Child is slowly taken.
And the violence caused such silence,
Who are we mistaken?
But you see, it's not me, it's not my family.
In your head, in your head they are fighting,
With their tanks and their bombs,
And their bombs and their guns.
In your head, in your head, they are crying...
In your head, in your head,
Zombie, zombie, zombie,
Hey, hey, hey. What's in your head,
In your head,
Zombie, zombie, zombie?
Hey, hey, hey, hey, oh, dou, dou, dou, dou, dou...
Another mother's breakin',
Heart is taking over.
When the vi'lence causes silence,
We must be mistaken.
It's the same old theme since 1916.
In your head, in your head they're still fighting,
With their tanks and their bombs,
And their bombs and their guns.
In your head, in your head, they are dying...
In your head, in your head,
Zombie, zombie, zombie,
Hey, hey, hey. What's in your head,
In your head,
Zombie, zombie, zombie?
Hey, hey, hey, hey, oh, oh, oh,
Oh, oh, oh, oh, hey, oh, ya, ya-a...
Cover dei Bad Wolves dall'omonimo album (2014)
Nel 2018 i Bad Wolves avrebbero dovuta reinciderla. In un comunicato la band ha dichiarato che Dolores O'Riordan avrebbe dovuto registrare le parti vocali per il brano proprio il 15 gennaio, giorno in cui è stata trovata morta a Londra.
I Bad Wolves hanno deciso di rilasciare la traccia in memoria della cantante scomparsa e di destinare tutti i proventi ai tre figli di Dolores:
"È un grande onore sapere che le piaceva la nostra versione della canzone e che voleva cantarla con noi" dice il cantante dei Bad Wolves, Tommy Vext "Siamo profondamente rattristati dall'improvvisa scomparsa di Dolores e dal fatto che ha lasciato dietro di se tre figli, quindi doneremo tutto il ricavato della canzone ai suoi bambini".
Another head hangs lowly
Child is slowly taken
And the violence causes silence
Who are we mistaken?
But you see, it's not me
It's not my family
In your head, in your head, they are fighting
With their tanks, and their bombs
And their bombs, and their drones
In your head, in your head, they are crying
What's in your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
What's in your head, in your head?
Zombie, zombie, zombie-ie-ie, oh
Another mother's breaking
Heart is taking over
When the violence causes silence
We must be mistaken
It's the same old theme
In two thousand eighteen
In your head, in your head, they're still fighting
With their tanks, and their bombs
And their guns, and their drones
In your head, in your head, they are dying
What's in your head, in your head?
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
What's in your head, in your head?
Zombie, zombie, zombie-ie-ie-ie, oh
It's the same old theme
In two thousand eighteen
In your head, in your head, they are dying
What's in your head, in your head?
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
What's in your head, in your head?
Zombie, zombie, zombie-ie-ie-ie, oh
inviata da Dq82 - 29/5/2018 - 09:42
Versione italiana di Faber 'Dad'
Italian version by Faber 'Dad'
Un'altra testa cade giù
Un bambino è preso lentamente
E la violenza causa un tale silenzio
Con chi stiamo sbagliando
Ma tu vedi: non sono io
Non è la mia famiglia
Nella tua testa, nella tua testa, stanno combattendo
Con i loro carri armati e le loro bombe
E le loro bombe e le loro pistole
Nella tua testa stanno piangendo
Nella tua testa, nella tua testa
Zombie, zombie, zombie
Cosa c'è nella tua testa, nella tua testa?
Zombie, zombie, zombie
Un'altra madre è stata colpita dalla tragedia:
Un figlio è sopraffatto
Quando la violenza causa silenzio
Stiamo sbagliando per forza
È la stessa vecchia storia fin dal 1916
Nella tua testa, nella tua testa combattono ancora
Con i loro carri armati, e le loro bombe
E le loro bombe e le loro pistole
Nella tua testa, nella tua testa giacciono inerti
Ulteriore versione italiana di Alberto Truffi, da "Musica e Memoria"
Alternative Italian version by Alberto Truffi, from "Musica e Memoria"
Un’altra testa cade giù, un bambino è catturato lentamente
E la violenza sparge intorno tutto questo silenzio
Da chi abbiamo preso l’errore?
Ma come puoi vedere non sono io, non è la mia famiglia
È nella tua testa che stanno combattendo
Con i loro carri armati, con le loro bombe
E con le loro bombe, e con i loro fucili
Nella tua testa, nella testa stanno piangendo
Nella tua testa, nella tua testa, zombie
Nella tua testa, cosa hai nella tua testa, zombie?
Ad un’altra madre si sta spezzando il cuore
Quando la violenza sparge intorno tutto questo silenzio
Noi probabilmente stiamo sbagliando.
È sempre la solita vecchia musica sin dal 1916
È nella tua testa che stanno ancora combattendo
Con i loro carri armati, e con le loro bombe
E con le loro bombe, e con i loro fucili
Nella tua testa, nella testa stanno morendo
Nella tua testa, nella tua testa, zombie
Nella tua testa, cosa hai nella tua testa, zombie?
inviata da Riccardo Venturi - 7/8/2005 - 12:05
Traduzione italiana di Cattia Salto
Ci sono già due traduzioni in italiano di Zombie, e sembrerebbe esagerato aggiungerne una terza, diciamo che la versione che propongo è quella "commentata". Aggiungo anche delle osservazioni sul VIDEO
Nel video la canzone viene “messa in scena” con la O’Riordan, tutta spruzzata di pittura dorata e con un abito lungo di taglio classicheggiante, a impersonare una divinità; presso i Greci e poi i Romani, il dio della guerra era maschile, ma non così per i Celti, che avevano una dea dal triplice volto (tanto per gradire sull’altare troneggia anche una croce di legno): è la guerra una divinità immortale e disumana.. ai suoi piedi un girotondo di amorini anche loro spruzzati d’oro e con tanto di frecce e arco. Sono i putti che scoccano le frecce e seminano la follia umana; un pensiero che mi è venuto a forza di ragionarci sopra: e se questi semi-dei fossero in ultima analisi proprio i bambini innocenti che, morti a causa della guerra, sono stati “riciclati” (ovvero trasformati in zombi) dalla suddetta divinità immortale? L’immagine è terrificante!
Vediamo i bambini che giocano alla guerra con le loro spade di legno e poi imbracciano i fucili. Nella parte finale del video sono proprio questi “amorini” a essere “legati” alla croce, novelli martiri sacrificati all’altare della guerra che si mettono a urlare (un lungo gemito muto); si passa quindi a una rapida successione di immagini in cui i bambini che prima giocavano alla guerra, sono come presi da una frenesia e si picchiano con pugni e calci (e da come sono montate le immagini sembra quasi che vengano assaliti dai soldati inglesi): uno di loro resta a terra morto.
tratto da Terre celtiche
Un’altra testa si reclina,
un bambino muore lentamente
e la violenza causa un tale silenzio (1)
Chi (è stato, oppure chi è morto),
siamo noi che abbiamo sbagliato? (2)
Beh vedi non sono io, non è la mia famiglia (3),
è nella tua testa che stanno combattendo (4),
con i loro carri armati, le bombe e i fucili (5),
è nella tua testa che stanno gridando (6)!
Ehi zombi
ma cosa c’hai in testa?
A un’altra madre è stato strappato
e frantumato il cuore,
quando la violenza causa il silenzio,
ci siamo per forza sbagliati!
E’ la stessa vecchia storia
dal 1916 (7),
è nella tua testa che si sta ancora combattendo,
nella tua testa che stanno morendo.
Ehi zombi
ma cosa c’hai in testa?
Di Cattia Salto
(1) uno dei due bambini non muore sul colpo, Tim Parry muore dopo cinque giorni di coma (i genitori danno il consegno per spegnere le macchine che lo tenevano in uno stato vegetativo), però qui Dolores accosta tre parole, che sono parole forti, bambino, violenza e silenzio: la violenza ha causato la morte di un bambino e al suo posto ora c’è solo il silenzio, ci si immedesima immediatamente nel dolore della madre e si sente così tutto il peso di quel silenzio inteso come vuoto. La gente però non è rimasta in silenzio, ci sono state numerosissime manifestazioni di piazza in tutta Irlanda. Non sono mancate ovviamente le polemiche: chi ha marciato e mandato fiori per i bambini cattolici dell’Irlanda del Nord?
(2) la frase è un po’ ambigua, ma concordo che il modo più corretto per tradurla è “Who? Are we mistaken?” La questione è controversa ma pare che l’IRA avesse avvertito la polizia delle bombe e quindi moralmente non si riteneva responsabile di quelle morti: così l’errore è venuto dalla polizia inglese che non aveva messo in atto un preciso e adeguato stato di allerta.
(3) qui Dolores sembra riprendere una frase di Susan McHugh, fondatrice di “Peace ’93”, una semplice casalinga dublinese, madre di due figli “L’IRA non ha ucciso un bambino di tre anni in mio nome o nel vostro nome. Voglio dire al mondo che non hanno ucciso un bimbo di tre anni nel nome dell’ Irlanda“. Altri interpretano la frase come una continuazione della frase precedente in cui per l’appunto l’IRA non è disposta a prendersi la colpa delle morti
(4) “è nella tua testa che si combatte“: è questa la frase più dibattuta e che si è prestata a molte interpretazioni, sicuramente una frase che è come una mitragliata, accentuata dal suono “grunge” della musica, con la parola “head” ripetuta ossessivamente: la questione irlandese si è trasformata in una guerra che ha ragione di esistere nella testa di pochi, coloro che sono stati trasformati in zombi dall’odio. Dolores molto probabilmente voleva denunciare la trasformazione in zombi di coloro che, assuefatti alla violenza, vivevano con il cervello scollegato dal resto del corpo.. morti viventi, ossia uomini manipolati e controllati dalla spietata divinità guerriera e dai suoi servitori sguinzagliati per la terra in veste di uomini senza scrupoli. Zombi sono anche i tossici che vivono, privati della loro volontà dalla droga, solo per morire (e nel frattempo trasformano in spazzatura tutto quello che toccano, a cominciare dai sentimenti e dai rapporti umani). Così tutti gli uomini asserviti alla divinità immortale della guerra sono zombi, morti viventi che si nutrono del cervello degli altri uomini, quelli che sono veramente vivi, per azzerare ogni sentimento, emozione, sensibilità umana verso l’amore, la solidarietà, l’empatia, la gioia di vivere (tolleranza, comprensione, cooperazione..).
(5) c’è chi vede nella frase una citazione della canzone The Town I Loved So Well scritta da Phil Coulter e dedicata alla sua città Derry, altro luogo cruciale del conflitto nordirlandese. “With their tanks and their guns, oh my God, what have they done” altri trovano dei parallelismi con “Johnny, I hardly knew ye”, canzoni che l’autrice ben conosceva come suo irish-background
(6) nella seconda ripetizione dice invece “dying”
(7) la rivolta di pasqua del 1916 a Dublino, segna l’inizio del conflitto armato nel nuovo secolo: civili uccisi negli scontri, giovani vite troncate, i capi della rivolta condannati per il modo in cui hanno difeso o combattuto per le loro idee.
inviata da Cattia Salto - 16/5/2015 - 14:23
Traducanzone di Andrea Buriani
La canzone è dedicata principalmente alla disumanità della violenza e di come la violenza sia ormai parte integrante della realtà irlandese.Gli zombie sarebbero coloro che non vedono, ormai assuefatti come dei morti viventi, l'insensatezza della violenza senza fine capace di «spezzare il cuore di un'altra madre».
Un’ altra testa che pende, un altro bimbo che parte.
La violenza causa silenzio. Ma chi ha mischiato le carte?
Non son io, né chi ho qui, come vedi è così.
Dentro te, dentro te stan combattendo
coi carri armati e le bombe,
coi fucili e le bombe.
Dentro te, dentro te stanno piangendo
Dentro te, dentro te Zombie Zombie Zombie eh eh
Che cosa c’è dentro te? Zombie Zombie Zombie eh eh eh oh
Un altro cuore di madre è pronto ancora a soffrire
La violenza causa silenzio. Perchè continuiamo a sbagliare?
E’ dal ’16 ch’è così, stesso tema di quel dì
Dentro te, dentro te stan combattendo
coi carri armati e le bombe,
coi fucili e le bombe.
Dentro te, dentro te stanno morendo
Dentro te, dentro te Zombie Zombie Zombie eh eh
Che cosa c’è dentro te? Zombie Zombie Zombie eh eh eh oh
inviata da Dq82 - 23/12/2016 - 13:12
Versione italiana di Andrea Cerrato e Chiara Carrer
E un figlio viene preso
La violenza crea il silenzio
Siamo un malinteso
Ma non io
Ma non noi
Il dolore lo crei
Dentro te
Dentro te
Combattendo
Solo oblio
Niente eroi
Carri, bombe, armi e poi
Dentro te
Dentro te
Resta un pianto
Dentro te
Dentro te
Zombie, zombie, zombie
Che cosa c’è?
