da rockol
Marcello Murru nasce ad Arbatax, un piccolo paese della costa orientale della Sardegna. Si trasferisce a Roma a metà degli anni Settanta per gli studi universitari presso la facoltà di Scienze Politiche. Prende casa nel quartiere di Testaccio, un piccolo appartamento che sarebbe diventato la sua "tana d’artista".
Ancora giovanissimo, viene notato dal regista Mario Ricci che lo sceglie per il suo Majakowski. In quegli stessi anni, nonostante i grandi incontri artistici con Perlini, Cobelli, Gassman e Schroeter, i suoi rapporti con il mondo del teatro diventano difficili, fino a una momentanea rottura.
Nel 1984 la RCA lo coinvolge nel progetto Mondorhama, un trio electro-pop d'avanguardia che si esibisce al Festival di Sanremo e pubblica un album ancor oggi ricercatissimo dai collezionisti.
Alla fine degli anni Ottanta, Murru lascia il trio e si riconcilia con il teatro: il regista Enrico Job lo sceglie per la parte di Giasone nella Medea di Heiner Muller tradotto da Saverio Vertone.
Nel 1992 esce MURRU, il suo primo album come solista.
L’anno successivo partecipa al Festival della Canzone d’Autore di Recanati e al Time Zones di Bari. Una lunga malattia lo tiene lontano dalle scene, ma non dalla scrittura. Rientra sulle scene nel 1998, e da questo momento comincia una serie di prestigiose apparizioni live: da quella all'Expò di Lisbona a quella a "Il Violino e la Selce", da quelle al Festival di Todi e di Giffoni fino a quella al Rocce Rosse Festival di Arbatax.
E’ il momento di ARBATAX, seconda "fatica" da solista, che esce nel 2002, a suggello e chiusura di una stagione lunga e travagliata, e precede di due anni BONORA, che segna un'avventura artistica tutta nuova.