Il gruppo livornese (nato nel 1991 e che prende il nome dal reparto dell'ospedale di Livorno che accoglieva i malati di mente), guidato da Bobo Rondelli ha raccolto in un certo senso l'eredità di Piero Ciampi nella malinconia e nella feroce ironia.
Hanno pubblicato tre album, toccando vari generi, dal punk al reggae, alla canzone.
da wikipedia
Roberto Rondelli nasce a Livorno da padre di origine emiliana e madre casalinga, e cresce al Pontino, quartiere popolare di Livorno in cui tuttora vive. Fin da giovane suona ovunque può, interpretando a richiesta cover di band famose. Fonda il trio Les Bijoux, coi quali incide l'album My Home (cantato in inglese). Nel 1992 il gruppo passa a cantare in italiano (cosa che permette a Bobo di esprimere al meglio il suo spirito sarcastico e dissacrante), cambia denominazione e diventa Ottavo Padiglione, prendendo ispirazione dal reparto di psichiatria dell'ospedale di Livorno; in questo periodo la formazione è costituita dal violinista free Stefano "Steve" Lunardi, il bassista / contrabbassista Alessandro Minuti e il batterista Sergio Adami.
La notorietà del piccolo gruppo cresce: prima all'interno della Toscana, poi al di là dei confini della regione.
Nel 1993, grazie all'incontro di Bobo con Alberto Pirelli, produttore dei Litfiba, la EMI Music produce il primo album dell'Ottavo Padiglione, che vende 30.000 copie[2][3]. Il disco, intitolato proprio Ottavo Padiglione, contiene uno dei singoli più noti del gruppo, "Ho picchiato la testa", insieme ad altre tracce che hanno segnato la storia del gruppo nella città livornese. L'album viene preprodotto a Sesto Fiorentino dallo stesso Rondelli e Adriano Primadei, per essere poi realizzato all'Ira Soundlab con Fabrizio Simoncioni come tecnico del suono, che partecipa al lavoro anche in qualità di corista.
Nel 1995 la Universal Music produce Fuori posto, che accanto a brani nuovi recupera altre canzoni che già esistevano prima dell'incisione del primo album e che dal vivo erano ben note.
Con Onde Reggae (EDEL 1999) gli Ottavo padiglione, affiancandosi a Dennis Bovell, virano verso sonorità reggae, senza dimenticare le loro origini. Da qui l'estratto "Hawaii da Shanghai", istantanea di un tipico quartiere Livornese e dedicata alla memoria di Alessandro Minuti, l'ex bassista scomparso qualche tempo prima.