Senza titolo [Se qualcuno proprio vuole, può chiamarla Acqua]
GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCGLingua: Italiano
Ho spremuto l'acqua dalla roccia più dura,
ho succhiato la rugiada del mattino,
ho leccato l'olio del fucile.
La strada che porta all'acqua è coperta di sangue:
ho bevuto ad ogni ferita.
ho succhiato la rugiada del mattino,
ho leccato l'olio del fucile.
La strada che porta all'acqua è coperta di sangue:
ho bevuto ad ogni ferita.
inviata da I Fermentivivi - 8/3/2005 - 15:46
Lingua: Inglese
An English Version by Riccardo Venturi
March 8, 2005
March 8, 2005
Lingua: Francese
Version française de Riccardo Venturi
8 mars 2005
8 mars 2005
Lingua: Tedesco
Deutsche Übersetzung von Riccardo Venturi
8. März 2004
8. März 2004
Lingua: Ebraico
Versione ebraica di Riccardo Venturi, 8 marzo 2005
Lingua: Ebraico
(La trascrizione in caratteri latini della precedente versione ebraica):
×
Questo il loro commento:
Questo non è il testo di una canzone.
Verso la seconda metà degli anni 70, in una mostra di disegni e dipinti tenuta in Italia, erano esposti dei dipinti anche di una ragazza palestinese scampata al massacro di Tell Al Zaatar avvenuto nel 1976 - 20 giugno/12 agosto, quando circa 2000 palestinesi vennero uccisi dopo 52 giorni di assedio e il campo che ospitava 20.000 profughi, venne raso al suolo dai "cristiani" maroniti con l'appoggio dell'esercito siriano.
Nel massacro furono uccisi combattenti e civili senza alcuna distinzione.
Nei quadri di questa ragazza palestinese c'era anche una poesia, della quale ricordo solo un frammento che ho letto all'epoca e non sono mai riuscito a dimenticare.
Così, ora, anche se non è proprio il testo di una canzone, vorremmo proporlo, perché lo riteniamo un piccolo grande grido non solo contro quel massacro, ma anche contro ogni guerra, in qualsiasi luogo del Mondo avvenga.
Mi rendo perfettamente conto che questo commento è più lungo della poesia, ma ritengo giusto scriverlo.
Ancora una cosa: il testo si riferisce all'assedio durato 52 giorni, quando procurarsi un bene indispensabile come l'acqua era difficilissimo e rischioso al massimo perché gli assedianti facevano il tiro a segno su chi cercava di uscire per procurarsela.
*
All'episodio è dedicata la Cantata rossa per Tall el Zaatar del poeta Guido Stocchi, musicata da Gaetano Liguori.