Dentro te
Zombie, zombie, zombie
Un’altra madre intanto
Porta un cuore infranto
La violenza crea il silenzio
Siamo noi lo sbaglio
È la storia che si
Copia e incolla così
Dentro te
Dentro te
Combattendo
Però qui non è un film
Bombe proiettili
Dentro te
Stanno sempre
Uccidendo
Dentro te
Dentro te
Zombie, zombie, zombie
Che cosa c’è?
Dentro te
Zombie, zombie, zombie
inviata da Dq82 - 8/6/2023 - 19:27
Versione italiana di Rune - In the style of Bad Wolves
Di nuovo testa bassa
Un bambino cade
La violenza crea silenzio
siamo noi lo sbaglio?
Vedi che non sono io
La mia gente o l'oblio
Nella tua mente stan combattendo
carri armati e le loro bombe
nel sangue e le tombe
Nella tua mente stanno piangendo
Cosa c'è nella tua mente?
Zombie, zombie, zombie
Cosa c'è nella tua mente?
Zombie, zombie, zombie
Un'altra madre getta il cuore rotto a terra
La violenza crea silenzio
questo è il nostro sbaglio
Si ripete anche qui oltre secoli
Nella tua mente stan combattendo
carri armati e le loro bombe
nel sangue e le tombe
Nella tua mente stanno morendo
Cosa c'è nella tua mente?
Zombie, zombie, zombie
Cosa c'è nella tua mente?
Zombie, zombie, zombie
E' lo stesso racconto 2018
nella tua mente stanno morendo
Cosa c'è nella tua mente?
Zombie, zombie, zombie
Cosa c'è nella tua mente?
Zombie, zombie, zombie
inviata da Dq82 - 17/1/2024 - 10:17
Version française d'après zouker.com
Versione francese da zouker.com
French version from zouker.com
Une autre tête est suspendue et doucement l’enfant la prend
Et la violence cause le silence qui nous trompe
Mais tu vois ce n’est pas moi, ce n’est pas ma famille
Dans leurs têtes, dans leurs têtes ils combattent
Avec leur tanks et leurs bombes et leurs bombes
Et leurs armes, dans leurs têtes dans leurs têtes
Ils crient
Dans leurs têtes
dans leurs têtes
Des zombies, des zombies, des zombies
!u’est ce qu’il y a dans leurs têtes ?
Des zombies, des zombies, des zombies
Une autre mère a brisé leurs cœurs
Quand la violence cause le silence nous sommes trompé
C’est la même chose depuis 1916
Dans leurs têtes, dans leurs têtes un silencieux combat
Avec leurs tanks et leurs bombes et leurs bombes
Dans leurs têtes dans leur têtes
Ils sont mourants
Dans leurs têtes
dans leurs têtes
Des zombies, des zombies, des zombies
!u’est ce qu’il y a dans leurs têtes ?
Des zombies, des zombies, des zombies
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 00:50
Versione Francese di Yann & Lucile
Encore un être qui vacille
Une enfance inhumaine
Et la violence cause ce silence
Que personne ne se méprenne
Mais ce n'est pas ma vie
Ce n’est pas ma famille
Dans ton être, dans ton être
Pas de répit
Vois leurs tanks et leurs bombes
Et leurs bombes, leurs canons
Dans ton être, dans ton être
Entends leurs cris
Dans ton être, dans ton être
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
Qu'as-tu en tête, Dans ton être
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
Encore une mère démunie
Une souffrance bien humaine
Quand la violence, cause ce silence
Ainsi va notre haine
C'est la même vieille scène
Depuis 1916
Dans ton être, dans ton être
Pas d'accalmie
Vois leurs tanks et leurs bombes
Et leurs bombes, leurs canons
Dans ton être, dans ton être
Ils agonisent
Dans ton être, dans ton être
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
Qu'as-tu en tête, Dans ton être
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
inviata da Dq82 - 17/1/2024 - 10:55
Versione Francese di Sara'h ( Bad Wolves)
Encore une vie que l'on prende
cette fois celle d'un enfant
De la violence nait le silence
mais qui blamer vraiment
Mais tu vois ce n'est pas moi
Ce n’est pas ma famille
Dans vos têtes, dans vos têtes
Ils se Déchirent
Avec leurs tanks et leurs bombes
Et leurs bombes, leurs fusils
Dans vos têtes, dans vos têtes
tout est fini
qu'est-ce qu'il vous reste dans la tête
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
qu'est-ce qu'il vous reste dans la tête
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
Le coeur brisé d'une mère
se répare en douleur
Quand la violence vire au silence
c'est qu'il y a une erreur
C'est toujouers le même thème
Encore en 2018
Dans vos têtes, dans vos têtes
Ils se Déchirent
Avec leurs tanks et leurs bombes
Et leurs bombes, leurs fusils
Dans vos têtes, dans vos têtes
tout est fini
qu'est-ce qu'il vous reste dans la tête
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
qu'est-ce qu'il vous reste dans la tête
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
inviata da Dq82 - 17/1/2024 - 11:10
Ein weiterer Kopf hängt niedrig
Das Kind wird langsam genommen
und die Gewalt verursachte solche stille
wer hat es uns falschgemacht
Aber du siehst ich bin es nicht
es ist nicht meine Familie
In deinem Kopf, in deinem Kopf
kämpfen sie
mit ihren Panzern und ihren Bomben
und ihren Bomben und ihren Waffen
in deinem Kopf,
in deinem Kopf schreien sie
in deinem Kopf
Zombie, Zombie, Zombie
Was ist in deinem Kopf, in deinem Kopf
Zombie, Zombie, Zombie
Das gebrochene Herz einer anderen Mutter wurde übernommen
als die Gewalt Stille verursachte
Wir müssen einen Fehler gemacht haben
Es ist das gleiche alte Thema seit 1916
In deinem Kopf,
in deinem Kopf kämpfen sie immer noch
mit ihren Panzern und ihren Bomben
und ihren Bomben und ihren Waffen
In deinem Kopf,
in deinem Kopf sterben sie
In deinem Kopf, in deinem Kopf
Zombie, Zombie, Zombie
Was ist in deinem Kopf, in deinem Kopf
Zombie, Zombie, Zombie
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 00:58
Deutsche Übersetzung von Christian Achtert
Noch ein Kopf, der leblos herunterhängt;
Das Kind wird langsam weggebracht
Plötzlich Stille nach all der Gewalt.
Wer sind wir? Ihr habt da was verwechselt!
Aber das bin doch nicht ich,
Es ist nicht meine Familie,
In deinem Kopf, in deinem Kopf kämpfen sie,
Mit ihren Panzern und ihren Bomben
Und ihren Bomben und ihren Gewehren
In deinem Kopf, in deinem Kopf weinen sie,
In deinem Kopf, in deinem Kopf ... Zombie!
Was hast du in deinem Kopf, in deinem Kopf .... Zombie?
Noch eine Mutter bricht zusammen,
Überwältigt von ihrem Schmerz
Diese Gewalt – und dann Stille.
Wir sind auf dem falschen Weg!
Es ist immer dasselbe Thema, seit 1916 schon:
In deinem Kopf, in deinem Kopf kämpfen sie immer noch.
Mit ihren Panzern und Bomben und Bomben und Gewehren,
In deinem Kopf, in deinem Kopf sterben sie,
In deinem Kopf, in deinem Kopf ... Zombie!
Was hast du in deinem Kopf, in deinem Kopf ... Zombie?
inviata da Christian Achtert - 10/5/2009 - 14:11
Otra cabeza cae
Un niño muere lentamente
Y la violencia causa silencio
¿Cuál ha sido nuestro error?
Pero ves que no soy yo
Que no es mi familia
En tu cabeza,
En tu cabeza ellos están luchando
Con sus tanques y sus bombas
Y sus bombas y sus armas
En tu cabeza,
en tu cabeza ellos están llorando
En tu cabeza, en tu cabeza
Zombi, zombi, zombi
¿Qué hay en tu cabeza?, en tu cabeza
Zombi, zombi, zombi
Otro corazón roto de una madre
Se está muriendo
Cuando la violencia causa silencio
Es que debemos estar equivocados
Es el mismo viejo tema desde 1916
En tu cabeza
En tu cabeza
Ellos aún están luchando
Con sus tanques y sus bombas
Y sus bombas y sus armas.
En tu cabeza
En tu cabeza ellos están muriendo
En tu cabeza, en tu cabeza
Zombi, zombi, zombi
¿Qué hay en tu cabeza?, en tu cabeza
Zombi, zombi, zombi
inviata da Riccardo Venturi - 25/2/2007 - 00:20
Versione spagnola di Ketzza
El niño es tomado lento
Y la violencia causo silencio
Quien esta confundido? (equivocado
Pero ya ves, no soy yo
No es mi familia
En tu mente, en tu cabeza, ellos pelean
Con tanques, sus bombas, sus bombas, sus armas
En tu cabeza, en tu cabeza, ellos lloran ( estan llorando)
En tu cabeza, en tu cabeza
Sombie, sombie…, hea hea
Que hay tu mente, en tu mente?
Sombie sombie sombi heahea oh du dududududududududud
Otra madre se esta quebrando
El corazon toma el control
Cuando (la violencia causa silencio)
Estamos (equivocados)
Mismo tema desde 1916
En tu mente , siguen peleando aun pelean)
Con tanques, sus bombas, sus bombas, sus armas
En tu mente, en tu mente, ( ellos mueren) van muerinedi)
En tu cabeza, en tu cabeza
Sombie, sombie…, heyhey
Que hay tu mente, en tu mente?
Sombie sombie sombi hea heaohohohohohohoh hee, ah yayaaaaao
inviata da Dq82 - 17/1/2024 - 11:53
Versione spagnola di Kala
lentamente al final,
La violencia causa silencio,
¿Quién de nosotros está mal?
Pero tú ves, no soy yo, no es mi, familia
Peleas rondan en tu cabeza,
Tus tanques, y bombas,
Sus bombas, y armas
Peleas, muertes, que hacen llorar!!
En tu mente,
En tu mente,
Zombie, zombie, zombie…
Que hay en tu mente, ,
En tu mente,
Zombie, zombie, zombie…
Oh oh dudu dudu (2)
Otra madre sufriendo,
Rompieron su corazón.
La violencia causa silencio,
¿Quién de nosotros está mal?
La misma historia, desde 1916
Peleas rondan en tu cabeza,
Tus tanques, y bombas,
Sus bombas, y armas
Peleas, muertes, que hacen llorar!!
En tu mente,
En tu mente,
Zombie, zombie, zombie…
Que hay en tu mente, ,
En tu mente,
Zombie, zombie, zombie…
Oh oh oh oh… Yayaya!!
inviata da Dq82 - 17/1/2024 - 11:57
Versione spagnola di Miriam Camino
niños arrebatados
La violencia ha silenciado
Aquien confundimos?
Pero ves?, no soy yo
Y no es mi familia
En tu mente ellos luchan
tanques, bombas, màs bombas, màs armas
En tu mente ellos lloran
En tu mente, En tu mente
Zombie, Zombie, Zombie…
Que hay en tu mente?, en tu mente?
Zombie, Zombie, Zombie…
Otra corazòn roto
siendo sometido
La violencia ha silenciado
Nos equivocamos?
Lo mismo desde 1916
En tu mente ellos luchan
En tu mente ellos luchan
tanques, bombas, màs bombas, màs armas
En tu mente ellos mueren
En tu mente, En tu mente
Zombie, Zombie, Zombie…
Que hay en tu mente?, en tu mente?
Zombie, Zombie, Zombie…
inviata da Dq82 - 17/1/2024 - 12:15
رأس أخرى تتدلى بدناءة
يتم اخذ الطفل شيئًا فشيئًا
والعنف أُحْدِثَ هذا الصمت
هل نحن مخطئون؟
ولكن كما ترى، أنها ليست أنا، إنها ليست عائلتي
في رأسك، في رأسك أنهم يقاتلون
مع دبابتهم وقنابلهم
وقنابلهم وبنادقهم
في رأسك، في رأسك، هم يبكون
في رأسك، في رأسك
الزومبي، الزومبي، الزومبي
مهلاً، مهلاً، مهلاُ، ماذا يوجد في رأسك
في رأسك
زومبي، زومبي، زومبي
مهلاً، مهلاً، مهلاً، مهلاً، اوه، دو، دو، دو، دو، دو، دو
والدة أخرى تحطمت
القلب سُلب
حينما العنف أُحْدِثَ الصمت
يجب أن نكون مخطئون
أنها نفس الفكرة القديمة منذ 1916
في رأسك، في رأسك، أنهم لا يزالون يقاتلون
مع دباباتهم وقنابلهم،
وقنابلهم، وبنادقهم
في رأسك، في راسك، أنهم يموتون
في رأسك، في راسك
زومبي، زومبي، زومبي
مهلاً مهلاً مهلاً، ماذا يوجد في رأسك
في رأسك
زومبي، زومبي، زومبي،؟
مهلا، مهلا، مهلا، مهلا، أوه، أوه، أوه،
أوه، أوه، أوه، أوه، يا، يا، يا، يا ..
