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Jawohl

Alessandro Ledda
Lingua: Italiano


Alessandro Ledda

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(Dago)
Stoi nocka
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(Agnese Ginocchio)


Testo di Marco Vichi
Musica di Nicola Pecci e Alessandro Luchi
Voce: Alessandro Ledda e Nicola Pecci



Nessuna pietàNessuna pietà
Dieci canzoni e dieci testi che raccontano grandi tragedie dell'umanità. Per non dimenticare.
Presentazione (video)

«Il progetto Nessuna Pietà racconta una memoria pesante della storia dell’uomo con delle canzonette. Nessuna Pietà ha due significati. Uno sono gli argomenti, tragedie dove l’uomo non ha avuto nessuna pietà e l’altro il modo di raccontarle: abbiamo cercato di raccontarle in modo crudo, diretto cioè senza nessuna pietà»
(Marco Vichi)


Grande Spirito, Piero Pelù, Nicola Pecci (genocidio dei nativi americani)
Eterna memoria, Ginevra Di Marco (schiavi neri d’America)
Jawhol, Alessandro Ledda, Nicola Pecci (Shoah e negazionismo)
Belpaese, Luca Scarlini (fascino degli italiani per il totalitarismo)
Dormi bambino, Nicola Pecci (Hiroshima)
Popolo sovrano, Cisco (gulag sovietici)
La vostra guerra, Nicola Pecci (desaparecidos)
In mezzo al mare, AmbraMarie (bambini vittime delle guerre)
Il mio dovere, Federica Camba, Nicola Pecci (11 settembre e guerra in Iraq)
Addio Amore, Stefano Bollani (emigrazione africana in Europa)


Ventimila ombre si staccano dal suolo
Scheletri e fantasmi senza un suono
Occhi di bestia nel cranio rasato
All'alba allineati sul fango congelato

Jawohl, Jawohl, Jawohl, Jawohl

Ventimila ombre a strisce sotto il cielo
Ventimila ombre nude contro il gelo
Commercio di miseria
Di vendette e di ossessioni
Né odio né speranza
Solo il tempo nel tempo che avanza
Né uomo né animale
Solo un filo di fumo che sale

Jawohl, Jawohl, Jawohl, Jawohl

Ombre attenzione
Oggi è il giorno della selezione

Chi resta avrà in regalo le sue ossa
Nessuno marcirà dentro una fossa
Fumo grigio sale fino al cielo
L'aria nebbiosa è il loro cimitero
Liberi di fuggire fino al mare
Restano nei recinti a mormorare
Nuvole basse osservano la terra

Jawohl, Jawohl, Jawohl, Jawohl

Ombre ascoltate
Se siete uomini non dimenticate
Stamani il vento è stanco
Non porta via le nuvole dal campo

Ombre sparite
Hanno deciso che non esistete
Ombre ora basta
Siete un'invenzione
Questa è davvero l'ultima benedizione
Ombre che fate?
Che strane facce avete
Parlate mille lingue
Una Babele di colori e di sangue

Ombre chi siete
Dopo molti anni
Sembrava non dovesse mai tornare
Dietro un comando li sento mormorare
Sembrava non dovesse mai tornare
Dietro un comando il saluto militare

Jawohl, Jawohl, Jawohl, Jawohl

Ombre attenzione
Questo è il giorno della resurrezione
Ora è tutto diverso
Tutto come all'inverso
I recinti vanno dal cielo al mare
Ma i reciti non li possiamo eliminare
Ombre attenzione
Oggi è il giorno della selezione

Chi resta avrà in regalo le sue ossa
Nessuno marcirà dentro una fossa
Fumo grigio sale fino al cielo
L'aria nebbiosa è il loro cimitero
Liberi di fuggire fino al mare
Restano nei recinti a mormorare
Nuvole basse osservano la terra

Ombre ascoltate
Se siete uomini non dimenticate

Jawohl, Jawohl, Jawohl, Jawohl

10/10/2009 - 20:04




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