacznie śpię,
Orkiesty dętej równy rytm
Obcy jest wszystkim zmysłom mym.
Ja nie krzywdzę wszak spośród nich nikogo,
Gdy nie klaszczę w takt fałszującym trąbom,
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Palcem wskazują wszyscy mnie
Opróćz bezrękich - normalna rzecz!
Gdy widzę złodzieja, co z łupem swym
Zwiewa przed gliną ile sił,
Nogi mej ruch i z pałką drab
Już w pysku ma chodnika smak.
Żaden przecież ból dla ludzkości wszakże,
Gdy ucieknie raz złodziej kilku jabłek.
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Każdy się rzucić na mnie chce,
Oprócz beznogich - normalna rzecz!
Prorokiem być nie trzeba więc,
By zgadnąć, co tu czeka mnie,
Gdy znajdą odpowiedni sznur,
Los przesądzony będzie mój.
Nie wiem w końcu już, po co tyle krzyku,
O tę drogę, co nie wiedzie mnie do Rzymu.
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Ale bliźni nie lubią, gdy
Ktoś inną drogą pragnie iść
Jak dyndam patrzeć przyjdą więc,
Z wyjątkiem ślepych - normalna rzecz!
Z wyjątkiem ślepych - normalna rzecz!
inviata da Riccardo Venturi - 1/9/2005 - 03:55
이곳 한적한 마을에서
난 평판이 나쁘지.
설치든, 조용히 있든
난 뭐라 말할 수 없는 그런놈이라지.
근다고 누구에게 폐를 끼치지 않아.
내 꼬마의 길을 따르며 말야.
하나 사람들은 좋아하지 않지.
자기들과 다른 길 가는 사람 말야.
아니, 사람들은 좋아하지 않지.
자기들과 다른 길 가는 사람 말야.
모두들 다 날 헐뜯지.
물론 벙어리는 빼고.
7월 14일에
난 포근한 침대에 누워있어.
발맞춰 행진하는 음악은
내가 알 바 아니야.
근다고 누구에게 폐를 끼치지 않아.
울리는 나팔을 안듣지만 말야.
하나 사람들은 좋아하지 않지.
자기들과 딴 길 가는 사람 말야.
아니, 사람들은 좋아하지 않지.
자기들과 다른 길 가는 사람 말이야.
모두 다 내게 손가락질하지.
물론 팔병신은 빼고
농부에게 쫓기는
운 나쁜 좀도둑을 지나칠 때
슬쩍 발을 걸지.
농부는 땅바닥에 넘어져 뭘찾는 꼴이야.
근다고 누구에게 폐를 끼치지 않아.
사과도둑이 도망치게 내버려두며 말야.
하나 사람들은 좋아하지 않지.
자기들과 다른 길 가는 사람 말야.
아니, 사람들은 안 좋아하지.
자기들과 다른 길 가는 사람 말야.
모두 다 내게 발길질하지.
물론 앉은뱅이는 빼고.
내게 뭔일이 닥치게 될지 점치려고
예레미야가 될 필요는 없어.
그들 입맛에 맞는 줄 찾게 되면
내 목에 걸거야.
근다고 누구에게 폐를 끼치지 않아.
로마로 가는 길을 안 따르며 말이야.
하나 사람들은 좋아하지 않지.
자기들과 다른 길 가는 사람을 말이야.
아니, 사람들은 좋아하지 않지.
자기들과 다른 길 가는 사람을 말이야.
모두 다 내가 목매이는 걸 볼거야.
물론 장님들은 빼고.
Перевод Константина Крутских
На свете, с первого же дня
Дурная слава у меня
Пускай я бешен или тих,
Я чер-те что для всех для них.
Я не досаждаю людям ощутимо,
Но лицо живое у меня, не снимок.
И обывателей страшит,
Тот, кто путем своим бежит.
И все смеются надо мной,
Кроме немых, само собой.
На красный день календаря
Всегда в постели нежусь я
На празднествах народных масс
Не марширую напоказ.
Я не досаждаю людям ощутимо,
Но труба походная мне вечно мимо.
И обывателей страшит,
Тот, кто путем свои бежит.
Мне тычут пальцем все вокруг,
Тех исключая, что без рук.
А если неудачник-вор
Преследуем во весь опор,
Подставлю ножку я ловцам,
Хотя и не ворую сам.
Разве навредил я людям ощутимо,
Что воришку сделал я неуловимым?
Но обывателей страшит,
Тот, кто путем своим бежит.
