Lingua   

Me gustan los estudiantes

Violeta Parra
Lingua: Spagnolo


Violeta Parra

Lista delle versioni e commenti



Sito scomunicato
[1965]
Letra y música de Violeta Parra
Testo e musica di Violeta Parra

estudiantes


Questo brano è del 1965, e gli studenti stavano già manifestando in mezzo mondo. Poi è venuto il '68, e poi ancora il '77, e gli studenti ci sono sempre stati quando è venuto il momento. Nonostante tutto e tutti, sembra che ci siano ancora, proprio in questi frangenti; di nuovo in piazza, di nuovo a occupare, di nuovo a cercare di non avere paura davanti alle minacce del ducetto di turno, che promette, indovinate un po', repressione. Non si sa, certamente, come andrà a finire anche questa lotta, se sarà una bolla di sapone oppure se porterà a dei risultati concreti (primo fra tutti l'eliminazione di un "decreto" che meglio sarebbe chiamare "diktat", a cura del solito "ministro" che dovrebbe far riflettere -se mai ce ne fosse ancora bisogno- su cosa sia davvero la "democrazia parlamentare" che instaura la dittatura, la terribile dittatura di maggioranze silenziose a base di sondaggi più o meno attendibili); sappiamo però, pur adoperando sempre la propria funzione critica e non facendosi soverchie illusioni, che quando gli studenti scendono in piazza, occupano e lottano sono sempre da sostenere, anche con una semplice canzone che una grande della musica e della parola dedicò loro in anni oramai lontani. Una canzone che, però, proprio in questi giorni sembra essere stata riscoperta, almeno da Popolare Network che la trasmette di continuo preceduta da una traduzione italiana che, all'occasione, cercheremo di trascrivere. Insomma, un modo di dire direttamente: Siamo con voi. A nosotros también nos gustan los estudiantes. [CCG/AWS Staff]
¡Que vivan los estudiantes,
jardín de las alegrías!
Son aves que no se asustan
de animal ni policía,
y no le asustan las balas
ni el ladrar de la jauría.
Caramba y zamba la cosa,
¡que viva la astronomía!

¡Que vivan los estudiantes
que rugen como los vientos
cuando les meten al oído
sotanas o regimientos.
Pajarillos libertarios,
igual que los elementos.
Caramba y zamba la cosa
¡vivan los experimentos!

Me gustan los estudiantes
porque son la levadura
del pan que saldrá del horno
con toda su sabrosura,
para la boca del pobre
que come con amargura.
Caramba y zamba la cosa
¡viva la literatura!

Me gustan los estudiantes
porque levantan el pecho
cuando le dicen harina
sabiéndose que es afrecho,
y no hacen el sordomudo
cuando se presenta el hecho.
Caramba y zamba la cosa
¡el código del derecho!

Me gustan los estudiantes
que marchan sobre la ruina.
Con las banderas en alto
va toda la estudiantina:
son químicos y doctores,
cirujanos y dentistas.
Caramba y zamba la cosa
¡vivan los especialistas!

Me gustan los estudiantes
que van al laboratorio,
descubren lo que se esconde
adentro del confesorio.
Ya tienen un gran carrito
que llegó hasta el Purgatorio
Caramba y zamba la cosa
¡los libros explicatorios!

Me gustan los estudiantes
que con muy clara elocuencia
a la bolsa negra sacra
le bajó las indulgencias.
Porque, ¿hasta cuándo nos dura
señores, la penitencia?
Caramba y zamba la cosa
¡Qué viva toda la ciencia!

inviata da Riccardo Venturi - 25/11/2004 - 11:29




Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
(2003)
MI PIACCIONO GLI STUDENTI

Viva gli studenti,
giardino di gioia!
sono uccelli che non si spaventano
per bestie feroci o polizia,
non li spaventano gli spari
né il latrato dei cani.
Caramba y zamba la cosa,
evviva l'astronomia!

Viva gli studenti,
che ruggiscono come il vento
quando gli si avvicinano
tonache o reggimenti;
uccellini libertari,
proprio come gli elementi.
Caramba y zamba la cosa,
evviva gli esperimenti!

Mi piacciono gli studenti,
perché sono il lievito
del pane che tutto fragrante
uscirà dal forno
per la bocca del povero,
che mangia con amarezza.
Caramba y zamba la cosa,
viva la letteratura!

Mi piacciono gli studenti
perché s'incazzano
quando gli dicono «è farina»
quella che tutti sanno che è crusca,
e non fanno i sordomuti
quando si trovano di fronte ai fatti.
Caramba y zamba la cosa,
il codice del diritto!

Mi piacciono gli studenti,
che camminano sulle rovine;
con le bandiere in alto
vanno gli studenti tutti insieme;
sono chimici e dottori,
chirurgi e dentisti.
Caramba y zamba la cosa,
evviva gli specialisti!

Mi piacciono gli studenti,
che vanno nel laboratorio
e scoprono ciò che si nasconde
dentro il confessionale;
hanno ormai una gran carriola
che è arrivata fino al purgatorio.
Caramba y zamba la cosa,
i libri che spiegano la verità!

Mi piacciono gli studenti,
che hanno molta chiara eloquenza
alla santa borsa nera
hanno tolto le indulgenze;
perché fino a quando durerà
signori, per noi la penitenza?
Caramba y zamba la cosa,
viva tutta la scienza!

inviata da Riccardo Venturi - 25/11/2004 - 11:30




Lingua: Italiano

Come segnalava ormai cinque anni fa Flavio Poltronieri esiste un'intensa versione italiana pubblicata da Carmelita Gadaleta nell'album "Una canzone coltello" e in quello collettivo dal vivo "Trianon '75. Domenica musica", entrambi del 1975.

Io ce l'ho nelle orecchie dal concerto del 18 febbraio di quel medesimo anno organizzato al Palasport di Roma dalla Fgci per celebrare il trentennale della Liberazione e la ricercavo in rete in questi giorni per dedicarla alle studentesse e agli studenti che negli Stati Uniti sfidano intrepidamente i manganelli, le manette e l'ostilità di quasi tutto il mondo politico e di quasi tutta la stampa, nel silenzio vile e opportunista di pop star che sono divenute miliardarie e continuano a far soldi cantando le proteste di cinquanta-sessant'anni fa ("How can you run when you know", per dirne una).

