Hirsh Glik nacque a Vilnius, in Lituania, il 24 aprile 1922 da una famiglia della piccola borghesia ebraica (suo padre era un modesto commerciante di abbigliamento usato). "Hirshke", come veniva chiamato in famiglia con il tipico suffisso diminutivo yiddish, cominciò a scrivere poesie all'età di tredici anni e fondò assieme a degli amici e compagni di scuola un gruppo di giovanissimi poeti. Dovette interrompere gli studi prima del tempo a causa della povertà della sua famiglia, divenendo apprendista commesso in una cartoleria e, poi, commesso in un negozio di vasellame. Quando i nazisti occuparono Vilnius, nel 1941, Glik fu catturato assieme a tutta la sua famiglia, incarcerato e poi inviato in un lager in una palude dove i prigionieri dovevano trasportare torba, un lavoro di solito riservato ai cavalli. Quando il campo fu chiuso, fu rimandato al ghetto di Vilnius, dove cominciò a svolgere attività clandestina nel FPO (Feraynte Partizaner Organization), l'organizzazione partigiana ebraica, rimanendo per altro in contatto con gli ambienti letterari e artistici sotterranei. Nel settembre 1943 i nazisti spedirono Hirsh Glik nel primo dei lager estoni, dove la maggior parte dei prigionieri soccombevano alle condizioni di vita disumane. Glik non smise mai di scrivere poesie e canzoni. Nel 1944 riuscì a fuggire dal lager mentre le truppe sovietiche si stavano avvicinando, ma scomparve, probabilmente fucilato dai soldati nazisti che vagavano nella zona. Aveva solo 24 anni.
Spesso del tutto privi di qualsiasi materiale per scrivere, i prigionieri componevano a memoria e si trasmettevano oralmente le proprie opere, letteralmente di bocca in bocca. Altre poesie e canzoni venivano nascoste dagli amici, e nel ghetto di Vilnius se ne ritrovarono diverse alla fine della guerra. La maggior parte delle opere di Hirsh Glik, tutte in lingua yiddish, sono andate quindi perse.
"Shtil, di nakht iz oysgeshternt" (Zitto, la notte è stellata), nota anche come "Partizanerlid" (Canto dei partigiani), narra le eroiche gesta di Vitke Kempner, una coraggiosa ragazza combattente che partecipò all'azione in cui fu fatto saltare in aria un treno militare che trasportava 200 soldati tedeschi, il primo grande atto di resistenza dei partigiani ebraici lituani.
(Riccardo Venturi)