Vemos, ouvimos e lemos
Não podemos ignorar
Vemos, ouvimos e lemos
Não podemos ignorar
Vemos, ouvimos e lemos
Relatórios da fome
O caminho da injustiça
A linguagem do terror
A bomba de Hiroshima
Vergonha de nós todos
Reduziu a cinzas
A carne das crianças
D'África e Vietname
Sobe a lamentação
Dos povos destruídos
Dos povos destroçados
Nada pode apagar
O concerto dos gritos
O nosso tempo é
Pecado organizado.
Não podemos ignorar
Vemos, ouvimos e lemos
Não podemos ignorar
Vemos, ouvimos e lemos
Relatórios da fome
O caminho da injustiça
A linguagem do terror
A bomba de Hiroshima
Vergonha de nós todos
Reduziu a cinzas
A carne das crianças
D'África e Vietname
Sobe a lamentação
Dos povos destruídos
Dos povos destroçados
Nada pode apagar
O concerto dos gritos
O nosso tempo é
Pecado organizado.
Contributed by José Colaço Barreiros - 2004/11/17 - 17:43
Language: Italian
Versione italiana di Riccardo Venturi (2004)
CANTATA DI PACE
Vediamo, sentiamo e leggiamo
non possiamo ignorare
vediamo, sentiamo e leggiamo
non possiamo ignorare
Vediamo, sentiamo e leggiamo
racconti di fame
il cammino dell'ingiustizia
il linguaggio del terrore
La bomba di Hiroshima
vergogna di noi tutti
ha ridotto in cenere
la carne dei bambini
Dall'Africa al Vietnam
sale il lamento
dei popoli distrutti
dei popoli fatti a pezzi
e niente può spegnere
il concerto delle grida.
Il nostro tempo è
peccato organizzato.
Vediamo, sentiamo e leggiamo
non possiamo ignorare
vediamo, sentiamo e leggiamo
non possiamo ignorare
Vediamo, sentiamo e leggiamo
racconti di fame
il cammino dell'ingiustizia
il linguaggio del terrore
La bomba di Hiroshima
vergogna di noi tutti
ha ridotto in cenere
la carne dei bambini
Dall'Africa al Vietnam
sale il lamento
dei popoli distrutti
dei popoli fatti a pezzi
e niente può spegnere
il concerto delle grida.
Il nostro tempo è
peccato organizzato.
Language: English
English Version by Riccardo Venturi (2004)
A SONG FOR PEACE
We observe, read and listen
we can't ignore all this
We observe, read and listen
We can't ignore all this
We observe, read and listen
tales of hunger
the way of injustice
the language of terror
The bomb of Hiroshima
- shame be upon us all -
has turned into ashes
the living flesh of children
From Africa to Vietnam
rises the mournful cry
of all destroyed peoples,
annihilated peoples
and nothing can silence
the concert of cries.
Our time is just like this:
an organized sin.
We observe, read and listen
we can't ignore all this
We observe, read and listen
We can't ignore all this
We observe, read and listen
tales of hunger
the way of injustice
the language of terror
The bomb of Hiroshima
- shame be upon us all -
has turned into ashes
the living flesh of children
From Africa to Vietnam
rises the mournful cry
of all destroyed peoples,
annihilated peoples
and nothing can silence
the concert of cries.
Our time is just like this:
an organized sin.
Contributed by Riccardo Venturi - 2004/11/18 - 00:44
Language: French
Version française de Riccardo Venturi (2004)
CHANSON DE PAIX
Nous voyons, écoutons et lisons
nous ne pouvons ignorer
nous voyons, écoutons et lisons
nous ne pouvons ignorer
Nous voyons, écoutons et lisons
des histoires de faim,
le chemin de l'injustice
le langage de la terreur
La bombe d'Hiroshima
- une honte pour nous tous -
a transformé en ceindre
la chair des enfants
De l'Afrique au Viêt-Nam
monte un cri désespéré
des tous les peuples détruits
des peuples déchirés
et rien ne peut éteindre
le concert de ces cris.
Notre temps n'est qu'un
péché organisé.
Nous voyons, écoutons et lisons
nous ne pouvons ignorer
nous voyons, écoutons et lisons
nous ne pouvons ignorer
Nous voyons, écoutons et lisons
des histoires de faim,
le chemin de l'injustice
le langage de la terreur
La bombe d'Hiroshima
- une honte pour nous tous -
a transformé en ceindre
la chair des enfants
De l'Afrique au Viêt-Nam
monte un cri désespéré
des tous les peuples détruits
des peuples déchirés
et rien ne peut éteindre
le concert de ces cris.
Notre temps n'est qu'un
péché organisé.
Contributed by Riccardo Venturi - 2004/11/18 - 00:50
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Testo:Sophia de Mello Breyner Andresen
Canta: Francisco Fanhais
Secondo quanto racconta Joana Lopes sul suo blog Entre las brumas de al memoria questa canzone risale con precisione alla fine del 1968 quando alla Messa di fine anno celebrata nella chiesa di S. Domingos a Lisbona il vescovo ricordò nella sua omelìa che quello era il giorno internazionalmente dedicato alla pace nel mondo… Non l’avesse mai fatto! Centinaia di astanti cominciarono a protestare, accusando il prelato e la Chiesa portoghese di essere una manica di ipocriti, conniventi con una feroce dittatura che con la pace del mondo non aveva niente a che fare e che proprio in quelle ore stava massacrando i popoli angolano e mozambicano e mandando al macello gli stessi giovani portoghesi. La celebrazione proseguì malamente disturbata e, al suo termine, la chiesa fu occupata per tutta la notte e i promotori della veglia, ognuno facendo il proprio nome e cognome, espressero dall’altare intenzioni di preghiera per la fine immediata della guerra coloniale portoghese in Africa.
Sofia de Melo Breyner Andresen scrisse questa indignata cantata proprio in quell’occasione.
(Dead End)