Oltre alla versione di Violeta Parra ce ne sono tante altre, compresa una di Mercedes Sosa, ma quella che realizzarono Carmelita ed Eugenio Gadaleta è una delle più intense e felici. La traduzione in italiano lascia in due o tre punti a desiderare, ma il senso di omaggio alla generosità della protesta studentesca è reso perfettamente.

Aggiungo la traduzione italiana di Eugenio Gadaleta, la condivido in pieno e ribadisco per parte mia - con un pensiero ai campus americani: "Evviva per gli studenti!"

mp3: Evviva per gli studenti
EVVIVA PER GLI STUDENTI

Evviva per gli studenti
Giardini d'allegria
Uccelli senza paura
Di animali e polizia
Non li spaventa il piombo
O anche altra strategia
Perdio, questa è una gran cosa
Viva per l'astronomia!

Evviva per gli studenti
Ruggiscono come il vento
Quando ce l'hanno piene
Di preti e reggimenti
Volano così liberi come gli elementi
Perdio, questa è una gran cosa
Viva per gli esperimenti!

Evviva per gli studenti
Il lievito sono loro
Del pane caldo uscito
Con tutto il suo sapore
Dalla bocca del povero
Piena di rabbia e rancore
Perdio, questa è una gran cosa
Evviva per il neo-dottore

Evviva per gli studenti
Pronti sempre alla battaglia
Contro chi chiama grano
Quello che invece è paglia
E con chi fa il sordomuto
Con le carte sulla tavola!
Perdio, questa è una gran cosa
Anche il codice ne parla!

Evviva per gli studenti
Chiusi nei laboratori
Che scoprono i segreti
Tenuti dietro i confessori
E tengono una carta
Che porta fino al Purgatorio
Perdio, sono una gran cosa
I libri esplicatori

Evviva per gli studenti
Che con chiara eloquenza
Alla santa borsa nera
Pagano l'indulgenza
Chiedendo quanto manca
Per questa nostra penitenza
Perdio, questa è una gran cosa
Viva per tutta la scienza

inviata da Luigi Piccioni - 28/4/2024 - 22:36




Lingua: Inglese

English version by Riccardo Venturi
October 23, 2008
I LIKE THE STUDENTS

Long live the students,
Garden of joy and mirth!
They're birds who don't get scared
At wild beasts or the police,
They don't get scared at shoots
Or at the yelling of dogs.
Caramba y zamba la cosa,
Long live astronomy!

Long live the students
Roaring like the wind
When soutanes and regiments
Get too close to them;
Libertarian little birds,
Just like the elements.
Caramba y zamba la cosa,
Long live the experiments!

I like the students, yes,
For they are the yeast
In the bread that, so fragrant,
Is being backed in the oven
For the mouth of the poor
Who eat it in bitterness.
Caramba y zamba la cosa,
Long live literature!

I like the students, yes,
For they get pissed off
When they're told “It's wheat”,
And all know it's only bran,
And they aren't deaf and dumb
When they've to face events.
Caramba y zamba la cosa,
The code of the right!

I like the students, yes,
When they're walking on ruins
Flowing their flags so high
The students go all together.
They're chemists and doctors,
Surgeons and dentists.
Caramba y zamba la cosa,
Long live the specialists!

I like the students, yes,
When they go to the lab
To discover what is hidden
Behind the confessional;
Now they got a big wheelbarrow
That has reached Purgatory:
Caramba y zamba la cosa,
The books explaining the truth!

I like the students, yes,
Who can be so clearly eloquent,
And you can't find anymore
Indulgences at the holy blackmarket.
And when, ladies and gentlemen,
will penitence be over?
Caramba y zamba la cosa,
Long live all the science!

23/10/2008 - 12:41




Lingua: Inglese

Versione inglese pubblicata su Broadside #107
I LIKE STUDENTS

Hurray for the students,
garden of joys
They are birds that fear
neither beast nor police
Bullets and barking dogs
do not frighten them
it's a hell of a thing,
Hurray for astronomy!

Hurray for the students
that roar like the wind
When talk to them
of cassocks or regiments,
Libertarian fledglings
just like the elements.
Its a hell of a thing,
Hurray for experiments!

I like students
because they are the yeast
Of the bread that will emerge from the oven
with a delicious taste
For the mouth of the poor
who eat with bitterness
Its a hell of a thing,
Hurray for literature!

I like students
because they stick out their chests
When someone tries to put one over on them,
And they don't act deaf and dumb
when the chips are down.
It's a hell of a thing,
The legal code.

I like the students
that march over the ruins
With flags on high goes
the whole student marching bard
They're chemists and doctors,
surgeons and dentists.
It's a hell of a thing,
Hurray for the specialists!

I like the students
who go to the laboratory
To discover what is hidden
inside the confessional;
They already have a big cart
that got as far as purgatory
It's a hell of a thing,
Explanatory books!

I like the students who,
with dear eloquence,
Took the starch out
of the sacred black market;
Because as long as that
penitence lasts, gentlemen
its a hell of a thing,
Hurray for all science!

23/10/2016 - 10:39




Lingua: Francese

Version française - J'AIME LES ÉTUDIANTS – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson chilienne en langue espagnole – Violeta Parra – 1965
d'après la version italienne – MI PIACCIONO GLI STUDENTI – de Riccardo Venturi – 2003

Cette chanson date de 1965 et les étudiants manifestaient un peu partout dans le monde. Puis, vint 1968, puis 1977 (et puis, et puis...) et les étudiants répondirent toujours présent. En dépit de tout, il semble qu'ils soient encore dans des circonstances semblables, de nouveau dans les rues, en train d'occuper, à nouveau, à chercher à ne pas avoir peur des menaces du nouveau «duce » du jour, qui promet, devinez un peu, une répression. On ne sait comment finira cette lutte, si ce sera une bulle de savon ou si elle apportera des résultats concrets (avant tout, l'abrogation d'un décret qu'il vaudrait mieux appeler « diktat » (ou ukase), à charge du « ministre » qui devrait faire réfléchir – si c'est encore nécessaire – sur ce qu'est véritablement cette « démocratie parlementaire » qui instaure la dictature, la terrible dictature de la majorité silencieuse à base de sondages plus ou moins fiables) ; nous savons, cependant, en ayant un vision critique et en ne nous faisant pas d'illusions, nous savons que quand les étudiants descendent dans les rues, occupent et luttent, il faut toujours les soutenir, même avec une simple chanson qu'une grande de la musique et des mots leur dédia il y a désormais longtemps. Une chanson qui, justement en ces jours semble avoir été redécouverte, au moins par le peuple du Réseau Populaire (Popular network) qui transmet une traduction italienne que nous publierons., à l'occasion . En somme, une façon de dire : Nous sommes avec vous ! Siamo con voi. A nosotros también nos gustan los estudiantes. [CCG/AWS Staff]

Ah, Lucien l'âne mon ami, tu n'as jamais été étudiant, toi.

