Con un pensiero che volava
Libero nell'aria
Guidando i mercenari
In via del tutto straordinaria
Presero l'Europa,
presero New York
Ed era già di moda
Una musica nei metrò
Con un pretesto inutile
Lo vennero a cercare
Lui che sapeva sempre
Cosa dire, cosa fare
Si vide circondato
Da chi gli fu fedele
Credendo di sognare
Disse: bene!
Sapete che la guerra
È una vecchia commedia
Una scomoda sedia
La caccia a un nemico
Che alla fine tu non sai
Riconoscere
Gli occhi si parlano
E poi non sanno fingere
E anche voi maschere
Senza più nascondere
La colpa, mi dirai
È un po' di tutti, ma
Solo qualcuno pagherà
E chi ha sbagliato ancora non si sa
Ma il caso volle che nessuno vinse la partita
Dopo la guerra non restò che fumo tra le dita
E un treno sta arrivando
Da dietro la collina
E tutto sembra quasi come prima
Così la gente del paese
Dice che è normale
Che non restava neanche
Molto tempo tempo per pensare
Qualcuno disse è falso
Un altro disse è vero
E il caso restò avvolto
Dal mistero
Ma la fine del racconto
Non ha una morale
Niente di speciale
O da farti sembrare
Tutta questa crudeltà
Un'abitudine
Possono rubare amore come se
Fosse loro quello
Che incontrano lungo il cammino
Dicono che vengono a proteggere
Ma la pace che tutti aspettavano
Ancora non c'è
Ma scendono lacrime
Contano le vittime
Mentre qui parlano
Facce bianche dai microfoni
Ma senza aver pietà
La gente aspetterà
che un'altra estate arriverrà
E già si pensa al caldo che farà
Ma lassù vedo già
Una luce splendere
E dall'ovest fino all'est
Forse un giorno arriverà da te
Come per magia ancora l'allegria
Nei nostri cuori tornerà
E un nuovo giorno sta nascendo già
Nel segno di quel mondo che verrà
Nel segno di quel mondo che verrà.
Libero nell'aria
Guidando i mercenari
In via del tutto straordinaria
Presero l'Europa,
presero New York
Ed era già di moda
Una musica nei metrò
Con un pretesto inutile
Lo vennero a cercare
Lui che sapeva sempre
Cosa dire, cosa fare
Si vide circondato
Da chi gli fu fedele
Credendo di sognare
Disse: bene!
Sapete che la guerra
È una vecchia commedia
Una scomoda sedia
La caccia a un nemico
Che alla fine tu non sai
Riconoscere
Gli occhi si parlano
E poi non sanno fingere
E anche voi maschere
Senza più nascondere
La colpa, mi dirai
È un po' di tutti, ma
Solo qualcuno pagherà
E chi ha sbagliato ancora non si sa
Ma il caso volle che nessuno vinse la partita
Dopo la guerra non restò che fumo tra le dita
E un treno sta arrivando
Da dietro la collina
E tutto sembra quasi come prima
Così la gente del paese
Dice che è normale
Che non restava neanche
Molto tempo tempo per pensare
Qualcuno disse è falso
Un altro disse è vero
E il caso restò avvolto
Dal mistero
Ma la fine del racconto
Non ha una morale
Niente di speciale
O da farti sembrare
Tutta questa crudeltà
Un'abitudine
Possono rubare amore come se
Fosse loro quello
Che incontrano lungo il cammino
Dicono che vengono a proteggere
Ma la pace che tutti aspettavano
Ancora non c'è
Ma scendono lacrime
Contano le vittime
Mentre qui parlano
Facce bianche dai microfoni
Ma senza aver pietà
La gente aspetterà
che un'altra estate arriverrà
E già si pensa al caldo che farà
Ma lassù vedo già
Una luce splendere
E dall'ovest fino all'est
Forse un giorno arriverà da te
Come per magia ancora l'allegria
Nei nostri cuori tornerà
E un nuovo giorno sta nascendo già
Nel segno di quel mondo che verrà
Nel segno di quel mondo che verrà.
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Musica di Sergio Cammariere
"La pace e la speranza, sono l'unica condizione umana accettabile e chiara, contrapposta alla confusione e alla caducità delle cose che porta con sé, per sua natura, la guerra"
(Sergio Cammariere)
La strofa delle "facce bianche dai microfoni", che secondo me è la più bella della canzone, è stata ingiustamente esclusa in molti siti che riportano il testo. Siccome c'è scritto radio edit, forse è stata esclusa nella versione da passare per radio? Se è davvero così, è una (forse auto-) censura di cui bisognerebbe discutere.
(Lorenzo Masetti)