"Quando c'erano le manifestazioni ci portavano anche me, e mi piaceva un sacco, perché era come una festa: ci andavano tutti e novemila e vedessi come erano belli, forti, allegri, con le tute blu, coi cartelli, gli striscioni. Lì in mezzo anche l'ultimo arrivato si sentiva invincibile: se toccavano uno toccavano tutti"*
Viaggio sempre in lotta contro questo patronato
Hanno bruciato le camere del lavoro
Per tanto che ci han preso, per poco che ci han dato
I ricchi li abbiam coperti d’oro insieme al sindacato
Si occupavano le fabbriche in assemblea davanti ai cancelli
Ho scritto sui muri: PADRONI VAMPIRI
E loro ci hanno mandato i manganelli
Dalle grandi fabbriche partiva il movimento
E il riscatto di chi era segregato
Diritti per le donne, salari e le pensioni, lavoro per chi è disoccupato
per tutto il novecento in mille strade e piazze in tanti abbiamo scioperato
Così come a Portella, in Sicilia hanno sparato
Qualcuno mandato dallo stato
Portavo le mie idee
col pugno nella mano
col pugno nella mano,
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Son nati le conquiste insieme ai miei compagni
Ovunque come anche a Mirafiori
Tra morte e i dolori cresceva il ‘68
Statuto dei lavoratori
Dov’è finita ora la nostra militanza,
i giorni in piazza in cui ci si incazzava
la partecipazione, la nostra appartenenza
e intanto l’utopia ci accompagnava
Portavo le mie idee
col pugno nella mano
col pugno nella mano,
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Come ci hanno ridotto
E tu non hai capito
Ci han messo tutti contro,
sei vuoto e impoverito
han detto che è cambiato
non devi più pensare
è morta la coscienza
e il tempo di sognare
così ti hanno convinto
e ti hanno addormentato
con tutte le stronzate da comprare
ti sei dimenticato il sudore di tuo padre
la strada fatta e quella da cercare
Portavo le mie idee
col pugno nella mano
col pugno nella mano,
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Viaggio sempre in lotta contro questo patronato
Hanno bruciato le camere del lavoro
Per tanto che ci han preso, per poco che ci han dato
I ricchi li abbiam coperti d’oro insieme al sindacato
Si occupavano le fabbriche in assemblea davanti ai cancelli
Ho scritto sui muri: PADRONI VAMPIRI
E loro ci hanno mandato i manganelli
Dalle grandi fabbriche partiva il movimento
E il riscatto di chi era segregato
Diritti per le donne, salari e le pensioni, lavoro per chi è disoccupato
per tutto il novecento in mille strade e piazze in tanti abbiamo scioperato
Così come a Portella, in Sicilia hanno sparato
Qualcuno mandato dallo stato
Portavo le mie idee
col pugno nella mano
col pugno nella mano,
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Son nati le conquiste insieme ai miei compagni
Ovunque come anche a Mirafiori
Tra morte e i dolori cresceva il ‘68
Statuto dei lavoratori
Dov’è finita ora la nostra militanza,
i giorni in piazza in cui ci si incazzava
la partecipazione, la nostra appartenenza
e intanto l’utopia ci accompagnava
Portavo le mie idee
col pugno nella mano
col pugno nella mano,
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Come ci hanno ridotto
E tu non hai capito
Ci han messo tutti contro,
sei vuoto e impoverito
han detto che è cambiato
non devi più pensare
è morta la coscienza
e il tempo di sognare
così ti hanno convinto
e ti hanno addormentato
con tutte le stronzate da comprare
ti sei dimenticato il sudore di tuo padre
la strada fatta e quella da cercare
Portavo le mie idee
col pugno nella mano
col pugno nella mano,
Primo maggio
Forza e coraggio
Che tutti insieme
Si può cambiar
Contributed by Donquijote82 - 2009/8/16 - 16:14
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Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle d’Italia e del mondo.
Perché è il mondo intero la nostra casa.
da www.casadelvento.eu
7 - Primo maggio - Figlia mia - Dio degli inferi - Articolo uno - Dal cielo - Tutta la vita davanti - Redemption song - Quando fischiava la sirena - Campi d'oro - L'italiante - Fatica e sudore - L'ultima cosa
L'intro recitato da Valerio Mastandrea è tratto dal film "Tutta la vita davanti" di Virzì