Secondo altre fonti era un drammaturgo mantovano, vicino alla "scapigliatura lombarda" (in realtà la superava). Era socialista rivoluzionario, una sua biografia è contenuta nel dizionario degli anarchici edito da una casa editrice di Pisa.
(grazie a Marco per queste informazioni)
Ulisse Barbieri (Mantova, 8 febbraio 1842 – San Benedetto Po, 22 dicembre 1899) è stato un drammaturgo, scrittore e patriota italiano.
Figlio di Paolo, professore di botanica, e di Carolina Binder, fu arrestato ancora sedicenne nel 1858 dalla polizia austriaca[1]. Quattro anni di carcere, trascorsi tra Mantova, Peschiera del Garda, Milano e Venezia lo tennero lontano da studi regolari. Nonostante la condizione di recluso si fece una vasta cultura fatta di intense letture, seppure frammentarie e disordinate. Nel 1863, scarcerato, ritornò nella città natale ancora sotto dominazione austriaca. Nel 1866 partecipò alla III guerra d'indipendenza[1] aggregato ai Cacciatori delle Alpi passando da Como, Brescia, Desenzano, Salò fino ad essere ferito sulle montagne trentine intorno al lago d'Idro. Rientrato a Mantova cominciò una intensa attività letteraria fatta di romanzi, drammi, commedie, libretti d'opera e poesie. Nel 1867 si trasferì a San Benedetto Po dove oltre che alimentare la sua multiforme e incessante creatività, intraprese un impegno politico all'interno del nascente movimento socialista. Scrisse su giornali socialisti e anarchici e infine tra 1887 e 1888 diresse a Genova il settimanale socialista Combattiamo![1] . Ulisse Barbieri giunse a emigrare in Brasile anche per sfuggire processi di natura politica. Nel 1895 rientrò definitivamente a San Benedetto Po morendovi il 22 dicembre 1899.