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È qui il martello che batte le ore

anonyme
Langue: italien


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Povero Cristo
(Nanni Svampa)
O care mamme
(Giovanna Daffini)


dal sito "La musica dell'Altritalia"

Villotta, sul tema del soldato che deve partire e lasciare la fidanzata, racc. da R. Leydi e A. Fumagalli, 1966, Santa Croce di San Pellegrino, Bergamo.

Incisioni:
- Italia 3. Il canto lirico e satirico, la polivocalità
- Giovanna Daffini: Una voce, un paese
- Duo di Piadena: Il Po, l'Emilia del Duo di Piadena
- Nanni Svampa: Milanese 10. I donn a lavorà e numm a soldà

Altre versioni in:
- Cultura tradizionale in Lombardia ("Addio Lignano addio" Testo, racc. da Eva Tormene, 1971, Castelbelforte, Mantova, inf. Maria e Anna Martini)
- Le mondine di Villa Garibaldi

Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
È qui il martello che batte le ore
è qui il martello che batte le ore
l'è qui 'l vapore dobbiam partir
l'è qui 'l vapore dobbiam partir.

Dobbiam partir lasciar la morosa
dobbiam partir lasciar la morosa
povera tusa la piangerà
povera tusa la piangerà.

Se la piange la gh'ha la ragione
se la piange la gh'ha la ragione
di la passione ne morirà
di la passione ne morirà.

Di la passione non sono mai morta
di la passione non sono mai morta
né questa volta non morirò
né questa volta non morirò.

31/1/2005 - 23:09


Nel disco di Nanni Svampa “I donn a lavurà e num a soldà” 1977 e poi anche nella sua raccolta “Milanese: Antologia della canzone lombarda”
Il commento che segue è tratto dal libro di Svampa “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, 1977 (ultima riedizione 2007)

Milanese

Villotta lombarda che riprende il tema del soldato che parte e deve lasciare la morosa. Al tono alquanto funereo del giovanotto la ragazza risponde "di passione non sono mai morta... né questa volta non morirò". In questa, come in altre canzoni popolari, la donna sconvolge le presuntuose previsioni dell'uomo che la vuole addirittura pronta a “morire di la passione" ed afferma un‘indipendenza che a quei tempi era privilegio solo delle donne del popolo, lavoratrici quanto gli uomini e quindi più emancipate delle loro contemporanee borghesi.
Nata nella seconda metà dell’800, questa canzone e cantata ancora oggi dai coscritti specialmente nelle zone prealpine della Lombardia.
E’ stata raccolta a S. Croce di San Pellegrino (v. il disco n. 3 della serie Italia della Albatros curata da Roberto Leydi e la Milanese vol. 10).

Bernart Bartleby - 12/8/2016 - 09:13




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