Poeta maledetto, anarcoide, senza dio e alla ricerca di dio, giornalista di cronaca nera e giudiziaria, vittima di una vita di amori a breve scadenza, astemio, insofferente, incorreggibile nottambulo, egocentrico ai livelli di guardia, fragile, maniaco delle videochat, affidabilmente inaffidabile, innamorato della poesia e dei poeti, ipocondriaco, bambino sognatore ad oltranza, terzino di fascia mancato (ma gioca ancora e ci prova sempre a correre su quella fascia), uomo…Questo, ed altro e’ Enrico Nascimbeni, cantautore veronese che divide la sua vita tra la sua casa di campagna nella Bassa Veronese, Milano e Barcellona. Enrico, due anni fa (dopo 18 anni di silenzio) e’ tornato a scrivere canzoni anche per se e a cantarle, con l'album "Amori disordinati", che ha avuto un inaspettato (soprattutto da Enrico) successo di pubblico e di critica. Ricordi, nostalgie, storie di poeti americani maledetti (Charles Bukowski) e poeti italiani timidamente infiniti (Eugenio Montale), la vita di un serial killer che odia il disordine e relega per sempre la sua donna disordinata in cantina (ma è un gioco, intendiamoci), storie d'amore, notti insonni, case dove è rimasto solo il profumo dell'assenza di una persona amata da sempre… l'inizio di un viaggio che non è mai finito, forse mai cominciato.
Nell'album due canzoni cantate insieme a due amici cantautori: "L'ultima notte di un vecchio sporcaccione", cantata con Roberto Vecchioni e "Amore disordinato" cantata e scritta con Francesco Baccini.
A distanza di un anno, il nuovo album “Le due anime” . Un album di svolta musicale, nel quale Enrico si avvicina in alcuni brani alla musica pop-rock, tirando fuori appunto la sua seconda anima, nascosta in chissà quale spazio del suo cuore e del suo estro musicale. Sempre arrangiato come il primo dal musicista genovese Fabio Moretti, questo nuovo album si muove tra sonorità fortemente ricercate, eleganti, e allo stesso tempo dirette. Il mondo de “Le due anime” è sempre quello di Nascimbeni, cioè semplice e altrettanto particolare e originale, dove il minimalismo quotidiano diventa poesia: amori lontani, la ricerca della serenità e l’importanza degli affetti più cari, un cane che incontra Dio, una modella al viale del tramonto che insegue, invano, una bellezza fuggita come una volpe, e poi notti di neve e luci della ribalta che si riaccendono come d’incanto e illuminano la spietata analisi di una vita sbagliata. Storie d’amore che si consumano in desolate stanze di alberghi, gli anni che passano, l’affannosa ricerca di credere in qualche cosa, gioie e dolori. Insomma un lucido quadro della vita quotidiana di un uomo, le piccole cose che poi, all'improvviso, possono diventare infinite. Il giornalista de IL GIORNALE Cesare Romana ha definito Enrico: “….grande cantore del minimalismo quotidiano…”. “…Splendido irregolare della musica italiana” lo ha invece “etichettato” Gabriele Ferraris de LA STAMPA. “Romantico incallito dai bagliori struggenti…” cosi’ Mario Luzzato Fegiz vede Enrico, in un articolo di recensione su il CORRIERE DELLA SERA.
Tra le collaborazione eccellenti in questo album quella di Roberto Vecchioni (L’ultima notte di un vecchio sporcaccione – Live), Suzanne Vega (Mi manchi baby), Francesco Baccini (Sunset boulevard) e due canzoni cantate con la cantautrice americana Alice Peacock (Un giorno qualunque – I hear you say) (www.alicepeacok.com)
DISCOGRAFIA E COLLABORAZIONI
Tra gli anni Settanta e Ottanta, Nascimbeni ha dato vita a un 45 giri e tre album: “Giovanna prima o poi” (Polydor), “Maracaibo” (Polygram), “Verso il mare” (Polygram) e “Hotel Costarica” (Cgd).