Все кинутся с дубьем за мной
Кроме хромых, само собой.
Я плакаться вам не хочу,
С опасностями я шучу.
Веревку запасли уж впредь,
Мне, без сомнения, -висеть.
Я не досаждаю людям ощутимо,
Просто не ведет моя дорога к Риму,
И обывателей страшит,
Тот, кто путем своим бежит.
И каждый казнь смотреть готов,
За исключением слепцов.
inviata da Konstantin Krutskih - 3/4/2007 - 11:30
Persian (Fârsi) version from saayeh.blogfa.com
توی روستا، بدون ادعا
من بدنام شدهام.
خودم را به آب و آتش بزنم یا هیچ غلطی نکنم
به هر حال اینبابایهچیزیشمیشه را به من میبندند!
من اما کاری به کار کسی ندارم،
آدم سادهای هستم و راه خودم را میروم.
ولی مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
نه مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
همه پشت سر من بد میگویند،
غیر از کرولالها، که معلوم است چرا.
روز چهارده ژوئیه*
من توی رختخواب گرمونرم خودم میمانم.
موسیقی که به ریتم پا ضرب گرفته
ربطی به من ندارد.
من کاری به کار کسی ندارم،
فقط به صدای شیپور گوش نمیکنم.
ولی مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
نه مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
همه مرا با انگشت نشان میدهند،
غیر از چلاقها، که معلوم است چرا.
وقتی دزد بدشانسی سر راهم سبز میشود،
که دهقانی سر به دنبالش گذاشته؛
پام را جلو میاندازم تا دزد بتواند فرار کند،
دهقان نقش زمین میشود.
من کاری به کار کسی ندارم،
فقط میگذارم سیبدزدها در بروند.
ولی مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
نه مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
همه روی سر من میریزند،
غیر از علیلها، که معلوم است چرا.
احتیاجی نیست ژرمی** باشیم،
تا سرنوشتی را که در انتظار من است حدس بزنیم.
مردم اگر طنابی باب دندان پیدا کنند،
به گردن من می اندازند.
من کاری به کار کسی ندارم اما،
فقط راههایی را که به رم ختم میشوند نمیروم.
ولی مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
نه مردم شریف دوست ندارند که
کسی راه دیگری غیر از راه آنها را برود،
همه میآیند مرا سر دار ببینند،
غیر از کورها، که معلوم است که نمیبینند.
* روز ملی فرانسه که مردم جشن میگیرند.
** نام یکی از پیامبران که در انجیل آمده.
inviata da CCG/AWS Staff - 27/5/2009 - 19:16
dal video YouTube relativo
Μετάφραση της Τούλας Καρώνη
Από το βίντεο YouTube
Διαβάζει η Τούλα Καρώνη σε ραδιοφωνική εκπομπή από το βιβλίο της "Ζορζ Μπρασένς ο ποιητής τραγουδοποιός - η ζωή το έργο & τα τραγούδια του" εκδόσεις "Δρόμων".
Si tratta di una traduzione non in versi rimati tratta dal primo e unico libro in lingua greca dedicato a Georges Brassens. Nel video, Toula Karoni (la traduttrice) legge in greco il testo tradotto. [RV]
Στο χωριό χωρίς να το παινευτώ
Έχω κακή φήμη
Είτε βάζω τις φωνές είτε μένω ήσυχος
Με περνάνε πως είμαι κι εγώ δεν ξέρω τι
Δεν κάνω όμως κακό σε κανέναν
Ακολουθώντας το δρόμο μου του ταπεινού ανθρωπάκου
Μα οι σπουδαίοι άνθρωποι δεν αγαπούν
Όποιον ακολουθεί άλλο δρόμο απ' το δικό τους
Όλος ο κόσμος με κακολογεί
Εκτός απ' τους μουγκούς, όπως εννοείται
Την ημέρα της Δεκάτης Τετάρτης Ιουλίου
Εγώ κάθομαι στο ζεστό μου κρεβάτι
Η μπάντα της παρέλασης
Με αφήνει αδιάφορο
Δεν κάνω όμως κακό σε κανέναν
Που δεν ακούω τη σάλπιγγα να ηχεί
Μα οι σπουδαίοι άνθρωποι δεν αγαπούν
Όποιον ακολουθεί άλλο δρόμο απ' το δικό τους
Όλος ο κόσμος με δείχνει με το δάχτυλο
Εκτός απ' τους κουλούς, όπως εννοείται
Όταν συναντιέμαι με έναν άτυχο κλέφτη
Που τον κυνηγάει ένας χωριάτης
Τινάζω το πόδι μου και γιατί να το κρύψω
Ο χωριάτης βρίσκεται με μιας ξαπλωμένος κατά γης
Δεν κάνω όμως κακό σε κανέναν
Αφήνοντας να το σκάνε οι μικροκλέφτες