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:23
Başqa bir baş sallanır aşağı,
Uşaq yavaşça götürdü.
Və zorakılıq bu cür səssizliyə səbəb oldu,
Kimdə səhv etdik?
Lakin görürsən, bu mən deyiləm, bu mənim ailəm deyil.
Başının içində, başının içində onlar savaşırlar,
Tanklarıyla və bombalarıyla,
Və bombaları və silahlarıyla.
Başının içində, başının içində, onlar ağlayırlar...
Başının içində, başının içində,
Zombi, zombi, zombi,
Hey, hey, hey. Başının içində nə var,
Başının içində,
Zombi, zombi, zombi?
Hey, hey, hey, hey, oh, dou, dou, dou, dou, dou...
Başqa bir ana parçalanır,
Ürək təhvil alır.
Zorbalıq səssizliyə səbəb olanda,
Biz səhv etmiş olmalıyıq.
1916'dan bəri eyni köhnə mövzu.
Başının içində, başının içində onlar savaşırlar,
Tanklarıyla və bombalarıyla,
Və bombaları və silahlarıyla.
Başının içində, başının içində, onlar ölürlər...
Başının içində, başının içində,
Zombi, zombi, zombi,
Hey, hey, hey. Başının içində nə var,
Başının içində,
Zombi, zombi, zombi?
Hey, hey, hey, hey, oh, oh, oh,
Oh, oh, oh, oh, hey, oh, ya, ya-a...
inviata da Dq82 - 29/5/2018 - 15:17
Još jedna glava obješena visi.
Dijete je polako uzima.
Nasilje je izazvalo takvu tišinu,
Kako smo pogriješili?
Ali vidis, to nisam ja, to nije moja porodica.
U tvojoj glavi, oni se bore u tvojoj glavi,
Sa svojim tenkovima i bombama,
Sa svojim bombama i oružjem.
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi, oni plaču...
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi,
zombi, zombi, zombi,
Hej, hej, hej. Šta je u tvojoj glavi,
u tvojoj glavi,
zombi, zombi, zombi!?
Hej, hej, hej, hej, ou, du, du, du, du, du...
Još jedna majka je slomljena,
Srce njeno preuzima odgovornost.
Kada nasilje izazove tišinu,
Trebamo znati da smo pogriješili.
To je, uvijek ista, stara priča od 1916.
U tvojoj glavi, oni se jos uvek bore u tvojoj glavi,
Sa svojim tenkovima i bombama,
I svojim bombama i oružjem.
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi, oni umiru...
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi,
zombi, zombi, zombi,
Hej, hej, hej. Šta je u tvojoj glavi,
u tvojoj glavi,
zombi, zombi, zombi?
Hej, hej, hej, hej, ou, ou, ou,
Ou, ou, ou, ou, hej, ou, ja, jaaa..
inviata da Dq82 - 29/5/2018 - 15:35
Versione in brianzolo di Gabriele di Casatenovo (LC)
Versión brianzöla de Lele de Casanöv (Lècch)
A rendering of the song into the Brianza dialect -Lombardy, Italy- by Lele de Casanöv - Casatenuovo Brianza, Lecco
Un’óltra cràpa la bórla gió
Un bagaén l’è ciapaa adàsi
E la viulènza la fa nàs un tàl silènzi
Chèl che sèmm adree a ufènd
Ma tè te védet: sùnt mia mé
Hinn mia i mee gènt
In del tò coo, in del tò coo, hinn adree a cumbàtt
Cùnt i sö carr armaa e i sö bùmbi
E i sö bùmbi e i sö pistòj
In del tò coo hinn adree a piàng
In del tò coo, in del tò coo
Zombie, zombie, zombie
‘Se gh’è in del tò coo, in del tò coo?
Zombie, zombie, zombie
Un ‘óltra màder l’è stàda culpìda de la disgràzia:
Un bagàj l’è menaa via
Quànd la viulènza la fa nàss silènzi
Sèmm adree a fà una capelàda per fòrza
L’è la stèsa végia stòria fìna del 1916
In del tò coo, in del tò coo e cumbàten amò
Cùnt i sö carr armaa e i sö bùmbi
E i sö bùmbi e i sö pistòj
In del tò coo, in del tò coo lûr hinn mòrt
inviata da Lele de Casanöv - 1/1/2005 - 21:32
Versione bulgara desunta da questa pagina YouTube (contenente ovviamente un altro link al videoclip)
Bulgarian version reproduced from this YouTube page (obviously including a further videoclip link)
Поредната глава се скланя скромно
Детето е отнето бавно
И ако "островите" причинно мълчът
Кой от нас сгрешиха
Но ти виждаш - не съм аз!
Не е моето семейство!
В твоята глава, в твоята глава
те се борят
С техните танкове С техните бомби
И техните бомби и техните оръжия
В твоята глава, в твоята глава те плачът....
Припев:
В твоята глава...
В твоята глава...
Зомби, Зомби, Зомби, ей ей
Какво има в твоята глава...
В твоята глава...
Зомби,Зомби,Зом ей ей ей, ох, ду, ду, ду, ду, ду , ду, ду, ду
Поредната разбита майчина душа си отива...силата причинява мълчанието
Ние трябва да сме сгрешили
Това е същата която направихме през 1916
в твоята глава, в твоята глава
те продължават да се борят
С техните бомби и с техните танкове
и с техните бомби и с техните оръжия
В твоята глава, в твоята глава те умират....
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 11:38
Още една глава виси ниско,
Дете бива бавно взето
И насилието причини такава тишина,
Към кого сме прегрешили?
Но виж, не съм аз, не е моето семейство.
В главата ти, в главата ти, те се сражават
С техните танкове и бомби,
С техните бомби и оръжия.
В главата ти, в главата ти, те плачат...
В главата ти, в главата ти,
Зомби, зомби, зомби,
Хей, хей, хей, какво има в главата ти,
В главата ти.
Зомби, зомби, зомби?
Хей, хей, хей, о, до, до, до, до, до...
Още една майка се пречупва,
Сърцето взема връх
Когато насилието причинява тишина
Трябва да сме прегрешили
Добрият стар сигнал от 1916
В главата ти, в главата ти, те още се сражават
С техните танкове и бомби
С техните бомби и оръжия
В главата ти, в главата ти, те умират...
В главата ти, в главата ти,
Зомби, зомби, зомби,
Хей, хей, хей, какво има в главата ти,
В главата ти.
Зомби, зомби, зомби?
Хей, хей, хей, хей, о, о, о,
О, о, о, о, хей, о, я, я-а....
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:27
Versione catalana di Josep Maria Cornet
Catalan version by Josep Maria Cornet
Traducció catalana de Josep Maria Cornet - visca Catalunya i la llibertat!
Un nen mor lentament
I la violència causa silenci
En què ens hem equivocat?
Però no veus que no sóc jo
que no és la meva familia
Al teu cap
Al teu cap ells estan lluitant
Amb els seus tancs i les seves bombes
I les seves bombes i les seves armes
Al teu cap
Al teu cap ells estan plorant
Al teu cap, Al teu cap
Zombi, zombi, zombi
¿Què hi tens al cap?, Al teu cap
Zombi, zombi, zombi
Un altre cor trencat d'una mare s'està morint
Quan la violència causa silenci
vol dir que estem equivocats.
És el mateix vell tema des de 1916
Al teu cap
Al teu cap
Ells encara estan lluitant
Amb els seus tancs i les seves bombes
I les seves bombes i les seves armes
Al teu cap
Al teu cap ells estan morint
Al teu cap, Al teu cap
Zombi, zombi, zombi
¿Què hi tens al cap?, Al teu cap
Zombi, zombi, zombi
inviata da Josep Maria Cornet - 21/6/2008 - 13:32
Versione Valenciana: Vicente Arrels
Traducció Valenciana per: Vicente Arrels - ¡Visca València! ¡Vixca València!
Un xiquet mor lentament
I la violència causa silenci
¿Quin ha sigut el nostre erro?
Però veus que no sóc jo
Que no és la meua família
En el teu cap,
En el teu cap ells estan lluitant
En els seus tancs i les seues bombes
I les seues bombes i les seues armes
En el teu cap,
en el teu cap ells estan plorant
En el teu cap, en el teu cap
Zombi, zombi, zombi
¿Què hi ha en el teu cap?, en el teu cap
Zombi, zombi, zombi
Un atre cor trencat d'una mare s'està morint
Quan la violència causa silenci
És que devem d'estar equivocats.
És el mateix vell tema des de 1916
En el teu cap
En el teu cap
Ells encara estan lluitant
En els seus tancs i les seues bombes
I les seues bombes i les seues armes.
En el teu cap
En el teu cap ells estan morint
En el teu cap, en el teu cap
Zombi, zombi, zombi
¿Què hi ha en el teu cap?, en el teu cap
Zombi, zombi, zombi
¡¡¡ oooooh aaaaaaah!!!
inviata da Vicente Arrels - 30/9/2014 - 14:31
Další hlava visí pomalu,
Dítě se pomalu užívá.
A násilí způsobilo takové ticho,
K čemu se mýlíme?
Ale vidíte, to nejsem já, není to moje rodina.
Ve své hlavě, ve vaší hlavě bojují,
S nádrží a bombami,
A jejich bomby a zbraně.
V hlavě, v hlavě plačíš ...
V hlavě, v hlavě,
Zombie, zombie, zombie,
Hej hej hej. Co je v tvé hlavě,
V tvojí hlavě,
Zombie, zombie, zombie?
Hej, hej, hej, hej, ach, dou, dou, dou, dou, dou ...
Další matka je lámání,
Srdce přebírá.
Když násilí způsobuje ticho,
Musíme se mýlit.
Je to stejné staré téma od devatenácti do šestnácti let.
Ve své hlavě, ve vaší hlavě stále bojují,
S nádrží a bombami,
A jejich bomby a zbraně.
Ve své hlavě, v hlavě, umírají ...
V hlavě, v hlavě,
Zombie, zombie, zombie,
Hej hej hej. Co je v tvé hlavě,
V tvojí hlavě,
Zombie, zombie, zombie?
Hej, hej, hej, hej, oh, oh, oh,
Ach, ach, ach, hej, ach, jo, jo-o ...
inviata da Dq82 - 29/5/2018 - 15:38
又一颗头颅低垂,孩子渐已熬干生命的灯油
狂暴怎会带来如此的静谧
而我们之中谁又是罪魁祸首?
你也看到我本善良,我的家人也跟我一样
在你的头脑之中,人们却在手足相残
用他们的坦克大炮
用他们的钢枪铜弹!
在你的头脑之中,人们在哭喊
在你的头脑之中,在你的头脑之中,无生气的人,无生气的人!
在你的头脑之中,究竟有怎样的邪恶,无生气的人!
又一位母亲的心已破碎,你把她的灵魂夺走
当暴行引致死一般的沉寂
我们全都是罪魁祸首
那是永恒的经典悲剧,自从1916
在你的头脑之中,人们从末停止争斗
用他们那些坦克炸弹
用他们那些钢枪铁炮
在你的头脑之中,人们在苟延残喘
在你的头脑之中,在你的头脑之中,无生气的人,无生气的人!
在你的头脑之中,究竟有怎样的邪恶,无生气的人!
inviata da 奥曼管 [Riccardo Venturi] - 19/8/2006 - 19:14
또다른 목이 낮게 걸렸어,
아이들은 서서히 죽어가고 있어.
폭력(전쟁)이 이러한 침묵을 만들었지,
우리는 잘못을 저지르고 있어.
니가 봐, 내가 아냐, 나의 가족이 아냐.
너의 머리에, 너의 머리에 그들은 싸우고 있어.
그들의 탱크로, 그들의 폭탄으로,
그들의 폭탄으로, 그들의 총으로
너의 머리에, 너의 머리에, 그들은 울고 있어.
너의 머리에, 너의 머리에
좀비, 좀비, 좀비.
너의 머리에는 뭐가 있니, 너의 머리에
좀비, 좀비, 좀비
또 다른 어머니의 심장이 부서지네.
폭력(전쟁)이 침묵을 만들었을때,
우리는 잘못한게 틀림없어.
1916년 이후랑 똑같아.
너의 머리에, 너의 머리에, 그들은 여전히 싸우고 있어.
그들의 탱크로, 그들의 폭탄으로,
그들의 폭탄으로, 그들의 총으로.
