Caterina Bueno rappresenta da oltre trent'anni la musica popolare toscana, che ha diffuso in Italia e all'estero con impegno vibrante e appassionato. Ricercatrice, studiosa ed esecutrice attenta, dotata di eccellenti mezzi vocali, ma soprattutto di rigore e correttezza filologica, sin dagli anni '60 si é dedicata alla raccolta di testi e melodie dalla viva voce di contadini e lavoratori stagionali, divenendo un punto di riferimento per altri operatori e cantanti toscani. Le sue esecuzioni, sempre riconducibili a precedenti esperienze di ricerca sul campo, le hanno consentito di acquisire buona reputazione fra gli addetti ai lavori, ma non le ha aperto le porte del grosso successo di massa. Ha militato per qualche tempo con il Nuovo canzoniere italiano, assieme al quale ha preso parte agli spettacoli « Bella ciao », «Ci ragiono e canto » e al primo Folk festival di Torino, è stata molto attiva nelle organizzazioni culturali della sinistra e nei festival dell'Unità. Per breve tempo ha fatto parte anche del Gruppo dell'Almanacco popolare assieme al quale ha preso parte alla registrazione di alcune trasmissioni per la televisione della Svizzera italiana, nonché a una tournée in Emilia-Romagna. Con le sue canzoni tocca le corde dell'impegno sociale e della protesta e insieme i temi della condizione quotidiana. Il repertorio si snoda tra canti di osteria, stornelli di emigrazione, lamenti carcerari, filastrocche, ninne nanne e contrasti. Nel rispetto assoluto delle inflessioni, degli accenti e dei gesti interiori originari, l'inconfondibile vocalità di Caterina ci restituisce geografie di volti e figure di una terra quasi dimenticata.
da '70 e dintorni
Francesco De Gregori ha cominciato suonando la chitarra per lei, e le ha dedicato la canzone "Caterina" nell'album "Titanic" ("E la chitarra veramente la suonavi molto male/ però quando cantavi sembrava Carnevale...")
Caterina Bueno è purtroppo scomparsa a Firenze il 16 luglio 2007, all'età di 62 anni.