Joshua Daniel White (February 11, 1914–-September 5, 1969), best known as Josh White, was a legendary American singer, guitarist, songwriter, actor, and civil rights activist.
Nato nel 1914 in una famiglia molto religiosa, nel South Carolina segregazionista e razzista, Joshua White – nonostante il quasi beffardo cognome – fu costretto a subire fin da bambino il trattamento che i “whites” riservavano ai “blacks”: nel 1921, un esattore delle tasse maltrattò sua madre, ed il padre, il rispettato Reverendo White, lo prese per le brache e lo buttò fuori di casa… Poco dopo arrivarono gli sgherri dello sceriffo locale che, sotto gli occhi del piccolo Joshua, picchiarono selvaggiamente il padre, poi lo legarono dietro a un cavallo e lo trascinarono per le strade di Greenville fino quasi ad ucciderlo. Poi lo rinchiusero in prigione, dove fu ancora picchiato e torturato fino a causargli danni neurologici permanenti, e infine lo spedirono in una sorta di manicomio dove il Reverendo White si spense nel 1930…
Pochi mesi dopo la morte del padre, Joshua lasciò casa sua e se ne andò in giro per i sud accompagnando un cantante cieco, Blind Man Arnold, per il quale raccoglieva le offerta dopo le esibizioni… Fece questo lavoro, imparando anche a cantare, ballare e suonare, per parecchio tempo, otto anni durante i quali il giovane Joshua imparò l’arte della sopravvivenza in un mondo dove la vita di un negro non valeva nulla – figurarsi quella di due negri vagabondi, un cantante cieco e un ragazzino… Spesso Joshua ed il suo accompagnato dovevano scappare, dormire nascosti nei campi, per sfuggire alle violenze degli “uomini della legge” e dei Klaners… E spesso Joshua dovette assistere, nascosto, senza poter intervenire, a pestaggi, linciaggi, roghi e crocifissioni di cui i neri cadevano vittime…
Arrivato a Chicago nel 1927, il talento e l’esperienza di White furono notati da Mayo Williams della Paramount, che lo mise subito sotto contratto. Fu l’inizio di una fulgida carriera che lo vide esibirsi con i più grandi artisti dell’epoca: Woody Guthrie, Leadbelly, Burl Ives, The Golden Gate Quartet, Sidney Bechet, Billie Holiday, Pete Seeger, Mary Lou Williams, Frank Sinatra, Bing Crosby, Paul Robeson… Divenne anche un apprezzato attore cinematografico e, soprattutto, amico e confidente del Presidente Roosevelt e di sua moglie Eleanor. Arrivato così in alto, Josh White cominciò con sempre maggiore determinazione a dedicare la sua produzione alla causa anti-segregazionista e anti-razzista: dischi come “Chain Gang” (1940) e “Southern Exposure” (1941) hanno titoli inequivocabili.
Ma nel secondo dopoguerra, Josh White doveva misurarsi ancora una volta con la perfidia e la ferocia dell’uomo bianco. Negli anni bui del maccartismo anche White fu “blacklisted” come simpatizzante dei comunisti… fu arrestato e detenuto… fu interrogato dozzine di volte dall’FBI… e, quando decise di andare a difendersi davanti alla commissione d’inchiesta governativa, si attirò pure lo sdegno di molti suoi vecchi amici e dei tanti ammiratori di convinzioni progressiste e anti-maccartiste che prima lo sostenevano. Così Josh White ebbe la carriera stroncata e abbandonò gli States per trasferirsi in Europa, a Londra. Tornato in patria, già nel 1961 cominciò a soffrire di gravi problemi al cuore e, dopo una tardiva riabilitazione pubblica nel 1963 – quando il Presidente Kennedy lo invitò alla trasmissione televisiva sulla CBS "Dinner with the President” – la salute di White continuò a peggiorare fino alla morte, nel 1969.
http://en.wikipedia.org/wiki/Josh_White
http://www.wirz.de/music/whitefrm.htm