L’ensamble musicale Società del Chiassobujo, nasce intorno ad un interessante progetto volto a celebrare il poeta Jacopo Bordoni, nato a Soci (AR) il 31 agosto del 1860 e vissuto a Poppi nel cuore del Casentino, in occasione del 150° anniversario dalla nascita. Egli amava definirsi poeta muratore, visto che nella vita faceva proprio questo, ma la sua figura è ancora oggi ricordata come quella di un uomo carismatico, un letterato autodidatta, un simbolo della capacità di volare alto nonostante non appartenesse ad un ceto alto della società di fine Ottocento. Bordoni fu anche un socialista convinto, e proprio il disagio delle classi povere fu da vera ispirazione e motivazione per la sua opera. Molto apprezzato in vita, lentamente la sua fama è scemata nel Novecento, sopraffatto dalla poesia “più nobile” dei tanti suoi contemporanei. A gettare nuova luce sulla sua opera è stato il disco Jacopo Bordoni, Muratore, Poeta, Ribelle, edito da Radici Music e finanziato dal Consorzio Sviluppo e Turismo del Casentino, che ha visto protagonisti due ottimi musicisti, Pietro Landini che ha musicato ed adattato dodici poesie e l’ex-Modena City Ramblers Massimo Giuntini, che si è fatto carico della produzione. L’ensamble vede inoltre protagonisti alcuni ottimi musicisti toscani come Sole Feltrinelli alla fisarmonica, Leonardo Bondi al basso, Edoardo Maugliani alla chitarra classica, Mauro Baldini alla chitarra elettrica e Vieri Bugli al violino. All’ascolto il disco si svela in tutto il suo fascino con il meltin’ pot sonoro che spazia dagli stilemi tipici della musica popolare toscana per toccare le atmosfare irish da sempre care a Giuntini. Il risultato non può che dirsi sorprendente, infatti per chi ha familiarità con gli splendidi paesaggi del Casentino, questo disco sarà come farvi ritorno accompagnati dalle splendide trame sonore create dalla Società del Chiassobujo, che fanno da sfondo alle splendide ed evocative liriche di Bordoni. A Pietro Lanini va senza dubbio riconosciuto il merito di aver dato un perfetto abito sonoro alle poesie del poeta casentinese, ma soprattutto di esserle riuscite a far proprie rendendole delle canzoni d’autore di grande spessore come nel caso dell’iniziale Il Casentino nell’antico e nel moderno che funge da overture per tutto il disco, o della splendida Fata o ancora della folk ballad Ideale. Dal punto di vista strettamente musicale piacciono le trascinanti melodie tradizionali de Il Fico di Buffon, Sopra Un Tumulo ma soprattutto La Sfida, nella quale Massimo Giuntini impreziosisce la melodia con le sue Uillean Pipes che imprimono al testo una grande suggestione. Jacopo Bordoni, Muratore, Poeta, Ribelle, è insomma un progetto interessantissimo a metà strada tra canzone d’autore e musica popolare, che non mancherà di raccogliere un corale apprezzamento da parte di tutti coloro che vi dedicheranno un ascolto appassionato.
Massimo Giuntini:
Stavo ristrutturando la mia nuova casa, e l’amico imbianchino Giorgio Gelati mi fece: anche il mi’ cognato suona ma unnèccapace, massì….poi entrò nel dettaglio e mi disse che il suo cognato, al secolo Piero Lanini, aveva messo in musica delle poesie scritte da un personaggio molto particolare vissuto a cavallo tra 1800 e 1900 a Poppi: si trattava di un muratore, munito solo della terza elementare ma che in virtù della passione per la poesia scriveva componimenti alla Carducci, solo dominati dai temi anarchici che tanto gli stavano a cuore.
Vi lascio immaginare se un personaggio come questo poteva solleticare la mia immaginazione: chiesi di incontrare Piero e sentire i suoi lavori, se per lui andava bene. Piero accettò, venne a casa mia, e io scoprii una voce calda, bassa e coinvolgente che cantava storie di un mondo che non c’è più…le poesie erano arrangiata solo per chitarra e voce, ma apparve subito chiaro che un arrangiamento più articolato avrebbe reso il tutto decisamente fruibile per tanta gente.
Dunque: pronti, via. Spulciando qua e là mi accorsi che quell’anno (2010) sarebbe stato il 150° anniversario della nascita di Jacopo Bordoni;quale migliore occasione per celebrare un personaggio così interessante ed altrettanto dimenticato dai casentinesi…
Servivano musicisti, possibilmente locali per due motivi: la comodità per fare delle prove e la suggestione di celebrare un casentinese con gente casentinese. Così, in sequenza, arrivarono Sole Feltrinelli alla fisarmonica, Leonardo Bondi al basso, il solito Vieri Bugli al violino (ah, che farei senza di lui…),Simon Chiappelli al trombone. Successivamente fu messo in piedi uno spettacolo con tanto di poeta recitante (Rolando Milleri) ed al gruppo si unirono Gianni Giannini al trombone e l’amico Fabio Roveri alla chitarra.