Μα οι σπουδαίοι άνθρωποι δεν αγαπούν
Όποιον ακολουθεί άλλο δρόμο απ' το δικό τους
Όλος ο κόσμος ορμάει κατά πάνω μου
Εκτός απ' τους κουτσούς, όπως εννοείται
Δεν είναι ανάγκη να είμαι ο Ιερεμίας
Για να μαντέψω τη μοίρα που μου έχει γραφτεί
Αν βρουν ένα σκοινί του γούστου τους
Θα μου το περάσουν στο λαιμό
Δεν κάνω όμως κακό σε κανέναν
Ακολουθώντας τους δρόμους που δεν οδηγούν στη Ρώμη
Μα οι σπουδαίοι άνθρωποι δεν αγαπούν
Όποιον ακολουθεί άλλο δρόμο απ' το δικό τους
Όλος ο κόσμος θα' ρθει για να με δει κρεμασμένο
Εκτός απ τους τυφλούς, όπως εννοείται
inviata da Riccardo Venturi / Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ - 23/11/2011 - 17:41
Testo trovato su Cancioneros.com
Al meu poble, i no és pretensió,
tinc molt mala reputació.
Obri el bec o em quedi callat,
em miren com a un empestat.
Tanmateix, no faig cap barrabassada
tot fent la viu-viu lluny de la gentada.
P’rò els decents no poden sofrir
qui no segueix el seu camí.
Tothom diu penjaments de mi
—llevat dels muts—, és clar que sí!
Quan passegen una estanquera
i una cabra li va al darrere,
més m’estimo quedar-me al llit,
no és cosa meva aquest brogit.
Penso que a ningú li faig la punyeta
si em nego a escoltar el timbal i la corneta.
P’rò els decents no poden sofrir
qui no segueix el seu camí.
Tots m’assenyalen amb el dit
—llevat dels mancs— de dia i nit.
Quan veig un xoriço empaitat
per un burgès gras i suat,
faig una traveta eficaç
i es fot de cap el senyoràs.
Tanmateix, em sembla que hi ha pitjors bromes
Que deixar fugir un lladregot de pomes.
P’rò els decents no poden sofrir
qui no segueix el seu camí.
Tothom se’m vol llançar al damunt
llevat dels coixos i algun difunt.
No em cal ser bruixot o endeví
per a intuir la meva fi.
Trobaran una corda barata
i me’n faran una corbata.
Penso que no vaig contra cap axioma
seguint una ruta que no porta a Roma.
P’rò els decents no poden sofrir
qui no segueix el seu camí.
Tots em veuran gronxant-me al vent
llevat dels cecs, és evident!
inviata da Bernart - 15/5/2013 - 14:29
Ať už chci anebo nechci,
nemám dobrou pověst ve vsi.
Ať jsem, kde jsem, každej kouká,
maj’ mě za divnýho brouka.
Já jim přece ubližovat nebudu,
já klopýtám stezkou svýho osudu.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
Pomlouvaj’ mě dennodenně,
mimo němý, přirozeně.
Je tu květen, státní svátky,
ale já se držím zpátky.
Voknem slyším břesknou trubku,
ale já si radši schrupnu.
Já jim přece ubližovat nebudu,
v průvodu bych dělal jenom vostudu.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
Všichni hrozí směrem ke mně,
bezruký ne, samozřejmě.
Když vidím, jak ženou chlápka,
kterej na trhu krad’ jabka,
davu pod nohy v tu ránu
kladu šlupky vod banánů.
Já jim přece ubližovat nebudu,
když nechám jít ubohýho pobudu.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
Už se vztekle řítí ke mně,
mimo chromý, samozřejmě.
Nemusím bejt jasnovidnej,
abych znal svůj osud bídnej,
jen co najdou vhodnou šňůru,
vytáhnou mě za krk vzhůru.
Ačkoliv jim ubližovat nebudu,
jen tou jejich cestou s nima nepudu.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
Ale dobří lidé těžce snášej’ osamělý pěšce.
S popravou si přijdou na svý,
mimo slepý, to je jasný.
inviata da Stanislava - 11/10/2022 - 16:56
(Album: Lo temps de la memoria)
Dins lo vilatge sins prétencion
Ai meichanta réputacion
Que bolegui o que disi rès
Passi per un sabi pas qué.
