Dario MuciNasce a Nardò il 19 maggio del 1978 e risiede da sempre a Santa Maria al Bagno a due passi dal mare. L’amore per la musica gli viene trasmesso rispettivamente dal nonno, Carmelo Marsano contadino e mandataro e dal maestro Luigi Stifani barbiere e musicoterapeuta. I suoni, le voci e i colori non fanno altro che aumentare in lui il desiderio di approfondire le varie sfumature del mondo popolare che lo circonda.
Nel 1997 fonda il gruppo Dakkamè, dal grico “morsi” incidendo nel 2000 l’album dal titolo “Nauna”.
Dal 2002 al 2004 collabora con gli “Officina Zoè”, partecipando ai più importanti festival di World Music d’Italia e d’Europa.
Realizza le musiche del film “Il Miracolo”, di Edoardo Winspeare, presentato alla 60a mostra Internazionale del Cinema di Venezia e nello stesso anno incide con “Officina Zoè” l’album “Crita”.
Con Cinemedea ha realizzato la colonna sonora di “Jetoi”, premiato documentario di Mattia Soranzo, che documenta la reale e tragica vicenda di un imbarcazione albanese affondata dalla marina militare italiana nelle acque salentine
Nel 2003 realizza con Donatello Pisanello e Cinzia Marzo le musiche di un altro film documentario, “Le bende del jaguaro”, il Cile e la sua dittatura, di Corrado Punzi e Marta Vignola.
Partecipa con Enza Pagliara, Cinzia Villani, Laura Nascosto e Toni Candeloro al documentario di Elio Scarciglia dal titolo “Odore di terra”, un viaggio nel salento raccontato attraverso la poesia della sua luce e delle pietre che parlano di antichi ricordi.
Sonorizza dal vivo insieme ad Enza Pagliara il documentario “Terra” sull’occupazione dei braccianti a Cirò Marina, nella Calabria del 1975.
Nel 2004 dall’unione di alcuni musicisti e compagni di vecchia data, spinti dalla necessità di una riscoperta delle tradizioni popolari musicali della propria terra, entra a far parte della “SalentOrkestra”. Un progetto che nasce con l’obiettivo di proporre composizioni originali e musiche trazionali salentine nel contesto più ampio della cultura musicale del mediterraneo. Ritmi balcanici, greci e albanesi, si intrecciano con pizziche e tarantelle amalgamandone le sensibilità.
Nel 2005 si unisce con Valerio Daniele, Vito de Lorenzi, Giuseppe Spedicato e Raffaele Casarano e nasce MAYIS (maggio) .
La formazione propone un viaggio acustico nei territori al confine tra musica popolare e jazz, attraverso composizioni originali ed inediti arraggiamenti di alcuni canti della tradizione popolare salentina. Il progetto coniuga le calde sonorità mediterranee con stilemi raffinati mutuati dalla modernità, mantenendo integra la natura sanguigna dei testi dialettali e delle struggenti melodie tradizionali salentine. Le tessiture armoniche di derivazione jazzistica si intrecciano con le originali linee melodiche della tradizione dando vita a uno spazio musicale del tutto nuovo, costantemente in bilico tra ricerca etno–musicale e sospensione immaginaria. Composizioni e arrangiamenti lasciano, inoltre, ampio spazio all’improvvisazione e alla estemporanea rielaborazione dei brani rendendo lo spettacolo dal vivo un’esperienza sempre nuova e coinvolgente, fondata sulla creatività dei musicisti.
Nel 2006 entra a far parte del gruppo Tirica Ukala, un progetto nato nel 1994 che assume il suo assetto definitivo nel settembre del 2005