Enrico Nascimbeni, come autore di testi e musiche, ha collaborato in questi ultimi due anni con Roberto Vecchioni (“Vincent”), Paola Turci (“Io non voglio ricordare”, “Mi basta e avanza il paradiso”, “Io scrivo, canto e vivo per te”, “Non dirmi tutto”), Syria (“Tra le braccia dell'angelo”), Mango, Mietta e tanti altri.
Enrico ha composto per l’ultimo album di Francesco Baccini “La notte non dormo mai” tre brani. “La notte non dormo mai (Nascimbeni-Baccini-Nascimbeni), “Amore disordinato” (Nascimbeni-Baccini) e “Shrek Alleluia” un brano di Leonard Cohen, per il quale Enrico ha scritto il testo con Baccini.
Enrico ha partecipato, come autore, al Festival di Sanremo 2003, con il brano “Chiama di notte” del gruppo “Gli Allunati”.
Enrico ha partecipato all’ultima edizione del Club Tenco 2003, cantando con Roberto Vecchioni “L’ultima notte di un vecchio sporcaccione” (E.Nascimbeni). Nel 2005 Enrico scrive 5 brani dell’album “Stasera teatro” di Francesco Baccini, uno dei quali “In fuga” dedicato a Marco Pantani diventa l’inno della fondazione dedicata al ciclista scomparso. Sempre nel 2005 esce l’album live “Il cantastorie” di Roberto Vecchioni, che contiene il brano scritto da Enrico con il cantautore di Luci a San Siro.
…” L’ultima notte di un vecchio sporcaccione”, scritta da Enrico e cantata con Roberto Vecchioni, dedicata a Charles Bukowski, e' stata citata nel libro "Bukowski: Scrivo racconti poi ci metto il sesso per vendere" (Stampa alternativa) scritto da Paolo Roversi (www.roversiplanet.com). Il libro e' dedicato alla vita dello scrittore americano, ed e' impreziosito da un'intervista con Fernanda Pivano.
E dopo due anni nel novembre 2006 esce MALE DI AMARE (Moltopop-Self-Emimusicpub).
Quando si sta tanto male, vuol dire che si e’ stati tanto bene.
Da questo semplice concetto nasce il progetto musicale, il sesto della sua carriera di cantautore. Sull’amore si e’ scritto e cantato tutto, ma questo non vuoI dire che non si possa continuare a farlo, cercando ottiche diverse l’una dall’altra. Cosi’ nell’album di Enrico si passa dall’amore incancellabile per una donna, perduta e per il mistero della vita (“Il cielo in un caffe’”), all’amore per un cane (“Tatu’... c’e’ un posto”), per arrivare all’amore-affetto nel ricordare un grande cantautore che non c'e' piu', Ivan Graziani, cantando la sua "Lugano addio" con l'amico Francesco Baccini.
Poi c'e' l'amore di una madre per il figlio morto in guerra ("La madre del soldato") e il lucido quadro per il disamore per se stessi e l'incapacita' di fermare l'attimo piu' bello ("Lo struzzo"). Di un altro amore parla "Il sarto di Barcellona", dove traspare la ricerca di un dio non ancora trovato, ma forse 'incontrato in qualche parte, senza averlo riconosciuto. E poi uno sguardo al tempo che passa, navigando su una nave che non ritornera' piu in "Siamo storie dentro le canzoni".
Nell'album, arrangiato e suonato dal musicista genovese Fabio Moretti (con lui un connubio musicale arrivato al terzo album), oltre all'amichevole partecipazione di Francesco Baccini, un altro intenso duetto con la vocalist genovese Mimma Foti nella canzone "Stigmate". Le atmosfere sono pop-rock, e testimoniano la spasmodica ricerca di Enrico della semplicita' nel linguaggio, sia nei testi che nella musica. "Farsi capire da tutti - dice Enrico - non vuoi dire essere banali. Ma aver raggiunto il mio scopo".
Dal sito ufficiale