Comment, comment, Marco Valdo M.I., mon ami, que dis-tu ? Que je n'ai jamais été étudiant ? Et pourquoi donc ? Peut-être, le penses-tu, car je suis un âne... Ignorerais-tu, cher ami Marco Valdo M.I., le nombre d'ânes qu'il y a dans les universités et dans les grandes écoles les plus prestigieuses... ? Crois-moi, il y a plein d'ânes là-bas... Cela dit, trêve de plaisanterie, même si je n'ai jamais été un étudiant patenté du temps où j'ai été âne, je le fus au temps où j'étais jeune homme et où une sorcière ne m'avait pas encore fait avaler ce satané filtre, que je croyais d'amour...
Remarque bien que ce pourrait être là une parabole, une sorte de fable où en effet les étudiants ou une partie d'entre eux soient transformés par les soins d'une sorcière ou d'un sorcier – une ministre, un gouvernement... en ânes. Il suffit pour cela de réduire les budgets de l'éducation, d'appauvrir les écoles, d'anéantir tout esprit critique, de liquider les maîtres non-conformes jusque et y compris en les faisant mourir (voir ce qu'il en est devenu de Francesco Mastrogiovanni), de laisser prospérer les porteurs de vérités révélées et les créationnistes.. D'ailleurs, c'est bien parti ! Je te signale que c'est là un mouvement mondial, dont je pense bien qu'il relève d'une stratégie, d'un mouvement stratégique à l'intérieur-même de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres pour s'enrichir plus encore, pour dominer plus encore, pour accroître plus encore leurs privilèges et somme toute, pour écraser le pauvre peuple et le rendre plus docile à l'esclavage. Un des moyens est de le couper du savoir, de lui enlever cet entraînement de l'esprit. En cela, la chanson de Violeta Parra est tout à fait exacte. Le savoir, les moyens de l'acquérir – le savoir étant la seule richesse qu'on peut partager et même donner sans rien perdre et tout en s'en enrichissant encore au cœur de cet échange. C'est d'ailleurs ce qu'il y a de fascinant dans la transmission du savoir et dès lors, dans la construction du savoir, dans la recherche, dans la découverte, dans l'échange de savoir et dans les métiers ou les situations qui en découlent. Ceci englobe aussi bien Socrate et sa maïeutique que l'artisan qui initie un apprenti aux joies, comme aux peines d'ailleurs, de son métier. Songe un instant à l'histoire de Colas Breugnon...

Bon, bon, ça va... Je disais ça, car la chanson s'intitule « J'aime les étudiants » et que je voulais t'en parler un peu. Je reconnais dès lors que mon exergue était un peu maladroit et n'en parlons plus. Pour ce qui est de la chanson de Violetta Parra, chanteuse sud-américaine, elle célébrait des mouvements d'étudiants de son pays, mais elle peut en effet être étendue à tous les étudiants du monde et de tous les temps... En Chine, en Thaïlande, au Tibet, en Birmanie, au Mexique, au Congo, que sais-je encore... En Tchécoslovaquie, en Pologne, en France, en Angleterre... en Italie même. Tout en sachant, et tu le sais, qu'il en est des étudiants comme du reste des gens et que la chanson ne concerne finalement que les étudiants qui ont l'intelligence de s'opposer à une société (dans les faits, historiquement, à « la » société, car jusqu'à présent, la société est toujours sous la domination des riches et de leurs mandants) qui sanctifie l'exploitation et le droit d'exploiter. Cette distinction essentielle faite, c'est une belle chanson... Je l'aime beaucoup. Et je ne te cache pas qu'elle m'en rappelle une autre, plus ancienne – qui date au moins de 1890 – une chanson d'étudiants, cette fois. Je pense d'ailleurs que je vais la proposer parmi les Chansons contre la Guerre... Elle s'intitule Le Semeur et se trouve être un chant des étudiants de l'Université Libre de Bruxelles, dont je te cite ici un passage – tu verras combien elle est proche de la chanson de Violetta Parra :

Une aurore nouvelle
Se lève à l'horizon;
La science immortelle
Éclaire la raison.
Rome tremble et chancelle
Devant la vérité;
Groupons-nous autour d'elle
Contre la papauté !


Oh, Marco Valdo mon ami, même pour un âne qui se balade sur la terre depuis tant d'années, voilà une de cette vérité revigorante... J'en ai tant vu des gens – des humains – abrutis par les sérénades lénifiantes des missi dominici de Rome et des religieux en tous genres et de toutes provenances qui – comme c'est étrange – s'en prennent au gai savoir et aux efforts de l'homme pour étendre ses connaissances, pour s'en tenir au réel et à l'instrument de découverte et de libération qu'est la raison, qu'est la science...


Tu as parfaitement raison, Lucien l'âne mon ami. Et avant de te laisser conclure, comme à l'ordinaire, notre petite causette, je voudrais revenir un instant sur le commentaire des CGC et sur « la terrible dictature de la majorité silencieuse à base de sondages plus ou moins fiables »... C'est en effet, l'évolution de ce temps. Elle avait été amorcée par le dénommé Goebbels, qui en son temps déjà avait compris et mis en pratique l'usage de l'audio-visuel, surtout la radio, d'ailleurs ; le visuel étant réduit au cinéma – quoique Leni Riefenstahl... ce n'est pas rien dans l'histoire de l'image de propagande – comme moyen de séduire les foules, d'asservir les masses... mais les instruments dont il disposait étaient bien rudimentaires et il y fallait encore recourir à des méthodes plus directes, plus incisives (quoique moins intrusives – hormis l'huile de ricin, laquelle comme tu le sais est introduite de force dans la personne - en cela, elle ressemble à la propagande) et plus armées. La dictature silencieuse actuelle est fondée comme je te l'ai déjà expliqué sur la fesse, le nichon et le sourire caméléon. Comme du temps de Pétain, Franco, Salazar et quelques autres, le vieillard y a son rôle, mais comme pour Reagan, Potemkine et Staline, le remodelage et le trucage y ont leur compte. On lui refait en permanence une jeunesse...

