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It's A Miracle

Roger Waters
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Roger Waters

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[1992]
Lyrics by Roger Waters
Testo di Roger Waters
Da/From "Amused To Death"

Questa forse non è esattamente contro la guerra, ma comunque offre un bello spaccato di capitalismo degenerato...
(MarKco dal NG it.fan.musica.guccini).

Un lavoro durato cinque anni: Amused To Death di Roger Waters
di Giorgio Rizzotto (1992)

atdCinque anni dopo Radio K.A.O.S., il suo ultimo lavoro da solista, Roger Waters è tornato alla ribalta con la pungente ed ironica opera dal titolo Amused to Death.

Il titolo è tratto deliberatamente dal libro Amusing Ourselves to Death (divertendoci da morire) di Neil Postman, “la cosa che mi colpì maggiormente fu proprio il titolo, che rubai intenzionalmente” dichiara Waters; anche se il contenuto dell’album ha a che fare con quello del testo del sociologo.

“Sono felice di provare ancora passione per quello che faccio” ha detto Waters dopo l’uscita dell’album. “Aspetterò ansiosamente di vedere se la gente ne ricaverà qualcosa. Mi piace avere questo rapporto individuale fra me e te, chiunque tu possa essere. I miei fans, coloro che mi conoscono, ameranno questo album. Si rinchiuderanno da qualche parte e lo ascolteranno più volte. Non li deluderà. Questo mi fa sentire molto bene.”

Prerogativa degli album di Waters è sempre stata quella di lanciare un messaggio, ed è per questo che come tutti i suoi lavori precedenti, Animals e The Wall ad esempio, anche Amused to Death è da considerarsi un concept-album, cioè esiste un filo conduttore che caratterizza e lega il contenuto dei singoli brani. È lo stesso Waters che descrive ed introduce il contenuto dell’album in una intervista apparsa sul Billboard Magazine e ripresa successivamente da Timothy White per il NY Times, dal il titolo di Death & Rebirth.

“Sono partito da una idea profetica. Una metafora: un gorilla che guarda la TV. simbolo di tutti coloro che negli ultimi dieci anni sono rimasti impalati per ore davanti alle notizie sfornate dal video. Il gorilla continua a cambiare canale...alla ricerca di qualcosa che lo possa interessare. Molti brani sono nati guardando la TV e cercando di capire quello che succedeva nel mondo. Il disco esplora l’idea della televisione come farmaco: ci nutre e, insieme, ci uccide, uccide tutte le nostre culture. Credo che molti disastri umani e politici vengano inaspriti, se non addirittura causati, dal bisogno che abbiamo noi, abitanti dei paesi civili occidentali, d’intrattenere le nostre popolazioni nell’esercizio di una politica estera drammatica; una delle cose che troviamo più divertenti è essere impegnati in guerra, magari in paesi lontani. E’ una preoccupazione per me, vedere la guerra come intrattenimento alla televisione”.

rwaÈ quindi la guerra, secondo Waters, lo spettacolo televisivo più grande del mondo: “divertente da morire”, come recita testualmente il titolo dello stesso album.

Io aggiungerei non più la guerra interiore che aveva caratterizzato alcune sue opere precedenti, è il caso di The Wall, bensì la guerra come nutrimento della civiltà occidentale, quella maggiormente esposta al media, che ne trae conseguenze disastrose, e che rischia infine l’appiattimento culturale ad opera di un continuo bombardamento di informazioni selezionate in nome di una globalizzazione economica.

Una buona parte di Amused To Death sembra puntare il suo indice accusatore sulla Guerra del Golfo, anche se tutto l’album, tranne un solo verso di un brano, venne scritto prima della tragica “Tempesta del Deserto” contro il disastrato esercito iracheno. Waters in merito ha detto:

”Il modo in cui si sono dati delle pacche sulle spalle ed hanno fatto vedere e rivedere le riprese dei bombardamenti su Baghdad spiega perfettamente il mio punto di vista. Rende il problema poco chiaro, perché era eccitante e divertente e la gente poteva assistere allo spettacolo direttamente dal salotto di casa, grazie al mezzo televisivo”.

