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Langue: serbe


Đorđe Balašević / Ђорђе Балашевић

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Titov spomenikRequiem è la canzone che chiude l'album del 1988 "Panta rei", e come sempre Balašević dimostra la sua eccezionale bravura nel cogliere i mutamenti (appunto, "tutto scorre") della Jugoslavia di fine anni '80, della fine di un'era (quella di Tito), e di tempi bui alle porte.
La canzone è dedicata a Josip Broz Tito, a cui il cantante si rivolge direttamente, come si capisce già dal primo verso ("la via con il tuo nome" è la Titova). C'è inoltre un'autocitazione subito a seguire: la "canzone che non canta da anni" è infatti "Računajte na nas° (Contate su di noi), scritta nel 1978 e che divenne un vero inno dei giovani comunisti, oltre che tributo al partito.
Più avanti, quando cita "O Slavi" (che nella traduzione ho lasciato in originale, "Hej Sloveni"), si riferisce all'inno nazionale jugoslavo, rimasto tale fino al 2006 e alla definitiva separazione di Serbia e Montenegro.
Kad god prođem ulicom sa tvojim imenom
pomislim na onu pesmu...
Već je godinama ne pevam,
stari refren nikom ne treba.

A ljudi pesme kratko pamte, Komandante...

Ostaće u knjigama i priča o nama:
Balkan krajem jednog veka.
Svako pleme crta granicu.
Svi bi hteli svoju stranicu...

Tope se snovi kao sante, ej Komandante...

(Rit.)
Na barikadama su opet zastave,
svet ide k'o na praznike.
I decu izvode s jutarnje nastave
da vide gladne radnike...

A gde smo mi, naivni,
što smo se dizali na "Hej Sloveni"?
Kao da smo uz tu priču izmišljeni...

Vremena su nezgodna za momka kao ja
koji gleda svoja posla...
Nisam lutak da me naviju.
Imam samo Jugoslaviju...

Sve druge baklje bez mene plamte, e Komandante...

(Rit.)

I svi su tu da dobiju na toj lutriji...
Na barikadama su uvek najbrži,
al' nikad i najmudriji.

A gde smo mi, naivni,
što smo se dizali na "Hej Sloveni"?
Kao da smo uz tu priču izmišljeni...

I prevareni...

I kad god prođem ulicom sa tvojim imenom
pomislim na panta rei...
Baciće se, tako, neki lik
kamenom i na tvoj spomenik.

Jer sve se menja, i sve teče... Čoveče.

envoyé par Filip Stefanović - 11/6/2009 - 17:45



Langue: italien

Versione italiana di Filip Stefanović
REQUIEM

Ogni volta che passo per la via col tuo nome
ripenso a quella canzone...
Ormai da anni non la canto,
un vecchio motivo che non serve a nessuno.

E gli uomini le canzoni le ricordano per poco, comandante...

Resterà nei libri anche la nostra storia:
"I Balcani alla fine di un secolo."
Ogni etnia traccia un confine,
ognuno vorrebbe la propria pagina.

Si sciolgono i sogni come ghiacciai, eh, comandante...

(Rit.)
Sulle barricate di nuovo le bandiere,
il mondo procede come a festa.
E portano fuori i bambini dalle lezioni mattutine
per fargli vedere i lavoratori affamati...

E dove siamo noi, ingenui,
che ci alzavamo al "Hej, Sloveni"?
come se fossimo stati creati su quella storia...

Sono tempi difficili per un ragazzo come me
che bada ai propri affari,
non sono un pupazzo a molla da caricare:
ho soltanto una Jugoslavia...

Tutti gli altri giunchi galleggiano senza di me, eh, comandante...

(Rit.)

E sono tutti qui per vincere a questa lotteria...
Sulle barricate sono sempre i più veloci,
ma mai anche i più furbi.

E dove siamo noi, ingenui,
che ci alzavamo al "Hej, Sloveni"?
come se fossimo stati creati su quella storia...

E raggirati...

E ogni volta che passo per quella via col tuo nome
ripenso al panta rei...
Lancerà, ecco, qualche tizio
un sasso anche sulla tua statua.

Perché tutto cambia, e tutto scorre... uomo.

envoyé par Filip Stefanović - 11/6/2009 - 17:49


Bellissima e triste canzone. Complimenti anche per la traduzione.

Valentina - 13/10/2011 - 14:38




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