Mais enfin, Marco Valdo M.I., tu penses bien que même nous les ânes, on n'est pas dupes de leurs mascarades... Debord avait raison, le fascisme de la matraque a été remplacé (en première ligne) par la société du spectacle. L'emballage est très différent, mais le contenu reste le même. C'est pour cela, vois-tu mon ami le plus cher, que nous devons poursuivre inlassablement ce grand œuvre qui est de tisser le suaire de ce monde menteur, masqué et cacochyme.


Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane.
J'AIME LES ÉTUDIANTS

Vive les étudiants !
Jardiniers de joie !
Oiseaux sans peur et sans reproche
Face aux aux bêtes féroces et aux flics !
Face à leurs tirs
Et aux aboiements de leurs chiens
Caramba y zamba la cosa,
Et vive l'astronomie !

Vive les étudiants
Ils rugissent comme le vent
Quand s'approchent
Soutanes et régiments
Oiseaux libertaires
Comme les éléments
Caramba y zamba la cosa,
Vive les expériences !

J'aime les étudiants
Car ils sont le levain
Du pain tout croustillant
Qui sortira du four
Pour la bouche du pauvre
Qui mange avec amertume
Caramba y zamba la cosa,
Vive la littérature !

J'aime les étudiants
Quand ils se fâchent
Lorsqu'on leur dit « C'est de la farine ! »
Quand ce n'est que du son
Et ils ne jouent pas aux sourds-muets
En présence des faits
Caramba y zamba la cosa,
Les codes du droit !

J'aime les étudiants
Quand ils marchent sur les ruines,
Avec leurs drapeaux levés
Les étudiants s'en vont tous ensemble
Pharmaciens, médecins
Dentistes ou chirurgiens.
Caramba y zamba la cosa,
Vive les spécialistes !

J'aime les étudiants
Dans leurs laboratoires
On trouve ce que cachent
Les confessionnaux
Ils ont une grande carriole
Qui mène au purgatoire
Caramba y zamba la cosa,
Vive les livres et la vérité !

J'aime les étudiants
À l'éloquence claire
Ils ont retiré les indulgences
Aux saintes bourses noires
Et jusque z'à quand
Messieurs, pour nous la pénitence ?
Caramba y zamba la cosa,
Vive la science !

inviata da Marco Valdo M.I. - 26/11/2010 - 14:36




Lingua: Svedese

Versione svedes / Swedish translation / Svensk översättning: Brita Åhman.


performed by Arja Saijonmaa and Inti Illimani on their 1979 album Jag vill tacka livet (Thanks to Life)
LEVE VÅRA STUDENTER

Jag gillar våra studenter, glädjens blomster, jordens sälta
de blir inte skrämda utav hundar eller milisen
inte räds de heller bomber, kulor och byråkratien
caramba y zamba la cosa, ja, leve astronomien!

Jag gillar våra studenter som ryter vilt som havets stormar
när andra tystas utav påven och prelaterna som gormar
de rör sig fritt i alla fyra elementen
caramba y zamba la cosa, ja, leve alla experimenten!

Jag gillar våra studenter, för de vågar protestera
när folket alltid duperas och man tystar ner kritiken
och de tiger inte stilla när de ser de gömda liken
caramba y zamba la cosa, ja, leve juridiken!

Jag gillar våra studenter, för de är som själva jästen
i brödet som bakats och se’n välsignats utav prästen
de fattiga får en smula och kastas sen i buren
caramba y zamba la cosa, ja, leve litteraturen!

Jag gillar våra studenter, som marcherar på ruiner
med flaggorna som vajar och de möter kulorna som viner
de är läkare, kirurger och dentister och kemister
caramba y zamba la cosa, ja, leve våra specialister!

Jag gillar våra studenter, som kan tala och briljera
de tar fram religionen och begär att den dissikeras
de frågar öppet: Ska vi lida och inte reagera?
Caramba y zamba la cosa, ja, leve hela vetenskapen!
Caramba y zamba la cosa, ja, leve hela vetenskapen!

inviata da Marcia Rosati - 10/11/2007 - 12:01




Lingua: Finlandese

Traduzione finlandese / Finnish translation / Traduction finnoise / Traducción finlandesa / Suomennos: Pentti Saaritsa

No se vende



originally performed by Arja Saijonmaa and Inti Illimani on their 1979 album Miten voin kyllin kiittää (How Can I Thank Enough)
HURRAA OPISKELIJOILLE

Hurraani huudan noille
meidän opiskelijoille.
Ne uskaltaa panna hanttiin
herroille ja gorilloille.
Ei luoteja ne pelkää
eikä hurtan puremia.
Ja hemmetin loistojuttu
aina olkoon astronomia.

Minä niin pidän noista
meidän opiskelijoista.
Ne tulevat kirjastoista,
luennoilta, klinikoista.
Aina kun vain tarvis vaatii
paikalla on joka iikka.
Ja hemmetin loistojuttu
aina olkoon matematiikka.

Ihailen vallan noita
meidän opiskelijoita.
Kun toiset vaiti säikkyy
kirkkoa tai kaluunoita,
ne vaativat salat julki,
siivottakoon joka soppi.
Ja hemmetin loistojuttu
aina olkoon oikeusoppi.

On leipämme hiiva noissa
meidän opiskelijoissa,
sen leivän, josta taistellaan
työmailla, toimistoissa,
sen leivän, jonka maukkaus
karvastelee köyhän mieltä.
Ja hemmetin loistojuttu
opiskella montaa kieltä.

Ihailen kyllä noita
meidän opiskelijoita.
Ne eivät suuttumatta siedä
vääriä tuomioita.
Ne kertovat, keitä surmattiin
ja kuinka monta kuoli.
Ja hemmetin loistojuttu
on estetiikan oppituoli.

Minä niin pidän noista
meidän opiskelijoista.
Ne selkein lausein vievät
voiton saivartelijoista.
Ja tulkoon jäitä porstuaan
ja tulkoon tupaan lunta,
niin hemmetin loistojuttu
koko tieteen valtakunta.

inviata da Juha Rämö - 30/7/2022 - 09:58


"Voglio dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università perché l'occupazione dei posti pubblici non è un fatto di democrazia, ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato", ha detto Berlusconi...