Sono convinto che Waters concorda con Mcluhan e la sua “teoria del mezzo”, riguardo la potenza del media come già in sé tecnologicamente potente e suadente in grado di produrre opinioni a proprio piacimento.

Lo stesso Mcluhan trasse il famoso paragone della bomba atomica, “l’informazione data dal media è tanto importante quanto lo è la stampigliatura impressa sulla scatola della bomba atomica”, ed è questo potere in possesso dei grandi network che viene riconosciuto dal cantautore.

Afferma Waters:
“E’ la televisione il Moloc di questi ultimi decenni, le cui uniche caratteristiche, peraltro entrambe negative, sono la rappresentazione in pollici del libero mercato della comunicazione, infarcito di notizie spesso e volentieri non vere e la conseguente, sovrabbondante, produzione di bugie che alimentano un vero mercato dell’ignoranza sui fatti reali”.

È proprio a causa di questa situazione, ovvero la mercificazione di una morale comune confinata in un fenomeno da intrattenimento globale, che si scatena la potenza visionaria di Waters.

Infatti pur contando egli stesso sul mercato della discografia in un circuito, oserei dire planetario, aborra lo stesso sistema dichiarandolo ipocrita ed incapace di fornire prodotti socialmente utili ma solamente “canzonette che durano mezza stagione”.

Tuttavia sposterei la focalizzazione del problema su un diverso piano di analisi, ovvero la moralità contingente il media, o più precisamente l’amoralità che continuamente vi sconfina dentro, poiché è questo il problema di fondo di tutta la questione.

Non credo che il mercato sia in sé dannoso alla cultura od ad una morale che non è affatto comune, ma è la strumentalizzazione di valori umani, dei quali gli umani sembrano non sentire più il bisogno, che crea questo conflitto.

È nota infatti la teoria di Lazersfeld e Katz del Two step flow of comunication, che vede non più l’individuo isolato in un contesto staccato dal resto del gruppo, che assorbe il messaggio mediale senza la capacità di riadattarlo alle proprie esigenze, ma individua piuttosto la capacità critica degli individui, grazie alle figure degli opinion leaders, di fronte al “bullet” che era proprio della teoria ipodermica.

Bisogna quindi lavorare in modo che sia l’individuo a pretendere prodotti genuini e non il media a fornirli spontaneamente.

Un altro fatto di notevole importanza è come Waters ha posto il dogma religioso, come ha dichiarato egli stesso:
“Sono veramente scoraggiato dal dogma religioso, quando ho sentito dire da George Bush (che è di fede cristiana N.d.R.) che Dio era dalla loro parte durante la guerra del golfo, è incredibile che nel 1992, uno tra i più importanti uomini del mondo, possa ridurre la retorica politica a quel livello, soltanto per ottenere voti e mantenere il potere con il quale aiutare l'industria automobilistica Americana”.

Sembra essere una contraddizione poiché il dogma religioso non da alcun riferimento riguardo a quale parte Dio deve essere durante una guerra è anzi vero l’opposto:

Secondo la fede cristiana, la salvezza portata da Cristo è destinata a tutta l’umanità: Cristo è morto per tutti gli uomini, anzi “per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi”(Gv 11,52)

Il dogma religioso, in questo caso quello cristiano, auspica una fratellanza tra gli uomini, “una comunione di spiriti”, e di contro non riconosce la guerra come mezzo per attuarla.

Chiamando in causa il dogma religioso, Waters molto probabilmente lo intendeva in maniera diversa da come lo intendono i credenti cristiani, allora è inevitabile una rottura della sistematicità del suo dialogo.

La perplessità di Waters, che si indaga su qual è il vero Dio, se quello degli alleati o quello degli iracheni, riguardo lo sfruttamento della parola stessa non deve derivare dal dogma religioso, cristiano o mussulmano che sia, ma dall’uso improprio che se ne fa in campagna politica e solamente quello; lì appunto, come dicevo sopra, è necessario che l’individuo sia a conoscenza del dogma religioso in modo da intendere il falso quando esso si presenti.