너의 머리에, 너의 머리에, 그들은 죽어가고 있어.
너의 머리에, 너의 머리에
좀비, 좀비, 좀비.
너의 머리에는 뭐가 있니, 너의 머리에
좀비, 좀비, 좀비.
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 18:12
Fondamentalmente si tratta della versione serba "croatizzata", in quanto la "versione croata" presente su lyricstranslate.com appariva palesemente fatta col traduttore di Google.
It is basically a "Croatization" of the foregoing Serbian translation, as the "Croatian translation" available from lyricstranslate.com is clearly made by using Google translator.
Još jedna glava obješena nisko,
Dijete je lagano uzeto.
I nasilje je izazvalo takvu tišinu,
Kim smo zamjenjeni?
Ali vidiš, to nisam ja, to nije moja porodica.
U tvojoj glavi, oni se bore u tvojoj glavi,
Sa svojim tenkovima i bombama,
Sa svojim bombama i pištoljima.
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi, oni viču...
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi,
zombi, zombi, zombi,
Hej, hej, hej. što je u tvojoj glavi,
U tvojoj glavi,
Zombi, zombi, zombi?
Hej, hej, hej, hej, ou, du, du, du, du, du...
Još jedna majka je slomljena,
Srce preuzima odgovornost.
Kada nasilje izazove tišinu,
Mora da smo pogriješili.
To je ista stara tema od 1916.
U tvojoj glavi, oni se još uvijek bore u tvojoj glavi,
Sa svojim tenkovima i bombama,
I svojim bombama i pištoljima.
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi, oni umiru...
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi,
Zombi, zombi, zombi,
Hej, hej, hej. što je u tvojoj glavi,
U tvojoj glavi,
Zombi, zombi, zombi?
Hej, hej, hej, hej, ou, ou, ou,
Ou, ou, ou, ou, hej, ou, ja, jaaa...
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:29
עוד ראש שפל רוח
עוד ילד נלקח
והאלימות מייצרת דממה שכזו
במי אנו משטים
אבל זה לא אני – אתה מבין? זו לא המשפחה שלי
בראש שלך הם נלחמים
עם הטנקים שלהם והפצצות שלהם
הפצצות והרובים
בראש שלהם הם בוכים
בראש שלך
כמו זומבי
ברשא שלך אתה מתנהג כמו זומבי...
עוד אמא נשברת
עוד לב נלקח
האלימות משתקת
במי אנו משטים
זה אותו הקטע מאז 1916
בראש שלך – הם עדיין נלחמים
עם הטנקים והפצצות
עם הפצצות והרובים
בראש שלך הם מתים
בראש שלך
כמו זומבי
ברשא שלך אתה מתנהג כמו זומבי...
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 18:30
Traduzione in esperanto di Giuseppe Castelli (cinquantini.it)
Translated into Esperanto by Giuseppe Castelli (cinquantini.it)
Tradukis esperanten Giuseppe Castelli (cinquantini.it)
Alia kapo pendas
kaj infan' kaptiĝas;
la perforto silentigas:
pri ni ili misas.
Sed ne temas pri mi,
nek pri la famili':
en la kap', en la kap',
batalantoj;
kun la tankoj, la bomboj
kaj la pafilar',
en la kap', en la kap'
ili krias.
Via kapo, via kapo:
zombi', zombi', zombi'
en via kapo, via kapo,
zombi', zombi', zombi'...
Alia rompiĝanta
panja koro vicas;
se perforto silentigas
ni sendube misas.
Sama tem' sen ĉes'
de mil naŭcent dek ses:
en la kap', en la kap',
batalantoj;
kun la tankoj, la bomboj
kaj la pafilar',
en la kap', en la kap'
ili mortas.
Via kapo, via kapo:
zombi'. zombi', zombi'
en via kapo, via kapo,
zombi', zombi', zombi'...
inviata da Riccardo Venturi - 21/5/2019 - 09:43
Tá ceann eile ag cromadh go híseal,
Tógtar páiste go mall.
Agus chuir an foréigean a leithéid de chiúnas,
Cé muid, mícheart?
Ach feiceann tú, ní bhaineann sé liomsa ná le mo mhúintir-sa.
I d'intinn, tá siad ag troid i d'intinn,
Lena dtancanna agus lena mbuama,
Agus lena mbuamaí agus lena ngunnaí.
I d'intinn, i d'intinn, tá siad ag caoineadh...
I d'intinn, i d'intinn,
A zombaí, zombaí, zombaí,
Hé, hé, hé. Cad atá i d'intinn?
I d'intinn?
A zombaí, zombaí, zombaí.
Hé, hé, hé, hé, ó, dú, dú, dú, dú, dú...
Tá máthair eile ag briseadh,
Tá an croí ag glacadh ceannas.
Nuair a chuireann an foréigean ciúnas,
Caithfidh go bhfuilimid contráilte.
Is seanscéal céanna é ó naoi déag sé déag.
I d'intinn, tá siad ag troid i d'intinn,
Lena dtancanna agus a mbuamaí,
Agus a mbuamaí agus a ngunnaí.
I d'intinn, i d'intinn, tá siad ag fáil an bháis...
I d'intinn, i d'intinn,
Zombaí, zombaí, zombaí,
Hé, hé, hé. Cad atá i d'intinn,
I d'intinn,
A zombaí, zombaí, zombaí?
Ó, ó, ó, ó, hé, ó, ya, ya-a...
inviata da Dq82 - 29/5/2018 - 15:40
Cinn crochta (go)(h)ísle, allta
Leanbh caillte céasta
Is go fíochmhar, (i)’dtost na hoíche
‘A chiúnagh óg ‘s aosta
Ach a chroí, ní mo bhrí
Ní mo chlann, nó cuimhní
‘Tá ag troid, nó ag crith, iad in aighneas
Leis na tancanna lán,
Lán is dallta, le gráin
I do cheann, smaointe ann, bíonn siad scantraithe
I do cheann, i do cheann,
Scantraithe, scantraithe scantraithe
Céard ‘tá 'do cheann, i do cheann
Scantraithe, scantraithe, scantraithe
Croí máithre sáite báite,
cráite leis an mbuairt seo
Nuair is fíochmha(i)r(e) tost ná aoibh
Is éasca ‘n phian a thabhairt leat
Mar an ‘gcéanna, ón bhliain
A chailleadh, réabhlóidí
‘Siad ag troid, iad ag crith iad ag fulaingt
Lena gcroíthe comh lán,
Iad comh lán, lena bhfonn
I do cheann i do cheann, fós in aighneas
I do cheann, cuimhní ann
Scantraithe, scantraithe,
Céard ‘tá ‘do cheann, i do cheann
Scantraithe, scantraithe,...
inviata da Dq82 - 4/6/2018 - 19:06
La versione giapponese proveniente da questo blog
Japanese version from this blog
もう一つの頭が低く垂れている。
子供がゆっくり連れられてゆく。
そして暴虐がそんな静寂を呼んで
私たちは誰を見過ごしたのかも分からない
でも、あなたは、それが私だったって、
それが私の家族だったって、分からない
あなたの頭の中で、あなたの頭の中で、
戦車と爆弾を用意して彼らが闘っているよ。
そして、爆弾とライフルを持ちながら、
あなたの頭の中で、あなたの頭の中で、
彼らは泣いているよ。あなたの頭の中で。
ゾンビ、ゾンビ、ゾンビ
あなたの頭の中に潜むもの、あなたの頭の中に。
ゾンビ、ゾンビ、ゾンビ
もう一人の母親が壊したもの
暴虐が静寂を呼べば、心が支配する
私たちは見過ごしたはず
それは1916年から続いている共通の古いテーマ
あなたの頭の中に、あなたの頭の中に戦車を乗り付けて、
彼らはいまだに闘ってるんだ
あなたの頭の中で、彼らは泣いてるんだ
あなたの頭の中で、あなたの頭の中で、
彼らは、いま、まさに、死のうとしている。
ゾンビ、ゾンビ、ゾンビ
あなたの頭の中に潜むもの、あなたのね。
ゾンビ、ゾンビ、ゾンビ
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 18:06
Ακόμη ένα κεφάλι κρεμιέται χαμηλά,
Το παιδί φεύγει σιγά-σιγά.
Και η βία έφερε τέτοια ησυχία...
Ποιός, εμείς κάνουμε λάθος;
Αλλά βλέπεις, δεν είμαι εγώ, δεν είναι η οικογένια μου.
Στο μυαλό σου, στο μυαλό σου πολεμούν.
Με τα τανκ τους και τις βόμβες τους,
και τις βόμβες τους και τα όπλα τους,
Στο μυαλό σου, στο μυαλό, σου κλαίνε...
Στο μυαλό σου, στο μυαλό σου,
Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ,
Έι,έι,έι. Τι απασχολεί τις σκέψεις σου,
Στο μυαλό σου,
Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ;
Έι, έι, έι, έι, ω, ντου, ντου, ντου, ντου, ντου...
Άλλη μια μητέρα πασχίζει,
η Καρδιά αναλαμβάνει.
Όταν η βία φέρνει ησυχία,
πρέπει να 'μαστε λάθος...
Είναι το ίδιο παλιό θέμα απ'το 1916.
Στο μυαλό σου, στο μυαλό σου ακόμα πολεμούν,
Με τα τανκ και τις βόμβες τους,
Και τις βόμβες τους και τα όπλα τους.
Στο μυαλό σου, στο μυαλό σου, πεθαίνουν...
Στο μυαλό σου, στο μυαλό σου,
Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ,
Έι,έι,έι. Τι απασχολεί τις σκέψεις σους,
στο μυαλό σου,
Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ, Ζωντανέ Νεκρέ;
Έι,έι,έι,έι,ω,ω,ω,
Ω!,ω,ω,ω,έι,ω,για,για-α...
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:33
Versione neerlandese (olandese/fiamminga) da Lyrics Freak
Nederlandse vertaling uit Lyrics Freak
Een ander hoofd hangt laag
Het kind wordt langzaam genomen
En het geweld veroorzaakte dergelijke stilte
Wie verkeerd wij zijn
Maar u ziet het niet me is,
het is niet mijn familie
In uw hoofd, in uw
hoofd zij bestrijden
Met hun tanks en hun bommen
En hun bommen en hun kanonnen
In uw hoofd,
In uw hoofd zijn zij cryin '
In uw hoofd
Zombie
Wat in uw hoofd, in uw hoofd is
Zombie
De test van een andere moeder '
het hart neemt over
wanneer het geweld stilte veroorzaakt
Wij moeten worden verward
Het is het zelfde oude thema sinds 1916
In uw hoofd,
In uw hoofd zijn zij nog fightin '
Met hun tanks en hun bommen
En hun bommen en hun kanonnen
In uw hoofd zijn zij dyin '
In uw hoofd, in uw hoofd
Zombie
Wat in uw hoofd, in uw hoofd is
Zombie
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 15:01
سردیگری با پستیت تمام آویزان میشه!
کودک داره به آرامی تسخیر میشه!!
وخشونت و بی حرمتی سکوت رو حکمفرما کرده...
کدوم یکی از ما اشتباه کرده ؟(که سرنوشتمون این شده)
و اما تو داری میبینی که این، من نیستم ،این خانواده من نیست
تو سرت ، تو مغزت ،اونا دارن مبارزه میکنن
باتانکهاشون ،بابمبهاشون،
وبا بمبهاشون و تفنگهاشون
توسرت،تومغزت،اونا دارن گریه میکنن...
تو سرت ، تو مغزت،
مرده متحرک،مرده متحرک...
هی،هی،هی، تو مغزت چی میگذره؟؟؟
تومغزت،
مرده متحرک،مرده متحرک؛....؟؟؟؟
هی،هی،هی،....اوه.....دو،دو،دو،.....
قلب مادر دیگری شکسته شده
برقلبها چیره شدند...!
وقتی که خشونت،سکوت رو حکمفرماکرد.
آره ،ماباید یه اشتباهی کرده باشیم!!
این همون موضوع قدیمیه،از1960تاالان...
توسر تو،تومغز تو ،اونا هنوز دارن مبارزه میکنن...
با تانکهاشون و بمب هاشون
با بمب هاشون و تفنگهاشون....
تو مغز تو،تومغز تو،اونا دارن میمیرن....
تو سر تو ،تومغزتو،
مرده متحرک،مرده متحرک،
هی،هی،هی،توسرت چی میگذره؟
تو مغزت،
مرده متحرک،مرده متحرک؟
هی هی هی
اوه اوه اوه.....
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:31
Kolejna zwieszona nisko głowa
Z dziecka powoli uchodzi życie
I przemoc wywołała taką ciszę
Kimże jesteśmy, żeby tak się mylić
Ale zrozum, to nie jestem ja
to nie jest moja rodzina
To w twojej głowie, w twojej głowie
oni walczą
Ze swoimi czołgami i swoimi bombami
i swoimi bombami i swoimi działami
W twojej głowie, w twojej głowie oni płaczą
W twojej głowie, w twojej głowie
Zombi, zombi, zombi
Co jest w twojej głowie
w twojej głowie?