Eccolo di nuovo... ma c'è un fascista più testa di cazzo di 'sto nano malefico?

Alessandro - 23/10/2008 - 13:02


CARAMBA Y ZAMBA LA COSA!!!

tutte cose già vissute...

Marcia - 23/10/2008 - 13:19


Quel pagliaccio del Berlusca ha già ritrattato, come al suo solito: "Non ho mai detto che la polizia debba entrare nelle scuole".... Meno male che oggi si usa filmare e registrare le conferenze stampa dove i "liders" sparano le loro puttanate...

Invece, Kossigaboia (pezzodimmerda) ha detto: ''Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno'', ha continuato. ''In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perche' pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...''. ''Lasciar fare gli universitari - ha continuato - Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita', infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le citta'''. ''Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra' sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri'', ha affermato Cossiga. ''Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pieta' e mandarli tutti in ospedale - ha continuato - Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano''. ''Soprattutto i docenti - ha sottolineato - Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si'."

Cazzo, ma perchè il Diavolo non se lo prende, 'sta cariatide velenosa? Anzi, perchè non se li prende tutti e due, il Nano e Kossiga, così vanno a mettere un po' d'ordine all'Inferno?

Alessandro - 24/10/2008 - 08:48


Beh, cosa vuoi che dica? Dico soltanto che un personaggio come quello che ha espresso quei bei concetti nazisti di cui sopra, il signorino di Gladio, lo abbiamo avuto come "presidente della repubblica", esattamente come ora ne abbiamo uno che a suo tempo applause entusiasta alla sanguinosa repressione della rivolta ungherese. Torno a dire: questi sono i prodotti perfetti della cosiddetta "democrazia parlamentare". Cossiga fa vomitare, ma non è uno che è venuto dal mondo della luna. E' un democristiano, un "senatore a vita" che nella scorsa legislatura ha sostenuto il "governo di centrosinistra", spero che tutti se ne ricordino a dovere. E forse non è nemmeno un pazzo: è uno che, con meno ipocrisia degli altri, mette a nudo la vera essenza del potere. Saluti. [RV]

Riccardo Venturi - 24/10/2008 - 17:16


controradio


Intanto, Controradio, emittente fiorentina collegata a Popolare Network, con la quale questo sito ha uno storico legame grazie alle annuali trasmissioni "sotto Natale" dedicate alle Canzoni contro la guerra e di cui già più volte siamo stati ospiti, continua a trasmettere ogni giorno questa canzone, che viene richiesta da sempre più studenti in lotta. Sta praticamente diventanto una sorta di "inno" della protesta studentesca contro il decreto Gelmini. Ci piacerebbe far sapere anche in Sudamerica che una canzone della grande Violeta Parra non ha cessato di adempiere al suo compito, quello di sostenere battaglie in allegria e con la forza della ragione!

CCG/AWS Staff - 24/10/2008 - 21:20


"PELIGRO - Estudiante cabreado"
"PELIGRO - Estudiante cabreado"


Mientras tanto, Controradio, una emisora de Florencia conectada con Popolare Network (Radio Popular), con quien esta página de internet tiene lazos estrechos gracias a las anuales transmisiones dedicadas a las canciones contra la guerra de las cuales hemos participado en varias oportunidades, durante el periodo navideño, sigue transmitiendo esta canción, día a día, tras la petición de cada vez más estudiantes en plena lucha. Practicamente se está convirtiendo en el “himno de protesta” contra el decreto Gelmini. Nos gustaría que también en Sudamérica supieran que esta canción de la grandísima Violeta Parra no ha dejado de cumplir con su deber, el deber de sostener la lucha con alegría y con la fuerza de la razón!

Marcia - 25/10/2008 - 01:35


Lezioni di fisica a piazza Montecitorio, Ottobre 2008, in segno di protesta contro la politica del governo Berlusconi su scuola, universita' e ricerca in Italia.

adriana - 25/10/2008 - 12:07


...e intanto la traduzione italiana del Venturi è stata 'adottata' dai Cobas Regione Toscana :-)

CCG/AWS Staff - 25/10/2008 - 17:00


E intanto l'Onda Anomala blocca il sito di Giulio Tremonti; prossimo passo il blocco del ministrazzo in persona!

ondanomala

CCG/AWS Staff - 2/11/2008 - 18:18


La Gelmini ricoverata d'urgenza: si è rimangiata la riforma

gelmini.beata.ignoranzaPoveretta, come soffre! Era partita a testa bassa contro maestre, bambini e famiglie a sostenere che due maestre facevano confusione nella testa degli alunni e a teorizzare il maestro unico, e adesso… Contrordine camerati! Il maestro unico ci sarà solo se a chiederlo saranno le famiglie (scusi, posso avere mezza pagnotta invece di una intera? ah! ah!). Insomma, la grande riforma della grande ministra è... facoltativa. Il tempo pieno sarà garantito. Ora, come dire, sono cazzi di mister Tremonti (scusate il francesismo) che pur mantenendo la doppia maestra deve licenziarne 87 mila. Auguri! La povera Gelmini, intanto, come si dice, è cornuta e mazziata: si è presa insulti da tutti, migliaia di manifestazioni, mobilitazioni e canzoncine, e ora è lì a tentare di dire che la sua riforma è ancora viva. Dunque si pone una questione etica: se il maestro unico è facoltativo, perché la Gelmini è obbligatoria? Scelgano le famiglie: volete al ministero dell’istruzione una simile nullità?
In ogni caso, le condizioni della ministra sembrano serie: nel rimangiarsi la sua "storica" riforma, ha dimenticato di togliere le graffette e ora versa in gravissime condizioni politiche. "Non crediamo che basterà una lavanda gastrica - hanno detto al Policlinico - forse sarà necessario un trapianto, ma è ovvio che in un caso così disperato nessuno vuole fare il donatore". Se la ministra Gelmini non sta bene, pure peggio sta la riforma della scuola: è in stato vegetativo, non resta che staccare la spina.
Bye, bye, Gelmini, è stato bello...
Nella foto, una tenera immagine della ministra Gelmini quando era famosa.

