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Canción del esposo soldado

Adolfo Celdrán
Lingua: Spagnolo


Adolfo Celdrán

Lista delle versioni e commenti


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[1977]
Album "Denegado"
Poesia di Miguel Hernández (1936)
Musica di Luís Cília
Canción del esposo soldado

Riportiamo qui la poesia per intero. Adolfo Celdrán non canta le ultime tre quartine e chiude ripetendo la prima.
He poblado tu vientre de amor y sementera,
he prolongado el eco de sangre a que respondo
y espero sobre el surco como el arado espera:
he llegado hasta el fondo.

Morena de altas torres, alta luz y altos ojos,
esposa de mi piel, gran trago de mi vida,
tus pechos locos crecen hacia mí dando saltos
de cierva concebida.

Ya me parece que eres un cristal delicado,
temo que te me rompas al más leve tropiezo,
y a reforzar tus venas con mi piel de soldado
fuera como el cerezo.

Espejo de mi carne, sustento de mis alas,
te doy vida en la muerte que me dan y no tomo.
Mujer, mujer, te quiero cercado por las balas,
ansiado por el plomo.

Sobre los ataúdes feroces en acecho,
sobre los mismos muertos sin remedio y sin fosa
te quiero, y te quisiera besar con todo el pecho
hasta en el polvo, esposa.

Cuando junto a los campos de combate te piensa
mi frente que no enfría ni aplaca tu figura,
te acercas hacia mí como una boca inmensa
de hambrienta dentadura.

Escríbeme a la lucha, siénteme en la trinchera:
aquí con el fusil tu nombre evoco y fijo,
y defiendo tu vientre de pobre que me espera,
y defiendo tu hijo.

Nacerá nuestro hijo con el puño cerrado,
envuelto en un clamor de victoria y guitarras,
y dejaré a tu puerta mi vida de soldado
sin colmillos, ni garras.

Es preciso matar para seguir viviendo.
Un día iré a la sombra de tu pelo lejano,
y dormiré en la sábana de almidón y de estruendo
cosida por tu mano.

Tus piernas implacables al parto van derechas,
y tu implacable boca de labios indomables,
y ante mi soledad de explosiones y brechas
recorres un camino de besos implacables.

Para el hijo será la paz que estoy forjando.
Y al fin en un océano de irremediables huesos
tu corazón y el mío naufragarán, quedando
una mujer y un hombre gastados por los besos.

inviata da Alessandro - 9/10/2009 - 11:41




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Dario Puccini
dall'antologia "Romancero della Resistenza spagnola", 1960.
CANZONE DELLO SPOSO SOLDATO

Ho popolato il tuo ventre d’amore e di sementi,
ho prolungato l’eco di sangue a cui rispondo
e attendo sopra il solco come l’aratro attende:
sono giunto fino al fondo.

Bruna di alte torri, alta luce e occhi alti,
sposa della mia pelle, gran sorso di mia vita,
i tuoi folli seni crescono verso di me a sussulti
come di cerva fecondata.

Già mi sembra che tu sia cristallo delicato,
che tu possa andare in pezzi all’urto più lieve,
e a rinsaldarti le vene la mia pelle di soldato
farebbe come il ciliegio.

Specchio della mia carne, sostegno alle mie ali,
ti do vita nella morte che mi dànno e non prendo.
Donna, donna mia, così circondato dai proiettili,
bramato dal piombo, t'amo.

Sopra i feretri crudeli in agguato,
sopra gli stessi morti senza scampo e senza fossa
io t'amo, e ti vorrei abbracciare con tutto il petto
fin nella polvere, sposa.

Quando presso i campi di battaglia ti pensa
la mia fronte che non raffredda né placa la tua figura,
tu t’avvicini a me come una bocca immensa
d’affamata dentatura.

Parlami nella lotta, sentimi nella trincea:
io qui con il fucile il tuo nome evoco e imprimo,
io difendo il ventre tuo, povera che m’aspetti,
e io difendo tuo figlio.

Con il pugno chiuso nascerà nostro figlio,
avvolto in un clamore di vittoria e chitarre:
lascerò sulla tua porta la mia vita di soldato
senza zanne e senz’artigli.

È necessario uccidere per vivere ancora.
Un giorno verrò all’ombra dei tuoi capelli lontani,
e dormirò nel lenzuolo d’amido e di sfarzo
cucito dalle tue mani.

Le tue gambe implacabili al parto vanno diritte,
e la tua implacabile bocca d’indomite labbra,
e dinanzi alla mia solitudine di scoppi e di brecce
percorri una strada d’implacabili baci.

Al figlio è destinata la pace che sto forgiando.
E alla fine in un oceano d’irreparabili ossa
il tuo cuore e il mio naufragheranno, e saremo
una donna e un uomo consunti dai baci.

20/7/2022 - 22:23




Lingua: Italiano

Versione italiana di Maria Cristina
CANZONE DELLO SPOSO SOLDATO

Ho popolato il tuo ventre di amore e seme
ho prolungato l’eco del sangue a cui rispondo
e aspetto sopra il solco come l’aratro aspetta
sono arrivato fino in fondo.

Mora di alte torri, alta luce, alti occhi,
sposa della mia pelle, grande sorso della mia vita,
i tuoi seni folli crescono verso di me
con sussulti di cerva concepita.

Mi sembri ora un cristallo delicato
temo che possa frantumarti al più lieve urto,
a a rafforzare le tue vene con la mia pelle di soldato
sia come il ciliegio.

Specchio della mia carne, sostegno delle mie ali,
ti do vita nella morte che mi danno e non prendo.
Donna, donna, ti amo assediato dalle pallottole,
bramato dal piombo.

Sopra le bare atroci in assedio,
sopra gli stessi morti senza rimedio e senza fossa,
ti amo, e vorrei baciarti con tutto il petto
persino nella polvere, sposa.

Quando sui campi di battaglia ti pensa
la mia fronte che non raffredda né placa la tua figura
ti avvicini a me come una bocca immensa
di affamata dentatura.

Scrivimi nella battaglia, sentimi nella trincea:
qui con il fucile il tuo nome evoco e fisso,
e difendo il tuo ventre povero che mi aspetta,
e difendo tuo figlio.

Nascerà nostro figlio con il pugno chiuso,
avvolto da un clamore di vittoria e chitarre,
e lascerò sulla tua porta la mia vita di soldato,
senza zanne, né artigli.

inviata da Maria Cristina - 4/6/2010 - 18:16


Hola, Jorge. Acabo de ver que tienes puesta la canción que estoy buscando desde hace muchos años, "Canción del esposo soldado" de Adolfo Celdrán. Si pudieras mandarmela a mi mail te lo agradeceria enormente!!!

Saludos, Fina
(Fina)

JORGE??

6/5/2011 - 21:20




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