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Signore, da qui si domina la valle

Pippo Pollina
Lingua: Italiano


Pippo Pollina

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[1998]

dall'album "Il giorno del falco".

Il giorno del falco
Signore, da qui si domina la valle
e a cento e a mille ne vedo
di cristi discesi sul selciato
all'ombra d'alberi stizziti
al cospetto d'un cielo gravido ed ambrato.

Signore, da qui ne vedo a cento e a mille
di quelli che lei chiama mobili birilli
sono braccia, sono mani, sono occhi chiari e scuri
sono capelli imbrigliati fra le crepe dei muri

Signore, da qui si sentono le voci
si leggono i contorni delle luci
e ancora della notte i pochi fuochi accesi
e ancora della notte i fiochi fiocchi appesi
sui rami della fede e della speranza
sui rami di chi crede nell'oltranza
sui rami della finita infinita storia
sui rami della madre memoria

Signore da qui si domina la valle
e a cento e a mille piegati sui ginocchi
affranti su grandi lenzuoli bianchi
amici, fratelli, sorelle, amanti

Signore, cosa passa nella sua mente?
Lo sguardo perduto nell'orizzonte
I pensieri altrove, i capelli al vento
gli occhi lo specchio dello sgomento

Signore, da qui si domina la valle
e a cento e a mille ne vedo bruciare di sete
sciogliersi al sole come comete
lanciarsi nel vuoto dello sconforto

Signore, da qui si sentono le voci
le grida invincibili della vita
fermi quest'odio, questa partita,
questa maledetta follia infinita.

inviata da Riccardo Venturi - 14/3/2005 - 19:10



Lingua: Tedesco

Versione tedesca dell'autore, dal libretto dell'album:
VON HIER LÄSST SICH DAS TAL ÜBERBLICKEN, HERR

Von hier wird das Tal überwacht, Herr
und zu Hunderten, Tausenden seh' ich sie
aufs Pflaster niedergestreckte arme Seelen
im Schatten entrüsteter Bäume
im Angesicht eines bedrohlich düsteren Himmels
von hier aus, Herr
seh' ich sie zu Hunderten und Tausenden
jene, die in ihren Augen lediglich
bewegliche Figürchen sind
es sind arme Hände, helle und dunkle Augen,
Haare, die sich im zerbombten Gemäuer verfangen
von hier hört man die Stimmen, Herr
lassen sich Umrisse erkennen
die letzten Lichter der Nacht
ein letztes schwaches Flackern
im Geäst von Zuversicht und Hoffnung
jene, die noch an ein Durchhalten glauben
sich klammern an die endliche unendliche Geschichte
und die Erinnerung
von hier lässt sich das Tal überblicken, Herr
zu Hunderten, Tausenden
knien sie erledigt darnieder auf weissen Laken
Freunde, Brüder, Schwestern, Liebende
was geht in ihrem Kopf vor, Herr?
Ihr Blick verliert sich am Horizont
die Gedanken woanders, die Haare im Wind
und die Augen spiegeln jetzt blankes Entsetzen
von hier aus überblicke ich das Tal, Herr
und sehe Hunderte, Tausende dürsten
im Sonnenlicht verglühen wie Kometen
versinken im Nichts der Trostlosigkeit
von hier, Herr, hört man die Stimmen
den unbeugsamen Aufschrei des Lebens
stoppen sie diesen Hass, dieses grausame Spiel
diesen nicht Enden Wollenden verfluchten Irrsinn.

inviata da Riccardo Venturi - 14/3/2005 - 19:21


questa canzone mi ha colpito molto. e' bellissima

gabriele de carlo - 27/1/2007 - 20:39




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