Alessandro Robecchi

daniela -k.d.- - 12/12/2008 - 16:54


Approfittando della serata...febbricitante, mi sono messo a sentire un po' di radio e, ohimé, anche a guardare un po' di tibbù, e ho sentito le grandiose frenatone del *Dvce* (che oggi, fra l'altro, esulta per un "accordo sul clima" preso dalla solita caterva di euro-lerci a Bruxelles, un accordo che è ovviamente una barzelletta e che non sarà comunque mai rispettato da nessuno, ma non diciamolo sennò ci pigliano per integralisti). Dice, ovviamente, che "la riforma Gelmini non viene toccata" e che "tutto era già previsto". Altrettanto ovviamente, tutto è colpa "dell'informazione manipolata e scorretta che ha fomentato la piazza".

Yes, we can?

Ma no!

Yes, dio can !

Riccardo Venturi - 12/12/2008 - 20:16


PIÙ NEUTRINI MENO GELMINI!!

più neutrini meno gelmini


(da Il Tirreno)

Dal CERN sottoscriviamo!

Lorenzo Masetti - 25/11/2010 - 19:20


Vorrei sottolineare anche la "performance" del servo dei servi dei servi Emilio Fede, il quale ieri ha affermato che "questi studenti devono essere menati". Evidentemente, a quel pedofilo e al suo padrone le studentesse vanno bene soltanto in quanto oggettini sessuali per le loro luride voglie di vecchi merdosi. Poi c'è anche chi, snobisticamente e magari da "sinistra", definiva Fede "simpatico" e "innocuo". Attendo con ansia di vedergli fare la fine di Achille Starace, the times they are a-changin'.

Riccardo Venturi - 25/11/2010 - 22:47


DDL GELMINI, OVVERO COME REGALARE L'UNIVERSITA' PUBBLICA AI PRIVATI
Analisi a cura dei collettivi della Sapienza
da Atene in rivolta

IL FUTURO È UN BUCO NERO - Protesta dei ricercatori italiani al CERN di Ginevra
IL FUTURO È UN BUCO NERO - Protesta dei ricercatori italiani al CERN di Ginevra


Ci siamo, l’università pubblica italiana quest’anno riceve il colpo di grazia!

Il ddl Gelmini è stato approvato in Consiglio dei Ministri e a breve intraprenderà il suo iter parlamentare. L’attacco questa volta è devastante, in nome di una falsa idea di merito si smantella definitivamente l’università pubblica.
Mai come con questo disegno di legge vediamo regalare l’università ai privati: nasce l’università azienda. Il Senato Accademico viene svilito delle sue funzioni e poteri, assumendo un ruolo puramente formale e divenendo completamente assoggettato al volere del Consiglio di Amministrazione, come in ogni buona azienda che si rispetti.

Il nuovo consiglio di amministrazione, invece, assume il ruolo di indirizzo strategico dell’ateneo, potendo decidere sulla introduzione e soppressione di corsi di studio e sedi, oltre a svolgere i suoi soliti incarichi, giudicando tutto in funzione di quello che è il suo unico obiettivo: far quadrare i conti nelle casse dell’ateneo. Al tempo stesso il Consiglio di Amministrazione sarà composto per almeno il quaranta per cento da persone “non appartenenti ai ruoli dell’ateneo”, in altri termini da privati. Si consente dunque ai privati di entrare nella cabina di regia dell’università riformata ed impossessarsi così della Fabbrica di Precari.
Da sempre i privati hanno sfruttato il sistema d’istruzione pubblico senza mai versare un soldo, intervenendo solo là dove vedevano la possibilità di formare mano d’opera specializzata e possibilmente con scarse capacità di riflessione critica. Da ora in poi continueranno a non versare un euro, ma in compenso potranno decidere come utilizzare i pochi fondi dei finanziamenti pubblici e delle tasse degli studenti: a farne le spese saranno i corsi di laurea e le linee di ricerca che non rientrano negli interessi di mercato, perché finanziare corsi di Filosofia, Lettere antiche od Ecologia che non servono neppure a formare precari specializzati che non sarebbero utili a un mercato già saturo? Meglio invece utilizzare le risorse economiche per creare corsi a veloce obsolescenza, ma funzionali al bisogno immediato di manodopera!

Gli elogi che arrivano da Confindustria a questa riforma sono presto spiegati; ci troviamo di fronte ad una privatizzazione di fatto dell’università italiana: le privatizzazioni italiane dagli anni novanta in poi sono state realizzate attraverso la trasformazione di enti pubblici in S.p.a e successiva vendita delle azioni ai privati, che così investivano il loro capitale. Sull’università non si poteva agire allo stesso modo, sarebbe stato inopportuno e avrebbe palesato le vere finalità della riforma; inoltre con la previsione della finalità di lucro dell’università si sarebbero sollevati anche gli animi più quieti e disinteressati.
Inoltre è sempre vigente l’articolo 16 del decreto legislativo 180 che permette la trasformazione delle università in fondazioni di diritto privato con un semplice voto del senato accademico: se si considera che molte università avranno i bilanci in rosso non sarà raro vedere rettori e i nuovi direttori generali, figura puramente aziendale introdotta da questa riforma, chiedere elargizione di fondi ai privati, i quali acquisiranno enorme potere di ricatto e di condizionamento anche delle scelte del senato accademico.

Un altro pilastro di questa riforma è la previsione di un fondo speciale per il merito per gli studenti “eccellenti”, fondo la cui gestione era inizialmente affidata alla Consap s.p.a. (ora sparita nel nuovo testo di legge) ed elargito dal ministero dell’economia. Tra i criteri di assegnazione delle borse erogate da questo fondo non è incluso il reddito. Inoltre sempre il Ministero dell’Economia, di concerto con quello dell’Istruzione, avrà il diritto di scegliere chi potrà accedere a questi fondi.
Anche la regolamentazione di questo fondo rende evidente la subordinazione della funzione dell’università alle esigenze del mercato; sarà consentito ai privati di rimpinguare questo fondo con donazioni a destinazione vincolata: così ancora una volta uno studente di Ingegneria Aerospaziale, tanto cara a Finmeccanica ed Alenia, avrà maggiori possibilità di ottenere una borsa di studio di quante ne avrà uno studente di Fisica teorica od Archeologia.
Il fondo per il merito sarà poi utilizzato per l’erogazione di prestiti d’onore, strumento che creerà laureati già indebitati, effetto devastante in un sistema caratterizzato da precarietà, sfruttamento ed emergenza salariale.
Al tempo stesso i tagli introdotti lo scorso anno con la 133 continuano a falcidiare il vero sostegno al diritto allo studio, costituito dal fondo regionale pubblico (massacrato dai piani stabilità del governo) diretto a garantire il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione anche agli studenti privi dei mezzi necessari. Singolare è che si dica che non ci sono i soldi per sostenere il fondo pubblico al diritto allo studio, e poi si trovino i soldi per istituire un nuovo fondo per premiare gli studenti che le aziende sceglieranno o per farli indebitare.

