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Ecco s'avanza uno strano soldato [Il sacrificio del contadino partigiano]

Paolo Ciarchi
Language: Italian


Paolo Ciarchi

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Sono loro
(Pierpaolo Adda)
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(Paolo Ciarchi)
Partigiani di Castellino
(Anonymous)


[1970]
Dallo spettacolo: "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente"; Collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese.
Scritta da Paolo Ciarchi e Dario Fo
Written by Paolo Ciarchi and Dario Fo
Écrite par Paolo Ciarchi et Dario Fo
Tekijät: Paolo Ciarchi ja Dario Fo

Cantano / Singers / Chantent / Laulavat: Paolo Ciarchi - Isabella Cagnardi
In album CD/ In the CDalbum / Dans l'album CD / CD-Albumissa: Paolo Ciarchi: Cent'anni di moltitudine, qualche canzone, opinione, suono, serata nella vita musicale di Paolo Ciarchi
Contiene materiali rarissimi e inediti
A cura di Alessio Lega, Claudio Cormio, Rocco Marchi
Prodotto da Archivi della Resistenza e Istituto Ernesto De Martino

Foto di scena di "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente", collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese, in due tempi di Dario Fo, debuttato il 27 ottobre 1970 al Capannone di via Colletta a Milano
Foto di scena di "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente", collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese, in due tempi di Dario Fo, debuttato il 27 ottobre 1970 al Capannone di via Colletta a Milano


"A differenza de Il comandante della mia banda, qui il tono è assolutamente serio. Era consuetudine dell'esercito nazista soprattutto dopo l'8 settembre 1943: per ogni soldato tedesco ucciso dai partigiani (o da chiunque altro) i nazisti chiedevano la testa di almeno dieci oppositori e a volte anche oltre."

da Dario Fo. Il nostro piangere fa male al re di Luca Moccafighe


Come si può leggere nel testo originale dello spettacolo, il brano viene presentato come di anonimo, non sappiamo se perché realmente raccolto come testimonianza, o per dargli più realismo.

contadino


ciarkmolt

Fa parte di una “trilogia di canti tratta da Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente (1970), spettacolo interamente costruito su un parallelo tra la resistenza storica italiana e quella palestinese. Per quel che ne sappiamo questo testo era composto da un susseguirsi di testimonianze, senza alcuna costruzione drammaturgica. Le foto ci mostrano una sorta di lettura scenica nella quale riconosciamo oltre a Paolo [Ciarchi] e Dario [Fo], Isabella Cagnardi [moglie di Paolo Ciarchi, ndr], Renzo Lovisolo e altri. Ciarchi era legatissimo a questi tre canti, che sono tra i pochissimi del repertorio scritto con Fo che ha proposto fino agli ultimi anni, probabilmente anche perché sovente invitato ad iniziative di argomento resistenziale. In tempi di ossessione securitaria anti-terroristica gli sarà parso importante ribadire l’elemento di ribellismo della resistenza, in particolare per quel che riguarda le formazioni di guerriglia urbana: per l’appunto la Gap, basata sul libro Senza tregua di Giovanni Pesce, esplicitamente citato nel testo. - Alessio Lega, nelle note dal libretto del CD “Paolo Ciarchi – Cent’anni di moltitudine” - Istituto Ernesto De Martino – Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani, Fosdinovo (MS), 2019


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La terza canzone della “trilogia resistenziale” proveniente dallo spettacolo Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente (rappresentato un’unica volta a Milano il 27 ottobre 1970) era stata presentata, nel testo ufficiale dello spettacolo, come anonima, forse per darle un’apparenza di canto popolare. Il titolo che le viene dato nel testo dello spettacolo è: Il sacrificio del contadino partigiano. Ma già ad un primo ascolto, appare chiaro che non ha nulla del canto popolare: il testo è una collaborazione tra Paolo Ciarchi e Dario Fo (con probabili interventi di altri, come era consuetudine), mentre la musica è interamente di Paolo Ciarchi (che la interpreta assieme alla moglie Isabella Cagnardi, cantante straordinaria).

Isabella Cagnardi.
Isabella Cagnardi.


Affermò Dario Fo che questa canzone è “assolutamente seria a differenza de Il comandante della mia banda”. Mi sia permesso dissentire dal premio Nobel per la letteratura: “Il comandante della mia banda” è una canzone serissima e, mutatis mutandis, “durrutiana”. Esattamente come questa cui il Ciarchi, casomai, diede una musica vivace e giocosa, quasi bandistica che contrasta -volutamente- con il testo assolutamente militante e commovente. Testo nel quale, peraltro, si avvertono precisi echi ma niente affatto “popolari”: quelli de La guardia rossa di Raffaele Mario Offidani (Spartacus Picenus), ivi compreso il verso seminale dello “strano soldato”. [RV, 26-3-2024].
Ecco s'avanza uno strano soldato,
Porta il fucile come una vanga
Come la vanga di un contadino,
Ha la mantella del birocciaio

Ha gli stivali del fiocinino,
Va in bicicletta lungo le strade,
Va con le barche dentro i canali,
Suo portaordini è un ragazzino

E la sua donna gli fa da staffetta,
E la sua mamma gli fa sempre avere
Un pacchettino con dentro il mangiare.
Uno straccio rosso è il fazzoletto,
Uno straccio rosso è la sua bandiera.

Ieri ne ho visto un altro impiccato,
Non l'hanno preso, è arrivato da solo
E ai tedeschi si è consegnato,
Sono i tedeschi che l'hanno avvisato:

«Se non si presenta,
Ne ammazziamo altri trenta !».

Ora quei trenta lo stanno a guardare,
Guardano in piazza lo strano soldato
Che al loro posto s'è fatto impiccare,
Sotto che piange c'è un ragazzino.

C'è la sua donna che continua a chiamare
E c'è una vecchia con un pacchettino,
Un pacchettino con dentro il mangiare.
E sopra i tetti ci sono nascosti
Strani soldati che stanno a guardare.

Portan fucili come le vanghe,
Come le vanghe dei contadini,
Han le mantelle dei birocciai
E gli stivali dei fiocinini
E son venuti per vendicare.

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/3/11 - 13:14



Language: English

English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Riccardo Venturi, 26-3-2024 09:46

Ivrea (Piedmont, Italy). Young partisan Ferruccio Nazionale, 22, hanged in a town square.
Ivrea (Piedmont, Italy). Young partisan Ferruccio Nazionale, 22, hanged in a town square.
Here’s a strange soldier coming on
The Sacrifice of a Peasant Partisan


Here’s a strange soldier coming on
Bearing his rifle like a spade,
Like the spade of a peasant,
And wearing a carter’s cloak

He rides his bicycle along the roads
With his poacher’s boots on,
He sails with boats on the canals
And his messenger is a kid.

His wife is his dispatch rider,
And his mother sends always to him
A small packet with some food.
He’s got a red rag as his neckerchief,
A red rag as his flag.

Yesterday I saw another hanged man,
He wasn’t caught, he came on his own
And gave himself up to the Germans.
The Germans warned him:

“If he doesn’t give up,
We’ll kill thirty more!”

Now those thirty are looking at him,
Looking at that strange soldier in the square
That’s getting hanged instead of them.
There’s a kid crying just beneath the gallows.

His wife keeps on calling his name,
And there’s an old woman holding a packet,
A small packet with some food.
And, hidden on the roofs, there are
Strange soldiers who keep on looking.

They’re bearing rifles like spades,
Like the spades of peasants,
They’re wearing carter’s cloaks
And they have poacher’s boots on,
And they came there for revenge.

2024/3/26 - 09:47




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