Zombi, zombi, zombi
Kolejne złamane serce matki
jest przejęte
Kiedy przemoc wywołuje ciszę
Musimy się mylić,
wciąż ten sam schemat,
od 1916
W twojej głowie, w twojej głowie
oni wciąż walczą
Ze swoimi czołgami i swoimi bombami
i swoimi bombami i swoimi działami
W twojej głowie, w twojej głowie
oni umierają
W twojej głowie, w twojej głowie
Zombi, zombi, zombi
Co jest w twojej głowie
w twojej głowie?
Zombi, zombi, zombi
inviata da Riccardo Venturi - 4/9/2007 - 20:47
Versione portoghese di Riccardo Venturi
12 marzo 2007
Versão portuguesa de Riccardo Venturi
12 de março de 2007
Mais uma cabeça cai,
mais uma criança fica atingida
e a violência espalha o silêncio
mas como vês, não sou eu,
não é minha família
é na tua cabeça que estão a combater
com os seus tanques
com as suas bombas
na tua cabeça, na tua cabeça estão a chorar
na tua cabeça, na tua cabeça, zombie
na tua cabeça, o que é que tens na cabeça, zombie?
A outra mãe
está a quebrar-se o coração
quando a violência espalha o silêncio.
Estamos a enganar-nos,
sempre a mesma velha história desde 1916
é na tua cabeça que ainda estão a combater
com os seus tanques
com as suas bombas
na tua cabeça, na tua cabeça estão a morrer
na tua cabeça, na tua cabeça, zombie
na tua cabeça, o que é que tens na cabeça, zombie?
Ещё одна голова поникла –
Ребёнка медленно уносят.
Вслед за жестокостью приходит мёртвая тишина.
Кто мы? Мы ошиблись.
Ты же видишь: это не я,
И не моя семья.
У тебя в голове, у тебя в голове они воюют
Со своими танками и бомбами,
Бомбами и орудиями.
У тебя в голове,
У тебя в голове они плачут,
У тебя в голове…
Зомби, зомби, зомби.
Что у тебя в голове, что у тебя в голове?
Зомби, зомби, зомби.
Разбившееся сердце ещё одной матери
Пытается справиться с горем.
Если вслед за жестокостью приходит тишина,
Это значит, что мы заблуждаемся,
Ведь это продолжение давних событий 1916 года.
У тебя в голове,
У тебя в голове они всё ещё воюют
Со своими танками и бомбами,
Бомбами и орудиями.
У тебя в голове,
У тебя в голове они умирают.
У тебя в голове, у тебя в голове
Зомби, зомби, зомби.
Что у тебя в голове, что у тебя в голове?
Зомби, зомби, зомби.
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 11:42
Romanized Russian version
Ešće odna golova ponikla –
Rebënka medlenno unosjat.
Vsled za žestokosťju prixodit mërtvaja tišina.
Kto my? My ošiblis'.
Ty že vidiš': əto ne ja,
I ne moja sem'ja.
U tebja v golove, u tebja v golove oni vojujut
So svoimi tankami i bombami,
Bombami i orudijami.
U tebja v golove,
U tebja v golove oni plačut,
U tebja v golove…
Zombi, zombi, zombi.
Čto u tebja v golove, čto u tebja v golove?
Zombi, zombi, zombi.
Razbivšeesja serdce ešće odnoj materi
Pytaetsja vsled za žestokosťju prixodit tišina,
Əto značit, čto my zabluždaemsja,
Veď əto prodolženie davnix sobytij 1916 goda
U tebja v golove,
U tebja v golove oni vsë ešće vojujut
So svoimi tankami i bombami,
Bombami i orudijami.
U tebja v golove,
U tebja v golove oni umirajut.
U tebja v golove, u tebja v golove
Zombi, zombi, zombi.
Čto u tebja v golove, čto u tebja v golove?
Zombi, zombi, zombi.
inviata da Riccardo Venturi - 5/9/2007 - 01:08
La seguente versione russa (da In Your Head - Cranberries Russian Fan Site è una riscrittura cantabile della canzone con alcuni adattamenti.
The following Russian version (from In Your Head - Cranberries Russian Fan Site) is rather a singable rewriting of the song, somewhat adapted.
Еще один солдат кляня войну
Лишился головы на поле боя
И вызвало насилие тишину
Кто же не верно понял нас с тобою
И в голове твоей одна борьба
Их пулеметы, танки, пушки, бомбы
Они не плачут в мыслях у тебя
Они не могут плакать - они зомби
Вот плачущая мать еще одна
И снова ее сердце разбивают
Когда из-за насилия тишина
Должно быть нас неверно понимают
И до сих пор еще идет борьба
Их пулеметы, танки, пушки, бомбы
Они не плачут в мыслях у тебя
Они не могут плакать - они зомби
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 11:52
Serbian translation from lyricstranslate.com.
La versione è data sia nell'alfabeto serbo-cirillico (ћирилица) che in quello serbo-latino (latinica).
The translation is given both in the Cyrillic Serbian script (ћирилица) and in the Latin script (latinica).
Још једна глава обесена ниско,
Дете је лагано узето.
И насиље је изазвало такву тишину,
Ким смо замењени?
Али видиш, то нисам ја, то није моја породица.
У твојој глави, они се боре у твојој глави,
Са својим тенковима и бомбама,
Са својим бомбама и пиштољима.
У твојој глави, у твојој глави, они вичу...
У твојој глави, у твојој глави,
Зомби, зомби, зомби,
Хеј, хеј, хеј, шта је у твојој глави,
У твојој глави,
Зомби, зомби, зомби?
Хеј, хеј, хеј, хеј, оу, ду, ду, ду, ду, ду...
Још једна мајка је сломљена,
Срце преузима одговорност.
Када насилње изазове тишину,
Мора да смо погрешили.
То је иста стара тема од 1916.
У твојој глави, они се боре у твојој глави,
Са својим тенковима и бомбама,
Са својим бомбама и пиштољима.
У твојој глави, у твојој глави, они умиру...
У твојој глави, у твојој глави,
Зомби, зомби, зомби,
Хеј, хеј, хеј, шта је у твојој глави,
У твојој глави,
Зомби, зомби, зомби?
Хеј, хеј, хеј, хеј, оу, оу, оу,
Оу, оу, оу, оу, хеј, оз, ја, јааа...
ZOMBI
Jos jedna glava obesena nisko,
Dete je lagano uzeto.
I nasilje je izazvalo takvu tisinu,
Kim smo zamenjeni?
Ali vidis, to nisam ja, to nije moja porodica.
U tvojoj glavi, oni se bore u tvojoj glavi,
Sa svojim tenkovima i bombama,
Sa svojim bombama i pistoljima.
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi, oni vicu...
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi,
zombi, zombi, zombi,
Hej, hej, hej. Sta je u tvojoj glavi,
U tvojoj glavi,
Zombi, zombi, zombi?
Hej, hej, hej, hej, ou, du, du, du, du, du...
Jos jedna majka je slomljena,
Srce preuzima odgovornost.
Kada nasilje izazove tisinu,
Mora da smo pogresili.
To je ista stara tema od 1916.
U tvojoj glavi, oni se jos uvek bore u tvojoj glavi,
Sa svojim tenkovima i bombama,
I svojim bombama i pistoljima.
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi, oni umiru...
U tvojoj glavi, u tvojoj glavi,
Zombi, zombi, zombi,
Hej, hej, hej. Sta je u tvojoj glavi,
U tvojoj glavi,
Zombi, zombi, zombi?
Hej, hej, hej, hej, ou, ou, ou,
Ou, ou, ou, ou, hej, ou, ja, jaaa...
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:30
Versione svedese di Riccardo Venturi
12 marzo 2007
Svensk översättning av Riccardo Venturi
12 mars 2007
Så har ännu ett huvud rullat,
så blev ännu ett barn skjuten
och vålden strör ut tystnad allt omkring
vem har vi lärt oss av?
Men, du ser, det är inte jag
eller min familj
det är i ditt huvud att de slåss
med sina tanks och bomber
i ditt huvud, i ditt huvud gråter de nu
i ditt huvud, i ditt huvud, zombie
i ditt huvud, vad har du i huvudet, zombie?
Så brytas ännu en mors hjärta
när vålden strör ut tystnad allt omkring
och ännu en gång tar vi fel.
Det är samma gamla historia sedan 1916
Det är i ditt huvud att de slåss
med sina tanks och bomber och gevär
i ditt huvud, i ditt huvud dör de nu
i ditt huvud, i ditt huvud, zombie
i ditt huvud, vad har du i huvudet, zombie?
La seguente versione thailandese proviene da questo forum musicale (messaggio n° 12114). L'improvvisato traduttore non ha però saputo rendere alcune parole del testo originale (o le ha lasciate in inglese volutamente?)
The following Thai version is reproduced from this music forum (message nr. 12114). The ready-made translator, however, wasn't able to translate some words of the original lyrics (or did he leave them in English willingly?)
หัวอื่นๆแขวนอย่างต่ำ,
ลูกคืออย่างช้าใช้.
และ violence เป็นสาเหตุให้ความเงียบเช่นนั้น,
ใครเราคือสำคัญผิด?
แต่คุณเห็น, มันไม่ใช่ฉัน, มันไม่ใช่ครอบครัวของฉัน.
ในหัวของคุณ, ในของคุณเป็นหัวหน้าพวกเขากำลังต่อสู้,
กับถังของเขาทั้งหลายและระเบิดของเขาทั้งหลาย,
และระเบิดของเขาทั้งหลายและปืนของเขาทั้งหลาย.
ในหัวของคุณ, ในหัวของคุณ, พวกเขากำลังร้องให้
ในหัวของคุณ, ในหัวของคุณ,
ผีดิบ, ผีดิบ, ผีดิบ,
Hey, hey, hey. อะไรออยู่ในหัวของคุณ,
ในหัวของคุณ,
ผีดิบ, ผีดิบ, ผีดิบ?
Hey, hey, hey, hey, โอ, dou, dou, dou, dou, dou
แม่อื่นๆ breakin',
หัวใจกำลังเข้าควบคุม.
เมื่อthe violence เป็นสาเหตุให้ความเงียบ,
เราต้องคือความผิดพลาด.
มันใจความที่เก่าเท่ากันตั้งแต่ 1916.
ในหัวของคุณ, ในของคุณเป็นหัวหน้าพวกเขายังกำลังต่อสู้,
กับถังของเขาทั้งหลายและระเบิดของเขาทั้งหลาย,
และระเบิดของเขาทั้งหลายและปืนของเขาทั้งหลาย.
ในหัวของคุณ, ในหัวของคุณ, พวกเขากำลังจะตาย
ในหัวของคุณ, ในหัวของคุณ,
ผีดิบ, ผีดิบ, ผีดิบ,
Hey, hey, hey. อะไรออยู่ในหัวของคุณ,
ในหัวของคุณ,
ผีดิบ, ผีดิบ, ผีดิบ?
Hey, hey, hey, hey, โอ, โอ, โอ,
โอ, โอ, โอ, โอ, hey, โอ, ya, ya-a
inviata da Riccardo Venturi - 4/9/2007 - 20:33
Zombie song translation from Thai native. As the version on the site has not correct of thai grammar, so I put this version as an alternative.
For youtube version of English-Thai for your convinient to listen and read the text via the video please visit Youtube
Source : Zombie - Cranberries Thai translation
กี่หัวแล้วที่ถูกแขวนห้อยลงมา
เด็กก็ถูกลากไปอย่างช้าๆ
และความรุนแรงทำให้ไร้หนทางสู้
เราคือคนผิดหรือ?