A conti fatti, in nome della Meritocrazia viene completamente stravolto il concetto di Diritto allo Studio: l’accesso e la permanenza agli studi non viene più garantita dallo stato sociale ma da consigli d'amministrazione in stile S.p.a. Gli studenti non accederanno più a questi fondi in base alla loro possibilità economica e materiale ma solo ed esclusivamente tramite criteri meritocratici.
Su questo vogliamo essere molto chiari: in una società fondata sulla disuguaglianza come la nostra, in cui tra l'enunciazione di un diritto e la sua applicazione permangono meccanismi di selezione e competizione, mettere al centro di una riforma dell'università fantomatici principi meritocratici, significa riaffermare la centralità della selezione di classe nell'accesso all'istruzione!

Altro aspetto fondamentale della riforma riguarda il problema della precarietà dei ricercatori, problema che sta molto a cuore al ministro Gelmini come da lei stessa dichiarato in conferenza stampa durante la presentazione della riforma. Si prevede che i ricercatori che non abbiano ottenuto un contratto a tempo indeterminato con l’università dopo sei anni di ricerca, non potranno più intrattenere rapporti di lavoro con l’università stessa. Si intuisce subito quanto questo provvedimento sia drammatico alla luce delle direttive introdotte con le leggi dello scorso anno, le quali prevedono che l’ateneo debba programmare le assunzioni in funzione dei finanziamenti ottenuti e del turn-over, ossia in base ai pensionamenti realizzati. Questo, considerate le reali condizioni della maggioranza degli atenei italiani, significherà il licenziamento di moltissimi ricercatori alla fine degli eventuali sei anni di lavoro per l’università. Presto risolto anche il problema per i ricercatori a tempo indeterminato, figure fondamentali per gli atenei: la nuova riforma semplicemente li elimina per sempre. Come dire, se il problema è la fame nel mondo … eliminiamo gli affamati!

Qualche parola di chiarezza sulla presunta lotta al baronato che il governo afferma di compiere attraverso questa riforma: da una parte si prevede una commissione nazionale per attribuire una fantomatica abilitazione alla docenza, dall’altra si demanda la decisone finale a commissioni locali; inoltre se non si volesse affrontare un concorso pubblico, vi è sempre la possibilità di ricevere una chiamata diretta dalle singole facoltà di ogni ateneo ed essere assunti. Dunque il potere dei baroni resta inalterato o al più rafforzato.

Da una lettura complessiva di questa riforma emerge un processo di aziendalizzazione dell’università, che si traduce in socializzazione delle perdite ed utilizzo ad uso privato dei fondi pubblici. Si intensifica l’ingerenza del ministero dell’economia sulle università e sulle loro programmazioni. Si crea un’università ancora più di classe. Si vara una riforma che prevede un continuo futuro intervento del governo tramite l’uso dei decreti legislativi. Il tutto dovrà avvenire, come previsto, “senza oneri aggiuntivi per le finanze dello stato”: ebbene sì, per questo governo l’università pubblica è un onere, molto meglio regalarla ai privati!

Noi studenti e studentesse non subiremo passivamente questa riforma, trasformeremo le facoltà in barricate per riprenderci un’università pubblica che sia di qualità, di massa, e libera dalle logiche del mercato, che formi cittadini dotati di senso critico che contribuiscano allo sviluppo sociale, culturale e scientifico del nostro Paese; per rivendicare prospettive di vita e di lavoro alternative e contrarie alla precarietà e allo sfruttamento.
Da oggi dichiariamo guerra a qualunque azienda o privato che vorrà mettere piede nella nostra università pubblica.
Uniremo ovunque le lotte degli studenti con quelle degli insegnanti e dei ricercatori precari, per creare insieme un argine alla precarietà dilagante.

All’idea del Governo di un’università privata, dequalificata, di classe, formatrice di mano d’opera precaria a basso costo, opporremo fin da subito la nostra idea di università: un’università pubblica con ingenti finanziamenti statali, un’università accessibile a tutti, di massa ma anche di qualità, che sia davvero un luogo di alta formazione, di emancipazione e di ascensione sociale. Un’università democratica, senza logiche dirigiste e aziendali, nella quale anche gli studenti, i dottorandi ed i ricercatori possano avere un ruolo di primo piano anche nei processi decisionali. Un’università sociale, aperta alla società e non al mercato, luogo di incontro e confronto fra soggetti sociali e non di interessi privati.

30/11/2010 - 21:55


Io non so se a voi, ma a me la Gelmini mi attrae. Io non amo tanto l'elettronica, e mi piace ancora la vecchia meccanica. E subisco il fascino di quegli stupefacenti automi - giocatori, bambole, danzatrici- che si sapeva costruire con un profluvio di molle e di rotelle sapienti nel Settecento. Ecco, la Gelmini mi ricorda quegli automi.
Al suo esterno, mi affascina la fissità della sua espressione, sia del volto, sia dell'eloquio. Se attacca una frase in un modo che la porterà fuori della carreggiata sintattica, non sa né frenare né sterzare: va dritta contro il paracarro.
E allora viene programmata per dire le sue frasi a memoria, meccanicamente, senza variazioni di tono. Si indovina che dietro la schiena ha il buco per la molla: e tutto questo mi affascina. Sa di arcaica meraviglia del progresso. Dentro, gli ingranaggi, e fuori un'inespressiva levigatezza. Con quel tanto di inquietante che aveva la macchina ancora imperfetta, ma destinata a trionfare di tutto ciò che è umano, troppo umano. Una libidinosa ambiguità.

