Barry McGuire, cantante americano di un certo successo alla fine degli anni '60 e protagonista di una storia curiosa, membro da ragazzo e da giovanotto di un gruppo vocale conuntry-folk-gospel di tendenze più che edificanti, i "New Christy Minstrels", divenuti famosi anche in Italia semplicemente come "Minstrels", avendo partecipato ad un paio di festival di San Remo in coppia con Wilma Goich, Bobby Solo e altri (nel 1965 vinsero anche la competizione canora, assieme appunto a Bobby Solo). Barry nei Minstrels era uno dei front-man, uno dei belli del gruppo, quello dalla voce profonda e soprattutto il co-autore con il fondatore Sparks, nonché cantante solista, del loro primo grande successo "Green, Green", numero 3 nella classifica USA nei primi anni '60.
Poi crescendo (e cambiando il mondo attorno, si avvicinava il '68) la ribellione: il biondo ragazzo per bene si fece crescere i capelli, indossò stivali e pantaloni attillati, giacconi di pelle e cominciò a cantare le canzoni di Bob Dylan, e canzoni di "protesta" come "Eve Of Destruction" o " Ain't No Way I'm Gonna Change My Mind", tute composizioni di un autore allora di spicco nel panorama folk-rock, P.F. Sloan, con un vocione arrabbiato, arrivando anche ad un grande successo internazionale con "You Were In My Mind", tradotta e portata al successo in Italia dall'Equipe 84. Ebbe anche lui un certo successo in Italia dove venne pubblicata una specie di antologia con molti brani dal suo album di maggiore successo, Eve of Destruction, dal curioso titolo "BRMCGR. Perché? Perché Sì!".
Dopo questa stagione felice ha continuato una carriera più appartata di cantante folk e al momento è molto impegnato nella assistenza alla infanzia nel terzo mondo.
(tratto da musica e memoria)