แต่คุณเห็นไหม มันไม่ใช่ฉัน ไม่ใช่ครอบครัวฉัน
ในหัวเธอ ในหัวของเธอ พวกเขากำลังต่อสู้กัน
ทั้งรถถังคันใหญ่ และระเบิดมากมาย
ระเบิดของพวกเขา และปืนหลายกระบอก
ในหัวเธอ ในหัวของเธอ พวกเขาเหล่านั้นกำลังร้องไห้
ในหัวเธอ ในหัวของเธอ
ทั้งกระหาย ไร้จิตใจ เป็นดังเช่นซอมบี้
เฮ้ เฮ้ อะไรนะที่อยู่ในหัวเธอ
ในหัวของเธอ
ทั้งกระหาย หิวโซ เป็นดังเช่นซอมบี้
เฮ้ เฮ้ เฮ้ เฮ้ โอ้ โด โด โด โด โด
แม่ของใครคนนึง
ที่หัวใจแตกสลายแล้ว
เมื่อความรุนแรงบีบให้ไร้ทางสู้
พวกเราสินะคือคนผิด
เหมือนกับเหตุการณ์เดิมในปี 1916
ในหัวเธอ ในหัวของเธอ พวกเขากำลังต่อสู้กัน
ทั้งรถถังคันใหญ่ และระเบิดมากมาย
ระเบิดของพวกเขา และปืนหลายกระบอก
ในหัวของเธอ ในหัวของเธอ พวกเขากำลังตาย
ในหัวเธอ ในหัวของเธอ
ทั้งกระหาย ไร้จิตใจ เป็นดังเช่นซอมบี้
เฮ้ เฮ้ อะไรนะที่อยู่ในหัวเธอ
ในหัวของเธอ
ทั้งกระหาย หิวโซ เป็นดังเช่นซอมบี้
เฮ้ เฮ้ เฮ้ เฮ้ โอ้ โอ้ โอ้
โอ้ โอ้ โอ้ โอ้ เฮ้ โอ้ ย้า ย้า..
inviata da theerasan - 9/9/2020 - 10:00
Bir kafa daha asıldı düşükçe
Çocuk yavaşça aldı
Ve şiddet büyük bir sessizliğe sebep oldu
Kimde hatalıydık?
Ama görüyorsun, bu ben değilim, bu ailem değil
Kafanın içinde, kafanın içinde savaşıyorlar
Tanklarıyla ve bombalarıyla
Ve bombalarıyla ve silahlarıyla
Kafanın içinde, kafanın içinde, ağlıyorlar...
Kafanın içinde, kafanın içinde
Zombi, zombi, zombi
Hey, hey, hey, kafanın içinde ne var?
Kafanın içinde
Zombi, zombi, zombi?
Bir anne daha parçalanıyor
Kalp kontrolü ele alıyor
Şiddet sessizliğe sebep olduğunda
Hata yapmış olmalıyız
Bu aynı eski konu 1916 dan beri
Kafanın içinde, kafanın içinde hala savaşıyorlar
Tanklarıyla ve bombalarıyla
Ve bomblarıyla ve silahlarıyla
Kafanın içinde, kafanın içinde ölüyorlar
Kafanın içinde, kafanın içinde
Zombi, zombi, zombi
Hey, hey, hey, kafanın içinde ne var?
Kafanın içinde
Zombi, zombi, zombi?
inviata da Riccardo Venturi - 4/9/2007 - 15:51
Ще одна голова поникла
Дитину повільно забирають
І жорстокість породжує думки
Ми ті хто помилилися
Але ти бачиш це не я ,це не моя сім*я .
В твоїй голові боротьба,
З танками ,з бомбами ,
З бомбами і зброєю .
В твоїй голові вони плачуть...
В твої головві , в твоїй голові ,
Зомбі...
Що в твоїй голові,
В твоїй голові
Зомбі?
Ще однієї матері
втрачене серце
Коли жорстокість спричинює думки ,
Ми повинні визнати помилки .
ЦЕ триває з 1916 року
В твоїй голові триває боротьба
З їх танками , бомбами
З бомбами , збоєю .
В твоїй голові вони помирають .
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:35
Újabb fej lóg igénytelenül
Egy gyerek leveszi
És az erőszak oly sok csendet szül
Ki hibázott el minket?
De te látod, hogy ez nem én vagyok
Ez nem az én családom
A fejedben, a te
Fejedben ezek harcolnak
Az ő tankjaikkal, és a bombáikkal
És a bombáikkal, és a fegyvereikkel
A fejedben
A fejedben ők sírnak
A fejedben
Zombi
Mi van a fejedben ,a fejedben?
Zombi
Újabb anya törik össze
A szív átveszi a hatalmat
Amikor az erőszak csendet szül
Bizonyára el vagyunk hibázva
Ez ugyanolyan 1916 óta
A fejedben
A fejedben még mindig harcolnak
A tankjaikkal
A fejedben ők meghalnak
A fejedben, a fejedben
Zombi
Mi van a fejedben, a fejedben?
Zombi
inviata da Riccardo Venturi - 12/3/2007 - 10:45
Egy újabb fej lóg alacsonyan,
Gyermeket elhurcolnak.
S az erőszak ilyen csendet keltett,
Kik hibáztatnak minket?
Hisz láthatod ez nem én vagyok, nem is a családom,
A fejedben, a fejedben harcolnak
A tankjaikkal és a bombáikkal,
A bombáikkal és a pisztolyaikkal.
A fejedben, a fejedben zokognak...
A fejedben, a fejedben,
Zombi, zombi, zombi,
Hej,hej,hej. Mi jár a fejedben,
A fejedben
Zombi, zombi, zombi?
Hej, hej, hej, hej, ó, dou, dou, dou, dou, dou...
Egy újabb összetört anya,
Hiszen szívet elvisznek.
Amikor az erőszak csendet okoz,
Mi vagyunk a hibásak.
Ez ugyanaz a régi téma ezerkilencszáztizenhat óta
A fejedben, a fejedben még mindig harcolnak
A tankjaikkal és a bombáikkal
A bombáikkal és a pisztolyaikkal
A fejedben, a fejedben haldokolnak...
A fejedben, a fejedben,
Zombi, zombi, zombi,
Hej,hej,hej. Mi jár a fejedben,
A fejedben
Zombi, zombi, zombi?
Hej, hej, hej, hej, ó, ó, ó,
ó, ó, ó, ó, hej, ó, ja, ja-a
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:38
Versione veneziana di Fabio Stazzer
A rendering of the song into the Venetian dialect by Fabio Stazzer
N'altra testa a casca so
Pian, un puteo vien ciapà via
E a vioensa a ga fato tuto 'sto sieensio.
Con chi xemo drio sbaiar?
Ma ti te vedi che no xo mi,
Che no xea a me familia?
Nea to testa, nea to testa i xe drio combatar
Coi sui cari 'rmati e coe so bombe
E coe so bombe e coe so pistoe
Nea to testa, nea to testa, i xe drio piansar
Nea to testa, nea to testa
Zombie, zombie, zombie
Cosa ghe xe nea to testa, nea to testa?
Zombie, zombie, zombie
N'altra mama che a se despera
El fio nol pol far ninte
Quando che a vioensa a fa sieensi.
Xemo drio sbaiar,
Xe a stesa storia dal 'sedese
Nea to testa, nea to testa i xe drio combatar
Coi sui cari 'rmati e coe so bombe
E coe so bombe e coe so pistoe
Nea to testa, nea to testa, i xe drio morir
Nea to testa, nea to testa, i xe drio piansar
Nea to testa, nea to testa
Zombie, zombie, zombie
Cosa ghe xe nea to testa, nea to testa?
Zombie, zombie, zombie
inviata da Fabio Strazzer - 15/2/2006 - 19:18
Một sinh mạng lại gục xuống
Một đứa trẻ lại bắt đầu bước vào cuộc chiến
Và bạo lực đã làm nên sự im lặng này
Ai trong chúng ta đã phạm phải sai lầm ?
Nhưng bạn thấy đấy, không phải tôi
Cũng không phải gia đình tôi
Trong đầu bạn , trong tâm trí bạn
Họ đang đánh nhau
Với xe tăng, với bom đạn của họ
Với bom đạn và súng ống của họ
Trong tâm trí bạn
Họ đang gào khóc
Trong tâm trí bạn, trong tâm trí bạn
Là những thây ma, thây ma, thây ma
Trong đầu bạn , trong tâm trí bạn là những gì ?
Là những thây ma, thây ma, thây ma
Một người mẹ nào đó đang suy sụp
Trái tim đã quá sức chịu đựng
Khi bạo lực gây nên sự im lặng đáng sợ
Chắc chắn chúng ta đã phạm sai lầm
Cũng như chuyện trong quá khứ từ năm 1916
Trong đầu bạn , trong tâm trí bạn
Họ vẫn đang đánh nhau
Với xe tăng , bom đạn của họ
Với bom đạn và súng ống của họ
Trong tâm trí bạn, trong tâm trí bạn
Họ đang chết dần đi
Trong tâm trí bạn, trong tâm trí bạn
Là những thây ma, thây ma, thây ma
Cái gì trong tâm trí, trong tâm trí bạn ?
Chính là những thây ma, thây ma, thây ma
Oh, oh, oh, oh, oh, oh, hey-oh, yeah, yeah, yeah
inviata da DQ82 - 30/9/2013 - 09:36
Per una serie di circostanze (grazie all’invito dell’amica Orsola Casagrande e del compianto Stefano Chiarini) ho potuto documentare fotograficamente una visita di Gerry Adams a Venezia nel maggio 1994. Quella che doveva essere una semplice presentazione del suo libro preceduta da un paio di interviste era poi diventata un momento quasi storico. Ricordo bene la concentrazione di Gerry Adams mentre, da una cabina telefonica pubblica, si informava presso il Sinn Fein sulla risposta di Londra (fino a quel momento inaspettata) in merito a una ventina di domande poste dal movimento repubblicano (in pratica una proposta di colloqui e trattative). “Fortuna che avevano detto di non aver niente da rispondere” aveva commentato (cito a memoria, ma il senso era quello, vedi l’intervista) mentre nella redazione di un giornale locale (mi pare La Nuova Venezia) il fax sfornava metri e metri di risposta ufficiale (21 pagine!) da parte del governo inglese. In seguito, anche se il cammino è stato talvolta tortuoso, le cose come è noto andarono avanti. Un ricordo particolare per il compagno Terence “Tarloc” Clarke, storico militante repubblicano presente a Venezia e di cui qualche tempo dopo mi era giunta la notizia della morte. Per la cronaca, le foto di quella giornata (20 maggio 1994) vennero inviate a Gerry Adams e alla moglie di Tarloc.
GS
(Gianni Sartori, Venezia 20 maggio 1994)
Abbiamo intercettato Gerry Adams (recentemente definito come “le due parole più odiate dai loyalisti filoinglesi”) dalle parti di Rialto mentre si aggirava per calli e canali, pervaso da sincero entusiasmo, in occasione della sua prima passeggiata veneziana. Era arrivato la sera prima e ripartiva quella sera stessa: una visita brevissima scandita da qualche intervista rigorosamente selezionata e dalla presentazione del suo libro “Strade di Belfast”(Pubblicato in Italia da Gamberetti editrice, tradotto da Orsola Casagrande, prefazione di Ronan Bennet) presso la “Scuola dei Calegheri”. Come è noto il leader del Sinn Féin a Belfast deve dormire ogni notte in un luogo diverso e la sua casa è stata ripetutamente oggetto di attentati. Nell’insolita veste di turista a Venezia ha trovato il tempo per ammirare San Marco e dintorni, per qualche foto ricordo e anche per un paio di doverose soste nelle rinomate osterie locali. Per la cronaca riferisco che, come ex detenuto, si è particolarmente interessato al Ponte dei Sospiri (quello che conduceva alle prigioni) e che a pranzo, dopo laboriose ricerche sui termini inglesi equivalenti, ha scelto “bigoi” di primo e “poenta e bacalà” di secondo.
IL CONFLITTO NORDIRLANDESE NELLA LETTERATURA
Il conflitto che lacera l’Irlanda del Nord nella sua fase attuale si protrae ormai da 25 anni e ha generato una quantità enorme di narrativa in proposito ma molto poca di questa letteratura sembra avere un autentico valore.
Finora hanno prevalso gli autori di thriller, la pubblicazione di storie con trame irreali. I personaggi sono improbabili, più che altro caricature. Anche gran parte della letteratura seria ha contribuito a banalizzare la natura del conflitto, semplificandolo e rifiutandosi di analizzarlo. Secondo Gerry Adams è possibile individuare alcune delle principali convenzioni, veri e propri stereotipi, adottate dagli scrittori e ricorrenti nelle descrizioni del conflitto nordirlandese:
“Prima convenzione: il conflitto nordirlandese è un conflitto irrisolvibile.
Seconda convenzione: in ogni caso la gente “normale” ne resta fuori, non viene coinvolta.
Terza convenzione: i militanti di entrambe le opposte fazioni sono in qualche modo degli psicopatici.
Quarta convenzione: la presenza inglese è necessaria”.
Queste convenzioni ricorrono, come una vera e propria congiura, una sistematica manipolazione propagandistica, in gran parte della produzione narrativa. Per varie ragioni, non propriamente nobili. Soprattutto perché la maggior parte degli scrittori non ha interesse a impegnarsi politicamente, a schierarsi. Molti di loro arrivano a sostenere che quello che sta accadendo in Irlanda non è riconducibile alla politica.