Mi sento di condividere in pieno una condanna ai mezzi di comunicazione che fanno un uso improprio della realtà, specialmente in campo politico, ma non di incolpare per questa amoralità il dogma religioso.

Riporto pertanto qui di seguito un brano tratto dalla “comunicazione in prospettiva teologica”:

È in questa direzione che ad esempio si è mosso il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, con il suo documento Etica nella pubblicità pubblicato il 22 febbraio 1997.in esso c’è una chiara presa di coscienza di come la pubblicità si riveli nel mondo contemporaneo “forza pervasiva e potente che influisce sulla mentalità e sul comportamento” (n.1), tramite i mass media che sono i suoi veicoli. Il perché la chiesa si occupi di questo argomento è chiaramente espresso ed in linea con quanto detto in precedenza. La pubblicità influisce grandemente sulla mentalità e sui valori delle persone e sui loro criteri di giudizio, e questo deve essere argomento di sincero interesse da parte della chiesa. La pubblicità è vista inoltre non solo come possibilità concreta di “modellare la realtà che riflette, presentandone talvolta un’immagine distorta.

Il documento parla di benefici effetti della pubblicità per l’economia, per la politica, per la cultura, per la morale e la religione e dei danni prodotti da essa nei medesimi ambiti. “Non vi è nulla di intrinsecamente buono o di intrinsecamente cattivo nella pubblicità. È un mezzo, uno strumento: se ne può fare un retto uso e un cattivo uso” (n.9).

La parte quarta del documento indica alcuni principi etici e morali, direttamente applicabili alla pubblicità: la veridicità nella pubblicità; la dignità della persona umana; e la responsabilità sociale della pubblicità. Il documento è rivolto a tutti quei “molti uomini e donne professionalmente impegnati nella pubblicità”(n,18), agli stessi governanti e il potere pubblico, che ha il dovere di “provvedere che mediante l’abuso dei media non derivino gravi danni alla moralità pubblica e al progresso della società”.

Rimando pertanto l’analisi in maniera più approfondita di questo e di altri documenti ove il contesto lo richiederà; sperando infine di chiarire, per quanto a me possibile, la posizione della Chiesa nei confronti dell’uso mercificatorio dei prodotti mediali; ed infine di tessere le lodi a questo lavoro che considero un esempio di buona fede umana nel medesimo campo.



Amused to Death (1992)

The Ballad of Bill Hubbard - What God Wants (Part I) - Perfect Sense (Part I & II) - The Bravery Of Being Out Of Range - Late Home Tonight (Part I & II) - Too Much Rope - What God Wants (Part II & III) - Watching TV - Three Wishes - It's A Miracle - Amused to Death

Un'introduzione all'album si trova nella pagina di It's A Miracle.

Miraculous you call it babe
You ain't seen nothing yet
They've got Pepsi in the Andes
McDonalds in Tibet
Yosemite's been turned into
A golf course for the Japs
The Dead Sea is alive with rap
Between the Tigris and Euphrates
There's a leisure centre now
They've got all kinds of sports
They've got Bermuda shorts
They had sex in Pennsylvania
A Brazilian grew a tree
A doctor in Manhattan
Saved a dying man for free
It's a miracle
Another Miracle
By the grace of God Almighty
And the pressures of the marketplace
The human race has civilized itself
It's a miracle
We've got warehouses of butter
We've got oceans of wine
We've got famine when we need it
Got designer crime
We've got Mercedes
We've got Porsche
Ferrari and Rolls Royce
We've got choice
She said meet me
In the Garden of Gethsemene my dear
The Lord said Peter I can see
Your house from here
An honest family man
Finally reaped what he had sown
A farmer in Ohio has just repaid a loan
It's a miracle
By the grace of God Almighty
And the pressures of the marketplace
The human race has civilized itself
It's a miracle
We cower in our shelters
With our hands over our ears
Lloyd-Webber's awful stuff
Runs for years and years and years
An earthquake hits the theater
But the operetta lingers
Then the piano lid comes down
And breaks his fucking fingers
It's a miracle



