Gli Art Of Noise, un gruppo di produttori e arrangiatori britannici che ha sempre conservato l'anonimato e rifuggito l'aspetto mondano della musica rock, rivoluzionarono la musica da ballo, o quanto meno le diedero un nuovo senso, anticipando l'ambient house.
Gli Art Of Noise vennero alla ribalta con brani strumentali che accoppiavano le cadenze tempestose dell'hip hop a melodie orecchiabili. Il fatto piu` importante e` che i brani erano certosinamente costruiti in studio.
Gli autori delle loro musiche (Anne Dudley, J.J. Jeczalik e Gary Langan) erano in realta` un gruppo di smaliziati "sessionman", che con Beatbox, sull'EP Into Battle (Zang Tuum Tumb, 1983), scoprirono una miniera d'oro: l'asse portante dell'armonia era dato dal tripudio di effetti elettronici, che danno il senso di una marcia o di un bolero, che si mantengono compassati anche quando incorporano ritmiche di hip hop, che non raggiungono mai livelli da shock. Quel linguaggio elettronico giunse a perfezione nei capolavori di Who's Afraid Of (1984): la soffice Moments In Love (che anticipava l'"ambient house" per le "chill-out rooms"), melodia d'organo a ritmo da cocktail lounge, e la grintosa Close (che fu anche il loro primo singolo), propulsa da campionamenti sinfonici in staccato, da turbolenze elettroniche alla Subotnick e da demenzialita` assortite. Confezionate in maniera certosina, queste canzoni costituivano una reale innovazione nel campo della musica d'atmosfera.
Il loro apice di tecniche di produzione fu forse il singolo Legs (1986), una brillante melodia ripetuta dal coro e dalle tastiere in una serie di eleganti metamorfosi. Invisible Silence (China, 1986), l'album da cui era tratto, accentuo` il virtuosismo degli arrangiamenti con Camilla, sognante e trascendente, Paranoimia, etno-funky alla Byrne & Eno, Backbeat, dalle movenze spigolose, quasi "industriali", Instruments Of Darkness, brano d'atmosfera thriller, contrassegnato da un "colpo" periodico di campionamento orchestrale.
Nella seconda meta` degli anni '80 gli Art Of Noise si sono pero` lasciati prendere la mano dall'ambizione: In No Sense? Nonsense!, per coro, orchestra e complesso rock, Below The Waste per orchestra e musica etnica, e l'Ambient Collection (1990), una raccolta di remix in stile "ambientale", non sono all'altezza della loro bravura di produttori.
dal sito "History of the Rock Music" di Scaruffi
http://www.scaruffi.com/vol4/artofnoi.html