In questo il libro di Gerry Adams è molto diverso dalle opere di altri scrittori che si sono occupati della gente di Belfast. La diversità consiste nel fatto che Adams proviene da qui, vive da quarantacinque anni in quelle stesse aree della città; vede quindi quella gente come esseri umani reali, senza sovrapporvi stereotipi; li vede e li descrive nei suoi libri in profondità, “a più dimensioni”. Altri scrittori, magari ritenuti esperti nell’introspezione psicologica, falliscono completamente quando si tratta di fare una analisi psicologica realistica della gente di Belfast. Dichiara Ronan Bennet, autore dell’introduzione, che “spesso mi è capitato di leggere dei libri ben recensiti dalla stampa, libri definiti molto attenti alla realtà del conflitto ma quando li ho letti non vi ho riconosciuto la gente di West Belfast”. Invece, per una reale descrizione di questa gente, “Strade di Belfast” non ha uguali.
Va anche ricordato come prima degli anni Ottanta fosse molto diffusa e data per scontata, l’idea che i Repubblicani tenessero in pugno la gente dei quartieri cattolici; che l’appoggio della popolazione alle lotte fosse in qualche modo estorto. Ma poi questa stessa gente ha liberamente eletto Gerry Adams al Parlamento. Questo fatto incontestabile ha costretto la propaganda britannica a fare marcia indietro e mobilitarsi per demonizzare l’intera comunità cattolica, “complice” dei Repubblicani. Tra gli altri meriti, il libro di Gerry Adams ha anche quello di restituire alla gente di West Belfast la sua identità.
L’UNICO IRLANDESE BUONO È QUELLO MORTO?
Cosa puoi dirci della produzione letteraria in Irlanda? Cosa è cambiato negli ultimi anni?
Fino a non molto tempo fa in Irlanda lo scrivere sembrava essere interdetto ad alcuni soggetti sociali: la letteratura escludeva le donne, la classe operaia e i Repubblicani. Attualmente la situazione è migliorata, grazie soprattutto al fatto che molti scrittori si sono riappropriati della letteratura.
E per quanto riguarda la produzione letteraria riguardante il conflitto?
Ovviamente scrivere sul conflitto è una questione difficile. Ci sono centinaia di libri su questa lotta, in particolare romanzi gialli, thriller. Per un certo genere di scrittori il conflitto nordirlandese è una grossa fonte di ispirazione. Possono ambientarvi le loro trame, proiettarvi i loro eroici protagonisti. Per lo più si tratta di agenti segreti mandati clandestinamente a Belfast dagli Inglesi contro l’IRA che, di solito, ha rapito improbabili vittime (come principesse, cavalli da corsa…) o comunque per portare a termine rischiose operazioni.
In genere l’eroe sconfigge i cattivi Irlandesi e ritorna vincitore, dopo avere anche avuto qualche storia d’amore. Una trama per lo più scontata (da parte mia vorrei citare “La preda di Harry” che, pur ricalcando alcuni dei soliti stereotipi, presenta un finale diverso. Infatti, muore anche il protagonista inglese, ucciso per errore dalle truppe britanniche, non solo il volontario repubblicano braccato, ndr).
C’è un mio amico che insegna all’università e che ha impostato un suo corso proprio su questi stereotipi letterari, peraltro ricorrenti quando si parla dell’Irlanda.
CIVILIZZAZIONE O COLONIZZAZIONE?
Questo crea dei problemi per quanto riguarda una corretta informazione sulle ragioni del conflitto?
In effetti è una cosa molto seria. A livello di massa la gente può veramente convincersi che buona parte dei Repubblicani è costituita da mezzi esaltati o addirittura psicopatici (come appaiono spesso in questi romanzi) che passa il tempo a complottare su come rapire giovani principesse o veloci cavalli da corsa. Il messaggio è chiaro ed è quello che ritroviamo sempre nel modo in cui i colonialisti pretendono di interpretare la storia irlandese. Secondo queste teorie gli Inglesi non sarebbero venuti in Irlanda per occupare il nostro paese ma per civilizzarci e salvarci dalla barbarie.
Dimenticando naturalmente che questa opera di “civilizzazione” implicava il fatto di farci cambiare i nostri usi e costumi, la nostra cultura, la nostra stessa identità.
A proposito di identità. Per un popolo oppresso è fondamentale conservare la propria lingua tradizionale. Questo immagino valga anche per la lingua irlandese?
Naturalmente. La lingua irlandese è una delle più antiche, una delle prime ad essere state trascritte. Esiste una vastissima produzione letteraria che si perde nei secoli. La tradizione orale in parte è stata soppiantata dalla lingua scritta ma comunque resiste ancora, vive anche nell’era televisiva. E con essa resta viva anche la nostra identità.
Quale scopo ti proponevi scrivendo questo libro? Contrastare la letteratura basata su stereotipi in merito al conflitto?
Questo libro non è stato scritto per combattere stereotipi e convenzioni letterarie. Quello che ho cercato e cerco di fare è raccontare delle storie. Nonostante ciò quando è stato pubblicato in Irlanda la televisione ne ha rifiutato la pubblicità (naturalmente gli editori hanno portato il caso in tribunale). Una delle motivazioni era che non si poteva permettere a Gerry Adams di presentarsi come uomo di cultura (in quanto “barbaro e rappresentante di barbari” ); evidentemente permane ancora il tentativo da parte dei media di interpretare e descrivere il conflitto come “guerra tra barbari”.
COSÌ HO COMINCIATO A SCRIVERE…
Come è nata la tua vocazione di scrittore?
È cominciata in prigione. Questo libro non è nato come tale. Quando ero in prigione scrivevo per “Republican News”. All’inizio dovevano essere articoli politici. Scrivevo in una situazione abbastanza particolare: una cella con il soffitto in filo di ferro, poco più grande di questa stanza, dove stavano concentrate trenta persone e i relativi letti a castello. Quando, per es., cominciavo a scrivere che il tal primo ministro aveva fatto un annuncio e cercavo di spiegare, di trovare un significato, gli altri 29 prigionieri esprimevano la loro opinione. Non solo sul primo ministro ma anche sulla mia opinione sul primo ministro; a questo poi naturalmente si aggiungeva la loro opinione sulla mia opinione sulla loro opinione sul primo ministro. E così via. Quando i miei articoli cominciarono a diventare storie sui prigionieri, sulla nostra situazione. Eravamo in trenta dentro una cella; in un braccio con quattro celle; in ventidue blocchi… C’era una varietà umana incredibile, persone di età ed estrazione diversa; da quelli giovanissimi a quelli già in età pensionabile, provenienti sia dalle città che dalle aree rurali… Così ogni settimana scrivevo cosa succedeva, come si comportavano. Mettevo insieme la mia storia (personalmente ho molto apprezzato quella sul processo al topo caduto nel porridge di un detenuto e infine assolto e rimesso in libertà, ndr), la mettevo in una scatola di tabacco appesantita con delle pietre (la chiamavamo “il piccione”) e la lanciavamo in un altro blocco. Da qui lo scritto veniva portato fuori con qualche espediente. Naturalmente uno dei compiti dei secondini era impedirci di portare all’esterno quello che, secondo gli stereotipi, noi non avremmo saputo fare. Dato che i barbari non sanno scrivere. Alcune storie contenute in questo libro erano state scritte in prigione e poi dimenticate. Naturalmente nella mia attività politica ho dovuto scrivere soprattutto cose politiche ma come hobby ho continuato a prendere appunti, a fissare idee (nei treni, durante gli spostamenti…) da cui poi ricavare storie.
DA GIBILTERRA A MILLTOWN
Avevi accennato ad alcuni episodi che vi hanno spinto ad incrementare, ad incoraggiare una produzione letteraria che contribuisse a ristabilire la vera immagine della gente dei quartieri repubblicani…
Nel 1988 i Servizi (le S.A.S., teste di cuoio britanniche, ndr) avevano assassinato tre militanti dell’IRA a Gibilterra. Quando le bare erano tornate a Belfast, nel cimitero cattolico di Milltown, i funerali sono stati attaccati. Tre persone sono state uccise e 64 ferite. L’episodio venne ripreso dalle televisioni di tutto il mondo. Forse ricordi le immagini di un un uomo (il loyalista autore dell’attentato) che fuggiva tra le tombe. Anche se non è questo l’argomento di cui voglio parlare ricordo che le armi erano state fornite dagli Inglesi e che l’attentatore, un ex detenuto loyalista, aveva avuto precise informazioni su quali esponenti repubblicani sarebbero stati presenti al funerale. In quella occasione i giornali avevano avuto parole di apprezzamento per i giovani che lo avevano inseguito e catturato vivo, in quanto avevano agito disarmati. Ma due giorni dopo, al funerale di una delle tre vittime dell’attentato loyalista, una macchina si introdusse nel corteo. A bordo c’erano due uomini armati, due soldati inglesi in borghese. Vennero circondati dalla folla che temeva un altro attacco settario e questi spararono alcuni colpi di pistola. Come sai vennero catturati dalla folla e linciati. E la gente di West Belfast, la stessa che due giorni prima era stata apprezzata, venne descritta come barbara, assassina, selvaggia… Da quel momento West Belfast e tutti i suoi abitanti furono oggetto di pesanti campagne denigratorie. L’intera comunità venne considerata responsabile dell’uccisione. Non si faceva nessun tentativo per capire la situazione psicologica di questa gente che due giorni prima era stata attaccata durante un funerale; tutti venivano considerati responsabili.
Una delle risposte a questa campagna denigratoria è stata quella di organizzare manifestazioni di segno opposto, che mostrassero la realtà del nostro popolo. Organizzammo pubbliche letture di poesie, incontri sportivi, proiezioni cinematografiche, dibattiti…
Dopo un anno questo “festival” cominciò ad avere grandi adesioni. Quello che all’inizio era stato organizzato come una “forma di sopravvivenza”, per non perdere la propria identità deturpata dai media, (far vedere che questa gente sapeva anche cantare, scrivere poesie, libri…) è divenuto qualcosa di molto più grande. Questo libro è appunto il mio contributo a questa opera, un riconoscimento, una celebrazione della mia gente. Ho voluto far vedere anche l’altra faccia della medaglia, quella dimenticata dai media. In questo senso ho anche detto che è stato scritto soprattutto per quella stessa gente di cui si parla nel libro. Naturalmente mi fa piacere che venga letto anche altrove. Anche noi abitanti dei quartieri repubblicani dobbiamo ricordarci che c’è un mondo oltre West Belfast.
Ma la gente di West Belfast è gente particolare, “speciale”? Predisposta a combattere?
Non direi. La gente di Belfast non è particolarmente combattiva. Quello che succede a Belfast è quello che succederebbe ovunque in quella situazione. Per esempio se voi foste sotto l’occupazione militare, la repressione di uno stato straniero, probabilmente alcuni combatterebbero, altri no, altri ancora troverebbero una via di mezzo. La maggior parte sicuramente andrebbe avanti con la propria vita di ogni giorno. Lo stesso accade a West Belfast. Potenzialmente è una situazione universale.
DA BALLYMURPHY A SOWETO
Tento di spiegarmi brevemente con due storie simili, storie analoghe a quelle raccontate nel mio libro. Dopo le recenti elezioni in Sudafrica, alla televisione abbiamo cominciato a vedere film e documentari che non si erano mai visti finché Mandela e i Neri erano considerati dei “barbari”. In uno che ho visto recentemente davano la parola alla gente di Soweto e mi sono riconosciuto in una precisa situazione. Quando ero bambino eravamo una famiglia molto numerosa e mia madre si dava da fare per trovare una casa adeguata. Dopo anni e anni gliene venne assegnata una, un alloggio popolare in costruzione, a Ballymurphy, un quartiere cattolico. Alla domenica andò a vedere le fondamenta e poi in seguito andava ogni domenica a vederla, man mano che veniva costruita.
In quel documentario che ti dicevo sulla gente di Soweto c’era una donna nera che raccontava di quando da giovane aveva molti figli piccoli; le avevano promesso una casa, un alloggio popolare e ogni domenica andava a vedere questa casa in costruzione. Proprio come mia madre. E questo accadeva mentre, sia in Irlanda che in Sudafrica, le lotte, gli scontri, le violenze imperversavano. Tra l’altro alla fine la casa di questa donna venne costruita attorno ad un masso. Lei raccontava questo fatto in modo molto umoristico; raccontava di quanto erano stati stupidi a costruire la casa attorno ad un masso. In questo ho riconosciuto lo stile, l’atmosfera delle storie di West Belfast.Quindi, concludo, West Belfast è in Sudafrica, in Messico, dovunque la gente mostra il suo coraggio, la sua dignità, la sua pazienza incredibile e anche la sua ironia di fronte a quello che è costretta a sopportare.
