Quattro passi avanti...
quattro passi indietro...
quattro passi per quattro...
se dici “amore”
ho viaggiato
ho cercato
ho creduto
di aver trovato
ho perduto
la casa un mestiere
un continente
non ho perduto niente
ho puntato
ho sparato
ho creduto
di aver colpito
ho mancato
il nemico un’idea
l’amore
non ho mancato il dolore
ho combattuto
ho seppellito
ho creduto
tutto svanito
è restato
il sangue il nulla
il rancore
non è restato l’onore
ho vissuto
ho ricordato
ho creduto
di aver odiato
ho dimenticato
la fede l’orrore
la mia vita
e non è ancora finita
e non è ancora finita...
quattro passi indietro...
quattro passi per quattro...
se dici “amore”
ho viaggiato
ho cercato
ho creduto
di aver trovato
ho perduto
la casa un mestiere
un continente
non ho perduto niente
ho puntato
ho sparato
ho creduto
di aver colpito
ho mancato
il nemico un’idea
l’amore
non ho mancato il dolore
ho combattuto
ho seppellito
ho creduto
tutto svanito
è restato
il sangue il nulla
il rancore
non è restato l’onore
ho vissuto
ho ricordato
ho creduto
di aver odiato
ho dimenticato
la fede l’orrore
la mia vita
e non è ancora finita
e non è ancora finita...
envoyé par i.fermentivivi - 23/9/2009 - 14:10
Langue: français
Version française - Marco Valdo M.I. – 2009
Souvenirs des jours
Le passé d'un soldat.
Souvenirs des jours
Le passé d'un soldat.
ELLE N'EST PAS ENCORE FINIE
Quatre pas en avant
Quatre pas en arrière
Quatre pas par quatre
Si tu dis “amour”
J'ai voyagé
J'ai cherché
J'ai cru
Avoir trouvé
J'ai perdu
Ma maison un métier
Un continent
Je n'ai rien perdu
J'ai visé
J'ai tiré
J'ai cru
Avoir touché
J'ai manqué
L'ennemi une idée
L'amour
Je n'ai pas manqué la douleur.
J'ai combattu
J'ai enterré
J'ai cru
Tout est vain.
Il est resté
Le sang le néant
La rancœur
N'est pas resté l'honneur.
J'ai vécu
J'ai gardé en mémoire
J'ai cru
Avoir haï
J'ai oublié
La foi l'horreur
Ma vie
Et elle n'est pas encore finie
Et ce n'est pas encore fini...
Quatre pas en avant
Quatre pas en arrière
Quatre pas par quatre
Si tu dis “amour”
J'ai voyagé
J'ai cherché
J'ai cru
Avoir trouvé
J'ai perdu
Ma maison un métier
Un continent
Je n'ai rien perdu
J'ai visé
J'ai tiré
J'ai cru
Avoir touché
J'ai manqué
L'ennemi une idée
L'amour
Je n'ai pas manqué la douleur.
J'ai combattu
J'ai enterré
J'ai cru
Tout est vain.
Il est resté
Le sang le néant
La rancœur
N'est pas resté l'honneur.
J'ai vécu
J'ai gardé en mémoire
J'ai cru
Avoir haï
J'ai oublié
La foi l'horreur
Ma vie
Et elle n'est pas encore finie
Et ce n'est pas encore fini...
envoyé par Marco Valdo M.I. - 23/9/2009 - 21:19
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Testo di Paolo Donadoni
Musica di Graziano Nardini
Lyrics by Paolo Donadoni
Music by Graziano Nardini
Album: "Fino alla fine"
Sui ricordi dei giorni
il passato di un soldato
I testi sono vere e proprie poesie che si muovono dentro la musica di Graziano Nardini e di questa piccola orchestra, sempre efficaci a descrivere l’atroce realtà della guerra che pervade ogni angolo ed ogni voce senza lasciare alcuno spazio se non quello, sporadico e sofferto, ad un anelito a qualcosa di più alto nella spietata lotta per sopravvivere tra il sangue, il dolore e la morte.
Le parole di Donadoni non descrivono una guerra in particolare, ma la guerra nel suo totale. La guerra fuori dal tempo e fuori dalla storia. Proprio perché la guerra ha accompagnato da sempre l’umanità attraverso i millenni e sulla guerra - purtroppo - l’umanità ha costruita gran parte della sua storia.
Dagli albori dell’uomo sono cambiate le modalità, sono cambiate le armi, sono cambiati i vincitori e i vinti, sono cambiati gli uccisori e le vittime. Solo la guerra è rimasta uguale. L’antico rito collettivo del conflitto al quale si fa ricorso quando non si trova una valida soluzione ad un problema. Una scorciatoia tra distruzioni, ferite e vittime che spesso non risolve nulla e che alla fine lascia tutti sconfitti.
Queste strade desolate e impregnate di dolore, di odio e di paura, vengono percorse attraverso tutti i brani, come il lento e crudo dipanarsi di una storia dove il protagonista, il soldato-narratore nel suo itinerario desolato tra i confini di uno scenario di violenza, è consapevole di essere vittima e nello stesso tempo carnefice perché la guerra, tra le altre cose, “mischia le carte”.
“Tutti giù per terra” sono:
Paolo Donadoni, Graziano Nardini, Francesco Carpineti, Francesco Arpe, Lucia Vaccarezza, Gabriele Garibotto, Piergiorgio Benvenuto, Enrico Di Bella, Paolo Banchero, Maurizio Borzone, Eleonora Mecca, Sara Antola, Diego Mecca, Christian Mistretta, Cesare Graziano, Chiara Maddalo, Domenico Ermirio, Carlo Macchiavello, Sara Mistretta
e con la partecipazione del Coro Alpino “Voci d’Alpe” di Santa Margherita Ligure.
La lettera
Chissà dove va
L'albero
Nascondino
Il disertore
Dottore!
Il franco tiratore
Quel suo sguardo lontano
Signor Generale
La casa matta
Il mio sangue sparso
L’aviatore
Non è ancora finita
La bomba
Far scomparire un morto
Le bianche montagne raccontano
Sito di riferimento: terradiqualcuno.it