Gino Maringola (Napoli, 17 novembre 1917 – Napoli, 26 maggio 2011). All'età di 19 anni fu assunto dal Silurificio italiano dove, negli intervalli di tempo, deliziava i suoi colleghi cantando deliziose melodie partenopee. Subito venne scritturato come cantante solista. La sua carriera di cantante durò sino al 1940, quando venne chiamato per lavorare in importanti compagnie teatrali.
Attore di rango, nella sua biografia teatrale racchiudeva tutto il ’900, dagli esordi come cantante d’avanspettacolo, alla sceneggiata, fino all’approdo al San Ferdinando con Eduardo. Prima, aveva condiviso la scena con Amedeo Girard, Raffaele e Gennaro Di Napoli e Oscar Di Maio e, negli anni ’50, era nella compagnia del teatro del Popolo, con Vittorio e Luisella Viviani, solo per citare i più noti. Fuori dalla scena napoletana lo avevano avuto al loro fianco Gino Cervi, Emma Gramatica, Elsa Merlini e Nando Gazzolo. Ma è Eduardo a connotare il suo destino artistico che, a tratti, è stato anche cinematografico. Ancora «zio» in Così parlò Bellavista di Luciano D Crescenzo (questa volta vendeva statue di madonne in via Duomo), aveva recitato anche in Operazione San Gennaro, La ragazza di Bube, Le quattro giornate, Giudizio universale, Pane amore e gelosia e successivi desichiani. Con De Filippo, con il quale aveva lavorato anche in Uomo e Galantuomo, Le voci di dentro, Gennareniello, Il sindaco del rione Sanità, Il contratto, De Pretore Vincenzo, litigava spesso.