Pertant quo fai pas de ben grand domatge
D’anar sul camin que fat mon vi-a-tge.
Mas lo brava monda aima pas
Los que van pas del mesma pas ( bis )
Las lengas de pelhas me fan mal
Mancan los muts….Quo’s ben normal !
Per lo quatorze de Julhet
Démori dins mon liet moflet
La musica que trépa lo pas
Quo me fai pas virar lo cap.
Pertant quo fai pas de ben grand domatge
De daissar lo tamborn que tusta l’auratge.
Mas lo brava monda aima pas
Los que van pas del mesma pas ( bis )
Me vau beléu far escanar
E per cantar… Quo’s pas aisat !
Quand vesi un petit panaïre
Galopat per un rondinaïre
Tiri la pata é Bara-Bahau
Lo rondinaïre tomba de naut.
Pertant quo’s pas com’ se iavai mort d’ome
De daissar corre los panaïres de pomas
Mas lo brava monda aima pas
Los que van pas del mesma pas ( bis )
Volam tots me sautar dessus
Las quitas fennas… Ben entendut !
Pas besonh d’estre dévinaïre
Per sentir ço que ia dins l’aïre
Se un jorn podam m’astrapar
Pasaraï de l’austra costat.
Pertant quo’s pas com’ se iavia mort d’ome
D’anar suls camins que van pas a Roma.
Mas lo brava monda aima pas
Los que van pas del mesma pas ( bis )
Vendram me veire pendolhar
Sins los avucles…Que podram pas
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 16/1/2023 - 09:41
http://www.zr.art.pl/
Testo della versione di Jacek Kaczmarski trovato qui
http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
Krzysiek Wrona - 9/11/2013 - 19:16
[...] Tutto è partito dalla segnalazione di un cittadino che ha assistito alla scena dalla sua finestra vedendo sei uomini scavalcare la recinzione del centro, mentre uno rimaneva all'esterno a fare il palo.
Pochi minuti dopo la telefonata del testimone, è arrivata la polizia che ha arrestato tre persone provavano a fuggire: si tratta di tre romeni di 47, 44 e 43 anni. Il bottino consisteva in un vassoio di profiteroles e una confezione di cotolette congelate, insieme al fondo cassa di dieci euro. [...]
da Milano, ladri di cotolette in azione: 3 arresti. Nel bottino anche un profiteroles, articolo su La Repubblica on line
B.B. - 22/2/2016 - 15:31
Mi stupisco anzi che Salvini non abbia ribadito il diritto di sparare a vista a questi tre. Oppure di istituire finalmente una ronda di profiteroles armati. Salud.
Riccardo Venturi - 22/2/2016 - 17:58
Te le le-
Te le levi
Le caccole dal culo!
"Te le le-
Te le le-
Te le levi
Le caccole dal culo!..."
E via così.
Miss Caccolo - 14/2/2018 - 12:55
[1952]
Paroles et musique de Georges Brassens
Testo e musica di Georges Brassens
Album: La mauvaise réputation
Altri interpreti (in francese): Maxime Le Forestier, Sinsémilia, Bandabardò, Sandra Nkaké
La prima canzone con la quale uno sconosciuto timido, goffo e con i baffi si fece conoscere in un locale di Montmartre ("Place du Tertre, où mourut Paul Verlaine"), tenuto dalla cantante Patachou; con lei, già celeberrimo, interpreterà poi la canzone Maman, Papa. Lo sconosciuto si chiamava Georges Brassens; poco dopo verranno Le gorille, Hécatombe e tante altre canzoni: un mito era nato. Ed era nato con questa canzone che, detto tutto quel che si può dire su di essa, sul suo autore e su tante altre canzoni da lui scritte in seguito, resta straordinaria.
INDICE RAPIDO DELLE VERSIONI DISPONIBILI [12 lingue sinora]
QUICK INDEX OF VERSIONS AVAILABLE [12 languages up to now]
Italiano 1 – Italiano 2 – Italiano 3 – Italiano 4 – Italiano 5 – Milanese – Inglese – Spagnolo 1 – Spagnolo 2 – Tedesco – Coreano – Polacco – Russo – Persiano - Greco - Occitano
Italian 1 – Italian 2 – Italian 3 – Italiano 4 – Italian 5 – Milanese – English – Spanish 1 – Spanish 2 – German – Korean – Polish – Russian - Persian - Greek - Occitan