Gian Piero Testa - 1/12/2010 - 01:00


La riforma scolastica del ministro Gelmini e gli affari con Finmeccanica

Di Stefano Ferrario

da Pace Reporter

Il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, On. Mariastella Gelmini, e il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, hanno firmato un protocollo d'intesa per l'avvio della sperimentazione del nuovo Progetto di Riforma relativo agli istituiti tecnici superiori (ITS), denominato "Tecnici Superiori per Finmeccanica".
Uno degli anelli fondamentali delle aziende a prevalente produzione bellica è la collaborazione con le scuole del territorio dove esse sono ubicate. Vi sono le storie di alcuni scambi tra AgustaWestland, Alenia Aermacchi e le scuole elementari e medie inferiori della provincia di Varese e Novara. Ora siamo di fronte ad un fatto grave che, in sostanza, vede un accordo sistematico di ingresso del "privato" (Finmeccanica, anche se va ricordato che circa un terzo delle azioni di Finmeccanica sono possedute dal Ministero del Tesoro) nel "pubblico" (il sistema scolastico pubblico), per la formazione in loco della forza lavoro altamente qualificata necessaria all'azienda, con i finanziamenti di questo percorso ad opera del "pubblico" (ad esempio il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica - MIUR).
Vediamone i dettagli. L'intesa si prefigge la partecipazione di Finmeccanica, attraverso le proprie aziende presenti sul territorio, alla costituzione di Fondazioni che sorgeranno in Piemonte, Toscana, Campania e Puglia.
Come contribuiranno al progetto le aziende della holding italiana? Si muoveranno su tre livelli: "Governance, individuando propri rappresentanti nel consiglio direttivo e nel comitato scientifico delle Fondazioni; Asset, con personale interno che fornirà attività di docenza (per la metà delle ore curriculari previste) e la disponibilità ad utilizzare le proprie strutture interne (ad esempio laboratori e macchinari); Placement, selezionando i giovani partecipanti più meritevoli per l'inserimento in azienda."
Chi sosterrà la riforma degli ITS è il "pubblico" e saranno, appunto, il MIUR, le Regioni e, in quota parte, il Ministero dello Sviluppo Economico.
Finmeccanica dichiara che "il progetto è pienamente in linea con le strategie del Gruppo, da sempre attento alla valorizzazione delle persone, alla loro formazione ed al loro sviluppo professionale, nella convinzione che il sapere tecnico e una cultura del saper fare siano le chiavi per rispondere adeguatamente alle sfide attuali." Pier Francesco Guarguaglini sottolinea, inoltre, che "questo progetto rispecchia i valori e le caratteristiche del nostro Gruppo, votato alla continua innovazione tecnologica, alla ricerca dell'eccellenza, alla valorizzazione del merito e alla cultura del lavoro; con una particolare attenzione al territorio, considerato che Finmeccanica è una realtà internazionale, ma, al tempo stesso, molto sensibile alle specificità dei territori nei quali opera."
Dal canto suo Mariastella Gelmini, mionistro dell'istruzione afferma che con questa modalità "si da concretezza ad un obiettivo che il Ministero sta perseguendo con determinazione: rafforzare le competenze di base del sistema scolastico, per preparare in maniera adeguata i giovani alle sfide del mondo del lavoro."

adriana - 1/12/2010 - 14:15


Me gustan los neutrinos!!

gelmini gelmini1


Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.

Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.

Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".

Mariastella Gelmini

E noi come dei bischeri a fare tante storie per la Torino-Lione....

Comunque altro che neutrini: ecco la nuova sensazionale scoperta fatta al CERN.

Lorenzo - 24/9/2011 - 15:32


La Gelmini non vi ricorda un po' il compagno Ferrini, rappresentante di pedalò, quando favoleggiava dei progressi tecnologici dell'URSS ?
Tra l'altro, la mentecatta sembra credere che l'umanità non vedesse l'ora che qualcuno battesse il record di velocità della luce, rimasto insuperato da troppi anni. Adesso che è superato, ci sentiamo tutti molto sollevati: la Natura non fa che superare se stessa.

Gian Piero Testa - 24/9/2011 - 15:53


MESSICO: DOPO PROTESTA REPRESSA DALLA POLIZIA SCOMPARSI 57 STUDENTI

Da La Repubblica del 30 settembre 2014



ACAPULCO - Le autorità giudiziarie dello Stato di Guerrero, nel sud del Messico, stanno indagando sulla scomparsa di 57 studenti in seguito ad una manifestazione violentemente repressa dalla polizia locale e degli scontri che hanno causato venerdì scorso sei morti a Iguala.


Iñaky Blanco Cabrera, procuratore generale di Guerrero, ha detto ieri sera in conferenza stampa che la giustizia si sta interrogando sul ruolo che possono aver giocato agenti della polizia locale in queste sparizioni. Cabrera ha spiegato che una delle piste dell'inchiesta riguarda quelle che vengono definite "sparizioni forzate", per indicare rapimenti da parte delle forze di sicurezza.



Gli studenti della scuola rurale di Ayotzinapa stavano protestando contro quelle che considerano misure discriminatorie in favore degli studenti delle città e contro la riforma dell'istruzione in generale.

Bernart Bartleby - 30/9/2014 - 15:27


Messico, 28 corpi in fossa comune alla periferia di Iguala: "Sono gli studenti scomparsi dopo le proteste"

Confessione di un uomo che avrebbe partecipato al massacro. Corpi bruciati, in corso i test del Dna. I ragazzi erano spariti dopo una manifestazione di protesta: arrestati 22 poliziotti

Mexico: Mass grave found after 43 students went missing

(Come a Tlatelolco nel 1968, come in Cile nel 1973, come in Argentina nel 1976, i metodi della controinsurgencia sono sempre gli stessi... ndr)

B.B. - 6/10/2014 - 18:22


QUE VIVAN LOS ESTUDIANTES DE AYOTZINAPA

VERSIÓN hecha sobre la original de Violeta Parra.
Letra, Guillermo Zapata.
Voz, Violeta Ortega

adriana - 27/9/2015 - 11:16


Vi ricordo che Carmelita Gadaleta nel maggio del 1975 ne ha registrato una versione in italiano (tradotta da Eugenio Gadaleta) nel suo LP "Una canzone coltello": "evviva per gli studenti, non li spaventa il piombo o anche altra strategia...evviva per gli studenti: ruggiscono come il vento
quando ce l'hanno piene di preti e reggimenti...evviva per gli studenti pronti sempre alla battaglia contro chi chiama grano
quello che invece è paglia..."

Flavio Poltronieri - 14/9/2019 - 18:38




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