QUANDO LA STORIA VIENE RIMOSSA
A tuo avviso il conflitto ha determinato una diversa mentalità tra Irlanda del Nord e Repubblica? Lo chiedo perché spesso ho avuto l’impressione che al sud non fossero molto interessati alle lotte della comunità cattolica del Nord…
Non credo ci sia una sostanziale differenza di mentalità. Ci sono invece due realtà politiche molto diverse. Bisogna riconoscere che questi settanta anni di divisione dell’Isola sono stati un vero fallimento non solo dal punto di vista sociale (anche al sud larghi strati della popolazione vivono in povertà) ma soprattutto dal punto di vista culturale. Quando la questione della riunificazione non era rivendicata dalla gente del nord questo forniva un buon argomento, un alibi alla classe politica del sud. Ma quando la gente del nord ha cercato delle soluzioni, i politicanti di Dublino hanno dovuto preoccuparsi dei loro interessi politici che la ripresa delle lotte contro l’oppressione coloniale metteva in discussione. Questo ha portato ad un notevole revisionismo della storia irlandese, con una vera e propria rimozione delle lunghe battaglie per l’indipendenza. Perfino la Rivolta di Pasqua del 1916 non viene celebrata dal Governo di Dublino! Infatti diventa difficile spiegare perchè era giusto lottare contro gli inglesi nel ’16 e ora no.
Questo naturalmente crea anche problemi di identità perchè un popolo deve sapere da dove viene per sapere dove andare.
Tra l’altro, come sai, fino al gennaio di quest’anno (1994) gli esponenti e i candidati del Sinn Fein non potevano parlare in televisione. Il bando risaliva addirittura a vent’anni prima. Puoi immaginare cosa significhi per un trentenne che non ha mai sentito alla televisione una dichiarazione dei Repubblicani: non puoi certo pretendere che abbia le idee chiare in proposito. Contemporaneamente bisogni riconoscere che anche il Sinn Fein ha precise responsabilità in questo scarso interesse dimostrato dai cittadini della Repubblica. Una delle principali sfide a cui dobbiamo far fronte nell’immediato futuro è quella di saper rappresentare una valida alternativa politica anche per le 26 contee (la Repubblica, ndr).
Naturalmente in questo atteggiamento è presente anche la paura. Il conflitto del nord fa paura. È comprensibile che le violenze, gli omicidi, la repressione vengano temuti e respinti, rifiutati.
Ma nonostante questo bisogna ricordare che, quando ne ha avuto la possibilità, la maggior parte della gente si è espressa a favore del ritiro delle truppe. Non è molto che è stato chiesto al Primo Ministro irlandese perché non vogliono indire un Referendum sugli articoli 1 e 2 (quelli che riguardano i confini tra Repubblica e Irlanda del Nord, ndr). Ha risposto, testualmente: “Perché lo perderemmo”.
Nonostante tutte queste evidenti contraddizioni penso si possa affermare che la stragrande maggioranza degli irlandesi ha un profondo desiderio di vedere l’Isola completamente libera. La nostra proposta congiunta di pace (fatta da Gerry Adams per il Sinn Fein e da John Hume, leader del partito cattolico socialdemocratico, ndr) è stata ben accetta anche nella Repubblica.
NOI VOGLIAMO CHE QUESTA GUERRA ESCA DALLE NOSTRE VITE
A proposito della proposta di pace. Da qualche parte si sussurra che rischi di cadere nel nulla, che la parola potrebbe tornare alla repressione da un lato e agli attentati dall’altro. Come stanno effettivamente le cose?
Le ultime dichiarazioni del Governo inglese sono di fatto una risposta alle proposte irlandesi. Gli Inglesi rispetto al processo di pace si sono mossi in modo riluttante ma i chiarimenti arrivati in questi giorni (proprio la mattina dell’intervista, 20 maggio, grazie al fax di un quotidiano veneziano, Adams si era visto recapitare ventun pagine di chiarimenti, ndr) sono un fatto importante. Prima di Natale il Sinn Féin aveva chiesto precisazioni (tramite il premier irlandese Albert Reynolds) in merito alla cosiddetta Dichiarazione di Downing Street ma ci era stato mandato a dire da fonti ufficiali che “non c’era bisogno di alcuna precisazione”. Il nostro è un documento di venti domande in merito a questioni molto importanti riguardanti il testo della Dichiarazione, le differenti interpretazioni che danno della Dichiarazione i due Governi, quali siano i processi e le strutture che si svilupperanno dalla Dichiarazione.
Adesso hanno accettato di rispondere e per cominciare sono arrivate ben ventun pagine di chiarimenti. Niente male se pensiamo che “non c’era bisogno di alcuna precisazione”.
Ora bisogna vedere che ruolo svolge tutto questo nel processo di pace. L’ho ricevuto solo oggi; la mia prima risposta è che ci rapporteremo in modo positivo per far progredire la situazione. Comunque il processo di pace va avanti anche indipendentemente dall’importanza di questo nuovo documento. Noi vogliamo che questa guerra esca dalle nostre vite (purtroppo non sembra che per ora questa sia anche l’aspirazione delle bande loyaliste: nei giorni immediatamente successivi, proprio in risposta alla ripresa del negoziato, ci sono stati vari attentati contro sedi e locali del Sinn Féin, non solo a Belfast ma anche a Dublino, ndr).
LA CAUSA DETERMINANTE DEL CONFLITTO È LA PRESENZA INGLESE
Un motivo ricorrente quando si parla dell’Irlanda è che il conflitto è sostanzialmente una lotta settaria legata a discriminanti religiose. Questo in genere chiude il discorso, isola la questione da tutte le implicazioni politiche, sociali… Cosa puoi dirci in proposito?
Indubbiamente c’è anche una componente settaria, ma comunque è secondaria. La causa determinante del conflitto è la presenza inglese. Insistere solo sul fattore religioso è appunto uno degli stereotipi generalmente adottati dalla narrativa, quella che ci mostra da un lato i fanatici settari loyalisti e dall’altro i bigotti cattolici anche loro con la loro buona dose di settarismo. Entrambi sostanzialmente malvagi.
Ormai è chiaro a chiunque abbia un minimo di esperienza dell’Irlanda del Nord che questa è un’analisi falsa e superficiale, una posizione di comodo per non affrontare il vero problema.
gianni sartori (20 maggio 1994)
Gianni Sartori - 29/9/2014 - 19:15
Riccardo Venturi - 30/9/2014 - 11:28
Joey
(Joey Lawrence)
LONDRA - Dolores O'Riordan, la cantante irlandese del gruppo "The Cranberries", è morta improvvisamente. Lo ha fatto sapere la sua agente Lindsey Holmes tramite una nota, citata dai media irlandesi. Aveva 46 anni.
"La cantante della band irlandese The Cranberries era a Londra per una breve sessione di registrazione. Non sono disponibili al momento ulteriori dettagli. I familiari sono distrutti dall'aver appreso la notizia e hanno chiesto di rispettare la loro privacy in questo momento molto difficile", afferma la nota.
A novembre aveva registrato la sigla del cortometraggio animato Angela's Christmas, trasmesso su RTÉ 1 alla vigilia di Natale. Sul profilo Fb della band aveva scritto il 20 dicembre. Diceva: "Ciao a tutti, qui Dolores. Sto bene! Abbiamo fatto il primo giro di concerti dopo mesi durante il fine settimana, ho suonato alcune canzoni alla festa annuale di Billboard a New York. Ci è piaciuto davvero! Buon Natale a tutti i nostri fan !! Xo". La cantante aveva problemi di salute, soffriva di ernia alla schiena ma le cause del decesso non sono note.
Nel 1994 aveva sposato il tour manager dei Duran Duran, Don Burton, padre dei suoi tre figli. I due avevano divorziato nel 2014 dopo vent'anni di vita insieme. L'ultimo tweet della cantante risale al 4 gennaio. È un saluto, tornava a casa.
repubblica.it
Dq82 - 15/1/2018 - 18:45
Lorenzo - 24/10/2020 - 21:36
Dq82 - 16/1/2024 - 09:55
Dall'album "No Need To Argue"
From the album "No Need To Argue"
Una frase tipica per questa canzone: "Nessun bisogno di presentazione". È la canzone più celebre dei Cranberries, e una delle canzoni più celebri in assoluto degli anni '90 (sospettiamo fortemente che lo rimarrà anche dell'intero XX secolo). È una canzone che, con il suo enorme impatto, ha probabilmente contribuito al cessate il fuoco in Irlanda del Nord (ricordiamo che, nel 1994, cioè nello stesso anno di composizione di "Zombie", Belfast era ancora squassata da sanguinosi attentati). È la canzone, tra le altre cose, che ha rivelato le straordinarie doti vocali della cantante del gruppo irlandese, Dolores O'Riordan. Ma è significativo che la canzone più famosa di questo gruppo sia anche una (straordinaria e terribile) canzone di pace per l'Irlanda. Straordinaria e terribile come il celeberrimo videoclip che proponiamo.
(Dolores O'Riodan, from Cranberries - The Story Behind The Music)
«Zombie è stata ispirata dalla morte di un bambino. La vita gli è stata presa dalle braccia di sua madre, che stava facendo shopping in un giorno normale a Londra. Qualcuno aveva infilato una bomba in un cestino di rifiuti e il bimbo si è trovato al posto sbagliato al momento sbagliato, ed è morto. La ragione per cui era stata messa la bomba aveva a che fare con quel tipo di rivendicazioni politiche e territoriali che si succedono in Irlanda e in Inghilterra. L'allusione alla data del 1916 serve a ricordare che in quell'anno fu firmato un accordo che sanciva la cessione di sei contee irlandesi all'Inghilterra. Da allora non è cambiato niente: guerra, morte ed ingiustizia»
(Dolores O'Riodan, traduzione tratta dal libro "Oggi ho salvato il mondo" - canzoni di protesta 1990-2005 di Carlo Bordone e Gianluca Testani. Arcana Editrice, 2006)
"This was inspired by the IRA bombing in Warrington, Cheshire in 1993. Two children, Jonathan Ball and Tim Parry, were killed. [...]
Lead singer Dolores O'Riordan claimed that "Zombie" speaks about "The Irish fight for independence that seems to last forever." The lyrics even say, "It's the same old theme since 1916." Like the responsive works of Yeats, Heaney and U2, the Cranberries claim they wrote "Zombie" to be a "Song for peace, peace among England and Ireland."
(from Songfacts).
*
La canzone fu ispirata dall'attentato dell'IRA a Warrington, nella contea inglese del Cheshire, nel 1993. Due bambini. Jonathan Ball e Tim Parry, rimasero uccisi.
La leader del gruppo, Dolores O'Riordan, dichiarò che "Zombie" parla della "Lotta per l'indipendenza dell'Irlanda, che sembra durare eternamente". Il testo dice chiaramente: "E' sempre la stessa storia dal 1916. Così come per le opere di Yeats, di Heaney e degli U2, i Cranberries dicono di avere inteso "Zombie" come "una canzone di pace, di pace tra l'Inghilterra e l'Irlanda".
Nel testo è stato visto un riferimento alla canzone The Town I Loved So Well scritta nel 1973 dal musicista irlandese Phil Coulter e dedicata alla sua città, Derry, nell'Ulster, uno dei luoghi cardine del conflitto nordirlandese e sede della famigerata Bloody Sunday durante la quale 14 persone furono uccise dall'esercito britannico. Nel testo è presente un verso che cita tanks e guns, carri armati e pistole, come nella canzone dei Cranberries.
« With their tanks and their guns, oh my God, what have they done
to the town I loved so well »
The Tim Parry Jonathan Ball Trust
On Saturday 20 March 1993 two bombs detonated in Bridge Street, Warrington, in the North West of England. There was no warning. It was the day before Mothering Sunday in Bridge Street, the main shopping area in Warrington. The street was packed with people preparing for that special day.
As a result of their injuries Jonathan Ball, aged 3, died on that day and 12-year-old Tim Parry died 5 days later. Fifty-six people suffered physical injuries whilst countless others still carry the mental scars. The Irish Republican Army (IRA), as part of a campaign of violence, planted the bombs.
No one has ever been prosecuted for the deaths of Tim and Johnathan. The sense of outrage felt throughout Great Britain, the whole of Ireland and beyond was immediate and immense. However, the parents of both the people of Warrington did not seek vengeance, merely answers. Colin and Wendy Parry, the parents of Tim, with the full support of Wilf and Marie, the parents of Johnathan, had a dream to BUILD SOMETHING GOOD AND LASTING AS A MEMORIAL TO THE BOYS.
Since the bombing Colin and Wendy Parry have been active campaigners for peace and reconciliation between the communities in Northern Ireland, the Republic of Ireland and in the UK. They gained the backing and recognition Prime Ministers, Presidents, prominent politicians and more importantly the general public to make their dream a reality. The dream and the memorial has been realised through the creation of a unique Peace Centre. The Tim Parry Johnathan Ball Young People’s Centre in Warrington opened in a blaze of publicity, on March 20th 2000 – the seventh anniversary of the bomb. The new Centre has residential accommodation, an IT suite and classroom, an arts and crafts room, a conference room, sports hall, lounge and dining facilities.
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