Elvis Costello, vero nome Declan Patrick McManus, nasce il 25 Agosto 1955 a Paddington, Londra.Figlio del cantante Ross McManus, diviene in breve una star nella scena britannica in piena tempesta punk: negli anni si rivela poi come uno dei più sensibili e originali compositori pop della sua generazione. Cresce nel culto della musica e già da ragazzo è abile chitarrista e compositore in erba: solo nel 1976 tenta la carta della musica professionale ed invia alcuni nastri di prova al dj Charlie Gillet, suscitando l’attenzione dei responsabili della piccola etichetta indipendente Stiff.
Costello riscuote subito un certo successo con il primo 45 giri, Less than zero: più della musica e del testo polemico fa scalpore l’immagine dell’artista, curioso incrocio fra Woody Allen e Buddy Holly con giubba da rocker anni Cinquanta. Comunque, si dimostra subito ottimo autore con gli album My aim is true e This years model. Nei successivi lavori sviluppa temi di interesse generale: infatti, egli è in prima fila tra i musicisti britannici impegnati sul piano civile; prende parte a varie manifestazioni di ‘Rock Against The Racism’ e al benefit per i profughi cambogiani che si tiene a Londra nel 1979. Dopo essersi fatto notare come produttore degli Specials, Costello diventa discografico di se stesso con Get Happy!, album fitto di brani fino all’esasperazione: il rock velenoso e burbero delle origini si va stemperando in un pop romantico e kitsch (dal pop beat al country’n’western). Intorno alla metà degli anni Ottanta l’attività di Costello si fa frenetica, sino ad arrivare allo sdoppiamento ed alla moltiplicazione della sua identità artistica, presentandosi come The Imposter, Napoleon Dynamite, Coward Brothers, ecc. (buona parte di questi fogli sparsi finiscono sull’antologia Out of Our Idiot indicata come ‘raccolta di artisti vari’). Il periodo di gloria si conclude con la partecipazione al ‘Live Aid’ e con la pubblicazione di due album, oltre ad uno stravagante ‘Costello show’ in più serate, dove l’artista si esibisce con la band Attractions e con una ‘Ruota della fortuna’ che sorteggia i brani da eseguire. Dopo una pausa per lui insolita, torna alla ribalta con Spike nel 1989, album chiave della sua discografia non solo perché segna l’inizio della produzione per la multinazionale Warner: il cast dei collaboratori è notevole e il repertorio vario e maturo, con passaggi di jazz strumentale, di beat moderno, di folk celtico. Incomincia anche la collaborazione con Paul McCartney. L’ultimo, Mighty like a rose, non ottiene il successo del precedente ed il tour promozionale, nell’estate del 1991, vede Costello alla testa di un nuovo complesso, The Rude Five. Negli stessi mesi la Demon pubblica un album di musiche per un serial televisivo, ‘GBH’, scritte da lui e da Richard Harvey. Nel 1993, infine, collabora senza successo con il Brodsky Quartet.