Langue: italien

Versione italiana di MarKco
E' UN MIRACOLO

Chiami questo miracoloso babe
Ma non hai ancora visto niente
Hanno la pepsy nelle Ande
McDonalds in Tibet
Yosemite(*) è stato trasformato in
Un campo da golf per i Giapponesi
Il Mar Morto ha battuto un colpo
Tra il tigri e L'Eufrate adesso
C'è una casa di riposo
Hanno tutti i tipi di sport
Hanno bermuda shorts
Hanno il sesso in Pennsylvania
Un brasiliano pianta un albero
Ed un Medico, a Manhattan
Salva un uomo gratis
E' un Miracolo
Un'altro Miracolo
Per la grazia di Dio onnipotente
E pressioni di mercato
La razza umana si è civilizzata

Abbiamo magazzini pieni di burro
Abbiamo oceani di vino
Abbiamo la carestia se è necessario
Abbiamo il crimine organizzato
Abbiamo Mercedes
Abbiamo Porsche
Ferrari e Rolls Royce
Abbiamo scelta
Lei disse incontriamoci
nel Giardino di Getsemani mio caro
Il signore disse Pietro posso vedere
Casa tua da qui
Un uomo onesto
Finalmente raggiunge quello che ha visto
Un contadino nell'Ohio ha appena ripagato il suo debito
E' un Miracolo
Un'altro Miracolo
Per la grazia di Dio onnipotente
E pressioni di mercato
La razza umana si è civilizzata

Ce ne stiamo al riparo
Con le mani sulle orecchie
E le schifose canzoni di Lloyd-Webber
Vanno avanti per anni e anni e anni
Un terremoto becca il teatro
Ma l'operetta va avanti
Poi l'anta del piano viene giù
E gli spacca le mani
E' Un Miracolo

* Parco nazionale in America

ORE 16.52 06/10/2008 IL CROLLO DI WALL STREET E DELLE ALTRE BORSE ... SIAMO CIVILIZZATI ... GRANDE WATERS

nicola1 - 6/10/2008 - 16:49




Langue: italien

Versione italiana di Nicola
E’ un miracolo

Chiami questo miracoloso babe?
Ma non hai ancora visto niente
Hanno la Pepsi nelle Ande
hanno McDonalds nel Tibet
Yosemite è stato trasformato in
un campo da golf per i Giapponesi
Il Mar Morto è vivo con le chiacchiere
Tra il Tigri e l'Eufrate adesso
c'è un centro benessere
Hanno tutti i tipi di sport
hanno i bermuda shorts
Hanno sesso in Pennsylvania
Un brasiliano fa crescere un albero
Ed un medico, a Manhattan
Salva un uomo gratis
E' un miracolo
Un altro miracolo
Per la grazia di Dio Onnipotente
e le pressioni del mercato
La razza umana si è civilizzata

Abbiamo magazzini pieni di burro
Abbiamo oceani di vino
Abbiamo la carestia se è necessario
Abbiamo il crimine organizzato
Abbiamo Mercedes
Abbiamo Porsche
Ferrari e Rolls Royce
Abbiamo scelta
Lei disse incontriamoci
nel Giardino di Getsemani mio caro
Il Signore disse Pietro posso vedere
casa tua da qui
Un uomo onesto
finalmente raccoglie quello che ha seminato
Un contadino nell'Ohio ha appena ripagato il suo debito
E' un miracolo
Un altro miracolo
Per la grazia di Dio Onnipotente
e le pressioni del mercato
La razza umana si è civilizzata

Ce ne stiamo al riparo
Con le mani sulle orecchie
E le schifose canzoni di Lloyd-Webber
Vanno avanti per anni e anni e anni
Che un terremoto colpisca il teatro
Ma l'operetta rimanga in piedi
Solo il coperchio del piano cada giù
e gli spezzi quelle fottute dita
Sarebbe un miracolo

envoyé par Nicola - 13/10/2011 - 22:52




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