Canto di resistenza romagnolo.
Tutti quei monti che io cavalcai
e dai Tedeschi fui sta' inseguito
e sotto un albero mi addormentai
mi risvegliai incatenà.
Incatenato alle mani e ai piedi
e in questura mi han portato
ed il questore mi ha domandato
per qual fine son prigionier.
Io gli risposi cosi innocentemente
vivevo un giorno laggiù nella foresta
ed un pensiero mi vien - mi vien in testa
di non fare mai più il soldà.
O voi padre che siete morto
o voi madre che vivete ancora
se vuoi vedere tuo figlio alla tortura
condannato senza ragion.
O compagni o cari compagni
che marciate al suon d'una tromba
quando verrete sulla - sulla mia tomba
griderete pietà di me.
e dai Tedeschi fui sta' inseguito
e sotto un albero mi addormentai
mi risvegliai incatenà.
Incatenato alle mani e ai piedi
e in questura mi han portato
ed il questore mi ha domandato
per qual fine son prigionier.
Io gli risposi cosi innocentemente
vivevo un giorno laggiù nella foresta
ed un pensiero mi vien - mi vien in testa
di non fare mai più il soldà.
O voi padre che siete morto
o voi madre che vivete ancora
se vuoi vedere tuo figlio alla tortura
condannato senza ragion.
O compagni o cari compagni
che marciate al suon d'una tromba
quando verrete sulla - sulla mia tomba
griderete pietà di me.
envoyé par Riccardo Venturi - 14/11/2004 - 01:28
Trovo la canzone su Youtube interpretata dal coro Le Vie del Canto nel loro spettacolo “Piuttost’ che fa ‘l soldato”.
Dalle note al video parrebbe che la canzone non sia che una versione di Ero povero ma disertore, canto di origine trentina risalente al 1835-1838, poi ripreso durante la Grande Guerra e quindi ulteriormente adattato durante la Resistenza...
In effetti le similitudini sono notevoli...
Dalle note al video parrebbe che la canzone non sia che una versione di Ero povero ma disertore, canto di origine trentina risalente al 1835-1838, poi ripreso durante la Grande Guerra e quindi ulteriormente adattato durante la Resistenza...
In effetti le similitudini sono notevoli...
Bernart Bartleby - 27/10/2015 - 14:24
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